[Lecce-sf] Fwd: art.18 IL TEMPO DELLE SCELTE

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Autore: Antonella Mangia
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Oggetto: [Lecce-sf] Fwd: art.18 IL TEMPO DELLE SCELTE
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Il tempo delle scelte Rina GagliardiManca meno di un mese all'inizio ufficiale della campagna referendaria. Il tempo delle «non scelte», dei rinvii, del «non so», si va rapidamente consumando. Volenti o nolenti, tutti dovranno dire una parola chiara: Sì o No all'estensione a tutti i lavoratori del diritto di non esser licenziati senza giusta causa. Volenti o nolenti, la sinistra liberal e il centrosinistra dovranno misurarsi con un preciso dato politico: che la battaglia offensiva, prevista dal quesito referendario, è anche l'unico strumento di lotta alle leggi delega del governo Berlusconi, che "riformano" organicamente all'indietro l'intero mercato del lavoro. Domenica, nell'agreste quadro del Mugello, Fassino e Cofferati hanno discusso anche di questo. Nell'ansia, certo comprensibile, del clima di dialogo, si sono tuttavia lasciati andare, se così si può dire, ai loro più inveterati istinti tattico-dilatori. Il segretario della Quercia ha prima tentato di strappare all'ex-segretario della Cgil un secco schieramento per il No: non ci è riuscito, giacchè Cofferati, proprio come se stesse giocando a poker, ha risposto che no, «se mi chiedete come voterò, non ve lo dico». A sua volta, l'ex-segretario della Cgil ha tentato di strappare a Fassino un impegno preciso per un prossimo ostruzionismo in parlamento contro la 848 bis: non c'è riuscito neanche lui, giacchè il segretario, trincerandosi dietro l'autonomia dei gruppi parlamentari, ha risposto in termini assai generici.Il risultato finale, lo diciamo senz'ombra di polemica, è che nell'ansia dell'embrassons nous, insomma della spinta unitaria sollecitata dal popolo diessino, si perda la politica. La politica come chiarezza delle scelte e, in questo caso, come sintonia proprio con quel popolo che, stufo di divisioni interne che non comprende e soprattutto non giustifica più di tanto, chiede un passo in avanti sulla strada dell'unità «sulle cose», sui contenuti, sui fatti concreti. Non dovrebbe essere questa «musica per le orecchie» di Sergio Cofferati che dichiara da molti mesi di voler privilegiare i programmi agli schieramenti e alla stessa investitura di una leadership? Che cosa diventa, se no, fuori da questa pratica, l'ipotesi di «rifondare» la coalizione di centrosinistra? Non ci sono comunque dubbi su come è orientata, sull'articolo 18, la gran parte dell'elettorato di sinistra. Non ci possono essere molte incertezze su come la pensano, in proposito, i quadri e i militanti della Cgil, delle fabbriche, degli uffici, delle sezioni ds. Sono una parte corposa, del resto, di quel popolo della pace che in queste settimane non ha smesso di mobilitarsi e che la connessione stringente tra il no alla guerra e il sì ai diritti del lavoro l'ha sempre avvertita. A tutt'oggi, invece, una parte importante del vertice ulivista sembra privilegiare gli interessi delle piccole imprese, a spese dei diritti dei lavoratori. Se questa parte, alla fine, darà una secca indicazione per il No, certo non ci sarà da rallegrarsi: sarà, piuttosto, un ulteriore capitolo di battaglia politica e politico-culturale. Ma quella parte dei Ds e dell'Ulivo che non vuole confondersi nè con la destra nè con lo schieramento padronale ce la farà, prima o poi, a scegliere? O preferirà dircelo dopo il 15 giugno?
COMUNICATO STAMPA

Si è costituito, in data 9 aprile 2003, il “Comitato Provinciale per il sì ai referendum”, finalizzati, rispettivamente, all’estensione a tutti i lavoratori subordinati della tutela di cui all’art. 18 dello Statuto dei lavoratori contro i licenziamenti ingiustificati (G.U. 1.3.02, n. 51) e all’abrogazione dell’elettrodotto coattivo (G.U. 24.4. 02, n. 96).

Il Comitato ha sede in Lecce, presso la CGIL, in Via Merine, n. 33

PER PRESENTARE IL COMITATO E LE SUE INIZIATIVE

E’ INDETTA PER GIOVEDI’ 17 APRILE ALLE ORE 11,00

PRESSO LA SEDE DELLA CGIL IN VIA MERINE A LECCE
UNA CONFERENZA STAMPA
ALLA QUALE VI PREGHIAMO DI INTERVENIRE.

cordiali saluti

IL COMITATO PROVINCIALE PER IL SI’ AI REFERENDUM

Lecce, 15/04/03

ASSEMBLEE PROVINCIALI PER LA COSTITUZIONE

DEI COMITATI PER IL SI’

TRICASE : GIOVEDI’ 17 APRILE ORE 19,00 presso la sede di VERDI

                                                                 Via Tito Schipa 22  (alle  spalle del Cinema Aurora)




LECCE: VENERDI’ 18 APRILE ore 19,00 presso la Sede della CGIL Via Merine 33



Per informazioni:      Rino Giangrande, tel 348/3737337; Antonella Mangia, tel. 339/5670015












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<DIV align=justify>Domenica, nell'agreste quadro del Mugello, Fassino e Cofferati hanno discusso anche di questo. Nell'ansia, certo comprensibile, del clima di dialogo, si sono tuttavia lasciati andare, se così si può dire, ai loro più inveterati istinti tattico-dilatori. Il segretario della Quercia ha prima tentato di strappare all'ex-segretario della Cgil un secco schieramento per il No: non ci è riuscito, giacchè Cofferati, proprio come se stesse giocando a poker, ha risposto che no, «se mi chiedete come voterò, non ve lo dico». A sua volta, l'ex-segretario della Cgil ha tentato di strappare a Fassino un impegno preciso per un prossimo ostruzionismo in parlamento contro la 848 bis: non c'è riuscito neanche lui, giacchè il segretario, trincerandosi dietro l'autonomia dei gruppi parlamentari, ha risposto in termini assai generici.</DIV>
<DIV align=justify>Il risultato finale, lo diciamo senz'ombra di polemica, è che nell'ansia dell'embrassons nous, insomma della spinta unitaria sollecitata dal popolo diessino, si perda la politica. La politica come chiarezza delle scelte e, in questo caso, come sintonia proprio con quel popolo che, stufo di divisioni interne che non comprende e soprattutto non giustifica più di tanto, chiede un passo in avanti sulla strada dell'unità «sulle cose», sui contenuti, sui fatti concreti. Non dovrebbe essere questa «musica per le orecchie» di Sergio Cofferati che dichiara da molti mesi di voler privilegiare i programmi agli schieramenti e alla stessa investitura di una leadership? Che cosa diventa, se no, fuori da questa pratica, l'ipotesi di «rifondare» la coalizione di centrosinistra? </DIV>
<DIV align=justify>Non ci sono comunque dubbi su come è orientata, sull'articolo 18, la gran parte dell'elettorato di sinistra. Non ci possono essere molte incertezze su come la pensano, in proposito, i quadri e i militanti della Cgil, delle fabbriche, degli uffici, delle sezioni ds. Sono una parte corposa, del resto, di quel popolo della pace che in queste settimane non ha smesso di mobilitarsi e che la connessione stringente tra il no alla guerra e il sì ai diritti del lavoro l'ha sempre avvertita. </DIV>
<DIV align=justify>A tutt'oggi, invece, una parte importante del vertice ulivista sembra privilegiare gli interessi delle piccole imprese, a spese dei diritti dei lavoratori. Se questa parte, alla fine, darà una secca indicazione per il No, certo non ci sarà da rallegrarsi: sarà, piuttosto, un ulteriore capitolo di battaglia politica e politico-culturale. Ma quella parte dei Ds e dell'Ulivo che non vuole confondersi nè con la destra nè con lo schieramento padronale ce la farà, prima o poi, a scegliere? O preferirà dircelo dopo il 15 giugno?</DIV>
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<P class=MsoTitle style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><FONT face="Times New Roman" size=5>COMUNICATO STAMPA</FONT></P>
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