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<title>Speciale Venezuela ad un anno dal colpo di stato</title>
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</head>
<body>
<table width="75%" border="1">
<tr>
<td colspan="3"><p align="center"><font color="#0033FF" size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong><a href="http://www.radioitaliana.it">Radioitaliana
</a>- notizie per pensare - Newsletter - n. 2 - 14 aprile 2003</strong></b></font></p>
<p align="center"><b><strong><font color="#0033FF" size="5" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif">SPECIALE
VENEZUELA: </font><font color="#0033FF" size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><br>
<font color="#000000">IL PAESE MEMBRO DELL'OPEC AD UN ANNO DAL COLPO DI
STATO, <br>
E ALLA FINE (?) DELLA GUERRA IN IRAQ</font></font></strong></b></p>
<p align="right"><b><strong><font color="#0033FF" size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif">aiuto</font><font color="#000000" size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif">:
grazie di scriverci, ma siamo sommersi di posta e tarderemo nel rispondere.
Scuse. </font></strong></b></p>
</td>
</tr>
<tr>
<td width="320" valign="top"> <p align="left"><font color="#0033FF" size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><strong>Perché
il Venezuela è importante anche nella crisi irachena<b> </b></strong></font><strong><b><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><br>
di Gennaro Carotenuto</font></b></strong></p>
<p align="right"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><strong>en
<a href="http://www.radioitaliana.it">Radioitaliana</a> este texto también
en español</strong></font></p>
<p align="left"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif">Quando
si riunisce l'Opec, gli interpreti traducono tra l'arabo e lo spagnolo
e viceversa. L'arabo per il golfo e lo spagnolo per il Venezuela. E' un
dettaglio da non trascurare. Se si è parlato troppo di petrolio
prima della guerra, se ne parla troppo poco adesso.</font></p>
<p align="left"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif">Ad
un anno dal colpo di stato dell’11 aprile 2002, che tentò
di abbattere, scontrandosi contro la reazione popolare, il governo legittimo
del presidente Hugo Chávez, il Venezuela è ancora uno snodo
centrale della crisi mondiale che ha trovato la sua massima visibilità
in Iraq e che gli Stati Uniti fanno arbitrariamente iniziare con l’11
di settembre 2001. Il colpo di stato a Caracas doveva essere, nelle intenzioni
del governo statunitense e delle multinazionali petrolifere, propedeutico
proprio alla già decisa guerra nel golfo.</font></p>
<p><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong>Dei
grandi paesi petroliferi, ancora oggi, solo il Kuwait, è saldamente
nelle mani statunitensi.</strong></b></font><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif">
Ne devono essere grati a Saddam Hussein e alla sua inopinata invasione,
Fino alla guerra in Iraq, per gli SU continuava a sussistere l'incubo
di vedere Venezuela, Iraq, Iran e Arabia saudita contemporaneamente in
mani non amiche. Con il colpo di stato in Venezuela, la colonizzazione
dell’Iraq e la tenuta del regime saudita invece, sarebbe stato il
solo Iran - tra i quattro grandi produttori - a vedersi in un angolo.</font></p>
<p><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif">Con la fine
della democrazia a Caracas, il controllo del petrolio del Venezuela avrebbe
reso più ricattabile la debole monarchia wahabita dell'Arabia Saudita,
inducendola ad accettare la guerra in Iraq. Non solo; l'imposizione di
una dittatura in Venezuela avrebbe reso meno dolorosa - anche se comunque
gravissima - una ancora possibile presa di potere a Riyad di un regime
non amichevole verso gli Stati Uniti.</font></p>
<p><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif">Washington
sa che un governo coloniale in Iraq, sia arduo da sostenere a lungo termine.
Ma sa ancora meglio che un'eventuale caduta del regime saudita - quello
che lapida le adultere e taglia le mani ai ladri - non potrebbe in nessun
modo essere controbattuta con una guerra d'invasione in quel paese. Alcuni
tra quelli che hanno gioito per la caduta dell'infame dittatura irachena
sarebbero affranti dalla caduta dell'altrettanto infame dittatura saudita.
Mecca e Medina non sono occupabili e nemmeno bombardabili. Un Venezuela
in mani amiche diminuiva ed ancora diminuirebbe l’importanza dell’Arabia
Saudita nello scacchiere geoenergetico mondiale. <br>
</font><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong>Ma
il Venezuela non è importante solo per il petrolio. </strong></b></font></p>
<p align="right"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong>segue
in <a href="http://www.radioitaliana.it">Radioitaliana.it</a></strong></b></font></p>
</td>
<td width="170" valign="top" bgcolor="#CCCCCC"> <p align="left"><font size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong>Notizie
per pensare -<br>
<a href="http://www.radioitaliana.it">i titoli degli ultimissimi inserimenti</a>
</strong></b></font></p>
<p align="left"><font color="#0033FF" size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong>SPECIALE
VENEZUELA:</strong></b></font></p>
<p align="left"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong>
ad un anno dal colpo di stato organizzato dagli Stati Uniti, dalla Spagna,
dalle multinazionali petrolifere e dalle oligarchie locali, il governo
bolivariano resiste. </strong></b></font></p>
<p><font color="#0033FF" size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><strong><b>La
Jornada</b></strong></font><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><strong><b>,
<br>
13-4, L'ottimismo di Hugo Chávez, di Stella Calloni, inviata a
Caracas</b></strong></font></p>
<p><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><strong><b><font color="#0033FF">Le
Monde Diplomatique</font>, <br>
marzo 2003, Assediare l'impero, di Arundhati Roi</b></strong></font></p>
<p><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><strong><b><font color="#0033FF">Liberazione</font>,
<br>
12-4, intervista all'economista venezuelano Victor Poleo: "l'Opec
è una vittima collaterale della guerra.</b></strong></font></p>
<p><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><strong><b><font color="#0033FF">Il
Tempo</font>, <br>
13-4, L’Arabia Saudita teme ladistruzione dell’Opec <br>
Il quotidiano della destra romana riporta un'analisi delquotidiano saudita
Okaz per il quale gli Usa stanno pensando di far crollare i prezzi del
petrolio</b></strong></font></p>
<p><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><strong><b>Il
dossier sul colpo di Stato su <font color="#0033FF">Soberania.info</font></b></strong></font></p>
<p><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><strong><b><font color="#0033FF">Dichiarazione
degli Italiani residenti in Venezuela</font> e degli Italo-Venezuelani
in occasione del primo anniversario del Colpo di Stato dell’ 11
Aprile del 2002 </b></strong></font></p>
<p><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><strong><b><font color="#0033FF">La
Voce d'Italia</font>, di Caracas, 28 marzo, La crisi venezuelana nelle
opinioni (approssimative) di Massimo D'Alema, ripreso da <font color="#0033FF">DSonline</font>
<br>
</b></strong></font> </p></td>
<td width="170" valign="top" bgcolor="#000000">
<p><font color="#FFFFFF" size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong>Da
non perdere:</strong></b></font></p>
<p align="left"><font color="#0033FF" size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong> FORNI
CREMATORI IN URUGUAY:</strong></b></font> <font color="#FFFFFF" size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><strong><b><br>
a Montevideo la Commissione per la Pace, dopo tre anni inconcludenti,
non fa giustizia per le vittime della dittatura, ma rivela particolari
agghiaccianti su una dittatura "amica" che nessuno sentì
il bisogno di abbattere, di Ivonne Trías, da <a href="http://www.brecha.com.uy/" target="_blank">Brecha</a></strong></b></font></b></strong></font></p>
<p align="left"><font color="#0033FF" size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong>Fonti
indipendenti a Baghdad: </strong></b></font></p>
<p align="left"><font color="#FFFFFF" size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong>
Da La Stampa, il <a href="http://www.lastampa.it/Speciali/guerra/news/ngblogbaghdad.asp" target="_blank">blog</a>
di Simona Torretta e Marinella Correggia, volontarie dell'ong italiana
"Un Ponte per Baghdad". </strong></b></font></p>
<p align="left"><font size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong><font color="#FFFFFF" size="1">L</font><font color="#FFFFFF" size="1">e
corrispondenze di <a href="http://www.fixproject.org/robdinz.html">giornalisti
freelance</a> dalla capitale irachena pubblicati da Indymedia. </font></strong></b></font></p>
<p align="left"><font color="#FFFFFF" size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong><a href="http://www.dear_raed.blogspot.com/">SalamPax
</a> il blog di un cittadino iracheno che scrive da Baghdad. </strong></b></font></p>
<p align="left"><font color="#FFFFFF" size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong>Il
sito degli <a href="http://www.humanshields.org/" target="_blank">scudi
umani</a> in Iraq.</strong></b></font></p>
<hr>
<p><a href="http://www.ilmanifesto.it/oA???y???????????ggi/art5.html" target="_blank"><font color="#FFFFFF" size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong>Il
Manifesto</strong></b></font></a><font color="#FFFFFF" size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><strong><b>,
5-4, Le stupide equazioni, di Sandro Portelli <font size="1"><br>
Non ne posso più dell'ipocrita dilemma che ci viene imposto - guerra
corta o guerra lunga - e della dabbenaggine di noialtri che ci caschiamo.
Non ne posso più perché è fragile se non falsa l'equazione
guerra corta=meno morti. </font></b></strong></font></p>
<p align="left"><font color="#FFFFFF" size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong><a href="http://www.pagina12.com.ar/" target="_blank">Pagina12</a>,
10-4, La nausea, di Eduardo Galeano</strong></b></font></p>
<p align="left"> </p>
</td>
</tr>
<tr>
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bollettino non è commerciale, né vuol "spammare"
prodotti, e non ha cadenza fissa. A meno di bombe atomiche (sic) non sarà
inviato più di una volta alla settimana. Se lo ricevi è
perché il tuo indirizzo, per ragioni spesso inspiegabili - in qualche
caso incomprensibili - è presente nel disco rigido di Radioitaliana.
Se non vuoi riceverlo inviaci un messaggio vuoto a <a href="mailto:rimuovi@radioitaliana.it">rimuovi@???</a>.
E' spesso utile indicare esattamente in quale casella esatta lo si è
ricevuto. Se invece lo ricevi in più di una copia, dacci qualche
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del fastidio.</font></p>
</td>
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<tr>
<td colspan="3"><p align="center"><font color="#0033FF" size="2" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"><b><strong><a href="http://www.radioitaliana.it">Radioitaliana
</a>- notizie per pensare - Newsletter - n. 2 - 14 aprile 2003</strong></b></font></p>
<p><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif">Se non vuoi
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</tr>
</table>
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</html>
From Aldo Zanchetta - Libreria Karma" <aldzanch@??? Mon Apr 14 17:13:44 2003
From: Aldo Zanchetta - Libreria Karma" <aldzanch@??? (Aldo Zanchetta -
Libreria Karma)
Subject: [Forumlucca] richiesta di CARTA
Message-ID: <000a01c302a0$fe7095c0$bcd1b650@notebook>
Date: Mon, 14 Apr 2003 17:13:44 +0100
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La rivista CARTA cerca un diffusore del settimanale durante il Forum =
della Solidarieta' lucchese (25-27 aprile, vedi allegato)
Si tratta di vendere la rivista trattenendo in proprio 1 euro
Nel caso ci fosse un interessato potremmo abbinare la costituzione di un =
banchetto libri da vendere
Contattarmi se c'e' un volontario per metterlo in contatto con CARTA =
(0583.469627) (338.6702858)
aldo zanchetta
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