[Cerchio] CON GLI OCCHI DELLE VITTIME

Delete this message

Reply to this message
Author: leonid ilijc brezhnev
Date:  
Subject: [Cerchio] CON GLI OCCHI DELLE VITTIME

CON GLI OCCHI DELLE VITTIME

di Valerio Evangelisti

Cosa si pu=F2 ancora dire, che gi=E0 non sia stato detto, contro lomicidio=
di=20
massa che George W. Bush e i suoi complici Blair, Berlusconi, Aznar ecc.=20
stanno preparando? Le parole servono a poco, le analisi sono state fatte=20
tutte. Dopo, ognuno ha scelto il suo campo tra quelli possibili, che poi si=
=20
riducono a quattro soli:
1) Gli assassini;
2) Gli assassini a determinate condizioni;
3) Gli assassini ipocriti;
4) Chi rifiuta di farsi partecipe, direttamente o indirettamente, di un=20
delitto.

Termini forti? Non direi proprio. Qui non sto parlando delluccisione di=20
Saddam Hussein (parafrasando il Mussolini socialista, dir=F2 che la morte di=
=20
un tiranno =E8 una forma di incidente sul lavoro), bens=EC della strage=20
prevedibile e inevitabile di migliaia di cittadini iracheni,=20
presumibilmente i pi=F9 poveri, i pi=F9 deboli e quelli che pi=F9 soffrono=
sotto=20
la dittatura del rais. Moriranno gli stessi che sono morti durante la=20
guerra del 1991 o in conseguenza del successivo embargo. Moriranno bambini,=
=20
gente delle bidonvilles, curdi, sciiti, sunniti, venditori di merci=20
miserabili nei bazar, donne, intellettuali, ragazzi, malati, poveracci=20
arruolati a forza in milizie da operetta. Tutti coloro che, intrappolati=20
nei loro tuguri, non potranno n=E9 rifugiarsi in un bunker n=E9 espatriare.=
I=20
troppo giovani, i troppo poveri o i troppo vecchi. Insomma, quelli che=20
muoiono sempre. Bruceranno, saranno squarciati dalle esplosioni, periranno=
=20
nel crollo delle loro bicocche, soffocheranno sulla sabbia dentro un carro=
=20
armato in fiamme. Ma moriranno. A grappoli.

Eforse questo il punto di vista che manca nei commenti degli editorialisti=
=20
e dei timidi intellettuali di casa nostra: il punto di vista delle vittime.=
=20
Sembra passato il tempo in cui le sofferenze altrui causavano un qualche=20
soprassalto. Oggi si fa a gara a superarsi in cinismo, si catalogano i=20
morti in degni di compassione o in perdite collateralia seconda della loro=
=20
collocazione geografica o del tipo di civilt=E0in cui sono inseriti, si=20
valuta lutile (politico, economico, strategico, ecc.) corrispondente al=20
loro strazio prima di decidere se meritino piet=E0. Etempo di assassini, e=
la=20
differenza tra loro =E8 questione di sfumature.
A questo punto, il tipico editorialista italiano, dalla testata del suo=20
giornale o dallo scranno di uno studio televisivo, lancia un grido=20
indignato, in due tempi cronometrabili: 1) Nessuno vuole la guerra, se=20
proprio non =E8 necessaria, ad esempio per fare cadere una dittatura; 2) Qui=
=20
si dimenticano le vittime dell11 settembre e il trauma che gli Stati Uniti=
=20
hanno subito.
Argomentazioni ridicole. Nessuno si sogna di chiedere a chi =E8 oppresso da=
=20
quella dittatura se vuole essere liberato a prezzo di un massacro e della=20
distruzione della societ=E0 in cui vive. Le risposte deluderebbero. Quanto=
=20
all11 settembre, non solo non =E8 emerso alcun argomento che veda lIraq=
quale=20
ispiratore, ma c=E8 da chiedersi in che misura sia morale, dopo avere=20
pareggiato il conto dei morti con qualche migliaio di effetti collateraliin=
=20
Afghanistan, che il governo statunitense continui a uccidere, quasi che=20
solo uno spargimento di sangue apocalittico possa lavare lonta e=20
rassicurare lamericano di provincia che, chiuso nella propria linda=20
casetta, teme nellordine lantrace, il fumo, gli acari della polvere e il=20
troppo grasso nei panini McDonald.

Lasciamo perdere queste sciocchezze e torniamo al tema saliente, che =E8=20
luccidere. Il che significa, per chi non lo ricordasse, spegnere nella=20
sofferenza un cervello pensante, con tutto il suo patrimonio, grande o=20
piccolo, di emozioni, di ricordi, di piccole aspirazioni, di dubbi o magari=
=20
di miserie. Bush, Blair, Berlusconi, Aznar, Havel e i loro compari sono=20
intenzionati a schiacciare decine o centinaia di migliaia di cervelli cos=EC=
:=20
piccoli frammenti di umanit=E0 di cui a loro non importa nulla (anche se=20
certo giudicherebbero terroristachi attentasse alla loro augusta persona).=
=20
Lo fanno in nome del mandato ricevuto dal popolo, e poco importa che quel=20
popolo, nella sua larga maggioranza, non voglia macchiarsi di sangue. Il=20
mandato c=E8, e fino allelezione successiva consente al governante di=20
commettere qualsiasi porcheria. Da cui una concezione della democrazia che,=
=20
nei tratti salienti (tipo decidere se ammazzare degli innocenti o no) non=20
si differenzia dalla dittatura se non per la durata limitata, e per la=20
turnazione tra autocrati. Ma lascio ai politologi risolvere questo antico=20
rovello.
Passiamo dagli assassini dichiarati agli assassini a determinate=20
condizioni. Se si adotta il punto di vista delle vittime innocenti, diventa=
=20
del tutto indifferente se il loro olocausto avviene sotto legida dellOnu=20
oppure no. Chi se ne frega se un pugno non di paesi, ma di governanti,=20
valuta a colpi di bilancino tra le proprie componenti se Saddam Hussein sta=
=20
collaborando oppure no alla distruzione di armi di distruzione di massadi=20
cui gli Stati Uniti ipotizzano a fini loro lesistenza (detta en passant,=20
lattacco allIraq era nei programmi di Bush fin dal momento della sua=20
pseudo-elezione, a prescindere dalle armi del rais e ben prima dell11=20
settembre). Non stiamo parlando dellassassinio di Saddam Hussein o di un=20
colpo di Stato che rovesci la sua cricca. Il tema =E8 (comincio ad annoiarmi=
=20
a ripeterlo) unecatombe di gente innocente. LOnu la ritiene giusta? Che si=
=20
fotta. Rappresenta i popoli del mondo quanto la Banca Mondiale rappresenta=
=20
il ragioniere che compera CCT e buoni postali.

Eppure lassassinio sub condicione trova in Italia sostenitori tra coloro=20
che, in teoria, costituiscono lopposizione a Berlusconi. Non =E8 un caso. In=
=20
un passato molto recente, questi signori teorizzarono lopportunit=E0 di=20
guerre umanitarie, necessarie a salvare altre vite. Contribuirono a fare=20
saltare ogni accordo per una soluzione negoziata in Kossovo e appoggiarono=
=20
i bombardamenti sulla Serbia. Pretesto: far cessare le persecuzioni contro=
=20
gli albanesi. I quali albanesi cominciarono a essere deportati in massa il=
=20
giorno dopo linizio dei bombardamenti. Il bel risultato =E8 che oggi il=20
Kossovo =E8 una specie di colonia, di cui truppe Onu e malavita si=20
spartiscono il governo; la Serbia non si =E8 ancora ripresa; e lAfghanistan,=
=20
altro oggetto di una guerra umanitaria, =E8 una parodia di Stato in cui il=
=20
controllo governativo non arriva alla periferia della capitale. Come la=20
Somalia, da tutti rimossa e che tra breve magari non figurer=E0 nemmeno pi=
=F9=20
sulle carte geografiche.
Ma che conta. Se si =E8 tutti daccordo, si va ad ammazzare allegramente un=
=20
podi disgraziati, cos=EC li si libera. Con una variante, molto meno=20
idealistica e anchessa, da noi, appannaggio della sedicente opposizione a=20
Berlusconi. In questi ma=EEtres =E0 penser, raggruppati attorno alla=
sedicente=20
sinistra riformistae ad alcuni dei pi=F9 autorevoli commentatori di=20
Repubblica, il discorso =E8 molto pi=F9 franco e diretto, e lascia i motivi=
=20
ideali in secondo piano. Eugenio Scalfari lo va ripetendo da un anno, in=20
varie salse. Se guerra ha da essere, se c=E8 gente da uccidere, lItalia vi=
=20
partecipi con lOnu e con lEuropa. Per un motivo elementare: ci sar=E0 un=20
grosso bottino da dividere. Non =E8 concepibile che gli Stati Uniti se lo=20
intaschino tutto (in questo senso, ma solo in questo, la loro guerra =E8=20
sbagliata). Risorse energetiche, influenze benefiche sulla produzione,=20
risalita dei titoli devono interessare anche la nostra penisola. Fanno eco=
=20
Ezio Mauro (pronto, in un incredibile editoriale, a giudicare=20
inoppugnabilile prove di Colin Powell contro Saddam Hussein, accolte=20
ovunque da un coro di pernacchie), Ilvo Diamanti (che irride ai pacifisti=20
chiamandoli mammoni), Lucio Caracciolo e altri.

Dopo limponente manifestazione contro la guerra del 15 febbraio, costoro si=
=20
sono fatti pi=F9 cauti. La parola =E8 piuttosto passata agli ipocriti, ma=
qui=20
mi far=F2 cauto anchio, visto che il maggiore esponente della tendenza =E8=
in=20
galera (e spero che lo liberino presto, cos=EC forse la smetter=E0 con la=
sua=20
insopportabile logorrea). Chiamo assassini ipocritiquelli che chiedono a=20
Saddam Hussein di andarsene, per impedire che il suo popolo rimanga vittima=
=20
di una strage. In realt=E0, gli ipocriti sanno benissimo che il dittatore=
non=20
se ne andr=E0, ma il loro calcolo =E8 un altro: spostare, nellopinione=20
pubblica, lattribuzione di responsabilit=E0 da Bush a Saddam Hussein, senza=
=20
riguardo per chi, materialmente, si prepara a uccidere. Cos=EC la guerra=20
preventivaviene preceduta da unassoluzione preventiva: tutto il sangue che=
=20
scorrer=E0 =E8 colpa del demonio che non si =E8 tolto di mezzo dallIraq, e=
ha=20
pertanto costretto il liberatorea lavorare di coltellaccio (o di missili).=
=20
Confesso che, di tutte le posizioni che ho elencato, questa =E8 quella che=
=20
pi=F9 mi ripugna.
Devessere stata una bella sorpresa, per chi pensava di avere in pugno=20
lopinione pubblica, trovarsi a Roma e in giro per il mondo folle intere che=
=20
dicevano no alla guerra senza se e senza ma. Non =E8 contata la televisione=
a=20
senso unico, non =E8 contato lergersi a padri della patriadi certi fondatori=
=20
o direttori di giornali, non sono contate le grida sguaiate degli=20
opinionisti di professione. Una larghissima maggioranza dei popoli della=20
terra non vuole uccidere n=E9 direttamente n=E9 indirettamente. Punto e=
basta.=20
Solo un cretino pu=F2 attribuire connotati ideologici (comunisti, servi di=
=20
Saddam Hussein, traditori della patriaecc.) a questa gente, tenuta unita=20
solo da un saldo senso morale. E capace di riconoscere, in unepoca di=20
divisioni artificiali in cui =E8 tanto difficile manifestare sentimenti=20
comuni, che negli occhi di un cittadino iracheno possono brillare i suoi=20
stessi sogni e la sua stessa voglia di vivere. Che poi =E8 un diritto.