[Consumo critico - Milano Social Forum]RossoNotizieNet n. 31…

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Author: associazione culturale punto rosso
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Subject: [Consumo critico - Milano Social Forum]RossoNotizieNet n. 31 - 24 aprile 2003
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ROSSONotizieNet=20

numero 31 - 24 aprile 2003=20


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periodico elettronico dell'Associazione Culturale Punto Rosso

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FERMIAMO LA GUERRA - FERMIAMO IL MASSACRO

Fermiamo la mano degli apprendisti stregoni che, pur di mantenere il =
dominio sulle risorse strategiche, di occupare regioni del mondo =
cruciali, di perpetuare un ordine mondiale iniquo, non recedono di un =
passo dallo scatenare l'inferno. Basta con lo scempio dei corpi, =
dell'ambiente, della democrazia, della cultura, della vita. Basta morti, =
basta dolori, basta distruzioni. Basta con la banda di avventurieri che =
pretende di governare il mondo.=20
L'Associazione Culturale Punto Rosso e il Forum Mondiale delle =
Alternative daranno come sempre il loro contributo, assieme al =
movimento, alle forze politiche, agli uomini e alle donne di buona =
volont=E0, di contrinformazione, di controcultura e di mobilitazione per =
affermare la giustizia e la pace.=20

Consultate il sito=20
www.fermiamolaguerra.it
e per Milano
www.fermiamolaguerra.it/milano


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PER LA MANIFESTAZIONE DEL 25 APRILE - FESTA DELLA LIBERAZIONE

CONTRO IL FASCISMO CHE RINASCE
CONTRO LA GUERRA PERMANENTE, PER L'ARTICOLO 11 DELLA COSTITUZIONE
CONTRO IL NEOLIBERISMO

Punto Rosso d=E0 appuntamente alle ore 14 poco avanti dai Bastioni di =
Porta Venezia davanti al Planetario.


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REFERENDUM ARTICOLO 18

Per l'estensione dei diritti, per la difesa dell'articolo 18, per =
tornare a vincere.
Vota si al referendum sull'articolo 18.
Grande giornata di discussione e di festa per l'inizio della campagna =
referendaria:

SABATO 10 MAGGIO 2003 IN PIAZZA DUOMO A MILANO

Partecipate numerosi (prossimamente daremo informazioni pi=F9 precise =
sull'appuntamento)


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Sommario

Iniziative
Milano: Assemblea Nazionale dell'Associazione Culturale Punto Rosso - =
Fma (17 maggio 2003)

Lup - Libera Universit=E0 Popolare - i prossimi corsi
- Il pensiero di Nietzsche
- Il Sistema della Comunicazione (parte II)
- Immigrazione e globalizzazione

- Magenta (MI): dibattito pubblico: L'impero del caos (28 aprile 2003)
- Carrara: rassegna sul cinema algerino

Materiali:
- Impressioni d'aprile. Note sulla situazione politica italiana, di =
Mimmo Porcaro (testo presentato al Comitato Politico Nazionale di =
Rifondazione Comunista) (in allegato)
- Samir Amin, L'ambizione criminale e fuor di misura degli Stati Uniti: =
controllare militarmente il pianeta (in alllegato)
- Novit=E0 Edizioni Punto Rosso: uscite imminenti


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ASSEMBLEA NAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO
FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE=20
MILANO, SABATO 17 MAGGIO 2003, dalle ORE 10.30 ALLE 19.30 presso la SALA =
AEM in via della Signora 10 (MM1 - MM3 Duomo).

Questa assemblea vuole essere, in primo luogo, una occasione di analisi =
e confronto sulla situazione politico-culturale attuale. Con particolare =
riferimento alle condizioni e alle prospettive del movimento dei =
movimenti di cui facciamo parte, nello sforzo di immaginazione e di =
proposizione per i lineamenti fondamentali di una politica e di una =
cultura comune di alternativa. Anche in riferimento alle sorti di una =
possibile rifondazione della sinistra italiana.

In secondo luogo si cercher=E0 di tessere una rete culturale e sociale =
in grado di produrre queste ricerche e di vivificarle nelle =
articolazioni nazionali e internazionali di movimento.

In proposito verr=E0 messo in rete un breve un documento introduttivo, =
che far=E0 da contributo comune e iniziale alla discussione.

All'assemblea parteciper=E0 Fran=E7ois Houtart, segretario generale del =
Forum Mondiale delle Alternative. Interventi iniziali a cura del =
direttivo del Punto Rosso-Fma e relazione introduttiva su politica, =
cultura e movimento di Mimmo Porcaro (studioso della politica).

Siete tutti invitati........





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LUP- LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE=20
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prossimi corsi

Dipartimento di storia della filosofia e del pensiero umano "Ernst =
Bloch"
=20

Il pensiero occidentale attraverso le sue grandi opere.



A seguito del grande interesse suscitato dai corsi svolti nei due anni =
passati sulla

storia del pensiero occidentale, riprendiamo questo percorso a partire =
dalle grandi opere di questo pensiero, come momenti paradigmatici della =
storia della filosofia.

=20

Undicesimo Corso

=20

La Gaia Scienza e lo Zarathustra di Nietzsche

=20

Durata: 3 lezioni

Luogo: Punto Rosso, Via Morigi 8, Milano

Quota di iscrizione: 10 Euro

=20

Marted=EC 6 Maggio 2003, ore 18.30-20-30

Introduzione alla filosofia di Nietzsche

Relatore: Giorgio Giovannetti

=20

Venerd=EC 16 Maggio 2003, ore 18.30-20-30

La Gaia Scienza

Relatore: Aldo Pardi

=20

Marted=EC 20 Maggio 2003, ore 18.30-20-30

Cos=EC parl=F2 Zarathustra

Relatore: da definire





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Dipartimento di critica dell'economia politica e della societ=E0 "Rosa =
Luxemburg"

=20

=20


IL SISTEMA DELLA COMUNICAZIONE. PARTE II: LA REALTA', L'IDEOLOGIA, LE =
ALTERNATIVE.

=20

Durata: 3 incontri. Luogo: Punto Rosso, via Morigi 8, Milano. Quota di =
partecipazione: 10 euro

=20

Primo incontro. Mercoled=EC 7 Maggio, ore 18.30.

Gli effetti della comunicazione mediatica: strategie, presunzioni, =
ideologia, realt=E0.

Relatore: Francesco Siliato (Politecnico di Milano).

=20

Secondo incontro. Mercoled=EC 14 Maggio, ore 18.30

Il lavoro nel sistema informativo: la forma di apparato, l'impresa, =
l'organizzazione, le alternative.

Relatore: Giovanni Cesareo (Politecnico di Milano)

=20

Terzo incontro. Mercoled=EC 21 Maggio, ore 18.30.

I media alternativi e di movimento.

Relatori: Roberto Savio (Ips, consiglio internazionale FSM), Claudio =
Jampaglia (responsabile comunicazione Attac Italia).=20





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Dipartimento di Studi Internazionali "Patrice Lumumba"

=20

IMMIGRAZIONE E GLOBALIZZAZIONE

I MIGRANTI E IL CONFLITTO SOCIALE NELL'ERA DEL NEOLIBERISMO

=20

Le migrazioni d'individui non sono un fenomeno sociale dei nostri =
giorni. Sono piuttosto una pratica storicamente sedimentata nel processo =
evolutivo della societ=E0 umana. Il movimento di popolazioni da un luogo =
ad un altro =E8 fenomeno riscontrabile in tutte le epoche storiche. La =
storia dell'uomo =E8 una storia di umanit=E0 in movimento. La stessa =
storia dell'Europa moderna pu=F2 essere scandita dai tempi delle =
migrazioni interne, dagli spostamenti di lavoratori da un paese =
all'altro, dal continuo esodo dei profughi delle guerre che hanno =
insanguinato il nostro continente negli ultimi cinque secoli.

Le immigrazioni contemporanee si iscrivono in questo continuum storico =
ma differiscono dal passato per le concause che oggi le generano. Gli =
attuali processi migratori vanno contestualizzati all'interno =
dell'attuale situazione socio-economica mondiale nella quale questi =
stessi si dipanano. Si tratta di una riflessione che non pu=F2 non =
essere posta in termini sistemici all'interno di quel macro-fenomeno =
sociale definito globalizzazione.

Tale =E8 il sistema nel quale si inseriscono gli odierni processi =
migratori, non solo per il sottosviluppo generato in alcune zone del =
mondo dai processi di globalizzazione dei mercati, ma anche perch=E9 le =
migrazioni - e soprattutto le politiche di controllo delle stesse, =
attuate dalle "democrazie occidentali" - sono funzionali ai processi di =
precarizzazione e di indebolimento della forza lavoro anche nei paesi a =
sviluppo avanzato.

Gli incontri formativi che proponiamo cercheranno di analizzare i punti =
critici delle attuali politiche migratorie, partendo da una visione =
differente che prender=E0 in considerazione non tanto i risultati =
pratici che queste politiche si propongono, quanto i riflessi sul =
controllo del lavoro migrante che le stesse provocano. Si cercher=E0 =
inoltre di mettere in luce la reale possibilit=E0 di una diversa =
politica migratoria.

=20

Durata: 4 incontri. Luogo: Punto Rosso, via Morigi 8, Milano. Quota di =
partecipazione: 20 Euro

=20

1) Venerd=EC 9 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatore Andrea De Bonis=20

Processi migratori e politiche di controllo

I movimenti di popolazione negli ultimi due secoli: la creazione della =
figura giuridica dello straniero - le migrazioni del dopoguerra - il =
controllo del lavoro migrante nella Germania - migrazioni e =
segregazionismo in U.S.A.

=20

2) Gioved=EC 15 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatori Marco Ferrero e Anna =
Andrian

La costruzione della fortezza Europa

Diritto diseguale e controllo del lavoro migrante - il modello tedesco =
del lavoratore-ospite (Gastarbeiter) - il modello assimilazionista =
francese - il modello inglese: tra imperialismo e riconoscimento - le =
nuove migrazioni nell'Europa del Sud - le politiche europee di =
immigrazione e asilo.

=20

3) Venerd=EC 23 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatrici Flavia Favero e =
Roberta Rossolini

I processi migratori e l'ibridazione culturale

Multicultura, intercultura, transcultura? - diversit=E0/affinit=E0 tra =
esperienze geoculturali differenti - razza, etnia, cultura: i rischi di =
vecchie e nuove etichette - alla scoperta dell'ibridazione culturale.

=20

4) Venerd=EC 30 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatori Andrea De Bonis e =
Eleonora Garosi, con la partecipazione del Professor Salvatore Palidda - =


L'immigrazione in Italia: precariet=E0 e criminalizzazione

La criminalizzazione dei migranti - Soft-apartheid e differenza =
giuridica del migrante - Sans-papiers ed economia informale - la =
cittadinanza come diritto esclusivo - il controllo del lavoro migrante =
in Italia - proposte per una possibile nuova politica migratoria.

=20



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L A L U P - LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE


La sede LUP di Magenta in collaborazione con la LUP - Legnano

=20

O r g a n i z z a

Una serata di riflessione e di approfondimento su:

L'IMPERO DEL CAOS

Resistenze e alternativa alla guerra e ai terrorismi

=20

Presso la Sala Convegni IDEAL - Viale Piemonte, 10 - Magenta

=20

Luned=EC 28 Aprile 2003 - alle ore 21.

=20

Introduzione: * Prof. Filomena Battipaglia - LUP Magenta

Relazioni:                    =20


* Giorgio Riolo - Ass. Culturale Punto Rosso - Milano

* Don Alberto Vitali - Pax Christi - Milano

Segue dibattito.

Coordina: * Piero Spadaro - LUP - Magenta

=20

La LUP - Libera universit=E0 popolare, inaugura con questa serata =
l'inizio di una serie di attivit=E0 di dibattito, studio, =
approfondimento, su temi di natura politica, economica, culturale.

=20

Per maggiori informazioni Piero Spadaro 02.97299861





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ASSOCIAZIONE ALBERTO BENETTI
ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO


ORGANIZZANO



ALGERIA, MON AMOUR...
RASSEGNA CINEMATOGRAFICA

14 APRILE - 26 MAGGIO 2003
ORE 21
CINEMA GARIBALDI - CARRARA



LUNEDI 14 APRILE:=20
LA BATTAGLIA DI ALGERI=20
DI GILLO PONTECORVO

LUNEDI 28 APRILE:
MURIEL OU LE TEMPS D'UN RETOUR=20
DI ALAIN RESNAIS

LUNEDI 5 MAGGIO:
EL KALAA - LA CITTADELLE
DI MOHAMED CHOUIKH

LUNEDI 12 MAGGIO:
L'ARCHE DU DESERT=20
DI MOHAMED CHOUIKH

LUNEDI 19 MAGGIO:
LOUSS - ROSES DES SABLES
DI MOHAMED RACHID BENHADJ

LUNEDI 26 MAGGIO:
TOUCHIA (CANTICO DELLE DONNE DI ALGERI)
DI MOHAMED RACHID BENHADJ

Con il patrocinio
di PortoFranco - Regione Toscana, Comune di Carrara,=20
Comune di Massa, Provincia di Massa Carrara

In collaborazione con:
Scuola Nazionale di Cinema - Cineteca Nazionale - Roma
Centro Orientamento Educativo - Milano=20



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Materiali



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=20

Novit=E0 Edizioni Punto Rosso

Uscite Imminenti



Bruno Bertoli

No money, please!

Favoletta civile per tempi difficili



Piero Pagliani

Alla conquista del cuore della terra

Potere, politica, economia, Eurasia, progetto imperiale Usa



Atilio Boron
Impero o Imperialismo



Quaderni di Alternatives Sud
Il potere delle transnazionali.
Il punto di vista del Sud



Fran=E7ois Houtart
La tirannia del mercato e le alternative



F. Houtart, S. Amin (a cura di)
La globalizzazione delle resistenze.=20
Lo stato delle lotte 2003




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ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO puntorosso@???
FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE fma@???
LUP - LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE lup@???
EDIZIONI PUNTO ROSSO edizioni@???
VIA MORIGI 8 - 20123 MILANO - ITALIA
TEL. 02-874324/72016642
FAX 02-875045
www.puntorosso.it

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class=3D681535010-17042003><SPAN class=3D651313412-24042003>
<DIV><SPAN class=3D247495609-01042003><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; mso-ansi-language: IT"><SPAN =
class=3D310260611-10042003>-=20
Samir Amin, <SPAN>L=92ambizione criminale e fuor di misura degli Stati =
Uniti:<SPAN=20
class=3D310260611-10042003> </SPAN>controllare militarmente il =
pianeta<SPAN=20
class=3D651313412-24042003> (in=20
alllegato)</SPAN></SPAN></SPAN></SPAN></SPAN></DIV></SPAN></SPAN></SPAN><=
/SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=3D247495609-01042003><SPAN =
class=3D310260611-10042003><SPAN=20
class=3D681535010-17042003><SPAN=20
class=3D651313412-24042003></SPAN></SPAN></SPAN></SPAN><SPAN=20
class=3D247495609-01042003><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt; =
mso-ansi-language: IT">-=20
Novit=E0 Edizioni Punto Rosso<SPAN class=3D310260611-10042003>: uscite=20
imminenti</SPAN></SPAN></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=3D247495609-01042003>&nbsp;</DIV>
<DIV>
<HR>
</DIV>
<DIV>&nbsp;</DIV></SPAN>
<DIV><SPAN class=3D247495609-01042003><STRONG><FONT size=3D4>ASSEMBLEA =
NAZIONALE=20
</FONT></STRONG></SPAN><SPAN class=3D247495609-01042003><STRONG><FONT=20
size=3D4>DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO =
ROSSO</FONT></STRONG></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=3D247495609-01042003><STRONG><FONT size=3D4>FORUM =
MONDIALE DELLE=20
ALTERNATIVE</FONT></STRONG> </DIV>
<P>MILANO, SABATO 17 MAGGIO 2003, dalle ORE 10.30 ALLE 19.30 presso la =
SALA AEM=20
in via della Signora 10 (MM1 - MM3 Duomo).</P>
<P>Questa assemblea vuole essere, in primo luogo, una occasione di =
analisi e=20
confronto sulla situazione politico-culturale attuale. Con particolare=20
riferimento alle condizioni e alle prospettive del movimento dei =
movimenti di=20
cui facciamo parte, nello sforzo di immaginazione e di proposizione per =
i=20
lineamenti fondamentali di una politica e di una cultura comune di =
alternativa.=20
Anche in riferimento alle sorti di una possibile rifondazione della =
sinistra=20
italiana.</P>
<P>In secondo luogo si cercher=E0 di tessere una rete culturale e =
sociale in grado=20
di produrre queste ricerche e di vivificarle nelle articolazioni =
nazionali e=20
internazionali di movimento.</P>
<P>In proposito&nbsp;<SPAN class=3D247495609-01042003>verr=E0 messo in =
rete un=20
</SPAN>&nbsp;breve un documento introduttivo, che far=E0 da contributo =
comune e=20
iniziale alla discussione.</P>
<P>All'assemblea&nbsp;<SPAN class=3D681535010-17042003>parteciper=E0 =
</SPAN>Fran=E7ois=20
Houtart, segretario generale del Forum Mondiale delle Alternative<SPAN=20
class=3D681535010-17042003>.</SPAN>&nbsp;<SPAN =
class=3D681535010-17042003>Interventi=20
iniziali a cura del direttivo del Punto Rosso-Fma e r</SPAN><SPAN=20
class=3D681535010-17042003>elazione </SPAN>introduttiv<SPAN=20
class=3D681535010-17042003>a</SPAN>&nbsp;<SPAN =
class=3D681535010-17042003>su=20
politica, cultura e movimento </SPAN>di Mimmo Porcaro (studioso della=20
politica).</P>
<P><SPAN class=3D247495609-01042003>Siete tutti i<SPAN=20
class=3D089260819-02042003>n</SPAN>vitati........</SPAN></P>
<P><SPAN class=3D247495609-01042003>
<P></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"></SPAN></SPAN><SPAN =

class=3D247495609-01042003><SPAN=20
style=3D"FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; mso-bidi-font-style: =
italic"><SPAN=20
class=3D624202012-18032003>
<HR>
</SPAN></SPAN></SPAN><SPAN class=3D247495609-01042003><STRONG>LUP-=20
</STRONG><STRONG>LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE</STRONG></SPAN><SPAN=20
class=3D247495609-01042003><FONT face=3DArial><FONT face=3DArial><FONT=20
face=3DArial><FONT face=3DArial><SPAN class=3D624202012-18032003>=20
<HR>
</SPAN>
<P></P></DIV>
<DIV>
<DIV>
<DIV>
<DIV>
<DIV><STRONG></STRONG>&nbsp;</DIV>
<DIV><STRONG>prossimi corsi</STRONG></DIV>
<DIV>&nbsp;</DIV>
<DIV></DIV><FONT face=3DArial>
<H3 style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT face=3D"Times New Roman"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt"><STRONG><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: 12pt">Dipartimento di storia =
della=20
filosofia<SPAN class=3D651313412-24042003> </SPAN></SPAN><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: 12pt">e del pensiero umano<SPAN =

class=3D651313412-24042003> "</SPAN></SPAN><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: 12pt">Ernst Bloch<SPAN=20
class=3D651313412-24042003>"</SPAN></SPAN></STRONG></H3>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: 12pt">&nbsp;<?xml:namespace =
prefix =3D o ns=20
=3D "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: 12pt">Il =
pensiero=20
occidentale attraverso le sue grandi opere.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt"></SPAN>&nbsp;</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: 12pt">A =
seguito del=20
grande interesse suscitato dai corsi svolti nei due anni passati=20
sulla<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: 12pt">storia =
del=20
pensiero occidentale, riprendiamo questo percorso a partire dalle grandi =
opere=20
di questo pensiero, come momenti paradigmatici della storia della=20
filosofia.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt">Undicesimo=20
Corso<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DStile1 style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left" =
align=3Dleft><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: 12pt; mso-ansi-language: =
IT"><STRONG>La=20
Gaia Scienza e lo Zarathustra di =
Nietzsche<o:p></o:p></STRONG></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt">Durata: 3=20
lezioni<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: 12pt">Luogo: =
Punto=20
Rosso, Via Morigi 8, Milano<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: 12pt">Quota =
di=20
iscrizione: 1<SPAN class=3D651313412-24042003>0</SPAN> =
Euro<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt">Marted=EC 6 Maggio=20
2003, ore 18.30-20-30<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: 12pt"><STRONG>Introduzione alla =
filosofia=20
di Nietzsche<o:p></o:p></STRONG></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt">Relatore: Giorgio=20
Giovannetti<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt"><STRONG>Venerd=EC 16=20
Maggio 2003, ore 18.30-20-30<o:p></o:p></STRONG></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt"><STRONG>La Gaia=20
Scienza<o:p></o:p></STRONG></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt">Relatore: Aldo=20
Pardi<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt">Marted=EC 20 Maggio=20
2003, ore 18.30-20-30<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt"><STRONG>Cos=EC<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>parl=F2=20
Zarathustra<o:p></o:p></STRONG></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt">Relatore:<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>da =
definire<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: 12pt"></SPAN>&nbsp;</P><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: 12pt">
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><STRONG>
<HR>
</STRONG>
<P></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm =
0pt"><STRONG></STRONG>&nbsp;</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><STRONG>Dipartimento =
di critica=20
dell=92economia politica e della societ=E0 =93Rosa =
Luxemburg=94</STRONG></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft>&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN=20
style=3D"FONT-WEIGHT: normal; FONT-SIZE: =
12pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm =
0pt"><o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">IL=20
SISTEMA DELLA COMUNICAZIONE.<SPAN class=3D247495609-01042003> =
</SPAN></SPAN><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">PARTE=20
II: LA REALTA=92, L=92IDEOLOGIA, LE ALTERNATIVE.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">Durata:=20
3 incontri. Luogo: Punto Rosso, via Morigi 8, Milano. Quota di =
partecipazione:=20
10 euro<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">Primo=20
incontro. Mercoled=EC 7 Maggio, ore 18.30.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">Gli=20
effetti della comunicazione mediatica: strategie, presunzioni, =
ideologia,=20
realt=E0.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">Relatore:=20
Francesco Siliato (Politecnico di Milano).<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">Secondo=20
incontro. Mercoled=EC 14 Maggio, ore 18.30<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">Il=20
lavoro nel sistema informativo: la forma di apparato, l=92impresa,=20
l=92organizzazione, le alternative.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">Relatore:=20
Giovanni Cesareo (Politecnico di Milano)<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">Terzo=20
incontro. Mercoled=EC 21 Maggio, ore 18.30.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">I=20
media alternativi e di movimento.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; =
mso-bidi-font-size: 10.0pt">Relatori:=20
Roberto Savio (Ips, consiglio internazionale FSM), Claudio Jampaglia=20
(responsabile comunicazione Attac Italia). <o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">&nbsp;</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
class=3D624202012-18032003><FONT face=3DArial>
<HR>
</FONT></SPAN>
<P></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
class=3D624202012-18032003><FONT face=3DArial></FONT></SPAN>&nbsp;</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><STRONG>Dipartimento =
di Studi=20
Internazionali =93Patrice Lumumba=94</STRONG></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">&nbsp;<o:p></o:p></P>
<P class=3DMsoTitle style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left" =
align=3Dleft><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt">IMMIGRAZIONE E =
GLOBALIZZAZIONE<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">I MIGRANTI E IL CONFLITTO =
SOCIALE=20
NELL=92ERA DEL NEOLIBERISMO<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: =
12pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify"><I=20
style=3D"mso-bidi-font-style: normal"><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">Le =
migrazioni=20
d=92individui non sono un fenomeno sociale dei nostri giorni. Sono =
piuttosto una=20
pratica storicamente sedimentata nel processo evolutivo della societ=E0 =
umana. Il=20
movimento di popolazioni da un luogo ad un altro =E8 fenomeno =
riscontrabile in=20
tutte le epoche storiche. La storia dell=92uomo =E8 una storia di =
umanit=E0 in=20
movimento. La stessa storia dell=92Europa moderna pu=F2 essere scandita =
dai tempi=20
delle migrazioni interne, dagli spostamenti di lavoratori da un paese =
all=92altro,=20
dal continuo esodo dei profughi delle guerre che hanno insanguinato il =
nostro=20
continente negli ultimi cinque secoli.<o:p></o:p></SPAN></I></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify"><I=20
style=3D"mso-bidi-font-style: normal"><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">Le =

immigrazioni contemporanee si iscrivono in questo continuum storico ma=20
differiscono dal passato per le concause che oggi le generano. Gli =
attuali=20
processi migratori vanno contestualizzati all=92interno dell=92attuale =
situazione=20
socio-economica mondiale nella quale questi stessi si dipanano. Si =
tratta di una=20
riflessione che non pu=F2 non essere posta in termini sistemici =
all=92interno di=20
quel macro-fenomeno sociale definito =
globalizzazione.<o:p></o:p></SPAN></I></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify"><I=20
style=3D"mso-bidi-font-style: normal"><SPAN style=3D"FONT-SIZE: =
12pt">Tale =E8 il=20
sistema nel quale si inseriscono gli odierni processi migratori, non =
solo per il=20
sottosviluppo generato in alcune zone del mondo dai processi di =
globalizzazione=20
dei mercati, ma anche perch=E9 le migrazioni =96 e soprattutto le =
politiche di=20
controllo delle stesse, attuate dalle =93democrazie occidentali=94 =96 =
sono funzionali=20
ai processi di precarizzazione e di indebolimento della forza lavoro =
anche nei=20
paesi a sviluppo avanzato.<o:p></o:p></SPAN></I></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: =
justify"><I=20
style=3D"mso-bidi-font-style: normal"><SPAN style=3D"FONT-SIZE: =
12pt">Gli incontri=20
formativi che proponiamo cercheranno di analizzare i punti critici delle =
attuali=20
politiche migratorie, partendo da una visione differente che prender=E0 =
in=20
considerazione non tanto i risultati pratici che queste politiche si =
propongono,=20
quanto i riflessi sul controllo del lavoro migrante che le stesse =
provocano. Si=20
cercher=E0 inoltre di mettere in luce la reale possibilit=E0 di una =
diversa politica=20
migratoria.<o:p></o:p></SPAN></I></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left" =
align=3Dleft><I=20
style=3D"mso-bidi-font-style: normal"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></I></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">Durata: 4 incontri<SPAN=20
class=3D247495609-01042003>. </SPAN></SPAN><SPAN style=3D"FONT-SIZE: =
12pt">Luogo:=20
Punto Rosso, via Morigi 8, Milano<SPAN class=3D247495609-01042003>.=20
</SPAN></SPAN><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">Quota di partecipazione: =
20=20
Euro<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: =
12pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><STRONG>1) Venerd=EC 9 =
Maggio 2003,=20
18.30-20.30, relatore Andrea De Bonis <o:p></o:p></STRONG></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><STRONG>Processi migratori =
e politiche=20
di controllo<o:p></o:p></STRONG></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">I movimenti di popolazione =
negli ultimi=20
due secoli: la creazione della figura giuridica dello straniero =96 le =
migrazioni=20
del dopoguerra =96 il controllo del lavoro migrante nella Germania =96 =
migrazioni e=20
segregazionismo in U.S.A.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: =
12pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><STRONG>2) <SPAN=20
style=3D"BACKGROUND: yellow; mso-highlight: yellow">Gioved=EC 15 Maggio =
2003</SPAN>,=20
18.30-20.30, relatori Marco Ferrero e Anna=20
Andrian<o:p></o:p></STRONG></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><STRONG>La costruzione =
della fortezza=20
Europa<o:p></o:p></STRONG></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt; mso-bidi-font-weight: =
bold">Diritto=20
diseguale e controllo del lavoro migrante </SPAN><SPAN =
style=3D"FONT-SIZE: 12pt">=96=20
il modello tedesco del lavoratore-ospite <I>(G</I><I=20
style=3D"mso-bidi-font-style: normal">astarbeiter) =96</I> il modello=20
assimilazionista francese =96 il modello inglese: tra imperialismo e=20
riconoscimento =96 le nuove migrazioni nell=92Europa del Sud =96 le =
politiche europee=20
di immigrazione e asilo.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: =
12pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><STRONG>3) Venerd=EC 23 =
Maggio 2003,=20
18.30-20.30, relatrici Flavia Favero e Roberta=20
Rossolini<o:p></o:p></STRONG></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><STRONG>I processi =
migratori e=20
l=92ibridazione culturale<o:p></o:p></STRONG></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: 12pt">Multicultura, intercultura, =

transcultura? =96 diversit=E0/affinit=E0 tra esperienze geoculturali =
differenti =96=20
razza, etnia, cultura: i rischi di vecchie e nuove etichette =96 alla =
scoperta=20
dell=92ibridazione culturale.<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoBodyText style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: left"=20
align=3Dleft><SPAN style=3D"FONT-SIZE: =
12pt">&nbsp;<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><STRONG>4) Venerd=EC =
30 Maggio=20
2003, 18.30-20.30, relatori Andrea De Bonis e Eleonora Garosi, con la=20
partecipazione del Professor Salvatore Palidda - =
<o:p></o:p></STRONG></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm =
0pt"><STRONG>L=92immigrazione in Italia:=20
precariet=E0 e criminalizzazione</STRONG></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"mso-bidi-font-style: italic">La criminalizzazione dei migranti =
=96=20
</SPAN><I style=3D"mso-bidi-font-style: normal">Soft-apartheid </I>e =
differenza=20
giuridica del migrante =96 <I style=3D"mso-bidi-font-style: =
normal">Sans-papiers=20
ed economia informale =96 la cittadinanza come diritto esclusivo =96 =
il=20
controllo del lavoro migrante in Italia =96 proposte per una possibile =
nuova=20
politica migratoria.</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">&nbsp;<o:p></o:p></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
class=3D247495609-01042003><FONT face=3DArial></P><FONT=20
face=3D"Times New =
Roman"></FONT></FONT></SPAN></SPAN></FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=3DArial><FONT face=3D"Times New Roman"><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><SPAN class=3D247495609-01042003><FONT =
face=3DArial>
<DIV>
<HR>
</DIV>
<DIV></FONT></SPAN></SPAN></FONT></FONT></FONT></FONT></FONT></FONT></SPA=
N><SPAN=20
lang=3DPT-BR style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><SPAN =
class=3D247495609-01042003><SPAN=20
class=3D247495609-01042003><FONT=20
face=3D"Times New Roman"></FONT></SPAN></SPAN></SPAN>&nbsp;</DIV>
<DIV><SPAN lang=3DPT-BR style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><SPAN=20
class=3D247495609-01042003><SPAN class=3D247495609-01042003><FONT=20
face=3D"Times New Roman">L A<SPAN style=3D"mso-spacerun: =
yes">&nbsp;&nbsp; </SPAN>L=20
U P<SPAN class=3D681535010-17042003> - =
</SPAN></FONT></SPAN></SPAN></SPAN><SPAN=20
lang=3DPT-BR style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><SPAN =
class=3D247495609-01042003><SPAN=20
class=3D247495609-01042003>LIBERA UNIVERSITA=92=20
POPOLARE</DIV></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes"><FONT face=3DArial></FONT></SPAN>&nbsp;</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">La sede LUP di =
Magenta in=20
collaborazione con la LUP - Legnano</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">&nbsp;<o:p></o:p></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">O r g a n i z z a</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">Una serata di =
riflessione e di=20
approfondimento su:</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><STRONG>L=92IMPERO =
DEL=20
CAOS</STRONG></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><STRONG>Resistenze e =
alternativa=20
alla guerra e ai terrorismi</STRONG></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">&nbsp;<o:p></o:p></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><STRONG>Presso la =
Sala Convegni=20
IDEAL<SPAN class=3D310260611-10042003> - </SPAN></STRONG><STRONG>Viale =
Piemonte,=20
10 =96 Magenta</STRONG></P>
<P class=3DMsoNormal=20
style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><STRONG>&nbsp;<o:p></o:p></STRONG></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><STRONG>Luned=EC 28 =
Aprile 2003 -=20
alle ore 21.</STRONG></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">&nbsp;<o:p></o:p></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">Introduzione:<SPAN=20
style=3D"mso-tab-count: 1">&nbsp;</SPAN>* Prof. Filomena Battipaglia =96 =
LUP=20
Magenta</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">Relazioni:&nbsp;<SPAN =

style=3D"mso-tab-count: =
1">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</SPAN><SPAN=20
style=3D"mso-tab-count: =
1">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;=20
</SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
style=3D"mso-tab-count: 1"></SPAN>* Giorgio Riolo =96 Ass. Culturale =
Punto Rosso =96=20
Milano</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">* Don Alberto Vitali =
=96 Pax=20
Christi =96 Milano</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">Segue dibattito.</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">Coordina:&nbsp;* =
Piero Spadaro =96=20
LUP =96 Magenta</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">&nbsp;<o:p></o:p></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">La LUP =96 Libera =
universit=E0=20
popolare, inaugura con questa serata l=92inizio di una serie di =
attivit=E0 di=20
dibattito, studio, approfondimento, su temi di natura politica, =
economica,=20
culturale.</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">&nbsp;<o:p></o:p></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">Per maggiori =
informazioni Piero=20
Spadaro 02.97299861</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">&nbsp;</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">
<DIV>
<HR>
</DIV>
<DIV>&nbsp;</DIV>
<DIV>ASSOCIAZIONE ALBERTO BENETTI<BR>ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO=20
ROSSO<BR></DIV>
<P class=3DMsoNormal=20
style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><BR><I>ORGANIZZANO<BR></I><BR></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT =
size=3D5><STRONG>ALGERIA, MON=20
AMOUR...<BR></STRONG>RASSEGNA CINEMATOGRAFICA<BR></FONT><BR><STRONG>14 =
APRILE -=20
26 MAGGIO 2003<BR>ORE 21<BR>CINEMA GARIBALDI - =
CARRARA</STRONG><BR><BR></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">LUNEDI 14 APRILE: =
<BR><B>LA=20
BATTAGLIA DI ALGERI <BR></B>DI GILLO PONTECORVO<BR><BR>LUNEDI 28=20
APRILE:<BR><B>MURIEL OU LE TEMPS D'UN RETOUR <BR></B>DI ALAIN=20
RESNAIS<BR><BR>LUNEDI 5 MAGGIO:<BR><B>EL KALAA - LA CITTADELLE<BR></B>DI =
MOHAMED=20
CHOUIKH<BR><BR>LUNEDI 12 MAGGIO:<BR><B>L'ARCHE DU DESERT <BR></B>DI =
MOHAMED=20
CHOUIKH<BR><BR>LUNEDI 19 MAGGIO:<BR><B>LOUSS - ROSES DES =
SABLES<BR></B>DI=20
MOHAMED RACHID BENHADJ<BR><BR>LUNEDI 26 MAGGIO:<BR><B>TOUCHIA (CANTICO =
DELLE=20
DONNE DI ALGERI)<BR></B>DI MOHAMED RACHID BENHADJ<BR><BR><I>Con il=20
patrocinio<BR>di PortoFranco - Regione Toscana, Comune di Carrara, =
<BR>Comune di=20
Massa, Provincia di Massa Carrara<BR><BR>In collaborazione =
con:<BR>Scuola=20
Nazionale di Cinema - Cineteca Nazionale - Roma<BR>Centro Orientamento =
Educativo=20
- Milano</I> </P><FONT size=3D2><FONT face=3DArial=20
size=3D3></FONT></FONT></SPAN></SPAN></SPAN><FONT face=3DArial><SPAN =
lang=3DPT-BR=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><FONT face=3D"Times New Roman"><SPAN=20
class=3D247495609-01042003><SPAN class=3D247495609-01042003><FONT=20
face=3D"Times New Roman"><FONT=20
size=3D2></FONT></FONT></SPAN></SPAN></FONT></SPAN></FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=3DArial><FONT face=3DArial><SPAN lang=3DPT-BR=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><FONT face=3D"Times New Roman"><SPAN=20
class=3D247495609-01042003><SPAN class=3D247495609-01042003><FONT=20
face=3D"Times New Roman"><FONT size=3D+0><FONT=20
face=3DArial></FONT>&nbsp;</DIV></FONT><FONT=20
size=3D5><STRONG></STRONG></FONT></FONT></SPAN></SPAN></FONT></SPAN></FON=
T></FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=3DArial><FONT face=3DArial><FONT face=3DArial><SPAN =
lang=3DPT-BR=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><FONT face=3D"Times New Roman"><SPAN=20
class=3D247495609-01042003><SPAN class=3D247495609-01042003><FONT=20
face=3D"Times New Roman"><FONT size=3D5><STRONG>
<DIV>
<HR>
</DIV></STRONG></FONT>
<P></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt">&nbsp;</FONT><FONT =
face=3DArial=20
size=3D5><SPAN=20
class=3D310260611-10042003><STRONG>Materiali</STRONG></SPAN></FONT></SPAN=
></P><SPAN=20

class=3D247495609-01042003><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt; =
mso-bidi-font-weight: bold">
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm -0.05pt 0pt 0cm">
<DIV>
<HR>
</DIV>
<P></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT=20
face=3DArial></FONT></SPAN></SPAN></SPAN></FONT></SPAN></FONT></FONT></FO=
NT></FONT><FONT=20
face=3DArial><FONT face=3DArial><FONT face=3DArial><FONT =
face=3DArial><SPAN lang=3DPT-BR=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt"><FONT face=3D"Times New Roman"><SPAN=20
class=3D247495609-01042003><SPAN class=3D247495609-01042003><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt; =
mso-bidi-font-weight: bold"><o:p><SPAN=20
style=3D"FONT-SIZE: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: =
10.0pt"><FONT=20
face=3DArial></FONT>&nbsp;</P></DIV></DIV>
<DIV>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
class=3D310260611-10042003><FONT size=3D4>Novit=E0 Edizioni Punto=20
Rosso</FONT></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
class=3D310260611-10042003><FONT size=3D4>Uscite </FONT></SPAN><FONT=20
size=3D4>Imminenti</FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
class=3D681535010-17042003><FONT size=3D4></FONT></SPAN>&nbsp;</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
class=3D681535010-17042003><FONT size=3D4>Bruno =
Bertoli</FONT></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
class=3D681535010-17042003><FONT size=3D4><STRONG>No money,=20
please!</STRONG></FONT></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
class=3D681535010-17042003><FONT size=3D4><STRONG>Favoletta civile per =
tempi=20
difficili</STRONG></FONT></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT =
size=3D4></FONT>&nbsp;</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
class=3D681535010-17042003><FONT size=3D4>Piero =
Pagliani</FONT></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
class=3D681535010-17042003><FONT size=3D4><STRONG>Alla conquista del =
cuore della=20
terra</STRONG></FONT></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
class=3D681535010-17042003><FONT size=3D4><STRONG>Potere, politica, =
economia, <SPAN=20
class=3D681535010-17042003><FONT size=3D4><STRONG>Eurasia,=20
</STRONG></FONT></SPAN>progetto imperiale Usa</STRONG></FONT></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN=20
class=3D681535010-17042003><FONT size=3D4></FONT></SPAN>&nbsp;</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT size=3D4>Atilio =

Boron<BR><STRONG>Impero o Imperialismo</STRONG></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT =
size=3D4></FONT>&nbsp;</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT =
size=3D4>Quaderni di=20
Alternatives Sud<BR><STRONG>Il potere delle transnazionali.<BR>Il punto =
di vista=20
del Sud</STRONG></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT =
size=3D4></FONT>&nbsp;</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT =
size=3D4>Fran=E7ois=20
Houtart<BR><STRONG>La tirannia del mercato e le =
alternative</STRONG></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT =
size=3D4></FONT>&nbsp;</P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT size=3D4>F. =
Houtart, S. Amin=20
(a cura di)<BR><STRONG>La globalizzazione delle resistenze. <BR>Lo stato =
delle=20
lotte=20
2003</STRONG></FONT></SPAN></o:p></SPAN></P></SPAN></SPAN></FONT></SPAN><=
/FONT></FONT></FONT>
<DIV></FONT></FONT></FONT><FONT =
face=3DArial></FONT>&nbsp;</DIV></DIV></DIV></DIV>
<DIV>&nbsp;</DIV>
<DIV><FONT=20
face=3DArial><BR>--------------------------------------------------------=
--------------------<BR>ASSOCIAZIONE=20
CULTURALE PUNTO ROSSO <A=20
href=3D"mailto:puntorosso@puntorosso.it">puntorosso@???</A><BR>=
FORUM=20
MONDIALE DELLE ALTERNATIVE <A=20
href=3D"mailto:fma@puntorosso.it">fma@???</A><BR>LUP - LIBERA=20
UNIVERSITA' POPOLARE <A=20
href=3D"mailto:lup@puntorosso.it">lup@???</A><BR>EDIZIONI =
PUNTO ROSSO <A=20
href=3D"mailto:edizioni@puntorosso.it">edizioni@???</A><BR>VIA =
MORIGI 8=20
- 20123 MILANO - ITALIA<BR>TEL. 02-874324/72016642<BR>FAX =
02-875045<BR><A=20
href=3D"http://www.puntorosso.it">www.puntorosso.it</A></FONT></DIV></BOD=
Y></HTML>

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\par=20
\par }{\b Samir AMIN
\par=20
\par L\rquote ambizione criminale e fuor di misura degli Stati Uniti: =
controllare militarmente il pianeta
\par=20
\par=20
\par }{1. Negli anni 80, quando gi\'e0 si annunciava il crollo del =
sistema sovietico, si profila un\rquote opzione }{e}{gemonica che =
conquista l\rquote insieme della classe dirigente degli Stati Uniti}{\b =
, }{sia democratica che r}{e}{
pubblicana. Trascinati dalla vertigine della loro potenza armata, ormai =
priva di concorrenti capaci di tenerne a freno i fantasmi, gli Stati =
Uniti scelgono di affermare il loro dominio applicando in primo luogo =
una strategia strettamente militare di \'93
controllo del pianeta.\'94. Una prima serie di interventi \endash =
Golfo, Jugoslavia, Asia centrale, Palestina, Iraq \endash inaugura =
negli anni 90 l\rquote attuazione di quel piano di guerre \'93}{\i made =
in Usa}{\'94
, che non avranno fine, pianificate e decise unilateralmente da =
Washington.
\par La strategia politica che accompagna il progetto ne prepara i =
pretesti, che si tratti del terrorismo, della lotta contro il =
narcotraffico o dell\rquote accusa di produrre armi di distruzione di =
massa. Solo ed }{e}{
videntemente pretesti, se si conoscono le complicit\'e0 che hanno =
permesso alla Cia di fabbricare un avversario \'93terrorista\'94 su =
misura (i talebani, Bin Laden \endash non \'e8 mai stata fatta piena =
luce sull\rquote 11 se}{t}{
tembre) o di sviluppare il Piano Colombia diretto di fatto contro il =
Brasile. Quanto alle accuse di eventuale produzione di armi pericolose, =
lanciate contro l\rquote Iraq, la Corea del nord o qualsiasi altro =
Stato, fanno una misera figura di fronte all
\rquote uso effettivo di queste armi da parte degli Stati Uniti (le =
bombe di Hiroscima e Nagasaki, l\rquote impiego di armi chimiche nel =
Vietnam, la minaccia di utilizzare armi nucleari nelle guerre future\'85
) Si tratta di mezzi che sono di fatto pura propaganda, nel senso che =
Goebbels dava al termine, efficaci forse per convincere l\rquote =
opinione pubblica sprovveduta degli Stati Uniti, ma sempre meno =
credibili altrove.
\par La \'93guerra preventiva\'94, formulata ormai come un =
\'93diritto\'94
che Washington si arroga, abolisce di fatto ogni traccia di diritto =
internazionale. La Carta delle Nazioni Unite vieta il ricorso alla =
guerra, eccetto i casi di legittima difesa; e subordina un proprio =
eventuale intervento militare=20
a condizioni rigorose, dovendo limitarsi a una risposta misurata e =
provvisoria. Tutti i giuristi sanno che le guerre iniziate dopo il 1990 =
sono perfettamente illegittime e che dunque in via di principio coloro =
che se ne sono assunti la responsabilit\'e0
sono dei criminali di guerra. Gli Stati Uniti - con la complicit\'e0 =
di altri \endash stanno trattando l\rquote Onu esattamente come nel =
passato gli Stati fascisti trattarono la Societ\'e0 delle Nazioni.=20
\par=20
\par 2. L\rquote abolizione del diritto dei popoli, gi\'e0 consumata, =
sostituisce al principio della loro uguaglianza quello della distinzione =
fra un \'93Herrenvolk\'94
(il popolo degli Stati Uniti e in secondo luogo quello di Israele) che =
ha il diritto di conquistare lo \'93spazio vitale\'94 che giudica =
necessario e gli altri, la cui es}{i}{stenza \'e8 tollerabile solo se =
non costituisce una \'93minaccia\'94
per i progetti di coloro che sono chiamati a essere i \'93padroni del =
mondo\'94.
\par Quali sono dunque gli \'93interessi nazionali\'94 che la classe =
dirigente degli Stati Uniti si riserva il diri}{t}{to di invocare quando =
le pare?
\par Per dire la verit\'e0 tale classe si riconosce in un unico =
obiettivo \endash il denaro. Lo Stato americano si \'e8 messo =
apertamente al servizio prioritario della soddisfazione delle esigenze =
del segmento domina}{n}{
te del capitale, rappresentato dalle transnazionali degli Stati Uniti.
\par Agli occhi dell\rquote }{\i establishment}{ di Washington, siamo =
diventati tutti quanti dei pellirosse, cio\'e8 dei p}{o}{poli che hanno =
diritto di esistere solo nella misura in cui non disturbano l\rquote=20
espansione del capitale transnazionale degli Stati Uniti. Ogni =
resistenza sar\'e0
ridotta con ogni mezzo, fino allo sterminio se necessario, ci =
promettono. Quindici milioni di dollari di profitti supplementari per le =
transnazionali americane contro trecento milioni di vittime: nessuna =
esitazione. Lo Stato \'93canaglia\'94 per e
ccellenza, per riprendere il linguaggio dei presidenti Bush padre, =
Clinton e Bush figlio, \'e8 proprio quello degli Stati Uniti.
\par Tale progetto \'e8 certamente imperialista nel senso pi\'f9 brutale =
del termine, ma non \'e8 \'93imperiale\'94 nel senso che Negri =
attribuisce a questo termine, giacch\'e9 non si tratta di gestire =
l\rquote insieme delle societ\'e0
del pianeta per integrarle in un piano capitalista coerente, ma =
soltanto di rapinare le loro risorse. La riduzione del pensiero sociale =
agli assiomi di base dell\rquote economia volgare, l\rquote a
ttenzione unilaterale focalizzata sulla massimizzazione della =
redditivit\'e0 finanziaria a breve termine del capitale domina}{n}{
te, rafforzata dalla presenza a tutela di esso dei mezzi militari che si =
conoscono, sono responsabili di questa deriva barbara che il capitalismo =
porta con s\'e9, quando abbandona ogni sistema di valori }{u}{
mani per sostituirvi le esigenze esclusive della soggezione alle pretese =
leggi del mercato. Il capital}{i}{smo nordamericano con la sua storia si =
prestava a questa riduzione meglio di quello delle societ\'e0
europee. Di fatto lo Stato americano e la sua concezione politica sono =
stati modellati per servire l\rquote economia e niente altro, abolendo =
il rapporto contraddittorio e dialettico fra economia e politica. Il =
genocidio degli Indiani, la schiavit\'f9 de
i Neri, la successione di ondate migratorie che ha sostituito il =
confronto fra i gruppi che condividevano pretese identit\'e0 comunitarie =
(manipolate dalla classe dir}{i}{
gente) alla maturazione di una coscienza di classe, hanno prodotto una =
gestione politica della soci}{e}{t\'e0 guidata da un partito unico del =
capitale, i cui due segmenti condividono le stesse concezioni str}{a}{
tegiche globali, pur con retoriche diverse dirette ad ognuna delle =
\'93}{\i constituencies}{\'94 della met\'e0 della societ\'e0 che crede =
al sistema quel tanto che ba
sta per darsi la pena di andare a votare. Privata della tradizione con =
cui i partiti operai socialdemocratici e comunisti hanno segnato la =
formazione della cultura politica europea moderna, la societ\'e0
americana non dispone di strumenti ideologici che le permetterebbero di =
resistere alla dittatura senza contrappesi del capitale. Al contrario, =
il capitale modella unilateralmente il modo di pensare della societ\'e0
in tutte le sue dimensioni, e in particolare riproduce rafforzandolo il =
suo razzismo fondamentale che le permette di assumersi come =
\'93Herre}{n}{volk\'94. \'93Play boy Clinton, cow-boy Bush, same =
policy\'94
: questo slogan ascoltato in India accentua giustamente la natura del =
partito unico che gestisce la pretesa democrazia americana.=20
\par Il progetto americano non \'e8 perci\'f2 un progetto egemonico =
banale che condividerebbe con altri che si sono succeduti nella storia =
moderna e antica le virt\'f9
di una concezione generale dei problemi che permetta di dar loro =
risposte coerenti e stabilizzanti, ancorch\'e9 fondate sullo =
sfruttamento economico e la disuguaglianza politica. Esso \'e8 =
infinitamente pi\'f9 brutale con la sua concezione unilaterale }{
e}{stremamente semplicistica e da questo punto di vista \'e8 pi\'f9 =
prossimo al progetto nazista, pure fond}{a}{to sul principio esclusivo =
dello \'93Herrenvolk\'94. Tale progetto statunitense non ha nulla a che =
vedere con ci\'f2
che dicono gli universitari liberali americani, che qualificano tale =
egemonia come \'93}{\i benign}{\'94, cio\'e8 indolore.
\par Se riuscir\'e0 a svilupparsi ancora per un po\rquote di tempo, =
tale progetto potr\'e0 generare solo un caos se}{m}{pre maggiore, con =
una gestione sempre pi\'f9 brutale di colpo su colpo, senza alcuna =
concezione str}{a}{
tegica a lungo termine. Al limite, Washington non cercher\'e0 pi\'f9 di =
rafforzare delle vere alleanze, il che implica sempre delle concessioni. =
Sono pi\'f9 utili i governi fantocci come quello di Karzai in =
A}{f}{ghanistan finch\'e9
il delirio di potenza militare permette di credere all\rquote =
invincibilit\'e0 degli Stati Uniti. Hitler non la pensava diversamente.=20
\par=20
\par 3. L\rquote analisi dei rapporti fra questo progetto criminale e le =
realt\'e0 del capitalismo dominante costitu}{i}{to dall\rquote insieme =
dei paesi della triade (Stati Uniti, Europa, Giappone) permette di =
misurarne i punti di forza e di debolezza.
\par Secondo l\rquote opinione generale pi\'f9 diffusa, veicolata dai =
media che non invitano a riflettere, la potenza militare degli Stati =
Uniti sarebbe solo la punta dell\rquote iceberg che prolunga una =
superiorit\'e0
del paese in tutti i settori, in particolare quello economico, =
nonch\'e9 quello politico e culturale. Sarebbe quindi }{i}{nevitabile =
inchinarsi alla sua egemonia, come esso pretende.
\par L\rquote analisi della realt\'e0 economica inficia peraltro questa =
opinione. Il sistema produttivo degli Stati Uniti \'e8 ben lontano =
dall\rquote essere \'93il pi\'f9 efficiente del mondo\'94
. Al contrario, quasi nessuno dei suoi segmenti sarebbe in grado di =
competere vittoriosamente con i suoi concorrenti su un mercato =
ver}{a}{mente aperto come lo immaginano gli economisti liberali. Ne \'e8
testimonianza il deficit commerciale degli Stati Uniti, che si aggrava =
di anno in anno, e che \'e8 passato da 100 miliardi di dollari nel 1989 =
a 450 miliardi nel 2000. Per di pi\'f9
tale deficit riguarda praticamente tutti i segmenti del sistema =
produttivo. Anche l\rquote eccedente di cui beneficiavano gli Stati =
Uniti nel settore dei beni di alta tecn}{o}{logia, che era di 35 =
miliardi nel 1990, ha=20
ormai lasciato il posto a un deficit. La concorrenza fra }{A}{riane e i =
missili della Nasa, fra Airbus e Boeing, testimonia la vulnerabilit\'e0 =
del vantaggio americ}{a}{no. Di fronte all\rquote=20
Europa e al Giappone per le produzioni di alta tecnologia, alla Cina, la =
Corea e altri paesi industrializzati dell\rquote Asia e dell\rquote =
America Latina per i prodotti manifatturieri pi\'f9 banali, all\rquote =
Europa e all\rquote America Latina per l
\rquote agricoltura, gli Stati Uniti probabilmente non la vincerebbero =
senza ricorrere a mezzi extra-economici che violano i principi del =
liberismo imposti ai concorrenti.
\par Di fatto gli Stati Uniti beneficiano di vantaggi comparativi =
stabili solo nel settore degli armamenti, precisamente perch\'e9 questo =
sfugge ampiamente alle regole del mercato e gode del sostegno statale. =
Tale=20
vantaggio ha indubbiamente qualche ricaduta per il settore civile =
(Internet ne costituisce l\rquote esempio pi\'f9 noto) ma \'e8 anche =
all\rquote origine di serie distorsioni che costituiscono un handicap =
per molti settori produttivi. L\rquote=20
economia americana vive da parassita a danno dei suoi partner nel =
sist}{e}{ma mondiale. \'93Gli Stati Uniti dipendono per il 10% dei loro =
consumi industriali da beni la cui i}{m}{portazione non \'e8 coperta da =
esportazioni di prodotti nazionali\'94
(E. Todd, }{\i Apr\'e8s l\rquote Empire}{, p. 80)
\par La crescita del periodo clintoniano, vantata come prodotto del =
\'93liberismo\'94 cui l\rquote Europa aveva d}{i}{sgraziatamente anche =
troppo resistito, \'e8 di fatto ampiamente fittizia e in ogni caso non =
generalizz}{a}{bile, perch\'e9
si basa su trasferimenti di capitali che implicano la stagnazione dei =
partner. Per tutti i segmenti del sistema produttivo reale, la crescita =
degli Stati Uniti non \'e8 stata migliore di quella e}{u}{ropea. Il =
\'93miracolo americano\'94 si \'e8
alimentato esclusivamente della crescita delle spese prodotte =
dall\rquote aggravarsi delle disuguaglianze socia
li (servizi finanziari e personali: legioni di avvocati e guardie =
private ecc.). In questo senso, il liberismo di Clinton ha di fatto =
preparato le condizioni che hanno permesso la ripresa reazionaria e la =
vittoria successiva di Bush figlio. Inoltre, come=20
sostiene Todd (p. 84) \'93gonfiato in maniera fraudolenta, il Pil =
americano comincia a somigliare, per l\rquote affidabilit\'e0 =
statistica, a quello dell\rquote Unione Sovietica\'94.
\par Il mondo produce, gli Stati Uniti (con un risparmio nazionale =
praticamente nullo) consumano. Il \'93vantaggio\'94 degli Stati Uniti =
\'e8 quello di un predatore il cui deficit \'e8 coperto dall\rquote=20
apporto degli altri, consensuale o forzato. I mezzi usati da Washington =
per compensare le sue deficienze sono di natura diversa: violazioni =
unilaterali e ripetute dei princ
ipi del liberismo, esportazione di armi (60% del mercato mondiale) =
largamente imposte ad alleati subalternizzati (che per di pi\'f9 \endash =
come i paesi del Golfo \endash=20
non le useranno mai), ricerca di superprofitti petroliferi (che =
suppongono la regolament}{a}{zione dei produttori, motivo reale delle =
guerre in Asia centrale e in Iraq). Ma di fatto il deficit am}{e}{ricano =
\'e8
coperto essenzialmente dagli apporti di capitale proveniente =
dall\rquote Europa e dal Giappone, dal Sud (paesi petroliferi ricchi e =
classi }{\i compradoras}{ di tutti i paesi del terzo mondo, compresi i =
pi\'f9
poveri), ai quali va aggiunto il prelievo a titolo di servizio del =
debito imposto alla quasi totalit\'e0 dei paesi della periferia del =
sistema mondiale.
\par La ragioni del persistere del flusso di capitali che alimenta il =
parassitismo dell\rquote economia e della s}{o}{ciet\'e0 americana e =
permette alla superpotenza di vivere giorno per giorno sono certamente =
comple}{s}{se. Ma non sono affatto le pretese \'93
leggi del mercato\'94, aventi caratteristiche di razionalit\'e0 e =
inevit}{a}{bilit\'e0.
\par La solidariet\'e0 dei segmenti dominanti del capitale =
transnazionale di tutti i partner della triade \'e8 re}{a}{
le, e si esprime nella loro adesione al neoliberismo globalizzato. In =
questa prospettiva gli Stati Uniti sono visti come i difensori =
(militari, se necessario) di questi \'93interessi comuni\'94
. Ma resta il fatto che Washington non intende condividere equamente i =
profitti della sua leadership. Gli Stati Uniti si sforzano invece di =
trasformare gli alleati in vassalli, e in questo senso sono pronti ad =
accordare agli alleati suba
lterni della triade solo concessioni di poco conto. Questo conflitto di =
interessi del capit}{a}{le dominante \'e8 destinato ad acutizzarsi al =
punto di portare a una rottura nell\rquote alleanza atlantica? Non \'e8 =
impossibile, ma \'e8 poco probabile.

\par Il conflitto pi\'f9 promettente si apre su un altro terreno. Quello =
delle culture politiche. In Europa resta sempre possibile un\rquote =
alternativa di sinistra. Essa imporrebbe contemporaneamente una rottura =
con il neoliberismo (e l\rquote=20
abbandono della vana speranza di sottomettere gli Stati Uniti alle sue =
esigenze, permettendo al capitale europeo di sferrare battaglia sul =
terreno non minato della concorrenza ec}{o}{nomica) e con l\rquote=20
allineamento sulle strategie politiche degli Stati Uniti. Il surplus di =
capitali che l\rquote Europa si rassegna a \'93piazzare\'94 negli Stati =
Uniti potrebbe allora venir investito per un rilancio }{e}{
conomico e sociale, impossibile senza quello. Ma se l\rquote Europa =
scegliesse di dare priorit\'e0 al proprio slancio economico e sociale, =
minerebbe la salute artificiale dell\rquote economia degli Stati Uniti e =
la cla}{s}{
se dirigente americana dovrebbe affrontare i propri problemi sociali. =
Questo \'e8 il senso che io presto alla mia conclusione \'93l\rquote =
Europa o sar\'e0 di sinistra o non sar\'e0\'94.
\par Per arrivarci bisogna abbandonare l\rquote illusione che tutti =
giochino lealmente la=20
carta del liberismo e che in questo caso tutto andrebbe meglio. Gli =
Stati Uniti non possono rinunciare alla loro opzione in favore di una =
pratica asimmetrica del liberismo perch\'e9 essa \'e8 il solo mezzo per =
compensare le loro deficienze. La \'93
prosperit\'e0\'94 americana ha per prezzo la stagnazione degli altri.
\par Perch\'e9 dunque prosegue il flusso di capitali a beneficio degli =
Stati Uniti, malgrado questi fatti ev}{i}{denti? Indubbiamente per molti =
il motivo \'e8 semplicemente che gli Stati Uniti sono \'93lo Stato dei =
ri}{c}{chi\'94, il rifugio pi\'f9 sicuro. E
\rquote  questo il caso per le borghesie }{\i compradoras }{del terzo =
mondo. Ma per gli europei? Il virus liberistico \endash  e la =
convinzione ingenua che gli Stati Uniti finiranno per accettare \'93il =
gioco del mercato\'94
 - opera qui con potenza sicura presso grandi opinioni pubbliche. In =
questo spirito, il principio della \'93libera circolazione dei =
capitali\'94 \'e8
 stato reso sacro dal Fmi. Di fatto, serve agli Stati Uniti per coprire =
il proprio deficit pompando i surplus finanziari generati altrove con le =
politiche
 neoliberiste, cui essi peraltro si sottopongono in maniera molto =
selettiva. Tuttavia per il grande capitale dominante i vantaggi del =
sistema superano gli inconvenienti: i tributi che bisogna pagare a =
Washington per assicurarne la permanenza.
\par Ci sono paesi qualificati come \'93paesi poveri indebitati\'94 che =
sono costretti a pagare. Ma c\rquote \'e8 anche un \'93paese potente =
indebitato\'94 di cui bisogna sapere che non rimborser\'e0 mai i suoi =
debiti. Questo aute}{n}{
tico tributo imposto dal ricatto politico degli Stati Uniti ne risulta =
pertanto molto fragile.
\par=20
\par 4. La scelta militarista dell\rquote }{\i establishment}{ degli =
Stati Uniti si situa in questa prospettiva. Non \'e8 altro che l\rquote =
ammissione da parte degli Stati Uniti di non avere altri mezzi a =
disposizione per imporre la l}{o}{
ro egemonia economica.
\par Le cause che stanno all\rquote origine dell\rquote indebolimento =
del sistema produttivo statunitense sono co}{m}{plesse. Non sono certo =
congiunturali, e quindi correggibili con l\rquote adozione \endash  per =
esempio \endash  di un ta}{s}{
so di cambio corretto, o con la costruzione di un rapporto pi\'f9 =
favorevole fra salari e produttivit\'e0. Le cause sono strutturali. La =
mediocrit\'e0 del sistema educativo generale e della formazione \endash=20
 prodotto di un pregiudizio tenace che favorisce sistematicamente il =
privato rispetto al servizio pubblico \endash  \'e8 una delle ragioni =
principali della crisi profonda attraversata dalla societ\'e0 degli =
Stati Uniti.
\par Ci si dovrebbe stupire quindi che gli europei, invece di trarre le =
conclusioni imposte dalla constat}{a}{zione dell\rquote insufficienza =
economica degli Stati Uniti, si attivino al c
ontrario a imitarli. Anche qui il virus liberistico non spiega tutto, =
anche se svolge una funzione utile per il sistema, paralizzando la =
sinistra. La privatizzazione a oltranza, lo smantellamento dei servizi =
pubblici non potranno che r}{i}{
durre i vantaggi comparativi di cui beneficia ancora la \'93vecchia =
Europa\'94 (come la chiama Bush). Ma quali che siano i danni che =
provocheranno a lungo termine, tali misure offrono al capitale =
dom}{i}{nante \endash  che vive sul breve termine \endash=20
 l\rquote occasione di ulteriori profitti.
\par La scelta militarista degli Stati Uniti minaccia tutti i popoli. =
Deriva dalla stessa logica applicata a suo tempo da Adolf Hitler: usare =
la violenza militare per modificare i rapporti economici e sociali a =
favore dello \'93Herrenvolk\'94
 del momento. Tale scelta, imponendosi in primo piano, determina tutte =
le congiunture politiche, giacch\'e9
 rende estremamente fragile ogni progresso che i popoli potrebbero =
ottenere con le loro lotte sociali e democratiche. Mettere in scacco il =
progetto militarista degli Stati Uniti diventa allora il compito =
principale, la responsabilit\'e0
 primaria per tutti.
\par L\rquote aggressione militare non si fermer\'e0 ai paesi che ne =
sono oggi le vittime dirette. Il controllo milit}{a}{re del pianeta =
punta direttamente alla Russia, alla Cina, all\rquote India e all\rquote =
Iran, assoggettando questi p}{a}{
esi al ricatto permanente di interventi militari condotti a partire =
dalle basi militari permanenti che gli Stati Uniti installano in Medio =
Oriente e in Asia centrale, mentre l\rquote Europa viene subalternizzata =
mediante il controllo esclusivo ch
e Washington esercita sulle risorse petrolifere pi\'f9 importanti del =
pianeta. Nello stesso modo il Piano Colombia costituisce una minaccia =
permanente di intervento d}{i}{retta principalmente contro il Brasile. =
L\rquote }{\i establishment}{
 di Washington non cela le sue intenzioni: ha orrore dei \'93paesi =
grandi\'94 che un giorno o l\rquote altro potrebbero resistergli, ed =
\'e8 deciso ad impedire con ogni mezzo \endash  inclusi quelli militari =
\endash=20
 che quelli arrivino a svilupparsi abbastanza da sfidarlo.
\par La lotta per mettere in scacco il progetto degli Stati Uniti \'e8 =
certamente multiforme. Assume aspetti diplomatici (difendere il diritto =
internazionale), militari (si impone il riarmo di tutti i paesi del =
mo}{n}{
do per fronteggiare le aggressioni di Washington  - senza dimenticare =
che gli Stati Uniti hanno ut}{i}{lizzato le armi nucleari quando ne =
avevano il monopolio e vi hanno rinunciato solo quando non lo avevano =
pi\'f9
) e politici (in particolare per quanto riguarda la costruzione =
dell\rquote Europa e la ricostr}{u}{zione di un fronte di paesi non =
allineati).
\par Il successo di questa lotta dipender\'e0 dalla capacit\'e0 di =
liberarsi delle illusioni liberistiche. Non ci sar\'e0 mai un\rquote =
economia globalizzata autenticamente liberistica. Eppure si tenta e si =
continuer\'e0
 a tentare con ogni mezzo di farlo credere. I discorsi della Banca =
mondiale operano come una specie di Min}{i}{stero della propaganda di =
Washington, parlano di \'93democrazia\'94 e di \'93buona }{\i =
governance\'94}{ o di \'93r}{i}{duzione della povert\'e0
\'94, e non hanno altra funzione che il rumore mediatico, come quello =
organizz}{a}{to intorno a Joseph Stiglitz, che ha detto qualche =
verit\'e0 elementare, affermandola con arrogante a}{u}{torit\'e0
, senza peraltro trarne la minima conclusione che rimetta in discussione =
i tenaci pregiudizi dell\rquote economia volgare. La ricostruzione di un =
fronte del Sud, capace di dare alla solidariet\'e0 dei p}{o}{poli =
d\rquote Asia, d\rquote=20
Africa e della Tricontinentale una capacit\'e0 di agire sul piano =
mondiale, passa anch\rquote essa per la liberazione dalle illusioni di =
un sistema liberistico mondializzato \'93non asimmetr}{i}{co\'94, che =
permetterebbe alle nazioni del terzo mondo d
i superare i loro \'93ritardi\'94. Non \'e8 ridicolo v}{e}{dere alcuni =
paesi del Sud che reclamano \'93l\rquote attuazione dei principi del =
liberismo, ma senza discrim}{i}{nazioni\'94
, meritandosi gli applausi della Banca mondiale? Da quando la Banca =
mondiale difende il terzo mondo contro gli Stati Uniti?
\par La lotta contro l\rquote imperialismo e la scelta militare degli =
Stati Uniti \'e8 compito di tutti i popoli, delle sue vittime principali =
in Asia, Africa e America Latina, dei popoli europei e giapponesi =
condannati alla subordinazione, ma anche=20
del popolo statunitense. Rendiamo omaggio qui al coraggio di tutti =
coloro che \'93nel cuore della bestia\'94 rifiutano di abbassare la =
testa, come i loro predecessori hanno r}{i}{
fiutato di arrendersi al maccartismo degli anni cinquanta. Come coloro =
che hanno osato resistere a Hitler, essi hanno conquistato tutti i =
titoli di nobilt\'e0 che la storia pu\'f2 accordare. La classe dirigente =
degli Stati Uniti sar\'e0
 capace di abbandonare il progetto criminale cui si \'e8 alleata? Una =
domanda cui non \'e8 facile rispondere. Poco o niente nella formazione =
storica della societ\'e0 degli Stati Uniti lo f}{a}{
vorisce. Il partito unico del capitale, di cui nessuno negli Usa =
contesta il potere, non ha rinunciato all\rquote avventura militare. In =
questo senso la responsabilit\'e0 di tale classe nel suo insieme non ne =
\'e8
 certo attenuata. Il potere di Bush junior non \'e8 quello di una =
\'93cricca\'94 \endash  i petrolieri e l\rquote industria bellica. Come =
in tutta la storia moderna degli Usa il potere dominante non \'e8
 mai stato altro che quello in particolare di una coalizione di =
interessi di segmenti del capitale (mal definiti come \'93lobbies\'94). =
Ma questa coalizione pu\'f2 governare solo se gli altri segmenti lo =
accettano. In mancanza di tale conse}{n}{so pu\'f2
 succedere tutto in questo paese cos\'ec poco rispettoso del diritto. =
Evidentemente, qualche i}{n}{successo sul piano politico, diplomatico e =
forse anche militare potrebbe incoraggiare le minoranze che entro =
l\rquote }{\i establishment}{
 degli Stati Uniti accetterebbero di rinunciare alle avventure militari =
in cui il loro paese \'e8 impegnato. Sperare di pi\'f9 mi sembra =
ingenuo, come lo erano a suo tempo le speranze che Hitler finisse per =
moderarsi.
\par Se avessero reagito nel 1935 o nel 1937, gli europei sarebbero =
riusciti a fermare il delirio hitleriano. Reagendo soltanto nel =
settembre del 1939, si sono inflitti le decine di milioni di vittime =
della seco}{n}{
da guerra mondiale. Facciamo in modo che di fronte ai neo-nazisti di =
Washington la risposta sia pi\'f9 tempestiva.
\par=20
\par=20
\par Traduzione di Nunzia Augeri
\par }}
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}{\author MIMMO}
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\qj =
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\fs28\ul\lang1040\langfe1040\cgrid\langnp1040\langfenp1040 {\fs24\ulnone =
Mimmo Porcaro
\par }\pard\plain \s1\qj =
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\b\fs24\ul\lang1040\langfe1040\cgrid\langnp1040\langfenp1040 {\ulnone=20
\par }{\fs28\ulnone I m p r e s s i o n i d\rquote a p r i l e
\par }\pard\plain \qj =
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\fs28\ul\lang1040\langfe1040\cgrid\langnp1040\langfenp1040 {\fs24\ulnone =
Note sulla situazione politica italiana
\par }{\fs24=20
\par=20
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\par }{\fs24\ulnone 0.
\par }\pard\plain \s16\qj =
\li0\ri0\widctlpar\aspalpha\aspnum\faauto\adjustright\rin0\lin0\itap0 =
\fs24\lang1040\langfe1040\cgrid\langnp1040\langfenp1040 {
Pur non potendo partecipare alla prossima riunione del Comitato politico =
nazionale del partito, intendo comunque fornire, in questo momento assai =
delicato,=20
un mio contributo alla discussione dei compagni e delle compagne di =
Rifondazione e del movimento. Propongo quindi le seguenti riflessioni, =
consapevole del fatto che si tratta di pensieri azzardati. Ma credo che =
qualche generoso errore, in un momento di pr
ofondi e costanti mutamenti degli equilibri, possa essere pi\'f9 fecondo =
dell'elaborazione di qualche ponderosa verit\'e0, consegnata alle =
biblioteche in una fase di silenzio sociale.
\par }\pard\plain \qj =
\li0\ri0\widctlpar\aspalpha\aspnum\faauto\adjustright\rin0\lin0\itap0 =
\fs28\ul\lang1040\langfe1040\cgrid\langnp1040\langfenp1040 {\fs24\ulnone =
Attendo quindi con serenit\'e0 severe critiche.
\par }{\fs24=20
\par }{\fs24\ulnone 1.
\par Se non ricordo male, fu Giovanni Guareschi, scrittore e polemista =
di destra molto attivo nei tardi anni '50, a dire che i comunisti hanno =
tre narici: per significare cos\'ec la loro diversit\'e0
- che essi rivendicavano e lui condannava - rispetto agli altri =
raggruppamenti politici. Da ci\'f2 un termine ancora usato da qualcuno: =
"trinariciuti".
\par Mezzo secolo dopo, gli eredi di quei comunisti hanno vissuto, si =
sa, una mutazione genetica. Hanno perso una narice, ma in compenso hanno =
acquisito un terzo occhio. Solo cos\'ec si spiega come, col voto bipa
rtisan sull'ennesima missione umanitaria dell'eroico esercito patrio, la =
maggioranza dei DS e dell'Ulivo - con buona pace dell'opposizione =
interna - abbia potuto strizzare un'occhio agli americani, uno a =
Berlusconi ed un altro (il terzo) alla parte peggio
re delle ONG (quella dell'umanitarismo paramilitare).
\par Fuor di ironia (ma si tratta di amarezza pi\'f9 che di ironia), =
questo voto e la mancata }{\i\fs24\ulnone reazione =
popolare}{\fs24\ulnone ad esso, ci costringono a qualche mutamento di =
analisi e di indicazione tattica.
\par Prima di tutto si deve considerare che la vittoria USA, per quanto =
gravida di nuovi problemi, rafforzer\'e0
, per un certo periodo, tutte le ipotesi di centrismo moderato. Sia =
chiaro: io penso che gli sviluppi dell'iniziativa USA siano anche =
forieri di una crisi del progetto di
dominio, e che la guerra non possa essere impunemente condotta entro un =
certo raggio. Ma di questo parler\'f2 in altra sede. Resta il fatto che, =
nel breve periodo, l'effetto della campagna in Iraq \'e8
il rafforzamento di tutte le componenti moderate, vista anche la =
momentanea ritirata delle opposizioni statuali a quella campagna =
(Francia e Germania, soprattutto, ch\'e8 il ruolo della Russia mi \'e8 =
parso assai pi\'f9
ambiguo). Componenti moderate che oggi non a caso invitano la sinistra =
DS alla scissione, pensando che questa non possa aver luogo, o non possa =
aver luogo con successo.
\par Miopia tattica? Forse.
\par Effettivamente la linea centrista dell'Ulivo non sembra avere un =
grande spazio }{\i\fs24\ulnone strutturale }{\fs24\ulnone davanti a =
s\'e9. Verr\'e0 certamente perseguita, ma potrebbe comportare un =
ulteriore indebolimento della coalizione o una sua pi\'f9
marcata connotazione bipartisan.
\par Potrebbe comportare, insomma, una ulteriore perdita di ruolo =
"autonomo" della coalizione, visto anche che l'offerta politica che =
maggiormente differenziava l'Ulivo dal Polo, os
sia quella del consenso sindacale al liberismo cosiddetto temperato, o =
non interessa pi\'f9 i padroni oppure \'e8 ormai \'e8 fornita dallo =
stesso Berlusconi, nella forma del Patto per l'Italia.
\par Inoltre, l'ulteriore sterzata centrista dell'Ulivo non sembra avere =
molte prospettive nemmeno dal punto di vista, per cos\'ec dire, =
politologico.
\par Secondo alcuni opinionisti il limite strutturale dell'Ulivo =
rispetto al Polo starebbe nel fatto che, mentre nel Polo il partito =
dominante \'e8 un partito di centro, nell'Ulivo il partito dominante =
\'e8 un partito di sinistra. Da ci\'f2
la scarsa caratterizzazione centrista dell'Ulivo medesimo: un =
}{\i\fs24\ulnone handicap }{\fs24\ulnone decisivo in un sistema =
politico-elettorale che premia le posizioni di centro. La soluzione =
starebbe o nel sorpasso dei DS da parte della Margh
erita, o nella creazione del Grande Ulivo, o nella trasformazione dei DS =
in partito decisamente moderato. Quest'ultima \'e8 la linea scelta da =
D'Alema e dalla maggioranza del gruppo dirigente DS.
\par Il ragionamento che ho appena esposto \'e8 infondato: presuppone l
'esistenza di due blocchi relativamente coesi e presuppone che gli =
elettori fluttuanti, ossia gli indecisi, siano tutti elettori di centro. =
Ma le cose, almeno per il centro-sinistra, non stanno cos\'ec
. Infatti il problema fondamentale del centro-sinistra \'e8 p
roprio quello della coesione del blocco principale: il problema sta =
nell'individuazione degli elettori "fedeli" e non nella conquista degli =
elettori fluttuanti, o, meglio, le fluttuazioni rilevanti non avvengono =
al centro, ma alle estreme. Potenziali elet
tori di centro-sinistra votano per la destra; altri, numerosi, si =
astengono. Un altro gruppo importante di elettori vota per Rifondazione. =
In termini politologici sarebbe dunque pi\'f9 corretto dire che il =
problema dell'Ulivo \'e8
semplicemente quello delle alleanze a sinistra: con simili alleanze =
l'esito delle ultime elezioni sarebbe stato diverso.
\par Ma un semplice e banale ragionamento del genere \'e8 inaccessibile =
al gruppo dirigente DS. Strato sociale da tempo autonomizzatosi dalla =
sua originaria base di riferiment
o, composto non semplicemente dal ceto politico tradizionale =
(burocratico e parlamentare), ma in buona misura da strati che traggono =
beneficio dalla privatizzazione e dalla precarizzazione del lavoro =
(amministratori di imprese privatizzate, consulenti, me
diatori del mercato del lavoro, "formatori" di vario genere, ecc.) il =
gruppo dirigente centrale e periferico dei DS sembra inevitabilmente =
votato ad una politica moderata. Aiutato, in ci\'f2, dai cascami della =
cultura del PCI: centralit\'e0
dello sviluppo delle forze produttive (oggi: centralit\'e0 =
dell'impresa, "sfida" della globalizzazione ecc.); priorit\'e0 della =
politica (oggi pi\'f9 che mai: mediazione lobbistico-istituzionale); =
diffidenza verso la societ\'e0 civile.
\par Di pi\'f9: se il centro \'e8, in linea astratta, quel luogo dello =
schieramento politico che meglio riflette il punto di equilibrio dei =
rapporti tra le classi (ossia il punto pi\'f9 favorevole alle classi =
dominanti), oggi quel punto di equilibrio \'e8
nettamente spostato a destra: il progetto di estensione del dominio sul =
lavoro non conosce vere mediazioni, conosce solo alternative sui tempi. =
Il centrismo di oggi coincide pi\'f9 di ieri con l'estremismo del =
capitale (al massimo, pu\'f2
rieditare qualche apparente coinvolgimento del sindacato, a parte che =
quest'ultimo si comporti di fatto come CISL e UIL).
\par Insomma: la scelta centrista dei DS e del centro-sinistra appare =
poco fondata, sia socialmente che politicamente. Socialmente devastante =
non sembra nemmeno in grado di pagare dal punto di vista elettorale. E =
appare quindi, di fr
onte alle contraddizioni che questa scelta apre nell'Ulivo, del tutto =
ragionevole la nostra ipotesi di disarticolazione del centro-sinistra. =
Eppure\'85
\par=20
\par 2.
\par Eppure \'e8 difficile sfuggire alla sensazione che il centrismo =
possa ancora intorbidare le acque e manten
ere un certo credito (soprattutto in forza delle linee oggi prevalenti =
nello scenario mondiale e nella stessa Unione Europea), e che alla =
prossima scadenza elettorale si giunga senza che sia stata fatta la =
necessaria chiarezza: di modo che la caduta di Be
rlusconi possa di nuovo apparire come un risultato sufficiente, al quale =
sacrificare qualunque richiesta di mutamento strutturale di linea =
politica. Una situazione, questa, che ci vedrebbe impaniati nel solito =
dilemma.
\par Io credo che questa situazione non dipenda semplicemente dalle =
nostre palesi deficienze, dalla difficolt\'e0 di articolare una linea =
che pure \'e8 sensata, dall'incapacit\'e0 - soprattutto in periferia - =
di cogliere appieno le opportunit\'e0
aperte dalla non conclusa fase di destrutturazione del precedente =
schieramento ulivista. C'\'e8 di pi\'f9. C\rquote \'e8, da un lato, la =
forza oggettiva dei gruppi capitalisti nostrani che al centrismo =
tengono. E, dall\rquote altro c\rquote \'e8
, io temo, un\rquote }{\i\fs24\ulnone adesione inerziale}{\fs24\ulnone =
al moderatismo di centro sinistra da parte di gruppi sociali e =
componenti c
ulturali che pure pagano alti prezzi al neoliberismo e/o si =
radicalizzano costantemente nel crogiolo del movimento; un\rquote=20
adesione che spiega in parte la mancata reazione del movimento per la =
pace al voto bipartisan di aprile. Per capire le ragioni di questa =
adesione inerziale (che pu\'f2 sicuramente essere un fenomeno in declino =
e che per\'f2 per me \'e8
ancora sussistente) bisogna riflettere sul livello profondo della =
dinamica sociale italiana e cio\'e8 sulle diverse classi che compongono =
il potenziale schieramento alternativo nonch\'e9
sulle diverse forme sociali dei movimenti. E proprio l'abbozzo di una =
riflessione del genere voglio proporre qui di seguito, dicendo subito =
che il mio ragionamento \'e8 frutto di una }{\i\fs24\ulnone brutale =
semplificazione}{\fs24\ulnone .
\par=20
\par 3.
\par Ragioner\'f2 prima di tutto sulle tre classi (o coalizioni tra =
frazioni di classe) che stanno alla base dei tre diversi movimenti che =
hanno mutato la scena politica italiana (il movimento antiliberista, il =
movimento operaio, i girotondi), nonch\'e9
sulle diverse forme sociali che i movimenti assumono. Per classi o =
frazioni di classe intender\'f2, molto tradizionalmente, gruppi di =
individui definiti dal loro ruolo nel processo di produzione e =
riproduzione; per forma sociale del movimento intender
\'f2 il modo in cui individui delle diverse classi si as
sociano (magari assieme ad individui provenienti da altre classi o =
frazioni) per dar vita a specifici movimenti, creando a volte tipi =
parzialmente nuovi di rapporti sociali che si aggiungono a quelli di =
classe, modificandoli, rinforzandoli, o entrando in=20
conflitto con essi.
\par=20
\par 3.1.
\par Si pu\'f2 dire che il movimento antiliberista \'e8 formato da =
gruppi di lavoratori tradizionali radicalizzati (quelli raccolti nei =
sindacati extraconfederali - non a caso pi\'f9 forti nel pubblico =
impiego a causa della combinazione tra un f
orte processo di ristrutturazione e la permanenza di alcune garanzie che =
consentono la mobilitazione - e nella FIOM), da strati rilevanti di =
nuovo proletariato intellettuale e precario a volte aggregati in maniera =
pi\'f9
o meno saltuaria in imprese autonome di produzione culturale (penso =
all'area della disobbedienza, ai centri sociali, ecc.), ma soprattutto =
da numerose associazioni di societ\'e0
civile, in gran parte composte da volontari, ma anche da lavoratori =
retribuiti da cooperative dei pi\'f9 diversi tipi. Quest'ultima frazione =
(in parte, ma solo in parte, identificabile con le ONG) \'e8 la frazione =
pi\'f9
importante tra le componenti del movimento, sia in termini quantitativi =
che qualitativi. Essa rappresenta ormai una componente strutturale, =
permanente ed inelimina
bile dei processi di produzione e riproduzione sociale, nasce =
dall'incontro tra l'esigenza oggettiva di una gestione non puramente =
statalistica della riproduzione e l'esigenza capitalistico-statuale di =
esternalizzare i servizi in funzione dell'incremento=20
d
ella quota di capitale da riservare alle imprese. La radicalizzazione di =
questa frazione nasce anche dal fatto che lo stato ed il capitale, =
mentre da un lato hanno favorito economicamente ed ideologicamente =
l'espansione del terzo settore, dall'altro lo ha
nno frustrato con dure restrizioni nei finanziamenti e con una politica =
fortemente contraddittoria rispetto agli scopi propri delle =
associazioni.
\par L'insieme delle classi coalizzate nel movimento antiliberista ha =
dato vita ad aggregazioni politiche molto originali, sulle quali abbiamo =
molto spesso ragionato. Qui mi preme sottolineare due caratteristiche =
relative alla forma sociale del movimento.=20

\par {\pntext\pard\plain\hich\af0\dbch\af0\loch\f0 a)\tab}}\pard \qj =
\fi-360\li360\ri0\widctlpar\jclisttab\tx360{\*\pn =
\pnlvlbody\ilvl0\ls1\pnrnot0\pnlcltr\pnstart1\pnindent360\pnsp120\pnhang{=
\pntxta )}}
\aspalpha\aspnum\faauto\ls1\adjustright\rin0\lin360\itap0 {\fs24\ulnone =
Il movimento produce tendenzialmente una figura sociale nuova, che trova =
origine nelle classi "di partenza" ma che \'e8 anche diversa da esse: =
\'e8
la figura del lavoratore sociale cooperativo, ovvero del lavoratore la =
cui attivit\'e0 ha per oggetto direttamente i rapporti sociali, =
nonch\'e9 la connessione tra i diversi luoghi in cui si svolge questa =
attivit\'e0. Questa figura potenz
iale non pertiene solo al famoso volontariato, ma si trova diffusa in =
quasi tutto il lavoro, che spesso \'e8
oggi orientato, prima che alla produzione di beni e servizi, alla =
produzione di rapporti sociali. Bisogna precisare che prima del =
movimento la figura del lavoratore sociale cooperativo }{\i\fs24\ulnone =
non esiste}{\fs24\ulnone=20
: o, meglio, gli elementi di cooperazione che si danno spontaneamente =
nelle singole strutture di partenza sono strettamente commisti alle =
logiche di riproduzione dei rapporti capitalistici. Nel movimento =
invece,
e soprattutto nelle istituzioni che del movimento sono la nervatura, =
questi elementi cooperativi vengono esaltati (senza per questo creare un =
lavoro cooperativo puro, del tutto esente da pratiche di tipo =
capitalistico ed esente da nuovi, specifici proble
mi). I lavoratori sociali del terzo settore e del no-profit sono indotti =
a ragionare sulla struttura interna del loro lavoro, sono spinti a =
connettersi con altri analoghi lavoratori, nonch\'e9 ad affrontare =
problemi politici generali. I lavoratori pi\'f9
tradizionali sono spinti ad esaltare l'aspetto sociale del loro lavoro, =
ad uscire da logiche puramente rivendicative, a pensare ad una autonoma =
economia politica. Questa }{\i\fs24\ulnone trasformazione delle figure =
sociali di partenza}{\fs24\ulnone \'e8
il segno dell'efficacia del movimento come luogo di potenziamento delle =
classi subalterne, come luogo di possibile trasformazione delle classi =
subalterne in classi dominanti, o comunque capaci di iniziativa =
politico-sociale autonoma.
\par {\pntext\pard\plain\hich\af0\dbch\af0\loch\f0 b)\tab}}\pard \qj =
\fi-360\li360\ri0\widctlpar\jclisttab\tx360{\*\pn =
\pnlvlbody\ilvl0\ls1\pnrnot0\pnlcltr\pnstart1\pnindent360\pnsp120\pnhang{=
\pntxta )}}
\aspalpha\aspnum\faauto\ls1\adjustright\rin0\lin360\itap0 {\fs24\ulnone =
Questa trasformazione (che, lo dico subito, per ora non si registr
a negli altri movimenti) non avviene grazie ad un partito, ma grazie =
all'insieme delle istituzioni di movimento (tra cui anche il nostro =
partito). Lo spostamento che la politica di queste istituzioni attua non =
\'e8
uno spostamento "in avanti" o "in alto", ma \'e8 prima di tutto uno =
spostamento }{\i\fs24\ulnone laterale}{\fs24\ulnone=20
: accanto alle pratiche ed al lavoro usuale si condensano altre pratiche =
ed altro lavoro. Gli stessi individui che esistono come lavoratori =
sociali settoriali, legati ancora a logiche di riproduzione di sistema, =
fu
nzionano anche come lavoratori sociali in senso tendenzialmente pieno, a =
volte modificando dall'interno il proprio lavoro, in parte affiancando =
al lavoro usuale altre e nuove pratiche. Ci\'f2
comporta che nel movimento non si crea, per ora, un gruppo sociale=20
autonomo avente interessi sociali differenti ed a volte opposti a quelli =
delle classi di origine, votati esclusivamente alla mediazione =
politico-istituzionale. Questo non significa che non si formi un ceto =
politico distinto, che non vi sia un gruppo relat
ivamente stabile ed identificabile di dirigenti pi\'f9
o meno informali: significa solo che moltissime delle funzioni =
politiche sono svolte da militanti non specializzati, e che la =
legittimazione, il finanziamento ed i valori dei militanti maggiormente =
special
izzati si radicano ancora nel gruppo sociale di riferimento. Non \'e8 un =
destino, non c'\'e8 nessuna garanzia che tutto ci\'f2 continui, ma \'e8
pur sempre un fatto che accresce, in questa fase, la tendenza =
all'autonomia culturale e politica delle classi che stanno alla base del =
movimento antiliberista.
\par }\pard \qj =
\li0\ri0\widctlpar\aspalpha\aspnum\faauto\adjustright\rin0\lin0\itap0 =
{\fs24\ulnone Non \'e8 un caso, quindi, che questo movimento sia oggi la =
punta pi\'f9
radicale del complesso dei movimenti popolari italiani e che esso sia =
l'unico a produrre almeno il tentativo di delineare un'alternativa anche =
sul terreno decisivo delle scelte economiche. Questa tendenziale =
autonomia deriva: }{\i\fs24\ulnone i}{
\fs24\ulnone ) dalla collocazione strutturale dei lavoratori del terzo =
settore (forza portante del movimento), che sono necessari al =
funzionamento del sistema, quindi necessari al funzionamento d
el capitalismo, ma nello stesso tempo non lavorano alle dirette =
dipendenze del capitale e dello stato e quindi non risentono degli =
effetti del ciclo economico }{\i\fs24\ulnone nello stesso =
modo}{\fs24\ulnone in cui ne risentono altri; }{\i\fs24\ulnone ii
}{\fs24\ulnone ) dalla mancanza di un ceto politico autonomizzato, e =
quindi dalla possibilit\'e0 di elaborare una strategia senza dover =
dipendere da un gruppo sociale "altro", avente interessi propri.
\par Vi sono peraltro due importanti fattori che possono minare la =
tendenziale autonomia del movimento: }{\i\fs24\ulnone i}{\fs24\ulnone ) =
la presenza di logich
e di impresa all'interno del terzo settore, e dunque la presenza di =
strati sociali interessati alla redditivit\'e0
del capitale ed alla riproduzione di ruoli manageriali o comunque =
direttivi, e quindi maggiormente propensi a ricercare compromessi con le =
classi dominanti; }{\i\fs24\ulnone ii}{\fs24\ulnone ) la tendenza, che =
peraltro \'e8
anche uno dei motivi della forza del movimento, ad enfatizzare l'azione =
}{\i\fs24\ulnone hic et nunc}{\fs24\ulnone a scapito del tentativo di =
individuare forme d'azione politica capaci di incidere sui centri =
decisionali, senza per questo rica
dere nei meccanismi usuali della rappresentanza. Ma su questo punto =
ritorner\'f2 alla fine.
\par=20
\par 3.2.
\par }\pard\plain \s15\qj =
\li0\ri0\widctlpar\aspalpha\aspnum\faauto\adjustright\rin0\lin0\itap0 =
\fs28\lang1040\langfe1040\cgrid\langnp1040\langfenp1040 {\fs24 Il grosso =
del movimento dei lavoratori di tipo pi\'f9 tradizionale non si \'e8
ancora veramente connesso al movimento antiliberista. Esso \'e8 ancora =
legato allo strato di funzionari, esperti, mediatori di vario genere che =
si \'e8
aggregato nelle strutture sindacali e che ne determina le linee =
fondamentali, in assenza di vere ed efficaci forme di controllo da parte =
dei lavoratori stessi. E la linea fondamentale di questo strato \'e8 =
sostanzialmente quella dell\rquote=20
accettazione della logica economica nonch\'e9 della logica istituzionale =
corrente, accettazione che garantisce un ruolo al sindacato anche a =
prescindere dalla sua effettiva attitudine ed efficacia vertenziale. Le =
recenti iniziative del governo, per\'f2
, (lesione dell\rquote articolo 18, \'93patto per l\rquote Italia\'94) =
hanno creato un eccesso di indebolimento e di dipendenza del sindacato, =
tale da minarne in prospettiva ogni ruolo rilevante. Da ci\'f2 l\rquote=20
iniziativa della CGIL, il sindacato che per tradizione, cultura ed =
ambizioni generali \'e8 pi\'f9 propenso a difendere un proprio ruolo =
autonomo, foss\rquote anche quello che gli consente di scegliere =
autonomamente di subordinarsi alla logica del mercato.

\par }\pard\plain \qj =
\li0\ri0\widctlpar\aspalpha\aspnum\faauto\adjustright\rin0\lin0\itap0 =
\fs28\ul\lang1040\langfe1040\cgrid\langnp1040\langfenp1040 {\fs24\ulnone =
L\rquote iniziativa sull\rquote articolo 18 ha avuto un enorme successo =
di
massa, superiore a quello generalmente ipotizzabile anche per le pi\'f9 =
grandi manifestazioni \'93operaie\'94, soprattutto perch\'e9 la CGIL =
\'e8 stata vista come la protagonista di uno scatto d\rquote iniziativa =
della sinistra tutta: \'e8
stata assunta, di fatto, come l\rquote unica vera organizzazione di =
massa della sinistra, l\rquote unico partito socialdemocratico italiano =
realmente esistente. Questo \'e8 tra l\rquote altro il motivo, sia detto =
per inciso, della debolezza dell\rquote=20
ipotesi del \'93partito del lavoro\'94: appena si esce da una nozione =
banale di=20
partito, appena si capisce che in determinate epoche vi possono essere =
strutture non partitiche che svolgono di fatto una funzione (almeno =
parziale) di partito, appare evidente che il \'93partito del lavoro\'94 =
c\rquote \'e8 gi\'e0, ed \'e8
la CGIL (o, meglio, la CGIL connessa a parti del gruppo parlamentare =
DS). Ogni tentativo di crearne un altro non pu\'f2 che condurre ad una =
pallida imitazione dell\rquote originale. Ci\'f2, almeno, nelle =
condizioni attuali.
\par Detto questo, si deve aggiungere che la rottura operata dalla CGIL =
rispetto al precedente quadro di relazioni (rottura dal valore politico =
indubbio) riguarda\'94solo\'94
la battaglia per i diritti (e nei termini relativamente prudenti che =
sappiamo) e per la rivendicazione di un ruolo autonomo del sindacato =
(ossia della possibilit\'e0 di sceglier
e autonomamente la via della concertazione). Dal punto di vista delle =
piattaforme contrattuali, della loro gestione e delle proposte di =
politica economica, non vi \'e8
invece nessuna rottura con le pratiche e le concezioni precedenti (con =
la parziale eccezion
e della FIOM). Nonostante le insistenze di Rossanda, non si riesce a far =
cambiare idea a Cofferati sulla valutazione della globalizzazione, del =
neoliberismo, delle scelte economiche dell\rquote Unione Europea.=20
\par }{\fs24=20
\par }{\fs24\ulnone 3.2.1.
\par Il fatto che la pi\'f9 grande organizzazione \'93operaia\'94, anche =
quando radicalizza le proprie posizioni politiche, non riesca ad operare =
una vera rottura con l\rquote ideologia e le pratiche dominanti dovrebbe =
indurci ad amare riflessioni. La cosa=20
\'e8 spiegabile solo accettando l\rquote idea che la classe operaia =
italiana ha stabilito da tempo, suo malgrado, un\rquote alleanza con il =
padronato e non riesce ad uscire da questa prospettiva nemmeno quando =
\'e8 il padronato stesso a rompere l\rquote=20
alleanza o a renderla sempre pi\'f9 onerosa. Se questa tesi appare =
troppo ardita o indelicata, vediamo di formularla in un altro modo: i =
sindacati, ovvero quello specifico strato sociale costituito dai =
funzionari sindacali, dai consulenti, \'93formatori
\'94 ecc. legati ai sindacati, si \'e8 da tempo alleato al padronato =
offrendo moderazione contrattuale e condivisione ideologica in cambio =
della garanzia d\rquote una legittimazione sociale che non era pi\'f9
assicurata dal riferimento al lavoro dipendente, dato il notevole =
indebolimento di quest\rquote ultimo. La maggioranza della classe =
operaia e dei lavoratori del settore pubblico ha accettato, spesso =
}{\i\fs24\ulnone obtorto collo}{\fs24\ulnone=20
, una simile alleanza senza saper proporre alcuna alternativa. Cerchiamo =
di non ingannarci con la solita canzoncina del tradimento dei =
\'93vertici\'94 contro la \'93base\'94: questi vertici sono =
}{\i\fs24\ulnone per ora}{\fs24\ulnone legittimati dall
\rquote appoggio }{\i\fs24\ulnone sostanziale}{\fs24\ulnone (anche se =
contradittorio, precario, ambiguo) della base. Certo: la cosa ha molte =
spiegazioni. La classe operaia dipende materialmente dalla sua =
controparte, \'e8
esposta ai ricatti del ciclo economico, della disoccupazione, della =
flessibilit\'e0.=20
In assenza di una visibile alternativa ha barattato la moderazione =
salariale (e non solo) con la speranza di conservare il posto di lavoro =
e facendo mostra di credere alle favole sulla creazione di nuova =
occupazione. E certamente la cosa non \'e8
definita una volta per tutte, la situazione \'e8 in continuo mutamento, =
la radicalizzazione politica pu\'f2 avere effetti pi\'f9 generali. Ma il =
fatto resta: oggi il lavoro dipendente, se in parte produce una critica =
degli aspetti politico-giuridici dell
\rquote iniziativa padronale, resta per altri ed importanti aspetti =
subalterno alla logica neoliberista, incapace di pensare una radicale =
critica della politica economica italiana ed europea, incapace di =
pensare ad alternative nell\rquote=20
organizzazione giuridica e \'93tecnica\'94 dei rapporti di lavoro. =
Ripeto, \'e8 un fatto. Non \'e8 un destino, non riguarda tutta la classe =
operaia di tutto il pianeta, ma certamente riguarda la classe operaia =
italiana ed europea. Non si pu\'f2
da questo semplice fatto dedurre una teoria generale del tramonto della =
classe operaia come soggetto rivoluzionario: ma \'e8 necessario dedurne =
la consapevolezza che, in questo momento, il movimento operaio =
(italiano ed europeo) non \'e8
affatto la punta di lancia dei movimenti popolari (si vedano le =
difficolt\'e0 a varare una giornata continentale di lotta contro la =
guerra), e che il mutamento di questo atteggiamento \'e8 difficile =
proprio in quanto comporterebbe la rottura di un
\rquote alleanza decennale con la controparte, nonch\'e9 la produzione =
di un gruppo dirigente nuovo, selezionato da procedure realmente =
democratiche di decisione.
\par E questo \'e8 il punto pi\'f9 dolente, l\rquote indice pi\'f9 =
chiaro della difficolt\'e0, per la classe operaia, di produrre una =
politica propria: la quasi completa incapacit\'e0 di dar vita a =
strutture democratiche autonome, a procedure decis
ionali consiliari o para-consiliari (anche nei luoghi in cui la =
\'93deterritorializzazione\'94 fisico-giuridica del lavoro non si \'e8 =
pienamente compiuta), a forme di aggregazione territoriale adeguate alla =
nuova frammentazione dell\rquote impresa\'85
La ripresa di iniziativa sindacale e politica, quando avviene, avviene =
spesso nella forma della delega. La radicalizzazione di molti lavoratori =
a contatto del movimento antiliberista \'e8
radicalizzazione di individui e non di lavoratori: individui che finita =
l\rquote assemblea di movimento o la manifestazione, tornano a lavorare =
senza riuscire a trovare, }{\i\fs24\ulnone per ora}{\fs24\ulnone , un =
vero nesso tra l\rquote una e l\rquote=20
altra forma della loro esperienza.
\par Insomma: l\rquote attuale incapacit\'e0 del lavoro dipendente a =
produrre autoorganizzazione, a trasformarsi }{\i\fs24\ulnone in =
qualcos\rquote altro}{\ulnone }{\fs24\ulnone nel corso della =
mobilitazione politica, \'e8 l\rquote indice pi\'f9
serio della sua incapacit\'e0 di porsi all\rquote altezza dei problemi =
individuati dal movimento antiliberista. Per converso, \'e8 l\rquote =
indice della difficolt\'e0 che il movimento antiliberista incontra =
nell\rquote esportare il suo modello d\rquote=20
azione (e quindi i suoi contenuti) ad altri decisivi settori della =
societ\'e0.
\par=20
\par 3.3.
\par Quanto ai \'93girotondi\'94 si deve dire che qui abbiamo a che fare =
con un movimento che, almeno ad una prima osservazione, risulta avere =
una base di massa definibile per via essenzialmente }{\i\fs24\ulnone =
politica}{\fs24\ulnone=20
: si tratta in prevalenza di elettori di centro sinistra frustrati (e =
come potrebbero non esserlo?) dall\rquote attuale conduzione della =
coalizione, elettori che chiedono un ricambio della \'93classe =
dirigente\'94 del centro sinistra,
una radicalizzazione e pi\'f9 netta demarcazione dell\rquote Ulivo =
rispetto al Polo sui temi della giustizia e dell\rquote informazione, =
una pi\'f9
coerente difesa dei diritti elementari dei lavoratori. Ma poco o nulla =
sembrano avere da dire, questi elettori, sugli indirizzi generali di =
politica economica (se non, in alcuni casi, una riproposizione oggi =
abbastanza improbabile d\rquote=20
una via clintoniana allo sviluppo democratico e sostenibile del =
capitalismo). Se la base di massa del movimento \'e8 difficilmente =
definibile \endash se non facendo ricorso superficialmente alla nozione =
di \'93ceto medio riflessivo\'94 \endash=20
meno difficile mi pare l\rquote identificazione della provenienza =
sociale dei gruppi dirigenti del movimento. Si tratta in generale di =
lavoratori intellettuali di alta o medio-alta qualifi
cazione (magistrati, giornalisti, artisti, docenti) la cui relativa =
autonomia \'e8 minacciata dalla politica governativa in materia di =
giustizia, istruzione, informazione, e che iniziano a chiedersi quanto =
dei processi politici \'93implementati\'94=20
\endash come si dice oggi \endash dal centro-destra non sia stato =
concepito o iniziato dal centro-sinistra.
\par Due sono gli aspetti rilevanti di questo particolare gruppo =
dirigente di movimento.
\par Prima di tutto va considerato che quasi nessuno dei suoi componenti =
aspira a diventare parte organica del ceto politico \'93classico\'94: =
essi intendono svolgere una funzione politica sulla base del loro =
}{\i\fs24\ulnone status}{\fs24\ulnone=20
professionale, senza mutarlo, ponendosi a presidio della \'93societ\'e0 =
civile\'94 come esponenti di rilievo di una nuova \'93opinione pubblica =
di massa\'94.
\par Al rifiuto della trasformazione in ceto politico (motivato sia da =
nobili intenti sia dal fatto che il prestigio del politico di =
professione \'e8 oggi in netto declino) si accompagna per\'f2
anche un rifiuto o comunque una scarsa attitudine alla considerazione =
critica del proprio ruolo sia come produttori di sapere che come =
organizzatori di lavoro. Nulla \endash=20
nella cultura e nelle intenzioni politiche del movimento dei girotondi =
- impedisce, ad esempio, ad un magistrato ultrademocratico, fortemente =
impegnato nella sacrosanta battaglia in difesa del principio di =
legalit\'e0
, di comportarsi, nella veste di dirigente d\rquote un ufficio =
giudiziario, come il pi\'f9 decisionista dei }{\i\fs24\ulnone managers =
}{\fs24\ulnone , capace di imporre le proprie esigenze di =
produttivit\'e0 (e quindi di carriera) \endash non sempre co
incidenti col miglioramento del sevizio pubblico - sulla testa dei =
lavoratori e delle pur moderate organizzazioni =
sindacali.}{\i\fs24\ulnone }{\fs24\ulnone=20
Gli intellettuali girotondini, insomma, non sembrano portati a quella =
che una volta veniva chiamata \'93critica del ruolo\'94 (ossia alla
valutazione ed alla messa in discussione della propria posizione nella =
divisione del sapere e del lavoro), che invece \'e8 almeno =
tendenzialmente presente nello stile di lavoro di buona parte del =
movimento antiliberista.
\par Ci\'f2 concorre a spiegare il secondo as
petto che voglio evidenziare, ossia il carattere parziale e limitato del =
rapporto dei girotondi con gli altri movimenti. In parole povere: quando =
i girotondi si connettono, ad esempio, alla CGIL, non lo fanno =
percependosi in qualche modo come lavoratori c
he si uniscono ad altri lavoratori. Lo fanno soprattutto per un motivo =
di difesa generale dei diritti e perch\'e9 riconoscono oggi alla CGIL il =
ruolo di supplenza politica di fronte al penoso spettacolo della =
dirigenza DS.=20
\par=20
\par 4.
\par }\pard\plain \s15\qj =
\li0\ri0\widctlpar\aspalpha\aspnum\faauto\adjustright\rin0\lin0\itap0 =
\fs28\lang1040\langfe1040\cgrid\langnp1040\langfenp1040 {\fs24 Movimento =
antiliberista, movimen
to operaio e girotondi sono confluiti nel grande movimento per la pace, =
che certamente assomma molte delle caratteristiche delle precedenti =
mobilitazioni (carattere di massa, organizzazione generalmente =
extrapartitica e reticolare, capacit\'e0
di connessione di impostazioni anche divergenti), ma ne presenta =
un\rquote altra, qualitativamente nuova. Oltre a tutte le considerazioni =
che si possono fare su questo movimento vorrei attirare l\rquote =
attenzione sul fatto che esso \'e8 stato possibile=20
\endash nelle sue inattese dimensioni \endash grazie alla scesa in =
campo della grande maggioranza del }{\i\fs24 mondo cattolico}{\fs24=20
, nelle sue diverse sfumature culturali ed organizzative. Certo, i =
cattolici italiani sono stati trasversalmente presenti in tutte le =
esperienze di cui ho parlato prima, ma mi pare che
negli ultimi tempi si sia verificato un fenomeno nuovo, per ampiezza e =
qualit\'e0.
\par }\pard\plain \qj =
\li0\ri0\widctlpar\aspalpha\aspnum\faauto\adjustright\rin0\lin0\itap0 =
\fs28\ul\lang1040\langfe1040\cgrid\langnp1040\langfenp1040 {\fs24\ulnone =
Infatti, data la generale secolarizzazione dell\rquote=20
esperienza politica, la partecipazione dei cattolici, per esempio, al =
movimento operaio, pur se vissuta come \'93testimonianza\'94, non =
implica necessariamente una mobilitazione di tutti gli aspetti della =
propria identit\'e0
di credenti. Come direbbe un sociopsicologo: le risorse valoriali del =
movimento operaio possono essere sufficienti, in questo caso, a definire =
il senso dell\rquote azione. Ma
nel movimento per la pace vengono interpellate e mobilitate =
immediatamente le risorse dell\rquote identit\'e0 religiosa in quanto =
tale. E nel movimento quella stessa identit\'e0 pu\'f2
essere indotta a scoprire il rapporto tra guerra e capitalismo (o =
quantomeno tra guerra e neoliberismo), e quindi a porsi altre e pi\'f9 =
generali domande.
\par Insomma, ripeto che ho l\rquote impressione che col movimento per =
la pace l\rquote apporto dei cattolici italiani al }{\i\fs24\ulnone =
movimento in generale }{\fs24\ulnone abbia registrato un salto di =
qualit\'e0. La cosa \'e8 di grande importa
nza, a prescindere dai suoi effetti politici visibili ed immediati. =
Infatti: }{\i\fs24\ulnone i)}{\fs24\ulnone il tendenziale spostamento =
del mondo cattolico }{\i\fs24\ulnone sposterebbe l\rquote intero =
baricentro della politica italiana}{\fs24\ulnone=20
e soprattutto }{\i\fs24\ulnone ii)}{\fs24\ulnone potrebbero aumentare =
in maniera significativa le forze che (confusamente, come tutti noi) si =
muovono nella prospettiva della costruzione di un\rquote alternativa =
generale al capitalismo.
\par E\rquote certamente giusto nutrire scetticismo nei confronti di =
quanto ho appena detto, avanzare motivate riserve sui moventi che hanno=20
indotto la Chiesa ad opporsi alla guerra in Iraq e non a quella contro =
la Serbia, denunciare le posizioni dominanti all\rquote interno della =
gerarchia cattolica, ecc. . Lo scettico dovrebbe anche considerare, =
per\'f2, che l\rquote=20
ultimo grande spostamento \'93a sinistra\'94 conosciuto dalla societ\'e0 =
italiana (quello iniziato alla fine degli anni \rquote 60) \'e8 stato =
}{\i\fs24\ulnone preceduto }{\fs24\ulnone da un lento ma sicuro =
spostamento del mondo cattolico }{
\i\fs24\ulnone ai suoi pi\'f9 diversi livelli }{\fs24\ulnone (dal =
Concilio Vaticano II all\rquote azione delle comunit\'e0 di base, ecc.) =
e che il successivo spostamento \'93a destra\'94 \'e8 stato a sua volta =
}{\i\fs24\ulnone preceduto}{\fs24\ulnone=20
da analogo movimento dei cattolici (dal fiorire di CL al papato =
Wojitila, netta sterzata rispetto all\rquote eredit\'e0 del papato =
Roncalli ed allo stesso, pur moderato, magistero Montini). E dovrebbe =
anche c
onsiderare che la componente cattolica del movimento di classe ha dato =
vita ad alcune delle pi\'f9 importanti esperienze di critica complessiva =
dell\rquote ordinamento capitalistico (penso, ad esempio, alla FIM-CISL =
degli anni \rquote=20
70); e che, nel gelo degli anni \rquote 80, q
uando gran parte degli ultrasovversivi di origine left-communist del =
(recentissimo) passato trovava ospitale ricetto tra le braccia delle =
istituzioni dominanti, molti dei quadri di derivazione cattolica, pur =
moderando notevolmente la loro politica, resta
vano eticamente ed antropologicamente fedeli ai valori ed ai =
comportamenti ormai ritenuti \'93obsoleti\'94.
\par Insomma, un buon materialista non pu\'f2 che valutare con estrema =
attenzione e favore questo tendenziale nuovo spostamento del mondo =
cattolico e cercare di interpretarne il senso ed influenzarne, per =
quanto possibile, l\rquote evoluzione.=20
\par=20
\par 5.
\par Il movimento per la pace, nonostante il suo grande rilievo e =
l\rquote importante segnale politico-culturale offerto dall\rquote =
iniziativa dei cattolici, non \'e8 per\'f2 riuscito almeno per ora n\'e9
a superare o modificare le differenze e le interne dinamiche dei =
singoli movimenti che lo compongono, n\'e9 ad agire come soggetto =
pienamente efficace proprio sul terreno della guerra.
\par Non si pu\'f2 certamente imputare al movimento per la pace il non =
essere riuscito a fermare la guerra. Dati gli attuali rapporti di forza, =
ci\'f2 non era possibile: e sarei molto prudente nell\rquote associarmi =
alle litanie sulla \'93
seconda potenza mondiale\'94, non a caso intonate da quotidiani di parte =
avversa. Proprio perch\'e9 sono convinto che sia molto pi\'f9
realistico, in questa fase, puntare sulla forza del movimento piuttosto =
che sui conflitti fra gli stati, altrettanto sono convinto che questa =
forza debba crescere ancora, e molto, prima di poter raggiungere i suoi =
scopi. Non \'93fermare la guerra\'94
, dunque, ma almeno trarre le giuste lezioni dalla conclusione della =
guerra e dal rapido riallineamento di gran parte del fronte che poco =
prima la contrastava o la criticava: capire che \'e8 necessario =
attrezzarsi a modificare le decisioni }{
\i\fs24\ulnone politico-statuali }{\fs24\ulnone che (mi sembra di =
poterlo dire\'85) ancora contano, eccome.
\par=20
\par 5.1.
\par Credo , per\'f2, che la consapevolezza di quanto sopra sia =
scarsamente diffusa nel movimento, e che tutto ci\'f2 configuri una =
situazione che potrei chiamare di }{\i\fs24\ulnone radicalismo =
dimezzato}{\fs24\ulnone , situazione}{\i\fs24\ulnone }{
\fs24\ulnone che alimenta l\rquote adesione inerziale al moderatismo di =
centro-sinistra di cui parlavo all\rquote inizio}{\fs24\ulnone .
\par Il movimento operaio tenta di rompere gli equilibri politici, =
mantenendo per\'f2 un atteggiamento a dir poco prudente in materia =
economico-contrattuale. I lavoratori manifestano sovente insoddisfazione =
per le \'93chiusure\'94
contrattuali, ma si limitano a delegare al sindacalismo radicale =
(quando c\rquote \'e8) la gestione di difficili quando non improbabili =
riaperture di trattativa. Il movimento dei lavoratori intellettuali =
\'93classici\'94
rivendica la difesa della propria autonomia, la difesa dell\rquote idea =
stessa di giurisdizione, di scuola pubblica ecc., fa fuoco e fiamme =
contro l\rquote attuale dirigenza ulivista, ma non sa proporre altro che =
l\rquote=20
amletica figura di Cofferati ed una qualche riedizione del capitalismo =
ben temperato di prodiana ascendenza. Il movimento per la pace riempie =
le coscienze e le piazze ma non riesce a fare l\rquote=20
unica cosa sensata da farsi dopo il voto bipartisan sulla gestione della =
fase post-bellica in Iraq: una pacifica, civile, garbata =
}{\i\fs24\ulnone occupazione}{\fs24\ulnone delle sedi dei partiti =
gi\'e0 \'93pacifisti\'94
ed ora vilmente ed ipocritamente belligeranti.
\par Insomma, c\rquote \'e8 una grande agitazione, un gran fermento: =
idee, riunioni, reti, movimenti, scioperi, manifestazioni di bellezza =
esaltante, mutamenti di coscienza, radicalizzazioni, progetti di =
societ\'e0 alternativa\'85ma tutto si arresta }{
\i\fs24\ulnone alle soglie}{\fs24\ulnone della }{\i\fs24\ulnone =
produzione di capitale }{\fs24\ulnone e del }{\i\fs24\ulnone potere =
politico}{\fs24\ulnone=20
. Nessuna alternativa di politica economica (se si esclude il movimento =
antiliberista, che almeno prova a definirne i tratti), nessuna concreta =
alternativa di governo oppure di opposizione sociale realmente efficace =
sul piano delle decisioni politiche.

\par E\rquote la bellezza dell\rquote esodo, si dir\'e0: via dai riti e =
dalle fatiche del lavoro e della politica, il movimento \'e8 nomade, =
\'e8 sempre }{\i\fs24\ulnone altrove}{\fs24\ulnone=20
, non accetta il terreno dello scontro che il capitale e lo stato =
vogliono imporgli\'85
\par=20
\par 5.2.
\par Ma io credo che l\rquote esito della guerra e la sua conclusione =
dimostrino ancora una volta che l\rquote esodo non basta. L\rquote =
esodo, per carit\'e0, \'e8 un momento }{\i\fs24\ulnone =
decisivo}{\fs24\ulnone di ogni processo di emancipazione. E\rquote=20
il momento in cui si definisce l\rquote identit\'e0 dei soggetti che =
danno o daranno vita ad un processo rivoluzionario, ed implica quindi =
uno }{\i\fs24\ulnone spostamento}{\fs24\ulnone rispetto ai luoghi in =
cui si esercita il potere che si vuole con
trastare: pu\'f2 essere uno spostamento geografico, o istituzionale, o =
sociale, o puramente mentale, ma deve essere comunque la costruzione di =
un }{\i\fs24\ulnone altrove}{\fs24\ulnone . Ma questo altrove non pu\'f2
essere sempre e comunque un punto di fuga verso un territorio =
completamente diverso da quello in cui si vive.
\par Nella realt\'e0 attuale \'e8 impossibile (se non per pochi, e =
momentaneamente) sfuggire alle logiche del capitale e della politica di =
stato ( del piccolo o del grande stato, dell\rquote entit\'e0 politica =
sovra statuale o sub statuale, ecc\'85
). Si possono e si devono definire i propri valori, la propria =
identit\'e0, la propria scienza fuori da queste logiche, costruendo =
istituzioni di movimento che siano in qualche misura produttrici di =
novit\'e0: e questo \'e8 l\rquote esodo. Poi c\rquote=20
\'e8 il }{\i\fs24\ulnone ritorno}{\fs24\ulnone : il soggetto =
costituitosi al di fuori delle logiche dominanti deve confrontarsi ora =
con queste logiche che comunque }{\i\fs24\ulnone decidono}{\fs24\ulnone =
ed }{\i\fs24\ulnone attuano}{\fs24\ulnone=20
guerre, politiche economiche socialmente devastanti, dissoluzioni del =
diritto, innalzamenti di confini magari fittizi, ma comunque difesi con =
armi e sanzioni giuridico-disciplinari. L\rquote esodo \'e8 =
}{\i\fs24\ulnone permanente}{\fs24\ulnone=20
, nel senso che sempre e comunque la natura del movimento \'e8 definita =
dalle sue autonome istituzioni; ma anche il ritorno \'e8 permanente, nel =
senso che la forza accumulata nell\rquote esodo e costruita secondo =
modelli diversi da quelli statuali, non pu
\'f2 farse a meno di confrontarsi con un avversario che esiste, e decide =
anche per noi.
\par Non \'e8 quindi l\rquote idea di esodo che va contrastata, ma =
l\rquote idea di esito }{\i\fs24\ulnone senza ritorno}{\fs24\ulnone . =
L\rquote idea che, una volta fuggito, il soggetto abbia fatto tutto =
ci\'f2
che doveva fare per essere libero, come se stato e capitale non =
decidessero comunque pi\'f9 sulla sua vita.
\par Ma dietro l\rquote immagine dell\rquote esodo senza ritorno =
c\rquote \'e8 un\rquote immagine di }{\i\fs24\ulnone =
autosufficienza}{\fs24\ulnone }{\i\fs24\ulnone del =
\'93sociale\'94}{\fs24\ulnone che \'e8 davvero difficile contrastare =
perch\'e9 \'e8
molto vicina ai punti di forza del movimento, alla giusta critica della =
politica, alla giusta scelta dell\rquote azione concreta. E questa idea =
si incontra con (ed in parte si genera da) l\rquote esperienza =
dell\rquote azione sociale cattolica: un
\rquote esperienza nutrita di un misto di diffidenza verso la politica e =
di opportunismo, che sceglie o sceglieva ci\'f2 che meglio pu\'f2 =
garantire una relativa autonomia di pratica sociale quotidiana.
\par Quest\rquote idea di autosufficienza del sociale, spesso rivenduta =
come }{\i\fs24\ulnone dernier cri}{\fs24\ulnone al mercato delle svolte =
epocali, come ultimo frutto della globalizzazione, \'e8 in realt\'e0 =
legata all\rquote immagine di una societ\'e0
ricca ed \'93affluente\'94, di un\rquote economia dinamica ed in =
costante crescita nella quale, qualunque sia la decisione politica, essa =
non int
acca i fondamenti di ricchezza che ci consentono comunque di continuare =
ad espandere la nostra sfera sociale d\rquote azione. E\rquote dunque =
connessa ad un\rquote epoca che }{\i\fs24\ulnone non esiste =
pi\'f9}{\fs24\ulnone=20
. Oggi, quasi in ogni decisione politica \'e8 in gioco la =
}{\i\fs24\ulnone sopravvivenza}{\fs24\ulnone di decine di migliaia di =
individui. E\rquote in gioco la persistenza delle condizioni materiali =
minime di sussistenza, senza le quali non si d\'e0
nemmeno vera autoorganizzazione sociale. L\rquote indifferenza in =
materia di politica non \'e8 quindi pi\'f9 concessa. L\rquote =
opportunismo o non paga, o \'e8 complice. L\rquote iniziativa del =
movimento, proprio perch\'e9
non vuole essere eterodiretta da decisioni politiche, proprio perch\'e9 =
deve essere autonoma, deve estendere il raggio della propria autonomia =
fino alla sfera della decisione politica. Altrimenti si ripeter\'e0 una =
scena pi\'f9
volte vista e rivista: forti movimenti sociali che si proclamano =
indifferenti alla politica, che poi di fatto appoggiano questa o quella =
politica elaborata }{\i\fs24\ulnone da altri}{\fs24\ulnone , e che alla =
fine cadono nelle trappole che la politica=20
\endash anche nelle situazioni attuali \endash sa sempre =
magistralmente approntare: militarizzazione, o corruzione, o cooptazione =
subalterna, o tutto ci\'f2
assieme. Solo che oggi, a differenza del vecchio adagio marxiano, la =
storia non si ripeterebbe in farsa ma in }{\i\fs24\ulnone =
tragedia}{\fs24\ulnone : proprio perch\'e9 \'e8 notevolmente indebolita =
(e indebolita, ahim\'e8
, non dalla crescita illimitata della moltitudine, ma }{\i\fs24\ulnone =
in primis}{\fs24\ulnone }{\fs22\ulnone dalla crescita del potere del =
capitale) la politica \'e8 costretta ad usare le sue armi in maniera =
pi\'f9
diretta ed immediata: ed ai movimenti non sarebbe concesso molto =
facilmente di vivacchiare negli interstizi del sistema e forse nemmeno =
di immergersi carsicamente.
\par }{\fs24\ulnone=20
\par 6.
\par Fuor di filosofia, e passando ad indicazioni pi\'f9 pratiche, tutto =
questo che cosa significa?
\par Io credo che il }{\i\fs24\ulnone radicalismo =
dimezzato}{\fs24\ulnone abbia due volti. Il primo \'e8 l\rquote =
inesistenza di una vera, trasversale ed efficace }{\i\fs24\ulnone =
alleanza del lavoro sociale}{\fs24\ulnone=20
, capace di unire in una piattaforma di rivendicazioni elementari i =
lavoratori dei settori tradizionali e tutti gli altri. E quindi capace =
di costruire un }{\i\fs24\ulnone blocco }{\fs24\ulnone che sia in grado =
di avere una pi\'f9
forte influenza nel conflitto di classe e sulle decisioni pubbliche. =
Il secondo \'e8 l\rquote inesistenza di una }{\i\fs24\ulnone piattaforma =
politica }{\fs24\ulnone che sappia tradurre le richieste pi\'f9
avanzate del movimento in una decina di punti (in materia di pace, =
diritti, politica economica, immigrazione, }{\i\fs24\ulnone =
welfare}{\fs24\ulnone , reddito di cittadinanza\'85) che abbiano =
l\rquote efficacia chiarificatoria del referendum sull\rquote=20
articolo 18, permettano di far capire chi \'e8 con noi e chi \'e8 contro =
di noi, costringano altre forze a schierarsi, consentano di negoziare un =
programma di governo o di impostare una pi\'f9
efficace opposizione. E permettano al movimento stesso di meglio capire =
e definire i propri valori ed i propri scopi. Il tutto nella =
consapevolezza che la \'93ragione sociale\'94 del movimento \'e8 appunto =
il \'93lavoro sociale cooperativo\'94, che l
\rquote intervento nei meccanismi statuali \'e8 strumentale a questa =
\'93ragione sociale\'94, che il movimento non si limita a formulare =
generiche domande, ma fornisce linee guida di soluzioni pratiche, che =
gli eventuali \'93rappresentanti\'94
del movimento a livello istituzionale saranno soggetti il pi\'f9 =
possibile a revoca, rotazione, controllo costante.
\par=20
\par 6.1.
\par Per costruire l\rquote alleanza del lavoro sociale \'e8 necessario =
prima di tutto (parlando dei nostri compiti) che vi sia un\rquote azione =
coordinata fra }{\i\fs24\ulnone tutti}{\fs24\ulnone i compagni del =
partito che lavorano in }{\i\fs24\ulnone tutti
}{\fs24\ulnone i sindacati. Mi sembra veramente ridicolo dover star qui =
a parlare di questa che per un partito, non dico per un partito =
comunista, dovrebbe essere cosa ovvia. Eppure cosa ovvia non \'e8
, visto che raramente riusciamo a farla, e visto che spesso riesce =
ostica anche ai compagni che pi\'f9 degli altri insistono sull\rquote =
autonomia del partito, sul suo necessario ruolo dirigente, ecc..
\par Ma soprattutto \'e8 necessario che si sblocchi la situazione di =
sostanziale passivit\'e0 di gran parte dei lavoratori, e questo non =
pu\'f2 essere solo il frutto di una azione di partito, per quanto =
intelligente e coordinata, n\'e9
di un favorevole mutamento del ciclo economico (peraltro abbastanza =
improbabile). E\rquote necessario un lavoro di contaminazione culturale =
che aumenti la consapevolezza dei militanti del movimento antiliberista =
d\rquote essere una parte d\rquote=20
uno schieramento di lavoratori, e consenta ai lavoratori tradizionali di =
capire davvero che la lotta del movimento parla direttamente dei loro =
problemi, e che possono portare anche nel luogo (o non-luogo\'85
) di lavoro il linguaggio ed i desideri eventualmente immagazzinati =
nella partecipazione ad azioni di movimento. Si deve fare in modo che ad =
ogni assemblea operaia partecipi
no rappresentanti del movimento antiliberista, e viceversa. Bisogna =
incrementare i punti di contatto. Bisogna valutare e diffondere, ad =
esempio, l\rquote=20
esperienza fatta dai disobbedienti a Torino e a Termini Imerese in =
occasione della crisi FIAT. E, ogni volta
che si riesce a farlo, bisogna formulare proposte ed obiettivi in =
materia di lavoro che inizino ad interpellare anche una parte del =
movimento dei girotondi, vista appunto come parte composta da lavoratori =
potenzialmente in grado di ridiscutere il loro ev
entuale ruolo direttivo nel processo di lavoro, o comunque interessati a =
ragionare su come ricomporre o attenuare la scissione fra i diversi =
settori della produzione sociale, oggi favorita e inasprita dalle =
tendenze dell\rquote=20
accumulazione capitalistica. =20
\par=20
\par 6.2.
\par La costruzione di una piattaforma politica del movimento \'e8 cosa =
che da sola richiede riflessioni pi\'f9 ampie di quelle svolte in queste =
pagine. Richiede il mantenimento della natura specifica del movimento, =
che \'e8 quella della priorit\'e0
dell'azione sociale, ma anche il superamento della ideologia =
dell'autosufficienza del \'93sociale\'94. Richiede la concentrazione di =
esperienze e teorie per enuclearne i punti pi\'f9
qualificanti e maggiormente realistici. Richiede di rispettare il =
criterio decisionale fondamentale, che \'e8
quello del consenso, ma anche di riflettere sui limiti di questo =
criterio. E richiede, infine, di individuare con sufficiente precisione, =
ma anche con sufficiente elasticit\'e0
, quali siano i soggetti di questa operazione, quali ne siano gli =
interlocutori esterni, ecc. .
\par Per adesso io mi limito ad una riflessione su questo ultimissimo =
punto: a chi viene rivolto l'invito alla costruzione di una piattaforma =
politica? Bene: io credo che noi sbaglieremmo davvero se limitassimo =
questo invito (per scelta o per in
erzia) a quella che abbiamo chiamato la "sinistra di alternativa". E =
questo perch\'e9
la sinistra d'alternativa potrebbe essere un ambito troppo ristretto =
rispetto al complesso del movimento, potrebbe essere vista, con qualche =
ragione, come l'adunata di un ce
to politico abbastanza facilmente identificabile, legato ad esperienze =
datate e non completamente rielaborate. So bene che, almeno nelle =
intenzioni, non \'e8 cos\'ec, e so anche che la proposta della sinistra =
d'alternativa \'e8
solo uno dei passi, dei tasselli di un'azione politica pi\'f9 ampia. Ma =
mi chiedo se questa proposta intermedia non possa essere da subito =
formulata in maniera pi\'f9 coinvolgente.
\par Per dirla tutta: credo che la proposta in esame sia probabilmente =
invecchiata rispetto agli sviluppi ed alle potenzialit\'e0 della =
situazione. La disarticolazione dell'Ulivo e della "sinistra moderata" =
\'e8 ancora all'ordine del giorno: ma questa non \'e8
il frutto dello scontro fra due attori "singolari" (la sinistra =
d'alternativa contro la sinistra moderata), bens\'ec il frutto de
ll'interazione conflittuale fra due diversi sistemi di attori sociali, =
ciascuno composto da forze eterogenee. A cavallo di questi due sistemi =
sta la nuova, importante stagione di attivismo del mondo cattolico, ed =
una proposta intermedia che non sapesse }{
\i\fs24\ulnone da subito}{\fs24\ulnone=20
rivolgersi a questa forza la consegnerebbe immediatamente alla sinistra =
moderata, o meglio a qualche ipotesi neoriformista (asse =
Prodi-Cofferati) che poi la condurrebbe, pur se tortuosamente, tra le =
braccia di D'Alema. Invece di disarticolare l'Uliv
o, l'idea della sinistra d'alternativa rischia dunque di apportargli =
nuova linfa, precludendo da subito l'ingresso di forze che spesso hanno =
anche difficolt\'e0
a definirsi propriamente di sinistra (e, francamente, non mi sembra si =
possa dar loro torto sul punto\'85) e che pure hanno mostrato =
comportamenti e valori che divergono oggettivamente, almeno su questioni =
essenziali, dalla linea dominante dell'Ulivo.

\par Ecco, questo \'e8, a mio avviso, uno dei pi\'f9 importanti problemi =
tattici che abbiamo di fronte. Un problema=20
da affrontarsi con delicatezza, sapendo che l'insieme di relazioni che =
riusciamo a definire oggi, in questo momento creativo e germinale di =
nuove identit\'e0 politiche, ci accompagner\'e0
per una lunga fase. Quello che acquisteremo oggi lo terremo con noi per =
lungo tempo. Quello che perderemo oggi sar\'e0 perduto forse per sempre.
\par=20
\par Torino, 23 aprile 2003.
\par=20
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\par=20
\par }{\fs24=20
\par }{\fs24\ulnone=20
\par }}
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