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<DIV><FONT face=Arial size=2>'SMONTAGGIO' CPT BOLOGNA, AVVISI FINE INDAGINE PER OLTRE 40</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>TRA GLI INDAGATI LUCA CASARINI, RITENUTO PROMOTORE</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>(ANSA) - BOLOGNA, 7 MAG - Avvisi di fine indagine, un atto che solitamente prelude al rinvio a giudizio, sono stati inviati dal Pm di Bologna Antonio Rustico ad oltre 40 persone finite indagate per aver partecipato il 25 gennaio di un anno fa allo 'smontaggio' del centro di permamenenza temporanea per clandestini di via Mattei. Tra gli indagati c' è il leader dei Disobbedienti Luca Casarini, per il quale vengono ipotizzati i reati di danneggiamento aggravato, occupazione abusiva, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. Accuse formulate non perché Casarini abbia commesso materialmente quei reati, ma per il suo ruolo di leader-promotore di una manifestazione in cui sono stati commessi. Per lui la Procura di Bologna nel corso dell' inchiesta aveva chiesto anche l' obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria. Richiesta che venne respinta. Per gli altri indagati i reati ipotizzati sono l' occupazione abusiva e il danneggiamento. Il 25 gennaio 2002 il Cpt venne occupato e parzialmente smantellato. Il Centro è stato ricavato da una ex caserma alla periferia del capoluogo emiliano. Per lo sgombero dopo l'occupazione ci furono scontri che produssero il ferimento di alcuni manifestanti e poliziotti. Lo smantellamento fece danni per centinaia di migliaia di euro. Alla manifestazione avevano partecipato non solo bolognesi ma anche anti-global provenienti dai centri sociali del nordest, Veneto in particolare. La notizia degli atti della magistratura inviati in questi giorni agli indagati è stata data da un comunicato di Tiziano Loreti, responsabile dei rapporti con il movimento di Rifondazione comunista. Oltre agli avvisi - ha scritto Loreti - arrivano anche "le prime azioni da parte di solerti agenti della Digos nei confronti dei destinatari". Secondo Loreti, "questa mattina infatti, al compagno Francesco Fiorini, è stato notificato l' avviso di garanzia accompagnato da un sasso, con su scritto il suo cognome. Secondo gli agenti Digos quel sasso sarebbe stato lanciato ieri contro la Procura di Bologna, durante la protesta contro la sentenza di archiviazione del procedimento a carico del carabiniere Placanica, l' assassino di Carlo Giuliani". La Digos ha però smentito l' episodio del sasso. Loreti esprime "totale solidarietàal compagno Francesco 'Fiore'" e condanna "chi spera, attraverso il terrorismo psicologico, di azzerare l'attività dei militanti più generosi e condizionare il movimento stesso". (ANSA).</FONT></DIV>
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<DIV><FONT face=Arial size=2>'SMONTAGGIO' CPT BOLOGNA: AVVISI; PRC, CHIUDERE CENTRO</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>(ANSA) - BOLOGNA, 7 MAG - "Succede che invece di perseguire legalmente chi si fa artefice della violazione della nostra Costituzione democratica, vengono indagati e messi sotto processo coloro che contro tale violazione mette in atto la propria sacrosanta protesta e indignazione". Lo dice il capogruppo Prc in Regione, Leonardo Masella, in un comunicato sugli avvisi di garanzia per lo 'smontaggio' del Cpt di via Mattei a Bologna. Masella oltre a ricordare che un avviso è stato notificato a Francesco Fiorini, giovane attivista di Rifondazione Comunista, sostiene che la "costruzione di questi lager è palesemente incostituzionale e rappresenta una grave violazione dei diritti umani, poiché rinchiude dentro un vero e proprio carcere persone che non hanno commesso alcun reato, ma sono unicamente colpevoli di essere poveri e per giunta stranieri". Masella esprime "piena e fraterna solidarietà a Francesco Fioré" e aggiunge che "il gruppo consiliare in Regione di Rifondazione Comunista, chiede il ritiro dei provvedimenti giudiziari di chi ha manifestato contro il Cpt di via Mattei" oltre alla chiusura immediata questo centro. (ANSA).</FONT></DIV>
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<DIV>BOSSI-FINI: MANTOVANO, AUMENTATE ESPULSIONI DEL 13,9%</DIV>
<DIV>SOTTOSEGRETARIO RISPONDE ALLA CAMERA A INTERPELLANZA DS</DIV>
<DIV>(ANSA) - ROMA, 6 MAG - In difesa della legge Bossi-Fini parlano i dati: più allontanamenti di immigrati irregolari(+13,9% nel 2002 rispetto all'anno precedente), più ingressi nei centri di permanenza temporanea per l' identificazione(+24,2%), più arresti di trafficanti(+38,5%) e di mezzi sequestrati(+70,4%); diminuiti del 60,5% gli sbarchi in Puglia e del 65,1% in Calabria. E' stato il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano a riferire in aula alla Camera il bilancio della nuova legge sull'immigrazione, che ieri i Ds in un'interpellanza al Governo hanno definito "pasticciata e inapplicabile". Rispondendo all'accusa, contenuta nell'interpellanza, di "inefficacia" delle misure introdotte dalla Bossi-Fini relative alle espulsioni, Mantovano ha sottolineato che "il numero dei clandestini effettivamente allontanati dal territorio nazionale è stato nel 2002 pari a 88.501 unità, rispetto alle 77.699 del 2001 e delle 69.263 del 2000". "Un incremento, dunque - ha aggiunto il sottosegretario - tutt'altro che risibile". Inoltre nei primi tre mesi e mezzo del 2003, secondo quanto riferito da Mantovano, si è verificata una forte contrazione degli sbarchi in Puglia, con "appena 16 clandestini rintracciati sulla costa, a fronte dei 1.959 dello stesso periodo del 2002 e dei 3.068 del 2001; in Sicilia sono arrivati 1.711 extracomunitari contro i 4.092 del 2002 e i 597 del 2001. In Calabria, infine, tra il primo gennaio e il 15 aprile 2003 non c'é stato nessuno sbarco contro i 1.114 del 2002 e i 417 del 2001". (ANSA).</DIV></DIV></DIV></div><br clear=all><hr>Invia messaggi istantanei <a href="
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