[Lecce-sf] Siria: la guerra infinita continua...

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Il ministro degli Esteri ribadisce la linea di Damasco
"Impegno per un Medio oriente senza armi di sterminio"
L'annuncio della Siria
"Non permetteremo ispezioni"
Il segretario di stato Usa Colin Powell
"Andrò a parlare con il presidente Assad"
http://www.repubblica.it/online/esteri/iraqattaccoventotto/siria/siria.html

IL CAIRO - La Siria non permetterà alcuna ispezione dei suoi arsenali
militari o del suo territorio. Damasco ha ribadito la sua intenzione di
collaborare con altri Paesi arabi a eliminare il pericolo delle armi di
distruzione di massa da tutta l'area, ma ci deve essere uno sblocco nella
situazione palestinese. Così ha detto il ministro degli Esteri siriano,
Faruq El Sharaa, dopo un colloquio con il presidente egiziano Hosni Mubarak.
Sharaa ha fatto la sua dichiarazione in una conferenza stampa con il suo
omologo egiziano, Ahmed Maher.

Intanto il segretario di stato americano Colin Powell ha annunciato
l'intenzione di fare una visita a Damasco per discutere con il presidente
Bahsar Assad le tensioni sorte tra i due Paesi in seguito alla guerra in
Iraq. Ieri, in un'intervista alla televisione dell'agenzia di stampa
Associated Press, Powell ha rivelato di aver avviato "uno scambio
diplomatico molto intenso" con le autorità di Damasco. Anche se nessuna data
per ora è stata fatta, Sharaa ha detto che Powell "sarà il benvenuto".

Ma il ministro ribadisce la linea del suo governo. "La Siria non permetterà
alcuna ispezione - ha detto - soprattutto dopo l'affermazione al Consiglio
di sicurezza di voler fare del Medio Oriente una regione priva di armi di
distruzioni di massa". "La Siria contribuirà con i suoi fratelli arabi e
tutti i paesi del mondo - ha aggiunto il ministro siriano - a trasformare il
Medio Oriente in un'area esente da tutte le armi di distruzione di massa,
chimiche, biologiche e nucleari".

"Noi riteniamo che questa decisione - ha affermato El Sharaa - faccia
eliminare dal Medio Oriente tutte queste armi di distruzione terribili e
smantelli egualmente tutti i pretesti ai quali fanno ricorso gli Stati Uniti
o altri".

"Alcuni responsabili dell'amministrazione Usa - ha osservato ancora il
ministro siriano - hanno atteggiamenti pregiudiziali non solo contro arabi e
musulmani ma contro alcuni europei. Naturalmente con questi atteggiamenti
non ci saranno visioni oggettive e segnate da buone intenzioni".

Poi l'esponente di Damasco ha affrontato la questione palestinese ben
sapendo che il suo Paese è accusato di appoggiare il terrorismo. "E'
necessario mettere fine all'occupazione dei territori palestinesi per non
avere più bisogno di queste organizzazioni di feddayn, di qualsiasi tipo",
ha detto El Sharaa.

Tornando agli Usa, Sharaa ha detto: "Noi non vogliamo confronti con gli
Stati Uniti e non avremmo fatto nulla per averne, ma sono stati loro che
sono venuti da noi. Ho già detto ai media americani che non abbiamo avuto
buoni rapporti con il regime iracheno per molti anni. Eravamo contro questo
regime durante la guerra con l'Iran e durante la guerra del Golfo, e quando
abbiamo ripreso le nostre relazioni, lì non avevamo che un incaricato
d'affari".

Inoltre, il capo della diplomazia siriana ha sottolineato i buoni rapporti
con la Gran Bretagna. Sharaa ha detto di aver ricevuto una telefonata dal
collega britannico, Jack Straw, che avrebbe ripetuto: "Noi vogliamo uno
stato palestinese".

(17 aprile 2003)