[Cerchio] tormentoni e spossatezza

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Author: clochard
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Subject: [Cerchio] tormentoni e spossatezza
Caro Linbo,
ricordi quando, pazzo di dolore, ti attaccavo violentemente x il tuo nick?
Di nuovo, tante sincere scuse :-)))
Circostanze ancora una volta dolorose e doveri pratici mi costringono a
essere telegrafico. Ma lo considero preferibile al gesto maleducato di
ignorarti.
Sulla cosa delle differenze locali sono in assoluto disaccordo. Spesso - ma
non è il caso dell'India - sono addirittura artefatti postmoderni!
X quanto riguarda le effrazioni e le rapine delle corporation biotech, la
questione dei semi, la spoliazione dei contadini, sono invece d'accordo - ci
mankerebbe!
I problemi cominciano quando tali discorsi cercano di farsi paradigma di "un
altro mondo possibile".
Opporsi alla globalizzazione è come opporsi al ciclo delle stagioni - questo
+ o - ha detto Mandela - . Il punto è quale debba essere il regime della
globalizzazione stessa. E, in ultima analisi, penso ke questo regime dipenda
dal rapporto di forze tra il proletariato globale e il capitale globale,
dalla forza e incisività delle lotte presenti e future.
Con stima e simpatia
e


----- Original Message -----
From: "Linbo" <aborrone@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Saturday, May 03, 2003 9:33 AM
Subject: Re: [Cerchio] tormentoni e spossatezza


> Tempo fa ho ascoltato una registrazione della Shiva in cui parlava
> di globalizzazione e di culture e tradizioni locali. Per come l'ho
> inteso io si riferiva al fatto che comunque in terre differenti si sono
> evolute culture e tradizioni differenti e che la globalizzazione sta
> distruggendo tutto ciò con grande danno per le popolazioni che sono
> costrette a subire passivamente. Nonostante il discorso generalizzato a
> 360 gradi, lei, si riferisce, in particolare, alla cultura contadina della
> sua terra di origine, a ciò che comporta la globalizzazione del settore
> alimentare, a ciò che comporta la globalizzazione delle sementi. Anche
> io credo che le differenze locali siano antecedenti alla storia
> (scritta) e, di sicuro, al capitale. Le culture derivano da storie molto

antiche,
> esse si sono poi trasformate e hanno preso e perso ma l'origine rimane
> antichissima e anche molti suoi tratti.
>