[Forumlucca] Fw: Il processo a Leyla Zana prosegue; in azion…

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Auteur: Marcucci Gian Paolo
Date:  
Sujet: [Forumlucca] Fw: Il processo a Leyla Zana prosegue; in azione la solidarieta' italiana.
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Sent: Monday, April 28, 2003 11:21 AM
Subject: Il processo a Leyla Zana prosegue; in azione la solidarieta'
italiana.


>
> Il processo a Leyla Zana prosegue; in azione la solidarieta' italiana.
>
> Sta continuando, ad Ankara, il rifacimento del processo a Leyla Zana e
> agli altri 3 parlamentari del DEP, ingiustamente condannati nel 1994 a 15
> anni di carcere.
> Il 25 aprile si e' tenuta la seconda udienza; la terza sara' il 23 maggio

(il
> processo era iniziato il 28 marzo).
>
> Per informazioni generali su Leyla Zana, la sua vicenda ed il significato
> che essa riveste per il popolo kurdo ma anche per la comunita'
> internazionale, cfr. il Sito Web:
> http://www.ranchdeiviandanti.it/LeylaZana/home.html
>
> Questo "rifacimento" del processo e' un importante risultato dell'azione
> internazionale: nel 2001 la Corte europea per i Diritti umani aveva
> sentenziato l'iniquita' del precedente processo del 1994, e una forte
> pressione del Consiglio d'Europa e dell'Unione europea avevano
> recentemente indotto il Parlamento turco a modificare la legislazione,
> introducendo una nuova norma per il rifacimento dei processi giudicati
> iniqui dalla Corte europea; poco dopo la Magistratura turca aveva deciso

il
> rifacimento del processo.
>
> La cronaca dettagliata di questo nuovo processo e' su Internet, in lingua
> italiana, all'indirizzo:
> http://www.ranchdeiviandanti.it/LeylaZana/Retrial/it.html
> Maggiore documenrtazione, in inglese e francese, agli indirizzi web:
> http://www.ranchdeiviandanti.it/LeylaZana/Retrial/en.html
> http://www.ranchdeiviandanti.it/LeylaZana/Retrial/fr.html
> (gli errori di visualizzazione delle precedente pagine web sono stati
> corretti).
>
> Questo nuovo processo, come ha affermato Leyla Zana, e' di grande
> rilievo non solo perche' apre la speranza della liberazione dei quattro
> parlamentari ingiustamente condannati, ma perche' e' un decisivo banco
> di prova di una possibile democratizzazione della Turchia, ed esso avra'
> conseguenze importantissime sull'ingresso della Turchia nell'Unione
> europea,
>
> L'Unione europea segue da vicino questo processo: la Conferenza dei
> Presidenti del Parlamento Europeo, il 13 marzo scorso, aveva deciso
> all'unanimit? l'invio ad Ankara di una delegazione ufficiale "ad hoc" del
> Parlamento Europeo; alla prima udienza erano presenti i due
> europarlamentari Luigi Vinci (Rifondazione Comunista) e Feleknas Uca
> (eurodeputata di origine kurda del PDS tedesco); a questa seconda
> udienza c'e' stata una delegazione di 5 europarlamentari.
> Alle due sedute del processo hanno presenziato anche delegazioni della
> Societa' civile (tra cui moltissimi esponenti, ovviamente,
> dell'associazionismo democratico kurdo e turco): anche questa presenza
> e' assai importante, non solo come personale e tangibile atto di
> solidarieta', ma anche perche' ricorda alla Turchia che gli occhi del
> mondo democratico sono puntati su di essa. Erano presenti, tra l'altro,
> alla prima udienza, molte personalita' ed associazioni internazionali, e
> funzionari e rappresentanti della Commissione Europea, delle
> Ambasciate inglese, francese, tedesca e greca; e, alla seconda, Claudia
> Roth, del governo tedesco, esponente dei Verdi. Ad entrambe le udienze
> c'era Silvana Barbieri, dell'Associazione Culturale "Puntorosso".
> E, in particolare, dall'Italia era presente, questa volta, una delegazione
> dell'Associazione Giuristi Democratici, composta dall'Avv. Desi Bruno e
> dall'Avv. Carmine Malinconico.
> Il loro resoconto puo' essere letto sul quotidiano "Liberazione" del 27
> aprile:
> http://www.liberazione.it/giornale/030427/LB12D6A7.asp.
> Per la prossima udienza e' auspicabile che anche altri organismi attivi

nel
> campo del diritto e dei diritti umani si attivino con una partecipazione
> diretta.
>
> Ma purtroppo anche questo rifacimento del processo, per ora, non pare
> avviato su di una buona strada.
> La prima udienza (28 III) e' stata inaugurata con il respingimento, da

parte
> della Corte, della domanda di scarcerazione avanzata dai difensori
> (respingimento rinnovato all'inizio della seconda udienza), domanda
> peraltro pienamente coerente anche con le richieste della Corte europea
> dei diritti umani, che aveva invitato la Turchia a cancellare, ove

possibile,
> le conseguenze sugli imputati dell'ingiusta sentenza. Ebbene, se
> ovviamente non e' possibile restituire loro la liberta' degli anni gia'
> trascorsi, era possibile per lo meno rimetterli in liberta' ora, in attesa

di
> una nuova sentenza.
> Ma anche questa seconda udienza del 25 aprile, dedicata all'ascolto dei
> testimoni (19 testi dell'accusa), e' stata deludente. Gli avvocati

difensori
> hanno chiesto una corretta modalita' di audizione dei testimoni, con la
> possibilita' di rivolgere loro domande e non solo di ascoltarli, ma tale

loro
> richiesta e' stata aspramente contrastata; al termine dell'udienza il capo
> olandese della delegazione del Parlamento europeo presente al
> processo, Joost Lagendijk, ha dichiarato: "Sembra essere la copia del
> primo processo. E la copia di un processo iniquo e' pure essa un
> processo iniquo". In effetti, la Corte Europea aveva dichiarato

illegittimo il
> primo processo anche proprio per la violazione dei diritti della difesa.
> E' comunque significativo che due dei testimoni hanno rivelato che le loro
> testimonianze al processo del 1994 erano state loro estorte con la

tortura.
> Riferiscono inoltre Desi Bruno e Carmine Malinconico:
> "Nel pomeriggio altri testi, tutti membri delle milizie paramilitari e
> filogovernative note come 'guardie di villaggio' si sono piu' volte
> contraddetti rispondendo alle domande che a fatica la difesa e' riuscita a
> porre, dopo accese polemiche con una corte che invece tendeva a far
> semplicemente confermare ai testi le dichiarazioni rese nel 1994".
>
> La solidarieta' internazionale, che gia' ha avuto un ruolo decisivo
> nell'ottenere questo rifacimento del processo, puo' e deve continuare a

far
> sentire la sua voce, per la liberta' di Leyla Zana e per la comune

volonta'
> di una futura Turchia democratica in una futura Europa democratica.
> Ogni cittadino italiano, ogni associazione, ogni sede locale dei partiti
> italiani, puo' attivarsi, per promuovere, anche nel proprio Comune, una
> deliberazione del Consiglio comunale in sostegno a Leyla Zana e agli
> altri 3 deputati DEP. Gia' moltissimi Enti locali italiani lo hanno fatto,

ma
> questa "campagna" vede ora il suo momento... decisivo.
>
> Sono disponibili due possibili testi di mozioni da presentare agli Enti
> locali; uno chiede l'attivazione delle istituzioni italiane (Parlamento,
> Governo) verso la Turchia; uno conferisce a Leyla Zana la cittadinanza
> onoraria.
> Chi volesse ricevere via e-mail tali testi, e qualsiasi maggiore
> delucidazione, puo' rispondere a questa e-mail (a@???) o
> contattare direttamente i referenti per la prima mozione:
> puntorosso@???
> silbarbieri@???
>
> In questi ultimi anni gli Enti locali italiani che hanno chiesto al

Governo ed
> al Parlamento italiano di attivarsi verso la Turchia per la liberazione di
> Leyla Zana e degli altri deputati del DEP sono 8 Regioni, 9 Provincie, 16
> Comuni; inoltre una decina di Enti locali hanno la mozione in fase di
> "lavori in corso", e molti altri Comuni hanno conferito a Leyla Zana la
> cittadinanza onoraria, o approvato OdG in suo favore.
>
> Il quadro attuale della "campagna" in Italia (con i testi delle mozioni e
> l'elenco degli Enti locali che le hanno approvate) e' descritto su

Internet
> all'indirizzo:
> http://www.ranchdeiviandanti.it/LeylaZana/Solid.html
>
> A.C.
>
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