Autore: statodiallucinazione@iol.it Data: Oggetto: [NuovoLaboratorio]
Pensioni povere per i giovani un futuro con metà stipendio
Da Repubblica on-line=0D=0ADavide=0D=0A=0D=0ASolo impegnando il Tfr aggan=
ceranno gli anziani=0D=0AI parasubordinati saranno i pi=F9 penalizzati=0D=
=0A=0D=0APENSIONI POVERE PER I GIOVANI UN FUTURO CON META' STIPENDIO=0D=0A=
=0D=0AI neoassunti avranno il 44% dell'ultima retribuzione, gli autonomi =
il 29 per cento=0D=0Adi MARCO RUFFOLO=0D=0A=0D=0AROMA - Silenziosamente, =
senza che il governo muova un dito, le pensioni pubbliche degli italiani =
si avviano verso una stagione di vacche magrissime. Sotto la mannaia non =
finiranno le pensioni gi=E0 in pagamento. La stangata riguarder=E0 quelle=
future, di chi =E8 gi=E0 a met=E0 della sua carriera lavorativa e in mis=
ura ancora pi=F9 preoccupante quelle dei nuovi assunti. =C9 gi=E0 stato a=
nche tracciato l'identikit del meno fortunato: la palma l'oro dei sacrifi=
ci =E8 fin d'ora assegnata a quel lavoratore autonomo che comincia oggi l=
a carriera e che pensa di mettersi a riposo fra 35 anni all'et=E0 di 60. =
La sua pensione non coprir=E0 neppure un terzo della sua ultima retribuzi=
one: appena il 29%. Non molto pi=F9 allettanti sono le prospettive del ne=
o-assunto da una grande impresa: dopo i consueti 35 anni di contributi, c=
ompiuto il cinquantasettesimo anno di et=E0, quel dipendente si metter=E0=
in tasca ogni mese meno della met=E0 del suo ultimo stipendio, esattamen=
te il 44 per cento: meno di 450 euro su una retribuzione di mille.=0D=0A=0D=
=0ALe proiezioni, di fonte governativa, chiudono ogni margine alla speran=
za che la previdenza pubblica possa in futuro garantire da sola una vecch=
iaia serena ai lavoratori italiani. E indicano nei fondi pensione l' indi=
spensabile coperta aggiuntiva. Ma in che misura e con quali rischi? Come =
saranno le pensioni degli italiani nei prossimi anni con o senza la secon=
da colonna della previdenza integrativa? E soprattutto quanto dovranno re=
ndere ogni anno i fondi per rassicurare intere generazioni di futuri nonn=
i?=0D=0A=0D=0ANel nostro viaggio tra "coefficienti di trasformazione" e "=
montanti contributivi", il primo girone =E8 popolato dai lavoratori che h=
anno lasciato da poco, i "neo-pensionati". Saranno loro il nostro punto d=
i riferimento, sono loro gli ultimi fortunati. Chi =E8 andato in pensione=
tre anni fa con 35 anni di contributi e un'et=E0 di 57 riceve oggi i due=
terzi della propria retribuzione. Non moltissimo, ma neppure poco. Nel s=
econdo girone incontriamo i "lavoratori in mezzo al guado", quelli che ha=
nno percorso circa met=E0 della propria carriera. Un dipendente assunto d=
iciotto anni fa, che ne aspetta altri diciassette per lasciare il lavoro =
all'et=E0 di 57 anni, ha la prima spiacevole sorpresa: la sua copertura s=
cender=E0 infatti al 53% dell'ultimo stipendio. E sar=E0 ancora peggio pe=
r il lavoratore autonomo nella stessa situazione: appena il 39%.=0D=0A=0D=
=0AInfine, tocchiamo il fondo con il terzo e ultimo girone, quello dei "g=
iovani", con coperture che vanno dal 27 al 45% a seconda che l'interessat=
o sia dipendente o autonomo. Circa la met=E0, o anche meno, di quanto pre=
nde chi =E8 in pensione da pochi anni.=0D=0A=0D=0AInsomma, la pensione pu=
bblica =E8 una coperta che si accorcia sempre pi=F9 passando da una gener=
azione all'altra. E questo grazie a due regole della riforma Dini: 1) pen=
sioni legate ai contributi versati a partire dal '95 per chi aveva quell'=
anno una carriera lavorativa inferiore ai 18 anni; 2) riduzione dei coeff=
icienti per il calcolo della pensione per tenere conto dell'aumento delle=
aspettative di vita. Come fare allora a colmare il divario tra una gener=
azione di "anziani" garantiti e una di giovani senza futuro? Due i rimedi=
che si ricavano dalle tabelle del governo.=0D=0A=0D=0AUno =E8 quello di =
restare al lavoro pi=F9 di quanto previsto dai requisiti minimi di anzian=
it=E0 (35 anni di contributi e 57 di et=E0). Lasciando il lavoro a 65 ann=
i e 40 di contributi, si riduce drasticamente la differenza tra vecchie e=
nuove generazioni con una copertura del 76% per le prime e del 64% per l=
e seconde. Ma si tratta di una scelta impopolare, che pochi fanno spontan=
eamente. L'altro rimedio =E8 la previdenza integrativa. I lavoratori, cos=
=EC come prevede la delega che sta per passare in Parlamento, saranno inv=
itati con la formula del silenzio-assenso a destinare tutto il Tfr (cio=E8=
la liquidazione) in fondi pensione che con adeguati rendimenti possano c=
ompensare i vuoti lasciati nelle loro tasche dalla previdenza pubblica. N=
elle sue proiezioni, il governo ipotizza che ogni anno possano rendere in=
media il 2,5%. Vediamo cosa succederebbe alle pensioni degli italiani.=0D=
=0A=0D=0AIl neo-assunto avrebbe quasi lo stesso trattamento del neo-pensi=
onato con un grado di copertura dello stipendio: 65% contro 72%. E un'ide=
ntica percentuale spetterebbe a chi si trova a met=E0 carriera. Anche il =
neo-lavoratore autonomo ci guadagnerebbe, senza per=F2 raggiungere la cop=
ertura di chi =E8 gi=E0 andato in pensione: 45% contro 64. Se poi, oltre =
ad usufruire del fondo pensione, il lavoratore scegliesse anche di aspett=
are i 65 anni prima di lasciare, allora la pensione salirebbe all'82-83, =
almeno per i dipendenti.=0D=0A=0D=0ATutto risolto dunque? Non proprio. Ch=
i assicura che il fondo pensione render=E0 in media il 2,5% l'anno? C'=E8=
chi considera l'aumento ipotizzato del tutto realistico. Certo =E8 per=F2=
che i fondi gi=E0 esistenti, dopo un rendimento di oltre il 3% nel 2000,=
hanno cominciato a perdere e nel 2002, come ha rilevato lo stesso Giulia=
no Cazzola, l'esperto che ha coordinato il rapporto governativo con le pr=
oiezioni presentato in sede Ue, quelli chiusi sono andati sotto del 3,5% =
e quelli aperti hanno fatto anche di peggio. Cosa succederebbe se continu=
assero a perdere? Non sarebbe meglio tenersi il Tfr che comunque rende se=
mpre un 3,5%?=0D=0A=0D=0AEcco il dilemma che i sindacati hanno prospettat=
o al governo chiedendo l'introduzione di un rendimento minimo garantito. =
Rimedio praticabile? Al governo la risposta nelle prossime settimane.=0D=0A=
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