[NuovoLaboratorio] bandiere della pace

Üzenet törlése

Válasz az üzenetre
Szerző: Giovanna Caviglione
Dátum:  
Tárgy: [NuovoLaboratorio] bandiere della pace
invio questo scritto su una possibile origine della bandiere della pace
ricevuto da un amico.
saluti.
giovanna caviglione

LA BANDIERA DELLA PACE

Caro direttore,

     Ho consultato diverse enciclopedie e, quella edita dal =B3Calendario del
Popolo=B2 (Enciclopedia Nuovissima), seconda  edizione stampata in Napoli ma,
ahim=E8,  della storia della bandiera della pace, buio assoluto. Cercher=F2 ,
pertanto, prospettarne una mia ricostruzione;  se erro, sarei grato  se
qualcuno mi potesse correggere.  Chi si ricorda di quel meraviglioso
movimento internazionale dei =B3Partigiani della Pace=B2, sorto sul  finire
degli anni 40? Esso nacque il 26 aprile 1949 a Parigi, come risposta ad un
nuovo riarmo generale con nuove minacce di guerra dopo appena averne subita
una delle pi=F9 devastanti e inumane, una vera carneficina, inaudita in tutta
la storia dell=B9umanit=E0. Il programma di questo movimento era: 1) Difesa
della carta della Nazioni Unite; 2) Lotta contro gli stanziamenti militari;
3) Lotta per l=B9interdizione degli armi atomiche e distruttive di massa
(ovviamente chimiche e batteriologice); 4) Lotta per l=B9indipendenza
nazionale (met=E0 del mondo era ancora soggiogata dal colonialismo) e la
collaborazione pacifica tra i popoli; 4) Denuncia di tute le minacce di
guerra; 6) Difesa della verit=E0 e della ragione contro la propaganda
bellicista; 7) Condanna e messa al bando di organizzazioni e opere che
propagandano il bellicismo.
     Il movimento si propag=F2 celermente ed ebbe  decine e decine di milioni
di aderenti sparsi un po=B9 su tutto il pianeta (in modo particolare in
Europa).
In quegli anni abitavo a Ronco Scrivia  (GE), nodo ferroviario
importantissimo anche perch=E9, qualsiasi treno proveniente da Genova via
direttissima succursale dei Giovi per ragioni tecniche doveva
obbligatoriamente fermarsi a Ronco. Ho ben nitida la memoria di quel period=
o
quando vi transitavano i treni con i delegati dei Partigiani della Pace per
partecipare al Consiglio Mondiale  della pace a Parigi. Alla fermata della
stazione di Ronco tutti i democratici del paese: comunisti, socialisti,
ANPI, sindacati ecc., avvertiti dell=B9arrivo, si andava  ad accoglierli e
salutarli offrendo fiori, cibo, vivande e scambiandoci auguri in un clima
entusiasmante e veramente commovente. Dai finestrini dei treni era tutto un
tripudio di bandiere italiane  e della Pace dai colori dell=B9arcobaleno.
Proprio la stessa identica bandiera di cui oggi, finalmente e ampiamente se
ne fa sfoggio. Le bandiere venivano ricavate  da pezze di stoffa delle
diverse tinte,  cucite, anche a mano a bande orizzontali, dalle donne e
ragazze delle sezioni di partito o di Case del Popolo. Penso che questa
bandiera divenuta ormai simbolo della pace dell=B9intera umanit=E0 sia nata da
quella prima lotta per la pace a livello mondiale in anni molto difficili m=
a
che furono anche anni di grande slancio ideale  che pose le premesse
affinch=E9 oggi questa bandiera  sia sempre pi=F9 consapevolmente condivisa e
amata dai popoli.
In uno di quei passaggi  di treni  vi fu  un incontro con l=B9allora
indimenticabile sindaco comunista di Genova  Gelasio Adamoli con il quale c=
i
scambiammo parole d=B9incoraggiamento. A questa campagna diede il suo pieno
assenso l=B9Unione Sovietica ancora sotto Stalin che proprio nel 1949 fece
brillare la sua prima bomba nucleare all=B9idrogeno. A questo proposito, sia
detto per inciso, l=B9URSS, mai e poi mai venne meno all=B9impegno di bandire
queste armi se condiviso dagli USA. Perch=E9 non si volle gi=E0 da allora
seguire  questi nobili e fondamentali fini per la sopravvivenza umana? In
Italia, pensi signor Colombo, noi comunisti, con i socialisti e altri
democratici, raccogliemmo per la messa al bando di tali armi, ben 6 milioni
di firme. Tutto per=F2 fu inutile. Mi sono sempre detto: eppure verr=E0 il
giorno in cui il chimico o il tecnico della porta accanto  potr=E0 essere in
grado di progettare e realizzare simili ordigni di distruzione ed ora che c=
i
siamo giunti, che cosa dicono i vari padroni guerrafondai di turno?  Che
bisogna non solo distruggere gli arsenali di armi di tutti i tipi,
naturalmente posseduti dagli altri, piccoli o grandi che siano, ma anche di
distruggere quelle di eventuali potenziali possessori o addirittura di loro
invenzione. Ed essi, che sono in possesso di tutto ci=F2 (vedi anche Israele)
o indirettamente sono la causa principe  dell=B9odierna situazione potendo
distruggere non una ma cento, mille volte l=B9umanit=E0 e la vita sulla Terra
che dicono? Che solo loro sono i giusti  e quindi semplicemente gli
intoccabili. Troppo semplice, troppo bello, attuali rifiuti umani Bush o
Blair, soci ed accoliti vari!
          =20
                                     Carlo Bertelli (GENOVA)   19.02.03


Carlo Bertelli
Via Mura degli Angeli 29/8
16127 GENOVA=20