Szerző: antonio bruno Dátum: Tárgy: [NuovoLaboratorio] proscioglimento Diaz: le motivazioni
AGI) - Genova, 12 mag. - Il procuratore capo di Genova Francesco Lalla,
aveva chiesto l'archiviazione per i 93 No
global della Diaz, accusati di resistenza aggravata, furto aggravato e
porto di oggetti atti ad offendere perch=E8
risultava =ABcarente di individuazione soggettiva dei responsabili delle
varie ipotesi criminose descritte nella
comunicazione iniziale=BB. Ma il gip Anna Ivaldi che ha depositato oggi
l'archiviazione, si =E8 spinta oltre fino a
riconoscere che quella notte alla Diaz non ci fu nessun atto di resistenza
da parte dei giovani sorpresi nella
palestra-dormitorio. Una conclusione alla quale =E8 arrivata dopo avere
ricostruito l'episodio del blitz del 21 luglio 2001
non senza premettere che l'apertura di una inchiesta sulle finte molotov
sequestrate nella scuola con l'ipotesi di
reato di falso in relazione ai verbali firmati dai poliziotti, =ABesclude=
che
da tali verbali possa desumersi alcuna certezza
circa l'effettivo svolgimento dei fatti=BB, ricordando anche che i=
funzionari
di polizia sono a loro volta indagati per i fatti
della Diaz.(AGI) Cli/Glc/Sic Segue 121530 MAG 03 NNN
(AGI) - Genova, 12 mag. - A fronte dei verbali ci sono le dichiarazioni dei
93 arrestati; secondo il loro racconto,
riportato nel documento, la polizia avrebbe prima sfondato con un furgone
il cancello del cortile della scuola, quindi
senza avvertimenti i poliziotti sarebbero entrati sfondando la porta dietro
la quale qualcuno aveva posto dei banchi e
delle panche e quindi avrebbe cominciato a picchiare i giovani che
aspettavano a mani alzate o sdraiati a terra
inseguendo al piano superiore quelli che scappavano per cercare riparo. Un
racconto che secondo il magistrato
trova riscontro nella concordanza delle dichiarazioni =ABin particolare di
quelle rese in sede di convalida d'arresto, a
proposito sottolineandosi il fatto che i 78 stranieri arrestati vennero
condotti in quattro diverse carceri (Pavia,
Voghera, Vercelli, Genova Marassi), mentre alcuni di essi vennero
interrogati mentre erano ricovertati presso gli
ospedali civili di Genova. La circostanza rende del tutto improbabile
l'eventualit=E0 che gli stessi abbiano potuto
concordare tra loro le versioni e attribuisce quindi particolare valore al
fatto che i racconti coincidano anche su punti
specifici. Inoltre, fa notare il gip Ivaldi, =BBappena liberati, gli
stranieri vennero raggiunti da provvedimenti di espulsione,
circostanza che porta a escludere che gli stessi possono avere concordato
la versione dei fatti con quelli tra i 15
italiani che vennero successivamente sentiti dal pm=AB. Altri riscontri il
magistrato li trova anche dalle dichiarazioni di
molti operatori di polizia: =BBCirca tali dichiarazioni deve premettersi che
esse - scrive il magistrato - pur non
consistendo in vere e proprie ammissioni hanno per=F2 un particolare valore
in quanto chi le ha rese ha nella sostanza
smentito la versione dei fatti contenuta nei verbali=AB. Passando ad
esaminare le dichiarazioni dei funzionari di polizia il
magistrato rileva quanto siano discordanti tra di loro. =BBTutti attribuendo
ad altri di esservi entrati (nella scuola) per
primi e ostacolando cos=EC l'identificazione degli operatori che dopo lo
sfondamento delle porte entravano per primi=AB.
All'operazione parteciparono il reparto mobile di Roma comandato da
Vincenzo Canterini, personale delle squadre
mobile delle varie questure, e uomini dello Sco, il servizio centrale
operativo diretto da Franco Gratteri.(AGI)
Cli/Sic/Glc Segue 121531 MAG 03 NNN
(AGI) - Genova, 12 mag. - I soli punti sui quali concordano le
dichiarazioni dei funzionari, fa rilevare il magistrato,
sono che =ABall'arrivo del contingente persone non identificate chiusero il
cancello che dava accesso al cortile
antistante la Diaz e quindi ripararono nella scuola; il cancello venne
sfondato con un furgone mentre le porte
dell'edificio venivano chiuse dall'interno: pochi minuti dopo l'accesso
degli operatori vi erano tra i giovani che lo
occupavano dei feriti, alcuni dei quali in serie condizioni=BB. Discordanti
anche le dichiarazioni rese dai funzionari di
polizia rispetto a un presunto lancio di oggetti al quale sarebbero stati
sottoposti i poliziotti prima di entrare nella
scuola, un lancio che viene descritto in diversi modi da alcuni funzionari
e negato da tutti i No global arrestati. =ABVi
sono in atti fotografie scattate dal Comando provinciale dei carabineri la
mattina del 23 alcune delle quali ritraggono il
cortile antistante la Diaz - scrive ancora il magistrato - in tali foto si
vedono sulla pavimentazione fogli di carta,
sacchetti della spazzatura e accanto a un muro anche tre monitor
danneggiati, il che fa ritenere che nel breve tempo
decorso dai fatti della notte del 21-22 nessuno sia intervenuto per
ripulire il cortile, sul quale per=F2 non vi =E8 traccia
alcuna degli oggetti contundenti (sassi, bottiglie, pezzi di cemento, tutti
oggetti non repertati) che vi sarebbero stati
lanciati=BB. Dunque, da una analisi dei referti relativi alle lesioni subite
dagli agenti, che riguardano 17 poliziotti, il
magistrato scrive che non pu=F2 affermarsi neppure con un minimo grado di
incertezza che coloro che si trovavano
nella Diaz e che vennero poi arrestati abbiano lanciato oggetti sulle forze
di polizia=AB. Tornando a quanto accadde
dentro alla scuola il magistrato trova ulteriori riscontri alle sue
conclusioni sia dai verbali di alcuni funzionari firmatari
del verbale di arresto che pur avendo constatato le conseguenze della
violenza sugli arrestati =BBnulla hanno detto
circa tracce di atti di resistenza che questi ultimi avrebbero posto=AB e=
nei
referti medici dei 62 giovani manifestanti
che dovettero ricorre alle cure ospedaliere: =BBQuasi tutti i referti=
portano
indicazioni di trauma cranico al quale si
aggiungono per molti fratture degli arti superiori proprie di chi tenta di
difendersi dai colpi proteggendosi il capo con
le braccia. Riguardo all'accusa di furto aggravato (in relazione ad alcuni
attrezzi presi da un cantiere vicino alla
scuola) il magistrato fa notare che non vi sono =ABelementi sulla base dei
quali si possa attribuire il furto ai attuali 93
indagati o ad alcuni di loro=BB. Infine cade anche l'accusa di porto di
oggetti atti ad offendere. =ABIn relazione al
materiale in sequestro rimane dunque come sola ipotesi di reato (essendo
gran parte del materiale - thermos,
indumenti vari, maschere da sub, cellulari, macchine fotografiche, rullini
e floppy disk - del tutto irrilevante) la
contravvenzione di cui all'art. 4 della legge 110/1975 (vennero infatti
trovati alcuni coltelli di tipo svizzero multiuso),
contravvenzione peraltro non legittimante l'arresto in flagranza. (AGI)
Cli/Glc 121532 MAG 03 NNN
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"eppure il vento soffia ancora..."=20
Pierangelo Bertoli (1942 - 2002)
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antonio bruno
tesoriere del comitato "Verit=E0 e giustizia per Genova"