uno stralcio da un interessante analisi apparsa nel forum di indymedia
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I disobbbedienti (mi sono fatto questa opinione) sono i figli dello
zapatismo e dell'uso dei media e della comunicazione simbolica. Hanno
assunto di fatto l'esistenza della "società dello spettacolo"
dell'importanza strutturale cioè che lo spettacolo riveste in questa
società (Debord docet). Ma d'altra parte sono anche i figli dell'era che
partorisce partiti senza basi popolari, pianificati e mediatici come Forza
Italia (il potere identificato con lo spettacolo!) che governa in virtù di
una rappresentazione quantomai falsa di sé e della società. Hanno capito
insomma la lezione della moderna società della comunicazione dove esisti
se appari e tentano di sfruttarla a loro vantaggio. Inoltre con la
violenza indirizzata verso beni materiali si provoca e si svela quella
sproporzionatamente più grande degli apparati repressivi indirizzata verso
i corpi fisici della moltitudine.Non credo sia la loro colpa peggiore usare i simbolismi per comunicare, né
attribuisco loro la malafede della ricerca del "solipsismo eroico". Semmai
si potrebbe dire che sull'altare della rappresentazione hanno ridotto
molti compagni ad una platea di spettatori delle loro azioni. Che infatti
sono portate avanti da una ristretta e sorvegliata minoranza del
movimento. Il resto guarda, giudica e al massimo può emulare. Emulare si
noti bene, che è tutt'altra cosa da prendere iniziative partendo dalla
propria posizione politica, ideologica, ma soprattutto dalla propria
condizione sociale. Hanno in questo modo sacrificato una politica reale
quotidiana, trascurando la condizione economica della classe di
riferimento, dei bisogni reali, delle condizioni sociali di ampi strati di
popolazione, si sono radicati più tra i (tele)spettatori che nelle
organizzazioni sindacali di base, nei lavoratori.
http://italy.indymedia.org/forum/viewtopic.php?t=634