[NuovoLaboratorio] Comunicato referendum buoni scuola

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Comunicato Stampa

La scuola riprenda la centralit=E0 che le spetta.
Nessuno si appropri dei voti di chi non ha espresso la sua posizione.
Il pessimo contributo della Chiesa genovese.


Nella sconfitta al referendum ha pesato molto il fatto che la scuola, nelle
discussioni sulle riforme del Welfare degli ultimi anni, ha perso centralit=
=E0
nel dibattito, travolta da temi altrettanto importanti come le pensioni, i
servizi sociali, il mercato del lavoro. E questo ha fatto s=EC che non ci sia
stata una grande sensibilit=E0 in partenza sul tema dei buoni scuola.

Tuttavia, il referendum ha sicuramente rimesso in agenda la questione
scuola, e questo =E8 un risultato importante, visti i tempi che corrono. 350
mila persone si sono espresse, e quasi tutte hanno chiesto la cancellazione
dei buoni scuola. Ed =E8 chiaro =AD al di l=E0 dei bizantinismi e delle furbizie
politiche =AD che gli oltre 320 mila s=EC non sono paragonabili ai non voti di
chi non si =E8 recato alle urne. Chi non ha votato non ha espresso un parere,
ed =E8 del tutto arbitrario =B3impossessarsi=B2 di quei non voti per costruirsi
inesistenti plebisciti.

Questo referendum in realt=E0 =E8 stato vinto dalla cultura della =B3delega in
bianco=B2 del berlusconismo e dei suoi scudieri. Ricostruire una cultura
partecipativa deve essere uno dei nostri primi impegni.

In questo senso, non ci ha stupito la vigliaccheria politica delle forze
della maggioranza che hanno prima boicottato in tutti i modi il referendum
(date e orari indecenti), e poi non hanno neppure avuto il coraggio di
chiedere apertamente il sostegno ad una legge che avevano promosso,
invitando invece all=B9astensione.

Ci ha stupito molto, invece, la posizione assunta dalla Chiesa genovese. In
primo luogo perch=E9 l=B9invito all=B9astensione =E8 un atto politico in s=E9
discutibile, specie se proviene da chi dovrebbe promuovere partecipazione
civica e democratica.

In secondo luogo perch=E9 questa legge =E8 davvero una pessima legge e il fatto
che elargisca indirettamente qualche prebenda alle scuole cattoliche, non =E8
motivo sufficiente a farla diventare una buona e giusta legge.

Ci chiediamo: la Chiesa genovese ha rappresentato anche gli insegnanti e i
genitori cattolici che lavorano o mandano i figli alle scuole pubbliche?
Ma soprattutto, che posizione ha assunto nella discussione difficile ma
stratagica sul sistema educativo pubblico, sull=B9esistenza di scuole private
in cui non esistono criteri di qualit=E0, sul principio della pubblicit=E0, e
quindi della universalit=E0, del sistema formativo ed educativo nazionale? Si
=E8 astenuta. Un bel risultato. Sicuramente peggiore del nostro.



Genova, 28/4/2003


Massimiliano Morettini
Presidente Arci Liguria


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