Il Monday 28 April 2003 12:11, Radio Città Aperta ha scritto:
> In questo senso, la difesa della Rivoluzione Cubana diventa un punto di
> resistenza oggettivo e soggettivo da cui chiunque abbia un minimo di
> buonsenso non può chiamarsi fuori.
Questo testo è né più e né meno il solito "o con noi o contro di noi". Basta.
Cuba non è solo la "Rivoluzione Cubana" come qui suggerito, c'è anche altro.
E mi stravolge per la sua non so se voluta doppiezza il discorso:
"La logica dello stato d'assedio riduce gli spazi politici e la dialettica in
ogni paese ed in ogni modello statale fin qui adottato. Le stesse democrazie
di tipo europeo o anglosassone lo hanno ampiamente dismostrato."
E che cosa vuol dire? Che se gli Stati Uniti e la Spagna e perché no l'Italia
violano i diritti umani, li deve violare anche Cuba? Ma sì ma dài, c'è la
teoria e c'è la prassi?? e Cuba NON LI POTEVA mettere in galera? Mangiavano
troppo per pagargli il rancio? O avevano le pulci?
Capirei il tutto se mi dite che qualcuno non può accettare che un posto bello
come Cuba abbia fatto una gran cazzata, perché capisce solo il bello al 100%.
Ma questo è un problema suo. Buona fortuna e i "senza se e senza ma" teniamoli
per le idee non per gli amori... l'amore cieco si isola e si rompe così
facilmente. Amare Cuba non vuol dire amare le fucilazioni, e anche non amarla
non vuol dire amare gli USA. Non è "Terza Posizione", è un briciolo di
cervello che mi è rimasto, e che mi grida dentro. Fidel questa l'hai proprio
cannata.
Stalkern