R: [Forumgenzano] proposta di discussione

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Author: m.bignardelli@ibero.it
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Subject: R: [Forumgenzano] proposta di discussione

-----Messaggio originale-----
Da: forumgenzano-admin@???
[mailto:forumgenzano-admin@inventati.org]Per conto di
palestinacastellirm@???
Inviato: giovedì 24 aprile 2003 16.50
A: Genzano S.F.
Cc: Noemi Bevilacqua
Oggetto: [Forumgenzano] proposta di discussione


Come da accordi vi invio in alleato una proposta di riflessione
sull'invio dei soldati Italiani in Iraq .
Più che mandare un volantino già fatto,scitto per altro per altra platea,ho
preferito mandare una proposta di riflessone confidando che la rete saprà
trarne spunto
ciao Attilio

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Ho letto il documento e lo trovo molto stimolante. In effetti le ultime
manifestazioni (quella romana del 12 aprile, più le recenti contestazioni
milanesi a Pezzotta del 25 aprile) mi sembrano aver dimostrato che accanto a
tanto pacifismo a mani bianche e palloncini colorati, si vada affiancando
una serie di simboliche azioni contro le "banche armate", e la politica
reazionaria della Cisl, responsabile del patto per l'Italia con Maroni. Le
precedenti azioni , sempre simboliche contro la Esso, ed il tentativo di
bloccare treni, più le manifestazioni alle basi militari di Pisa, Aviano,
Sigonella, Augusta, Maddalena, sono indicatori di prese di posizioni
antimilitariste non generiche e sinceramente anti Bush e la sua recente
Strategia della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti D'America (Settembre
2002), base teorica per la strategia militare in Iraq (e non solo), testo
che andrebbe meditato con attenzione (fu pubblicato integralmente con la
traduzione italiana il 10 ottobre 2002 su Liberazione). Parte del movimento
è cosciente del fatto che è imminente l'archiviazione del caso Giuliani, e
che la brutalità delle forze dell'ordine in Italia continua a rimanere
impunita. Del resto le menzogne mediatiche sulla guerra sono ancora tutte da
digerire e riesaminare, e non tutti hanno la pazienza di esercitare lo
spirito critico, che presuppone studio personale. Il fatto ad esempio che i
saccheggi in Iraq, facciano paura all'opinione pubblica moderata, è indice
dell'equilibrio precario vissuto dalle certezze labili della classe media
anche in Italia: non basta avere una casa, un lavoro più o meno stabile,
beni di consumo, strumenti informatici, assicurazioni e conti in banca,
risparmi e cellulari; tutti hanno realizzato che se interviene una forte
crisi economica (e l'Argentina con la sua aderenza al modello finanziario
FMI e Banca Mondiale lo dimostra) anche le certezze della classe medio
borghese saltano ed i saccheggi potrebbero scoppiare anche in Italia in
tempi brevissimi. Supermercati, uffici, negozi, banche, nulla verrebbe
risparmiato. In Italia oltre 8 milioni di persone vivono sotto la soglia
della povertà anche se le 7 televisioni di Stato fanno finta che costoro non
sono italiani viventi. I giornali parlano dell'anarchia irachena come
sinonimo di CAOS, mentre l'anarchia è semmai l'autorganizzazione che in
Argentina viene praticata nelle mense comuni per bambini e poveri, nelle
fabbriche autogestite dai lavoratori, nei mercati di libero scambio dove è
stato abolito il denaro (sostituito dal baratto solidale) e dalle tante
prove di mutuo aiuto e mutua assistenza, qualcosa che in Europa è esistito
nell'esperienza fine XIX secolo fra le Società Operaie di Mutuo Soccorso.
L'opposizione di piazza , in strada con blocchi e picchetti ha visto un
vasto movimento di piqueteros fronteggiare con coraggio la brutalità
poliziesca (con gli omicidi a freddo di Maximiliano Costeki e Dario
Santillan operati dal commissario Franchiotti). Parte del movimento è
sensibile al richiamo zapatista di Marcos, assimilando una cultura
plurimillenaria come quella del Chiapas, non sempre immediatamente
decodificabile da parte di una cultura latina , cristiana , francescana come
quella italiana, carica di messaggi papali riportati pari passo da
Liberazione (dalla parrocchia al circolo). Una parte di collettivi non
inquadrati in partiti politici nè tanto meno in girotondi di aprile e di
maggio, stentano all'interno dei centri sociali ad autorganizzarsi e a darsi
autonoma continuità nella lotta, vuoi per la schiacciante precarietà
esistenziale e lavorativa, vuoi per una endemica equidistanza da lieder più
o meno mediatici. Mi riferisco alla galassia dei centri sociali antagonisti
(di vecchia data, o di recente occupazione, alle prese con problemi
gestionali, di non immediata e semplice soluzione). Ma qualcosa si muove ,
dal basso; lo testimoniano le azioni dirette, e le contestazioni presenti e
future, che la banda Berlusconi riceverà da parte di questi radicali non
disposti alla falsa pacificazione sociale. Di fatto sono continuate le
occupazioni di case, l'allargamento della solidarietà fra migranti e
antagonisti sociali, la resistenza al nazifascismo in doppiopetto, e lo
scontro con le forze dell'ordine al comando di parà e servizi segreti è
imminente. Sotto l'apparente tregua fatta di cenere, un vulcano stà covando
lava caldissima.Non basteranno Carabinieri 2 e Manuela Arcuri a modificare
il giudizio di costoro sulle forze dell'ordine italiane; MILITARI SI DIVENTA
NON SI NASCE! Anche se Lino Banfi, Il Comandante Rocca, ed il Commissario
Montalbano sono popolari, se cadessero bombe anche il Italia i saccheggi e
l'anarchia dei giornalisti arriverebbero molto presto. L'Italia anche se
interna al G8 è una nazione in forte recessione economica, con un forte
squilibrio nord-sud, con vastissime sacche di emarginazione e
disoccupazione, con una precarietà infinita nel mondo del lavoro, che genera
forte ansia e disperazione sociale, ed il miracolo della new-economy è
finito! Nulla di strano se adeguandoci alle linee di politica finanziaria
del FMI e Banca Mondiale, anche lo Stato Italiano si cominci a
smaterializzare pezzo per pezzo privatizzando tutto: sanità, scuola,
fabbriche, strutture, infrastrutture, servizi, distribuzione delle merci,
brevetti dei farmaci, beni primari (acqua, energia). Il progesso in atto di
deregulation selvaggia, oltre a ristabilire vecchie disuguaglianze,
accentuandole, ne privilegia di nuove, come la distruzione dei diritti dei
lavoratori, e degli esseri umani meno tutelati. Se razzismo e neoliberismo
vanno da sempre a braccetto, la naturale propensione verso l'ordine e la
sicurezza del cittadino medio, vedranno schiudersi nella prossima era del
saccheggio, una figura sociale inaspettata: l'uomo qualunque che nel passato
fu capace in Italia di candidarsi con un proprio partito. Sarà il soggetto
più feroce nel corso dei saccheggi, temibile in quanto non previsto. Ci sarà
una vera e propria guerra civile, ma stavolta di tutti contro tutti. Solo
chi sarà organizzato in bande probabilmente sopravviverà! Io mi auguro di
poter vivere questa nuova fase di lotta.

Maurizio