SCIACALLI S.P.A. - I signori delle macerie. Le imprese che lavoreranno in=
Iraq
di Andrea Cinquegrani
Ecco per la prima volta il panorama delle imprese - molte italiane o con=20
origini nel nostro Paese - che si divideranno la torta multimiliardaria=20
della ricostruzione in Iraq. E la mappa degli interessi segreti tra Saddam=
=20
Hussein e Bush senior. Mentre vanno in scena le ultime, drammatiche=20
sequenze di un conflitto preparato da mesi a tavolino ad opera degli=20
strateghi dell'economia americana - e texana, in particolare - in anteprima=
=20
per Nuovi Mondi Media, un'inchiesta de "La Voce della Campania" di aprile=20
dettaglia, sigla per sigla, nome per nome, i beneficiari dell'enorme=20
bottino che si cela dietro la "guerra di liberazione"
9358b9.jpg
Un vero yankee, George W.Bush. Che =E8 riuscito a ereditare dal padre, oltre=
=20
alla grinta, uno spiccato senso degli affari. Anche con i partner pi=F9=20
scomodi. Ecco cosa racconta Michael Moore, regista a stelle e strisce,=20
fresco di Oscar ma duro oppositore dell'establishment. "Bush padre ha=20
mantenuto i suoi legami con la famiglia bin Laden fino a due mesi dopo l'11=
=20
settembre, e i bin Laden hanno investito parecchio nel gruppo Carlyle, che=
=20
ha le mani in varie torte ed =E8 l'undicesimo appaltatore della difesa=20
americana". Il gruppo Carlyle =E8 di recente sbarcato a Napoli - come hanno=
=20
sottolineato le cronache - entrando a vele spiegate nel business=20
immobiliare. Nel suo mirino, in particolare, il Centro direzionale. Ben pi=
=F9=20
elevate le mire in campo nazionale: nelle ultime ore il colosso targato=20
Bush ha messo definitivamente le mani su Fiat Avio, a sua volta - guarda=20
caso - destinataria di grosse commesse nel settore idrico per la=20
ricostruzione dell'Iraq.
ATTENTI A QUEI TRE
Si legge in un rapporto top secret: "Carlyle Group =E8 la societ=E0 che=
segue=20
gli interessi americani delle armi e dove =E8 socia la famiglia bin Laden.=
=20
Uno dei suoi vertici, Frank Carlucci, sembra uscito dall'epopea della mafia=
=20
americana anni trenta". E ancora: "attraverso Carlyle, =E8 possibile=20
rintracciare i forti legami tra la famiglia Bush e i reali d'Inghilterra".=
=20
Capaci di spiegare il continuo scodinzolare del premier Tony Blair davanti=
=20
agli ordini del capo Usa? Chiss=E0. Seguiamo comunque la trama di una vera e=
=20
propria spy story, che porta perfino a Saddam. Tanto per completare il=20
cerchio fra i tre "amici", per la pelle e per gli affari. "La prima guerra=
=20
del Golfo - si legge nel rapporto - non fu altro che un litigio fra due=20
'ex-soci', Bush padre e Saddam Hussein. Negli anni '80, infatti, Bush=20
senior era socio privato di Saddam nella societ=E0 incaricata per la=20
sicurezza dell'aeroporto di Chicago. Entrambi proteggevano i business=20
petroliferi di corrotti sceiccati arabi. I soci americani di Bush senior -=
=20
viene aggiunto - in quel periodo fornivano a Saddam gli strumenti per=20
fabbricare le cosiddette armi di distruzione di massa". Di recente la=20
circostanza =E8 rimbalzata fra i media a stelle e strisce, per essere=20
immediatamente 'censurata': Bush junior - secondo fonti attendibili -=20
avrebbe fatto sequestrare un rapporto iracheno alle Nazioni unite perch=E9=
=20
contenente informazioni compromettenti circa i rapporti del padre con lo=20
stesso Saddam. La notizia, comunque, ha fatto capolino tra le colonne del=20
New York Times, in un articolo dell'11 dicembre 2002 dal titolo "Annan=20
criticizes handling of Iraqui files", cio=E8 "Annan critica le manipolazioni=
=20
dei files iracheni". Torniamo a 'bomba', =E8 il caso di dirlo, e alla=
rottura=20
fra Bush e Saddam, per motivi 'economici'. Bush padre - secondo alcune=20
fonti - avrebbe 'fregato' il socio iracheno per svariati miliardi di=20
dollari. Questi soldi sarebbero stati "trasferiti in venticinque conti=20
segreti, depositati in giro per il mondo", nei paradisi fiscali pi=F9=20
affidabili, "e intestati alla famiglia Bush". Una delle operazioni di cui=20
sono disponibili gli estratti conto - viene precisato nell'informativa -=20
sarebbe la prova di una maxi transazione, per miliardi di dollari,=20
"trasferiti su un conto che Bush senior aveva con la regina d'Inghilterra,=
=20
nella di lei banca privata Coutts Bank of London. Dopo il bonifico, la=20
regina spost=F2 il direttore di tale banca, Andrew Fisher, presso il Carlyle=
=20
Groupe". E cos=EC, il cerchio si chiude. Da Carlyle a Carlyle. Del resto, un=
=20
libro molto circostanziato, uscito dieci anni fa ma presto sparito dai=20
circuiti della distribuzione, Unauthorized Biography of George Bush,=20
Webster (Tarpley editore) cercava di spiegare come la fortuna dei Bush=20
fosse stata sponsorizzata dalla famiglia reale inglese. Ecco cosa scrive=20
l'ex parlamentare svizzero e oggi relatore all'Onu per i diritti=20
dell'alimentazione Jean Ziegler, da sempre in prima linea nel denunciare=20
traffici internazionali e 'lavaggi' finanziari di danaro sporco, a=20
proposito del gruppo Carlyle nel suo libro, appena uscito anche in Italia,=
=20
La privatizzazione del mondo, la cui lettura andrebbe consigliata in tutte=
=20
le scuole. "Un aspetto particolare del faraonico budget militare proposto=20
da George W. Bush ha attirato l'attenzione dei commentatori: una delle=20
aziende che approfitteranno in modo immediato e massiccio dei nuovi crediti=
=20
=E8 il Carlyle Group, una societ=E0 attiva nei settori dell'armamento=
pesante,=20
dell'aviazione da combattimento e della comunicazione militare. Strutturato=
=20
come un fondo di investimenti, Carlyle detiene quote importanti di altri=20
conglomerati militari industriali, tra cui Lockheed Martin e General=20
Dynamics. I suoi tre principali lobbisti, agenti d'affari presso il=20
Congresso - precisa Ziegler - sono il padre del presidente, George Bush,=20
l'ex segretario di Stato James Baker e l'ex segretario della Difesa Frank=20
Carlucci. Grazie a Bush junior, questi intermediari guadagneranno=20
prossimamente decine di milioni di dollari". Racconta anche un gustoso=20
episodio, Ziegler, avvenuto in occasione di un'assemblea dei soci Carlyle=20
in un lussuoso albergo di Ginevra, alla quale ha preso parte Bush padre.=20
"Yeslam bin Laden, fratellastro di Osama, si =E8 presentato alla porta=20
ritenendo di essere invitato in quanto azionista del gruppo. In preda al=20
panico, le guardie gli hanno impedito di entrare".
L'ORO NERO
Per capire le vere ragioni della guerra e del massacro del popolo iracheno=
=20
ad opera degli angloamericani , leggiamo ancora qualche istruttiva=20
indicazione di Ziegler: "I principali dirigenti e le eminenze grigie=20
dell'amministrazione Bush, per la maggior parte multimiliardari, provengono=
=20
direttamente dagli ambienti dei petrolieri texani. Proprio grazie alle=20
societ=E0 petrolifere George Bush, suo fratello Jeff, governatore della=20
Florida, e il loro padre hanno potuto accumulare una fortuna colossale. Il=
=20
vicepresidente Dick Cheney, il ministro della Difesa Donald Rumsfeld, e la=
=20
responsabile del Consiglio nazionale di sicurezza Condoleeza Rice sono=20
tutti ex direttori generali di societ=E0 petrolifere texane". Addirittura,=
la=20
celebre Chevron aveva intenzione di battezzare col nome di Condoleeza una=20
delle sue nuove petroliere: la Casa Bianca, per=F2, ha consigliato di=20
soprassedere. Uno altro 'piccolo' esempio? L'uomo che oggi ha in mano i=20
destini dell'Afghanistan, dopo la guerra yankee di 'liberazione' dai=20
talebani, si chiama Zalmay Khalizad, ex funzionario della societ=E0=20
petrolifera Unocal. Nel 2001 l'amministrazione Bush - spiega Ziegler - ha=20
rifiutato di firmare la convenzione che avrebbe permesso di controllare le=
=20
centrali dell'off shore, i paradisi fiscali adatti per coprire le maxi=20
operazioni di evasione fiscale e il riciclaggio di danaro sporco. Anche al=
=20
quartier generale Nato di Bagnoli non pochi ricordano gli ottimi rapporti=20
intercorsi fra Bush senior, quando era un pezzo grosso della Cia, prima di=
=20
diventare inquilino della Casa bianca, con la Zapata Petroleum Company (che=
=20
contava decine e decine di soci eccellenti sparsi per il mondo), la quale=20
oggi si chiama Zapata offshore. "Nel corso del decennio '90 - commenta=20
Guglielmo Ragozzino in un saggio pubblicato nel volume Not in my name - con=
=20
i democratici di Clinton al governo e Bush governatore del Texas, Cheney,=20
Rice e Powell, che avevano lavorato al governo di Bush padre, ebbero ruoli=
=20
importanti nel mondo del petrolio. Tra industria del petrolio, mondo=20
politico repubblicano e, adesso, governo Usa, non c'=E8 soluzione di=20
continuit=E0". Non =E8 un caso, quindi, che insediato da nemmeno dieci=
giorni=20
sulla poltrona presidenziale, Bush figlio abbia immediatamente creato il=20
Gruppo di lavoro per la politica nazionale dell'energia, formato da venti=20
"esperti" (di cui 19 dirigenti del settore energetico). Gli Usa hanno=20
urgente bisogno di petrolio - emerge con chiarezza dal documento elaborato=
=20
dal gruppo - nel 2020 dovranno importarne 17 milioni di barili, 6 milioni=20
in pi=F9 rispetto ad oggi. E l'unica fonte possibile =E8 il golfo persico,=
con=20
un Iraq secondo produttore al mondo ma ben poco propenso a vendere il suo=20
greggio agli yankee, visto che, fra l'altro, ha gi=E0 ceduto i diritti per=
lo=20
sfruttamento di nuovi, enormi bacini (una quantit=E0 pari a tutte le riserve=
=20
dei paesi dell'Asia orientale messi insieme) alla francese TotalFinaElf,=20
alla russa Lukoil e alla cinese China National Petroleum Company. Scrive=20
Ragozzino: "la scelta di cambiare, con la forza, il regime iracheno, per=20
sostituirlo con uno molto pi=F9 favorevole a Washington e ai suoi=
petrolieri,=20
diventa una priorit=E0 per il governo Usa che deve garantire un flusso di=20
petrolio per i prossimi vent'anni: dai pozzi alle stazioni di servizio dei=
=20
liberi elettori Usa". Chiara l'analisi di Michael Klare, docente=20
universitario e pacifista americano: "Fin dal settembre 1999 Bush aveva=20
esposto il suo piano di 'trasformazione' dell'apparato militare americano,=
=20
per avviare la costruzione dell'esercito del XXI secolo". "Le nostre forze=
=20
armate - scrive George W. nel documento - dovranno essere facilmente=20
dispiegabili, agili e letali, per colpire obiettivi distanti con assoluta=20
precisione". E sul petrolio: "Nel rapporto Cheney (elaborato anche con la=20
collaborazione della Enron, finita in clamoroso crac, ndr) appare in piena=
=20
luce la reale portata del progetto di puntare sulle importazioni per far=20
fronte all'incombente penuria di petrolio". "Salta agli occhi - aggiunge=20
Klare - il parallelismo tra la strategia militare e la politica energetica=
=20
del governo Bush. Il progetto Usa di garantirsi l'accesso alle riserve=20
petrolifere di regioni cronicamente instabili pu=F2 essere realistico solo a=
=20
condizione di possedere la capacit=E0 di 'proiettare' in queste aree la=20
propria potenza militare". E significativamente conclude (il testo =E8 stato=
=20
scritto diverse settimane prima dell'inizio del conflitto): "Il=20
Dipartimento della difesa sta gi=E0 preparando i piani dell'invasione=20
americana. La Casa Bianca sembra determinata ad attaccare l'Iraq, qualunque=
=20
cosa avvenga". Ancora pi=F9 esplicito fu, addirittura cinque anni fa, il=20
segretario della Difesa Donald Rumsfeld (i cui interessi, peraltro, sono=20
strettamente intrecciati con quelli della multinazionale Occidental)=20
quando, insieme al deputato Paul Wolfowitz, scrisse al presidente Clinton=20
esortandolo alla guerra contro l'Iraq e all'eliminazione di Saddam perch=E9=
=20
"rappresenta un pericolo per una significativa porzione dei rifornimenti=20
mondiali di petrolio". Nella lettera Rumsfeld dichiara che gli Usa=20
dovrebbero scendere in guerra unilateralmente e attacca l'Onu sostenendo la=
=20
necessit=E0 di "non venire paralizzati insistendo per l'unanimit=E0 del=20
Consiglio di sicurezza dell'Onu". "Fatti promotore - scrive - di una nuova=
=20
strategia che garantisca gli interessi Usa e dei nostri amici e alleati nel=
=20
mondo". Sempre pi=F9 a galla con la sua "dottrina" anche nell'attuale=20
conflitto, lo stratega, al punto che viene definito Wolfowitz d'Arabia. A=20
sottoscrivere l'appello, il 26 gennaio 1998, furono fra gli altri l'attuale=
=20
consigliere al Pentagono di Bush, Richard Perle, il numero due del=20
Dipartimento di Stato, Richard Armitage, i sottosegretari di Stato John=20
Bolton e Paula Dobriansky, il consigliere presidenziale per il Medioriente=
=20
Elliot Abrams e l'assistente segretario alla Difesa per la sicurezza=20
interna, Peter Rodman. A proposito di 'energia', Bush jr. ha interessi=20
diretti, attraverso due sigle, Midland e Bush Exploration. E indiretti,=20
essendo stato socio della chiacchierata Harker Energy Corporation (il cui=20
sito =E9 oggi sotto il controllo della Security and Exchange Commission) che=
=20
glli ha procurato non pochi grattacapi, per "insider trading" (si =E9=20
disfatto delle azioni prima del crollo in Borsa). La deputata democratica=20
Maxine Waters ha criticato la "rapidit=E0 nel negoziare contratti per=20
ricostruire ponti che non sono stati ancora bombardati", ha chiesto=20
"maggiore trasparenza nella concessione degli appalti", ed intende=20
ripresentare un emendamento bocciato da una commissione della Camera, che=20
punta ad escludere dai contratti le societ=E0 in cui hanno lavorato pezzi=20
grossi dell'amministrazione Bush nei quattro anni precedenti all'inizio=20
della presidenza. Il riferimento =E8, in particolare, alla Halliburton, che=
=20
fra l'altro - secondo indiscrezioni - si =E8 appena aggiudicata la maxi=20
commessa per la gestione del pozzi petroliferi di Bagdad. E con il colosso=
=20
texano entriamo nel cuore del problema.
LA TORTA DEGLI APPALTI
Una mamma ricca e generosa, Halliburton, con tutti i suoi figlioli. Uno in=
=20
particolare, il vice presidente usa Dick Cheney, fino all'agosto 2000 anche=
=20
numero due della societ=E0. Con la quale, per=F2, il cordone ombelicale - a=
=20
base di milioni di dollari - non viene mai reciso. Appena lasciata quella=20
poltrona, Dick riceve il suo ultimo 'salario': 806 mila dollari, pi=F9 4=20
milioni di dollari di arretrati. E la liquidazione? Appena 40 milioni di=20
dollari in azioni della societ=E0 (di cui, evidentemente, =E8 ora socio=20
'eccellente'). Un anno dopo, per=F2, si =E8 visto recapitare ancora 1,6=
milioni=20
di dollari, sempre per arretrati. "N=E9 alla Casa Bianca n=E9 alla societ=E0=
-=20
commenta il giornalista americano David Lazarus - sanno precisare se=20
quest'anno vi sar=E0 un altro pagamento e fino a quando continueranno le=20
erogazioni. Si tratta di danaro cash accumulato proprio grazie ai business=
=20
della Halliburton in Afghanistan e a Guantanamo Bay". "Su quale libro paga=
=20
- si chiede - c'=E9 il nome di Cheney? Su quello governativo o su quello di=
=20
una societ=E0 privata che fa affari con il governo? La risposta =E8: su=20
entrambi. Non ci potrebbe essere un esempio pi=F9 chiaro e clamoroso di=20
conflitto d'interessi". Caro Cavaliere, impari dagli amici americani` Ma=20
entriamo nello scrigno di Halliburton. E scopriamo alcuni gioielli di=20
famiglia. Soprattutto uno, una controllata dalla sigla criptica, KBR,=20
evocativa di segreti alla russa. Invece, si tratta di un nome che tutti=20
conoscono per via dei korn flakes che fanno capolino nelle colazioni di=20
molte famiglie: Kellogg. Il suo nome completo, per la precisione, =E8=20
Kellogg, Brown & Rott, simbolo della democrazia economica a stelle e=20
strisce per portare pane & libert=E0 in giro per il mondo. Ed infatti, uno=
=20
fra i tanti scopi 'sociali' di KBR =E8 di "provvedere al vettovagliamento=20
delle truppe Usa nel quartiere generale di Bagram", nel cuore del=20
martoriato Afghanistan, come viene documentato in un sito internet=20
collegato alla societ=E0. KBR, comunque, non si ferma qui: ed =E8 capace di=
=20
spaziare, per il bene dei popoli, a 360 gradi, "approfittando gentilmente=20
della finta guerra americana contro il terrorismo", scrive ancora Lazarus.=
=20
Vediamo qualche suo intervento filantropico degli ultimi mesi. Ha ricevuto=
=20
dal governo Usa 725 milioni di dollari per provvedere a rifornire di tutto=
=20
punto il National Laboratory di Los Alamos, nel New Mexico: si tratta del=20
pi=F9 importante centro nucleare di tutti gli Stati Uniti. 15 milioni di=20
dollari, invece, per "la rimozione e il trasporto dei rifiuti pericolosi"=20
dalla base missilistica della Florida. Nel pedigree dell'ultimo anno, poi,=
=20
spiccano i 470 milioni (sempre di dollari) per le operazioni di supporto=20
alle truppe alleate in Bosnia e Croazia, e i 47 per venire incontro alle=20
esigenze della base navale di El Centro, la Imperial County, a pochi=20
chilometri dal confine col Messico. Cheney =E8 davvero un mago, perch=E9=
riesce=20
poi a siglare un contratto da 5 milioni (ancora una volta di dollari) per=20
la distruzione di vecchi ordigni bellici nell'ex Unione Sovietica. Ma =E8 in=
=20
Birmania che un'altra societ=E0 controllata da Halliburton riesce ad=20
esprimersi nelle sue performance 'umanitarie' pi=F9 riuscite. In compagnia=
=20
dell'italiana Saipem. Ecco cosa si pu=F2 leggere in un sito semiclandestino=
=20
della California. La notizia =E8 dell'estate scorsa. "Dal 1992 ad oggi,=20
migliaia di villaggi in Birmania sono stati devastati, la popolazione=20
sterminata, rapita, torturata o bruciata viva, per fare in modo che=20
potessero liberamente svolgersi i lavori per la realizzazione di un grande=
=20
gasdotto. Sotto la regia di Cheney, =E8 stata siglata una joint venture fra=
=20
Halliburton e l'italiana Saipem per i lavori a breve distanza dalla costa=20
di Yadana". La controllata =E8 la gi=E0 citata Unocal, che a quanto pare=
dovr=E0=20
rispondere in tribunale per alcuni fra i tanti reati commessi: si sa, per=20
ora, il nome del fascicolo processuale, 'L'impegno della Halliburton nelle=
=20
distruzioni di massa'. Quando la democrazia =E8 democrazia`. Non=
soddisfatto,=20
comunque, il colosso Usa ha pensato bene, qualche anno fa, di metter su in=
=20
un altro distretto birmano, quello di Yetagun, l'ennesimo gasdotto,=20
compiendo altri crimini. Passiamo alla Nigeria. Altro maxi business a base=
=20
di gas, altro partner italiano, Snamprogetti. Rientra in campo KBR. "Il=20
progetto - proclama il numero uno della controllata, Jack Stanley - verr=E0=
=20
completato nel 2005. Siamo onorati di essere entrati a vele spiegate nel=20
mercato nigeriano, dopo i grandi progetti gi=E0 realizzati in Egitto". La=20
societ=E0 del gruppo Eni entra come partener al 25 per cento, in compagnia=
=20
della francese Technipe-Cofeplix e della giapponese JGC.
THE ALL STARS
Passiamo allora in rassegna gli appalti per la ricostruzione nel martoriato=
=20
Iraq. Gi=E0 decisi a tavolino mesi prima dell'attacco da USAID, l'Agenzia=20
americana per lo sviluppo internazionale. C'=E8 bisogno di spegnere gli=20
incendi nei pozzi petroliferi? No problem, provvede l'onnipresente KBR, che=
=20
ha in cassaforte in contratto con l'esercito Usa non solo per spegnere gli=
=20
incendi nei pozzi petroliferi, ma anche per la riattivazione di "strutture=
=20
di estrazione e oleodotti danneggiati dai bombardamenti", come recita il=20
contratto stipulato ben prima dell'aggressione. In seconda battuta, ecco=20
pronta Bootts & Coots International di Houston (siamo ancora fra i=20
texani...). Occorre ricostruire in 8 settimane lo strategico porto di Umm=20
Qasr, l'unico in acque profonde esistente in Iraq? E' gi=E0 in rampa di=20
lancio - appalto nel cassetto da 4 milioni e mezzo di dollari - la=20
Stevedoring Service of America di Seattle. "Lo sbarco degli aiuti umanitari=
=20
- annunciato gi=E0 gonfiando il petto gli alleati - inizier=E0 comunque=
prima=20
dell'intervento della societ=E0 e l'avvio dei lavori". Una grossa fetta=
della=20
prima tranche da 900 milioni di dollari - tanto per mettere un po' di=20
carburante nel motore della ricostruzione - sar=E0 appannaggio di altre tre=
=20
creature della corte dei miracoli di casa (bianca) Bush: Betchel Group,=20
Fluor e Washington Group, storiche alleate di George W. nella sua corsa=20
verso la presidenza. Nel consiglio d'amministrazione di Betchel, fra gli=20
altri, =E8 presente George Shultz, il potente ex segretario di Stato. Nel=20
curriculum di quello che a New York definiscono "an Us Engineering giant",=
=20
cio=E8 un gigante usa delle progettazioni, spicca una chicca 'umanitaria':=
il=20
contratto siglato con il governo boliviano per il riammodernamento=20
dell'acquedotto nella citt=E0 di Cochacomba. La ricetta dei vertici di=20
Betchel? Privatizzazione. E cos=EC, ad un mese dall'inizio dei lavori,=20
l'esterrefatta popolazione boliviana si =E8 vista recapitare una bolletta=20
tripla rispetto alla precedente. Apriti cielo, si scatena una sommossa, il=
=20
gigante a stesse e strisce =E8 costretto a far subito fagotto. Ai vertici di=
=20
Fluor siede un'altra vecchia volpe dell'establishment Usa: l'ex=20
vicedirettore della Cia Robert Inman, che ha anche ricoperto lo strategico=
=20
ruolo di numero uno dell'Agenzia per la sicurezza nazionale. Ora fa parte=20
del consiglio d'amministrazione di Fluor. Il cui staff, poi, da un anno pu=
=F2=20
contare su un altro pezzo da novanta, un super esperto nel settore=20
militare: si tratta di Kenneth Oscar, per anni numero due nell'esercito=20
Usa, responsabile del comparto dove transita la maggior liquidit=E0 (una=20
quarantina di milioni di dollari all'anno), quello per gli "acquisti di=20
armi e armamenti". Passiamo a Washington Group, il cui quartier generale =E8=
=20
a Boise, nell'Idaho. Un gruppo giovane ma potente (vi lavorano in 38 mila),=
=20
nato a luglio 2000 dall'incorporazione della Raytheon Engineers &=20
Contractors nella Morrison Knudsen Corporation (operazione che per=F2 ha=20
portato sull'orlo del crac). Da pochi mesi, infatti, =E9 uscita dal regime=
di=20
amministrazione controllata e questi appalti, ora, sono una vera manna. Nel=
=20
suo carniere, in passato, maxi commesse al Kennedy Space Center, la=20
realizzazione del gasdotto in Alaska e del San Francisco Bay Bridge, per=20
fare solo qualche esempio. In prima fila, poi, Lous Berger Group, nel cui=20
pedigree figurano lavori in Afghanistan (300 milioni di dollari per la=20
strada Kabul-Herat), in Kazakistan (per la costruzione di un grosso=20
oleodotto) e nella ex Jugoslavia. Infine - per ora - Parsons Corporation,=20
che vanta un lasciapassare di tutto rispetto: gli ottimi rapporti d'affati=
=20
con KBR. Il bingo a stelle e strisce per i maxi appalti si =E8 messo=20
freneticamente in moto. Gi=E0 a febbraio il Pentagono - per soddisfare le=20
martellanti richieste di tante imprese di dimensioni medio grandi - aveva=20
"sviluppato un programma per occuparsi degli interessi economici delle=20
societ=E0 americane"; quindi ha pensato bene di installare, sul proprio sito=
=20
web, un numero di telefono gratuito "con le informazioni necessarie alle=20
ditte - viene precisato - per essere aggiunte alla lista degli offerenti".=
=20
E' addirittura anteriore - fine dicembre 2002 - un rapporto redatto da un=20
pool di esperti di politica estera statunitensi che "valuta la=20
ricostruzione in Iraq in 20 miliardi di dollari all'anno per parecchi=20
anni". Altri analisti, per=F2, arrivano a stimare la cifra in addirittura 50=
=20
- 60 miliardi di dollari. I 900 milioni di dollari appena erogati, come si=
=20
vede, sono un piccolissimo antipasto` Chiarissimo, del resto, l'ultimo=20
'messaggio' di Condooleza Rice, il 4 aprile. "La questione della=20
ricostruzione riguarder=E0 unicamente gli Usa, perch=E9 il peso dello sforzo=
=20
militare =E8 stato portato avanti da noi". Una sorta di risposta=
'preventiva'=20
non solo ai primi timori di Blair, che auspica una 'gestione Onu' del=20
dopoguerra, ma anche degli altri alleati o semialleati europei, che non=20
vogliono farsi sfuggire la ghiotta occasione di montagne di danaro da=20
spendere. In prima fila, ovviamente, il governo italiano, che spera nella=20
'friendship' e nel filo diretto che ormai sembra legare indissolubilmente=20
Berlusconi & Bush.
ARRIVANO I NOSTRI
Possono mai rimanere a bocca asciutta, incollate ai nastri di partenza una=
=20
sfilza di imprese che vantano, oltre a buoni agganci, una decennale=20
esperienza di lavori all'estero, soprattutto nei paesi mediorientali?=20
Sembra un'ipotesi fantascientifica. Dunque, fanno capolino i preparativi=20
per la spedizione miliardaria. "In prima linea - trapela dal dipartimento=20
retto dal ministero degli Esteri - dovrebbe attestarsi un gruppo di imprese=
=20
che sono gi=E0 raggruppate sotto l'ombrello di una sigla internazionale,=20
Ames". Le sigle italiane sono diverse: dalla Vianini spa del gruppo=20
Caltagirone alla Salini Costruttori spa (entrambe romane), dalla=20
Cogefarimpresit alla Grassetto Costruzioni, dalla Astaldi International (un=
=20
tempo nelle grazie dell'ex presidente dell'Iri, l'andreottiano Franco=20
Nobili) alla SCI spa, big del mattone targato Genova; alle meno 'celebri'=20
Falcione di Campobasso, Vispi Costruzioni di Gubbio, Giza di Reggio Emilia,=
=20
Inglen di Firenze, Schiavo Estero spa ubicata in via del Viminale a Roma.=20
Non mancano all'appello le imprese partenopee: De Lieto snc, sede in via=20
Cappella Vecchia, Co.ge.it. spa, uffici in via del Chiostro e Fondedile=20
spa, ubicata in via Verdi. "Quest'ultima - c'=E8 chi osserva al ministero=20
retto da Frattini - ha comunque anche un'altra porta d'ingresso, ancora pi=
=F9=20
comoda. Attraverso l'Inghilterra". Vediamo di capirci. Partenopea a tutti=20
gli effetti, la 'storica' Fondedile ha partorito, alcuni decenni fa, non=20
poche filiazioni estere. Ad esempio, la Fondedile Sae a Madrid, la=20
Fondedile Belgium ad Anversa, la Fondedile Foundation a Londra. Nelle=20
ultime due, la societ=E0 madre ha conservato una quota azionaria del 50 per=
=20
cento. Poi, esattamente dieci anni fa, il passaggio di Fondedile=20
nell'orbita Icla-Pafi, il tandem che ha spopolato nel dopo terremoto (vedi=
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inchiesta a pagina 10). "Da allora - commentano alcuni all'Associazione=20
costruttori edili napoletani - non si =E8 pi=F9 saputo se Icla a sua volta=
ha=20
mantenuto quella met=E0 del capitale sociale". Ma ottimi rapporti di=20
partnership, sicuramente s=EC. Eccoci alla terza porta. Ce la spiegano,=20
ancora, agli Esteri. "Sicuramente sar=E0 avvantaggiato chi ha gi=E0 svolto=
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lavori in Iraq. Soprattutto quando Saddam era un alleato fedele degli Usa e=
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dell'Europa". In quest'ottica, la pole position spetta di diritto a due=20
imprese. La milanese Gondwana spa, lussuosi uffici nella centralissima via=
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dell'Orso; e Icla Costruzioni - toh, chi si rivede - che a fine anni=20
ottanta, nel periodo d'oro dei suoi appalti pubblici locali (post=20
terremoto) e nazionali (nel variegato fronte delle opere pubbliche), faceva=
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man bassa di gare anche all'estero. E fra i paesi spiccava proprio l'Iraq.=
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Cos=EC viene fotografato nel volume Grazie Sisma, edito nel 1990 dalla Voce,=
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l'impegno dell'Icla: "sta realizzando a Mosul, nell'area nord del paese,=20
colossali opere di restauro". Chi non muore si rivede.
I picciotti di Sigonella
Mafia & appalti miliardari. Un binomio andato in scena in Sicilia, a=20
Sigonella, sotto gli auspici della bandiera a stelle e strisce.=20
Un'inchiesta dal Direzione investigativa antimafia di Catania ha sollevato=
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il coperchio su quasi vent'anni di affari intrecciati fra militari Usa e=20
'picciotti': "A Sigonella - afferma il sostituto procuratore Nicol=F2 Marino=
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- =E8 emersa la corruzione di funzionari addetti alle gare d'appalto. Si pu=
=F2=20
dire che dall'89 in poi Cosa Nostra ha avuto un regime praticamente di=20
monopolio sui contratti stipulati dalla Marina Usa". Mafia chiama, camorra=
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risponde ed eccoci d'un balzo a Napoli, dove si trova il quartier generale=
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di Efamed, la Engineering Field Activity Mediterranean. Anche i maxi=20
appalti decisi da Efamed - secondo gli inquirenti - erano frutto di accordi=
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malavitosi. Epicentro proprio nel capoluogo campano, Efamed svolge da anni=
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un'intensissima attivit=E0 logistica di supporto alle basi militari=20
statunitensi, occupandosi soprattutto di edilizia, infrastrutture e=20
servizi. La 'piovra', comunque, si ramifica in tutto il Mediterraneo. Oltre=
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ai 150 addetti civili e 25 militari impegnati a Napoli, infatti, =E8 attiva=
a=20
Sigonella, appunto, in Friuli alla base di Aviano, in Spagna a Rota, a=20
Creta, nella baia Souda; inoltre - sottolineano nel sito ufficiale della=20
dinamicissima sigla - svolge un'intensa attivit=E0 come 'supporto=20
ingegneristico' nelle postazioni Usa disseminate negli irrequieti Balcani.=
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Leggiamo alcuni passaggi di un significativo reportage pubblicato a firma=20
di Antonello Mangano su Antimafia 2000. "Le informazioni interne alla base=
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di Sigonella erano essenziali, perch=E9 le notizie sugli appalti non sono=20
accessibili dall'esterno. I responsabili del Naval Criminal Investigation=20
Service hanno affermato che nella vicenda il governo Usa =E8 parte lesa e=20
annunciano la costituzione di parte civile. Tuttavia, l'avvocato della base=
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di Sigonella, Sandro Attanasio, in altri processi difende Aldo Ercolano,=20
nipote di Santapaola. Sfruttando i rapporti con i responsabili della Marina=
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americana e con i funzionari degli uffici contratti delle basi Nato di=20
Napoli e Sigonella - scrive Mangano riportando passaggi di un documento=20
della Dia - i funzionari hanno favorito l'aggiudicazione delle relative=20
gare d'appalto, anche comunicando alle societ=E0 controllate dai mafiosi le=
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stime governative indispensabili per predisporre le offerte". Aggiunge=20
Magano: "Non =E8 certo la prima volta che si assiste al connubio tra mafia e=
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militari Usa. All'inizio degli anni '80, tanto per fare un esempio, Angelo=
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Siino compr=F2 terreni adiacenti la base di Sigonella. Il 'ministro' di Tot=
=F2=20
Riina fece quell'acquisto su indicazione di Stefano Bontade, capomafia e=20
massone di primissimo piano, e della famiglia italoamericana dei Gambino.=20
Il giudice Marino afferma che quei terreni furono utilizzati per summit=20
mafiosi, riunioni tra i pi=F9 grandi criminali del mondo che si svolgevano a=
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due passi dalla base. Successivamente - aggiunge - quelle terre furono=20
vendute alla marina Usa per l'allargamento della base, in particolare per=20
la costruzione della pista dell'aeroporto. E' stato lo stesso Siino a=20
riferire ai giudici dell'affare, allargando poi il discorso al complesso=20
degli appalti all'interno dell'installazione militare". Non solo appalti=20
pericolosi un po' in tutti i settori (altamente 'contaminati' anche quelli=
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delle pulizie e della ristorazione, tipici canali di riciclaggio=20
malavitoso), ma anche episodi inquietanti e misteriosi. Ad esempio lo=20
'strano' incidente del 19 novembre 1998, quando precipita un CH-46,=20
attrezzato per il trasporto di marines e armi o merci nelle zone operative=
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belliche. Oppure l'arrivo - sempre coperto dal massimo riserbo - di alcuni=
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'velivoli': come i cacciabombardieri F16 e F11, "in grado di trasportare -=
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sospetta pi=F9 d'uno alla base - armi nucleari del tipo B43, con potenze=20
distruttive che variano da 100 chiloton ad un megaton". "I ricercatori=20
statunitensi Arkin e Fieldhouse - scrive Mangano su Antimafia 2000 - hanno=
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stimato nella base siciliana la presenza di non meno di cento testate=20
nucleari, valore che cresce in particolari periodi di esercitazioni=20
aeronavali nel mediterraneo o durante le crisi internazionali". E adesso=20
pi=F9 che mai. Ma chi gestisce i servizi aeroportuali a Sigonella? Una=20
societ=E0 di 'palazzinari' a stelle e strisce, PAE Consulting Engineers=
inc.,=20
consorziata con altre due sigle minori italiane, la locale Climega Sud,=20
specializzata in impianti di riscaldamento, e la Aviation Management,=20
legata al gruppo Caltagirone. Scorriamo ancora le inchieste di Antimafia=20
Duemila: "Pae ha cominciato costruendo edifici per i militari di stanza a=20
Saigon, poi ha rastrellato appalti di varia natura, soprattutto negli Usa e=
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nel Pacifico. Col processo di globalizzazione dei mercati Pae ha trovato=20
appoggi per poter operare al di fuori di tutte le regole. Non =E8 difficile=
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ipotizzare che possa essere un'espressione della Marina Usa". A livello=20
ufficiale, comunque, risulta che fra i 'soci fondatori' =E8 annoverata la=20
moglie dell'ex presidente degli Stati Uniti Johnson. Prima del 'gruppo=20
Pae', le operazioni di handling nella strategica base di Sigonella venivano=
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svolte dalla napoletana Alisud, ora entrata nell'azionariato di Gesac, la=20
societ=E0 che gestisce lo scalo partenopeo.