[NuovoLaboratorio] resoconto riunione Forum Sociale GE del …

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Autore: Paola Manduca
Data:  
Oggetto: [NuovoLaboratorio] resoconto riunione Forum Sociale GE del 16/04
--============_-1161536262==_ma============
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Content-Transfer-Encoding: 8bit

purtroppo non sarò a genova il 23, ma contribuisco diccendo che mi
pare giusto riprendere il discorso dalle ragioni su cui era nato il
gruppo guerra, quelle che avevano aggregato i vari soggetti sin dal
settembre e che semplicemnte vedevano nell'assunzione di una (o più)
guerre militari uno degli sboccchi di un processo di presa di
controllo (potere) su tutto il mondo da parte degli usa con un
contorno varibile e discontinuo di altri paesi.
questa alleanza vede l'europa come un suddito riottoso.

dal g8 di genova in poi si è intensificato il processo di presa di
potere (la chiamano governance ) che deve garantire non solo e non
tanto la sicurazza Usa (cosa che l'11 sett ha dimostrato impossibile,
quindi improponibile) ma il mantenimento dello stile di vita
americano e degli occidentali, nell'ordine e su due scalini diversi.
La governance cioè passa attraverso le guerre, gli interventi para
militari, ma anche continua a galoppare attraverso gli accordi
economici che sono imposti dal fondo monetario internazionale e
attraverso gli accordi multi e bilaterali della organizzazione
mondiale del commercio.
bisogna tenere presente, anche analizzando il peso di questa guerra
che la chiusura definitiva di questi accordi e la entrata
nell'accordo di tutti i servizi (inclusi sanità ed educazione) e di
beni primari (agrcoltura ed acque) avverrà entro inizio di settembre
a cancun.

nel mondo le varie coalizioni formatesi per restitere alla
implementazione della guerra come strumento di "appropriazione
indebita" hanno a diversi livelli presente che questa opposizione non
può essere disgiunta da due considerazioni almeno:
-la guerra preventiva è non la guerra ad uno stato nemico conclamato,
ma ad un nemico possibile identificato uniateralmente.
il potenziale nemico viene chiamato il terrorismo, il terrorismo
coincide (come evidente dalla guerra all Nickname: riunione guerra
genova5ott
Address(es): aldina.schiaffino@???, haidi.gaggio@???,
alipsia@???, paola.repetto@???,
sf-GE@???, aderentiretecontrog8@???,
rifgenova@???, ffuselli@???, brunopasto@???,
fwafe@???, giuronapo@???, statodiallucinazione@???,
davide-g@???, zuzzug@??? (stud. in movim),
ugomontecchi@???, acifatte@???, giac48@???,
giogio152@???, coscio@???, lino.menichetti@???,
marchito73@???, simona@???, laurawings@???,
runchild@???, norma.b@???, fwafe@???,
aldina.schiaffino@???, d_lucchetti@???, tra.do@???,
fedehobbes@???, maanu@???, statodiallucinazione@???,
lonanoda@???
'iraq) con una posizione anche non aggressiva ma diversa da quella
della potenza dominante o del più forte.
di terrorismo potenzialmente si può imputare qualsivoglia forma di dissidenza.
- la guerra all'iraq impone una carta pesante di minaccia sul tavolo
degli accordi economici: qualsiasi paese in disaccordo con il piano
del FMI o del WTO, è un potenziale terrorista poichè dissente
dall'ordine mondiale che questi accordi propongono/impongono.

nello specifico del proseguo della guerra all'iraq io credo che
bisogna ribadire che alla oppressione imposta ai cittadini iracheni e
palestinesi(e programmata su tutti i dissidenti futuri e presenti,
siria?iran?corea del nord?) si può rispondere con solidarietà
operativa (vedi tavolo di solidarietà) con azioni di resistenza
all'uso e di controinformazione sull'abuso dei soldi comuni del
bilancio statale (obbiezioni fiscali, denuncia e opposizione alle
riduzioni di posti di lavoro, servizi) con una attenzione ai
cambiamenti nella struttura del mondo del lavoro (art 18, ma anche
precarietà) con una offesiva di controinformazione e boicottaggio
contro chi in guerra va per combatterla ma anche chi dalla guerra
ottiene profitto attraverso la ricostruzione di ciò che ha
collaborato a distruggere (e qui siamo pronti forse a boicottare i
prodotti europei?? e quelli del nostro presidente in quanto
industriale??) etc
ho scritto anche troppo, ma intanto vi accludo un comunicato stampa
di fermiamo laguerra naz.

inoltre prego chi manda le convocazioni e notizie del gruppo fermiamo
la guerraa locale di usare la lista degli indirizzi dello stesso, che
non è la mailing list del sfge, ma include lo sfge

ho già offerto di mandarla a tutti gli interessati, cosi come possono
fare gianni ferr, norma, aldina e varii altri.


Comunicato stampa
No ai militari italiani in Iraq con la scusa degli aiuti umanitari

Il governo Berlusconi, che aveva approvato, sostenuto e santificato
la guerra preventiva, è adesso riuscito ad imporre una vera e
propria belligeranza di fatto: oltre all'uso delle basi, al transito
di materiale bellico e di soldati e al trasferimento di paracadutisti
statunitensi in Iraq, adesso avremo anche forze armate italiane sotto
il comando anglo-statunitense, senza nessun mandato né dell'ONU né
europeo. E' un atto gravissimo, che non rende meno illegale la guerra
scatenata dall'amministrazione Bush per impadronirsi delle risorse
del Medio Oriente, di cui già si vede il seguito con le minacce alla
Siria, ma rende solo più vile, meschino e opportunista il ruolo
dell'Italia.
L'improvvisa sterzata di una parte dell'opposizione, che aveva finora
condannato l'illegalità della guerra e la subordinazione agli
interessi Usa della politica italiana, ci lascia sbalorditi.
L'invio in Iraq dei Carabinieri, che forniranno copertura militare e
politica sia alla guerra sia al piano di occupazione militare, è
un'ulteriore violazione dell'art. 11 della Costituzione.
Né le forze armate italiane sono giustificate da pretese necessità di
peace keeping. In Iraq ci sono già oltre 200.000 militari. Una
presenza sufficiente per garantire, se si vuole, la sicurezza della
popolazione, degli aiuti e degli operatori umanitari fino al
necessario subentro dell'Onu. Non c'è quindi motivo di aggiungere
altri soldati. Le enormi spese che il contingente militare
comporterebbe sarebbero più utili per gli iracheni se finalizzate
alla realizzazione dei programmi umanitari della Croce Rossa e delle
agenzie Onu.
La giustificazione dell'aiuto umanitario è risibile e palesemente
strumentale. L'aiuto umanitario è una cosa seria, non può e non deve
diventare strumento di dominio: per questo i compiti umanitari non
possono essere lasciati nelle mani degli eserciti o sotto il
controllo dei governi di guerra. Devono essere le agenzie delle
Nazioni Unite, le Ong e il volontariato a organizzare gli aiuti
mentre gli aiuti italiani saranno direttamente coordinati da un
ufficio dell'esercito degli Stati Uniti.
In Italia lo stanno già facendo e si coordinano, in particolare, nel
Tavolo di solidarietà con l'Iraq, che sta organizzando aiuti
veramente indipendenti e finalizzati unicamente ad affrontare la
tragedia umanitaria, a sostenere la popolazione e a metterla in
grado al più presto di riprendere la propria vita normale e riuniti a
Baghdad nel "Coordinamento internazionale delle ONG indipendenti" che
non faranno riferimento all'esercito usa..
Rinnoviamo l'appello a sostenere le organizzazioni veramente
indipendenti presenti nelle zone di guerra e ad organizzare la
raccolta dei fondi in ogni città: il popolo della pace non solo
testimonia il suo dolore per le vittime, ma saprà generosamente
impegnarsi in questa azione di solidarietà, in coerenza con le
fondamenta politiche del movimento pacifista e senza nessuna
commistione con le occupazioni militari, comunque mascherate.

C/c postale 507020 intestato "Solidarietà Iraq"
Garanti Pierre Carniti, don Luigi Ciotti, Margherita Hack, Pietro Ingrao
www.tavoloiraq.org








>Rispetto al secondo punto citato da gianni ferretti vorrei precisare
>meglio il senso della riunione proposta.
>
>ieri pomeriggio, 16 aprile, si è tenuta la riunione del
>coordinamento fermiamo la guerra a cui erano presenti alcuni
>singoli: mariangela, fernanda, graziella e la sottoscritta, diversi
>cobas, peppino coscione, ugo montecchi e nessun altro mi sembra.
>il punto in discussione e che era stato proposto come ordine del
>giorno era quale eventuale spazio cercare dopo il 28, data in cui
>bisogna lasciare il ducale.
>possiamo tranquillamente dire che, con tutte le attenuanti del caso,
>non siamo stati in grado di gestire lo spazio che ci hanno dato.
>questo spazio rimane chiuso per la gran parte del tempo e quando è
>aperto serve al massimo per scambiare due chiacchere fra pochi
>intimi. le associazioni e i partiti che sembravano molto presenti
>inizialmente hanno dato forfait. si sono limitati a scaricare un po'
>di materiale e a sparire. l'apertura è stata lasciata all'iniziativa
>personale di alcuni. gli strumenti promessi non si possono
>utilizzare perchè mancano sia l'antenna che la linea telefonica per
>la rete. ci siamo fatti carico di protestare con le istituzioni che
>ci avevano concesso lo spazio ma al momento tutto tace. il grande
>lavoro di controinformazione che ci premeva di fare, e che ancora
>sarebbe estremamente utile, non è mai iniziato, se si esclude il
>materiale che, ognuno di noi con mezzi propri, duplica e porta ogni
>giorno al ducale.
>
>le iniziative che hanno avuto luogo sono:
>una mostra dell'ABSPP- associazione di solidarietà con il popolo
>palestinese (elisabetta filippi)
>l'incontro sull'iraq promosso da fuselli presso informagiovani
>l'iniziativa sulla palestina di domani, sempre promossa da
>elisabetta (non dimenticatevi!)
>la mostra dei lavori della scuola don orione e la loro pre senza su
>due giorni settimana scorsa
>
>tutti abbiamo avvertito l'esigenza di un confronto sui contenuti e
>sul significato di un coordinamento fermiamo la guerra alla luce
>degli sviluppi in iraq e alla luce del voto parlamentare di parte
>dell'ulivo di martedì.
>tutti i presenti, ognuno con le proprie sensibilità, concordavano
>nell' affermare che la guerra continua in iraq seppure in modo
>diverso, che l'italia è in guerra come lo era prima e che ora, iper
>chiudere il cerchio, manderà pure i militari. gli angloamericani
>stanno occupando da soli l'iraq e gli stati uniti intendono
>perseguire la logica della guerra globale permanente con tutto
>quello che porta con se rispetto, per esempio, alla riduzione degli
>spazi di libertà dei cittadini e di agibilità democratica in tutti i
>paesi del mondo e rendendo ancor più attuale il bisogno di
>intervenire sui processi reali che portano a questo esito.
>proponiamo quindi a tutte le associazioni ed ai singoli che fanno
>parte del coordinamento fermiamo la guerra di partecipare alla
>riunione di mercoledì 23 aprile alle ore 21 presso lo spazio del
>ducale per confermare o meno l'intenzione di continuare a farne
>parte oppure no, per discutere, alla luce delle poche cose citate
>sopra, se sia il caso di continuare l'esperienza del coordinamento,
>di interromperla o di modificarla.
>chi non potesse essere presente potrebbe eventualmente mandare un
>contributo via email o altre vie. che ve ne pare?
>chi sa di singoli o organizzazioni che non sono iscritt** a questa
>mail potrebbe far loro avere questa informazione.
>chiedo ad altri, presenti ieri, di integrare o correggere eventuali
>inesattezze nel mio messaggio.
>grazie e saluti a tutti
>giovanna caviglione
>
>Il giorno 17-04-2003 0:43, Gianni Ferretti, fwafe@??? ha scritto:
>
>oltre al comunicato stampa sull'adesione e partecipazione alla
>manifestazione di Spezia (mandato in rete a parte)
>nel corso della riunione di mercoledi 16 si è deciso:
>
>di aderire all'iniziativa dell'occupazione di uno degli edifici di
>proprietà della Carlyle
>
>di convocare mercoledi prossimo alle ore 21, negli spazi di Palazzo
>Ducale (Osservatorio Pace)
>la riunione del Coordinamento Fermiamo la Guerra con all'o.d.g.
>il confronto sul cammino del Coordinamento alla luce degli ultimi
>sviluppi (militari e "umanitari")
>
>di coordinarsi con il Comitato PiazzaCarloGiuliani, col Comitato
>Verità e Giustizia e col Genoa Legal Forum
>sulle iniziative da programmare per luglio 2003.
>La data della riunione è ancora da concordasi
>
>...mi scuso per l'estrema sintesi...
>ma è tardi..


--
Paola Manduca
--============_-1161536262==_ma============
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<html><head><style type="text/css"><!--
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Social</title></head><body>
<div>purtroppo non sarò a genova il 23, ma contribuisco diccendo che
mi pare giusto riprendere il discorso dalle ragioni su cui era nato il
gruppo guerra, quelle che avevano aggregato i vari soggetti sin dal
settembre e che semplicemnte vedevano nell'assunzione di una (o più)
guerre militari uno degli sboccchi di un processo di presa di
controllo (potere) su tutto il mondo da parte degli usa con un
contorno varibile e discontinuo di altri paesi.</div>
<div>questa alleanza vede l'europa come un suddito riottoso.</div>
<div><br></div>
<div>dal g8 di genova in poi si è intensificato il processo di presa
di potere (la chiamano governance ) che deve garantire non solo e non
tanto la sicurazza Usa (cosa che l'11 sett ha dimostrato impossibile,
quindi improponibile) ma il mantenimento dello stile di vita americano
e degli occidentali, nell'ordine e su due scalini diversi.</div>
<div>La governance cioè passa attraverso le guerre, gli interventi
para militari, ma anche continua a galoppare attraverso gli accordi
economici che sono imposti dal fondo monetario internazionale e
attraverso gli accordi multi e bilaterali della organizzazione
mondiale del commercio.</div>
<div>bisogna tenere presente, anche analizzando il peso di questa
guerra che la chiusura definitiva di questi accordi e la entrata
nell'accordo di tutti i servizi (inclusi sanità ed educazione) e di
beni primari (agrcoltura ed acque) avverrà entro inizio di settembre
a cancun.</div>
<div><br></div>
<div>nel mondo le varie coalizioni formatesi per restitere alla
implementazione della guerra come strumento di "appropriazione
indebita" hanno a diversi livelli presente che questa opposizione
non può essere disgiunta&nbsp; da due considerazioni almeno:</div>
<div>-la guerra preventiva è non la guerra ad uno stato nemico
conclamato, ma ad un nemico possibile identificato
uniateralmente.</div>
<div>il potenziale nemico viene chiamato il terrorismo, il terrorismo
coincide (come evidente dalla guerra all Nickname: riunione guerra
genova5ott<br>
Address(es): aldina.schiaffino@???, haidi.gaggio@???,
alipsia@???, paola.repetto@???,
sf-GE@???, aderentiretecontrog8@???,
rifgenova@???, ffuselli@???, brunopasto@???,
fwafe@???, giuronapo@???, statodiallucinazione@???,
davide-g@???, zuzzug@??? (stud. in movim),
ugomontecchi@???, acifatte@???, giac48@???,
giogio152@???, coscio@???, lino.menichetti@???,
marchito73@???, simona@???, laurawings@???,
runchild@???, norma.b@???, fwafe@???,
aldina.schiaffino@???, d_lucchetti@???, tra.do@???,
fedehobbes@???, maanu@???, statodiallucinazione@???,
lonanoda@???<br>
'iraq) con una posizione anche non aggressiva ma diversa da quella
della potenza dominante o del più forte.</div>
<div>di terrorismo potenzialmente si può imputare qualsivoglia forma
di dissidenza.</div>
<div>- la guerra all'iraq impone una carta pesante di minaccia sul
tavolo degli accordi economici: qualsiasi paese in disaccordo con il
piano del FMI o del WTO, è un potenziale terrorista poichè
dissente dall'ordine mondiale che questi accordi
propongono/impongono.</div>
<div><br></div>
<div>nello specifico del proseguo della guerra all'iraq io credo che
bisogna ribadire che alla oppressione imposta ai cittadini iracheni e
palestinesi(e programmata su tutti i dissidenti futuri e presenti,
siria?iran?corea del nord?) si può rispondere con solidarietà
operativa (vedi tavolo di solidarietà) con azioni di resistenza
all'uso e di controinformazione sull'abuso dei soldi comuni del
bilancio statale (obbiezioni fiscali, denuncia e opposizione alle
riduzioni di posti di lavoro, servizi) con una attenzione ai
cambiamenti nella struttura del mondo del lavoro (art 18, ma anche
precarietà) con una offesiva di controinformazione e boicottaggio
contro chi in guerra va per combatterla ma anche chi dalla guerra
ottiene profitto attraverso la ricostruzione di ciò che ha
collaborato a distruggere (e qui siamo pronti forse a boicottare i
prodotti europei?? e quelli del nostro presidente in quanto
industriale??) etc</div>
<div>ho scritto anche troppo, ma intanto vi accludo un comunicato
stampa di fermiamo laguerra naz.</div>
<div><br></div>
<div>inoltre prego chi manda le convocazioni e notizie del gruppo
fermiamo la guerraa locale di usare la lista degli indirizzi dello
stesso, che non è la mailing list del sfge, ma include lo sfge</div>
<div><br></div>
<div>ho già offerto di mandarla a tutti gli interessati, cosi come
possono fare gianni ferr, norma, aldina e varii altri.</div>
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<div><font face="Times New Roman" size="+3" color="#000000">Comunicato
stampa<br>
No ai militari italiani in Iraq con la scusa degli aiuti umanitari<br>
<br>
Il governo Berlusconi, che aveva approvato, sostenuto e santificato la
guerra preventiva, è adesso riuscito ad imporre&nbsp; una vera e
propria belligeranza di fatto: oltre all¹uso delle basi, al transito
di materiale bellico e di soldati e al trasferimento di paracadutisti
statunitensi in Iraq, adesso avremo anche forze armate italiane sotto
il comando anglo-statunitense, senza nessun mandato né dell¹ONU né
europeo. E¹ un atto gravissimo, che non rende meno illegale la
guerra scatenata dall¹amministrazione Bush per impadronirsi delle
risorse del Medio Oriente, di cui già si vede il seguito con le
minacce alla Siria, ma rende solo più vile, meschino e opportunista
il ruolo dell¹Italia.<br>
L¹improvvisa sterzata di una parte dell¹opposizione, che aveva
finora condannato l¹illegalità della guerra e la subordinazione
agli interessi Usa della politica italiana, ci lascia sbalorditi.<br>
L¹invio in Iraq dei Carabinieri, che forniranno copertura militare e
politica sia alla guerra sia al piano di occupazione militare, è
un¹ulteriore violazione dell¹art. 11 della Costituzione.<br>
<b>Né le forze armate italiane sono giustificate da pretese
necessità di peace keeping. In Iraq ci sono già oltre 200.000
militari. Una presenza sufficiente per garantire, se si vuole, la
sicurezza della popolazione, degli aiuti e degli operatori umanitari
fino al necessario subentro dell¹Onu. Non c¹è quindi motivo di
aggiungere altri soldati. Le enormi spese che il contingente militare
comporterebbe sarebbero più utili per gli iracheni se finalizzate
alla realizzazione dei programmi umanitari della Croce Rossa e delle
agenzie Onu.<br>
</b>La giustificazione dell¹aiuto umanitario è risibile e
palesemente strumentale. L¹aiuto umanitario è una cosa seria, non
può e non deve diventare strumento di dominio: per questo i compiti
umanitari non possono essere lasciati nelle mani degli eserciti o
sotto il controllo dei governi di guerra. Devono essere le agenzie
delle Nazioni Unite, le Ong e il volontariato a organizzare gli
aiuti<b> mentre gli aiuti italiani saranno direttamente coordinati da
un ufficio dell¹esercito degli Stati Uniti.<br>
</b>In Italia lo stanno già facendo e si coordinano, in particolare,
nel Tavolo di solidarietà con l¹Iraq, che sta organizzando aiuti
veramente indipendenti e finalizzati unicamente ad affrontare la
tragedia umanitaria, a sostenere la popolazione e&nbsp; a metterla in
grado al più presto di riprendere la propria vita normale<b> e
riuniti a Baghdad nel ³Coordinamento internazionale delle ONG
indipendenti² che non faranno riferimento all¹esercito
usa.</b>.<br>
Rinnoviamo l¹appello a sostenere le organizzazioni veramente
indipendenti presenti nelle zone di guerra e ad organizzare la
raccolta dei fondi in ogni città: il popolo della pace non solo
testimonia il suo dolore per le vittime, ma saprà generosamente
impegnarsi in questa azione di solidarietà, in coerenza con le
fondamenta politiche del movimento pacifista e senza nessuna
commistione con le occupazioni militari, comunque mascherate.<br>
<br>
C/c postale 507020 intestato ³Solidarietà Iraq²<br>
Garanti Pierre Carniti, don Luigi Ciotti, Margherita Hack, Pietro
Ingrao<br>
www.tavoloiraq.org<br>
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<blockquote type="cite" cite>Rispetto al secondo punto citato da
gianni ferretti vorrei precisare meglio il senso della riunione
proposta.<br>
<br>
ieri pomeriggio, 16 aprile, si è tenuta la riunione del
coordinamento fermiamo la guerra a cui erano presenti alcuni singoli:
mariangela, fernanda, graziella e la sottoscritta, &nbsp;diversi
cobas, peppino coscione, ugo montecchi e nessun altro mi sembra.<br>
il punto in discussione e che era stato proposto come ordine del
giorno era quale eventuale spazio cercare dopo il 28, data in cui
bisogna lasciare il ducale.</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>possiamo tranquillamente dire che, con
tutte le attenuanti del caso, non siamo stati in grado di gestire lo
spazio che ci hanno dato. questo spazio rimane chiuso per la gran
parte del tempo e quando è aperto serve al massimo per scambiare due
chiacchere fra pochi intimi. le associazioni e i partiti che
sembravano molto presenti inizialmente hanno dato forfait. si sono
limitati a scaricare un po' di materiale e a sparire. l'apertura è
stata lasciata all'iniziativa personale di alcuni. gli strumenti
promessi non si possono utilizzare perchè mancano sia l'antenna che
la linea telefonica per la rete. ci siamo fatti carico di protestare
con le istituzioni che ci avevano concesso lo spazio ma al momento
tutto tace. il grande lavoro di controinformazione che ci premeva di
fare, e che ancora sarebbe estremamente utile, non è mai iniziato,
se si esclude il materiale che, ognuno di noi con mezzi propri,
duplica e porta ogni giorno al ducale.<br>
<br>
le iniziative che hanno avuto luogo sono:<br>
una mostra dell'ABSPP- associazione di solidarietà con il popolo
palestinese (elisabetta filippi)<br>
l'incontro sull'iraq promosso da fuselli presso informagiovani<br>
l'iniziativa sulla palestina di domani, sempre promossa da elisabetta
(non dimenticatevi!)<br>
la mostra dei lavori della scuola don orione e la loro pre senza su
due giorni settimana scorsa<br>
<br>
tutti abbiamo avvertito l'esigenza di un confronto sui contenuti e sul
significato di un coordinamento fermiamo la guerra alla luce degli
sviluppi in iraq e alla luce del voto parlamentare di parte dell'ulivo
di martedì.</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>tutti i presenti, ognuno con le proprie
sensibilità, concordavano nell' affermare che la guerra continua in
iraq seppure in modo diverso, che l'italia è in guerra come lo era
prima e che ora, iper chiudere il cerchio, manderà pure i militari.
gli angloamericani stanno occupando da soli l'iraq e gli stati
&nbsp;uniti intendono perseguire la logica della guerra globale
permanente con tutto quello che porta con se rispetto, per esempio,
alla riduzione degli spazi di libertà dei cittadini e di agibilità
democratica in tutti i paesi del mondo e rendendo ancor più attuale
il bisogno di intervenire sui processi reali che portano a questo
esito.<br>
proponiamo quindi a tutte le associazioni ed ai singoli che fanno
parte del coordinamento fermiamo la guerra di partecipare alla
riunione di mercoledì 23 aprile alle ore 21 presso lo spazio del
ducale per confermare o meno l'intenzione di continuare a farne parte
oppure no, per discutere, alla luce delle poche cose citate sopra, se
&nbsp;sia il caso di continuare l'esperienza del coordinamento, di
interromperla o di modificarla.<br>
chi &nbsp;non potesse essere presente potrebbe eventualmente mandare
un contributo via email o altre vie. che ve ne pare?<br>
chi sa di singoli o organizzazioni che non sono iscritt** a questa
mail potrebbe far loro avere questa informazione.<br>
chiedo ad altri, presenti ieri, di integrare o correggere eventuali
inesattezze nel mio messaggio.<br>
grazie e saluti a tutti<br>
giovanna caviglione<br>
<br>
Il giorno 17-04-2003 0:43, Gianni Ferretti, fwafe@??? ha
scritto:<br>
<blockquote><font color="#000080">oltre al comunicato stampa
sull'adesione e partecipazione alla manifestazione di Spezia (mandato
in rete a parte)<br>
nel corso della riunione di mercoledi 16 si è deciso:<br>
</font><br>
<font color="#000080">di aderire all'iniziativa dell'occupazione di
uno degli edifici di proprietà della Carlyle<br>
</font><br>
<font color="#000080">di convocare mercoledi prossimo alle ore 21,
negli spazi di Palazzo Ducale (Osservatorio Pace)<br>
la riunione del Coordinamento Fermiamo la Guerra con all'o.d.g.<br>
il confronto sul cammino del Coordinamento alla luce degli ultimi
sviluppi (militari e "umanitari")<br>
</font><br>
<font color="#000080">di coordinarsi con il Comitato
PiazzaCarloGiuliani, col Comitato Verità e Giustizia e col Genoa
Legal Forum<br>
sulle iniziative da programmare per luglio 2003.<br>
La data della riunione è ancora da concordasi<br>
</font><br>
<font color="#000080">...mi scuso per l'estrema sintesi...<br>
ma è tardi..</font></blockquote>
</blockquote>
<div><br></div>

<div>-- <br>
Paola Manduca</div>
</body>
</html>
--============_-1161536262==_ma============--