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Ciao, non ho potuto partecipare agli incontri preparativi del seminarioquindi non so quanto sarò preso in considerazione...comunque approfitto anch'io per aggiungere per email un altro punto di vista (a quello sull'analisi delle politiche energetiche che sembra anche a me fondamentale):che ne dite di discutere anche de:l'alternativa agli eserciti per la gestione delle crisi internazionali, cioè pensare a una riflessione sui corpi civili di pace, sulla prevenzione dei conflitti, sulla risoluzione e sulla riconciliazione;in generale mi piacerebbe tanto introdurre un approccio costruttivo nel seminario, non solo resistere, non solo essere contro la guerra e il liberismo ma anche essere per la costruzione della pace, per introdurre le condizioni della pace nelle relazioni e nelle azioni quotidiane. A presto, Luca
claorsi@??? wrote:Ho letto con interesse il programma del seminario del 25 maggio e vorrei
dire che mi sembra manchi un elemento di lettura ed interpretazione chiave
delle ultime guerre: quello dell'accaparramento e del controllo delle
risorse energetiche, il petrolio, in particolare. Esiste un nesso preciso
tra i programmi e gli obiettivi della "guerra infinita" di Bush e lo
scenario energetico che si prospetta per i modelli di vita e di consumo
delle società del nord del mondo. Il raggiungimento del "picco" petrolifero
previsto per il 2010 da molte comunità scientifiche e la crescente
dipendenza degli USA dalle importazioni e dalle volontà dei governi dei
cosiddetti "stati canaglia" impone fin da ora una scelta drastica (la guerra
appunto) a chi, come Bush, è impegnato a garantire la crescita della
economia del proprio paese. "Guerre e petrolio", nei suoi risvolti
economici, sociali e ambientali, potrebbe essere un tema da trattare nel
seminario.
Claudio Orsi
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<DIV>Ciao, </DIV>
<DIV>non ho potuto partecipare agli incontri preparativi del seminario</DIV>
<DIV>quindi non so quanto sarò preso in considerazione...</DIV>
<DIV>comunque approfitto anch'io per aggiungere per email un altro punto di vista (a quello sull'analisi delle politiche energetiche che sembra anche a me fondamentale):</DIV>
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<DIV>l'alternativa agli eserciti per la gestione delle crisi internazionali, cioè pensare a una riflessione sui corpi civili di pace, sulla prevenzione dei conflitti, sulla risoluzione e sulla riconciliazione;</DIV>
<DIV>in generale mi piacerebbe tanto introdurre un approccio costruttivo nel seminario, non solo resistere, non solo essere contro la guerra e il liberismo ma anche essere per la costruzione della pace, per introdurre le condizioni della pace nelle relazioni e nelle azioni quotidiane.</DIV>
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<DIV>A presto, Luca</DIV>
<DIV><BR><BR><B><I>claorsi@???</I></B> wrote:</DIV>
<BLOCKQUOTE style="BORDER-LEFT: #1010ff 2px solid; MARGIN-LEFT: 5px; PADDING-LEFT: 5px">Ho letto con interesse il programma del seminario del 25 maggio e vorrei<BR>dire che mi sembra manchi un elemento di lettura ed interpretazione chiave<BR>delle ultime guerre: quello dell'accaparramento e del controllo delle<BR>risorse energetiche, il petrolio, in particolare. Esiste un nesso preciso<BR>tra i programmi e gli obiettivi della "guerra infinita" di Bush e lo<BR>scenario energetico che si prospetta per i modelli di vita e di consumo<BR>delle società del nord del mondo. Il raggiungimento del "picco" petrolifero<BR>previsto per il 2010 da molte comunità scientifiche e la crescente<BR>dipendenza degli USA dalle importazioni e dalle volontà dei governi dei<BR>cosiddetti "stati canaglia" impone fin da ora una scelta drastica (la guerra<BR>appunto) a chi, come Bush, è impegnato a garantire la crescita della<BR>economia del proprio paese. "Guerre e petrolio", nei suoi risvolti<BR>economici, sociali e ambientali, potrebbe essere un tema da trattare nel<BR>seminario.<BR>Claudio Orsi<BR><BR><BR><BR>_______________________________________________<BR>Forumlucca mailing list<BR>Forumlucca@???<BR>
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