Autore: Pkrainer Data: Oggetto: [Cerchio] Fw: [Contropotere] Contro la guerra e la pace dei padroni
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> CONTRO LA GUERRA E LA PACE DEI PADRONI
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> L'attuale attacco militare angloamericano, giustificato ufficialmente dalla > martellante propaganda anti-islamica, avviene non solo per il petrolio, ma
> per l'espansione territoriale, culturale, economica e politica
> dell'Occidente.
> Foraggiato dai grandi capitali finanziari ed industriali, esso si pone due
> obiettivi:
> 1) La controrivoluzione permanente, che tende ad estendere militarmente il
> controllo delle aree non pacificate del globo, dal centro alla periferia,
> dal nord al sud. La lotta al terrorismo costituisce il collante ideologico
> per mobilitare stati, polizie, eserciti, popolazioni, sotto la bandiera
> della democrazia e della libertà, contro un fantomatico pericolo terrorista. > 2) Il riassetto del nuovo ordine mondiale, modificato dalla fine del blocco > sovietico, ma soprattutto da un'espansione repentina delle tecnologie e
> delle tecniche di sfruttamento delle risorse umane, naturali e culturali,
> dove la comunicazione globale delle informazioni si affianca
> all'intensificarsi degli scambi internazionali di merci, capitali e uomini. > Una potenza egemone si avvale dei suoi stati satellite per assicurarsi nei
> prossimi anni il predominio sulle risorse della terra, messo in discussione > da movimenti di massa, da speculazioni finanziarie e crisi economiche
> generate da una sovrabbondanza di merci non redistribuite. Lo scopo è
> avviare l'umanità ed il pianeta alla sottomissione totale, rendendo i
> poveri sempre più ricattabili e rassegnati al proprio stato di servitù, ed
> i ricchi al di sopra persino delle leggi da loro stessi redatte.
> Un progetto di dominio, questo, alla base dell'attuale ordine sociale,
> fondato sul militarismo come meccanismo per generare il nemico ed il
> terrore della diversità, e per reprimere chi a quest'ordine si ribella. Per > questo riteniamo sterile ogni opposizione alla guerra che prescinda da una
> critica alla gerarchizzazione della società che la genera. Una critica che, > a nostro avviso, coinvolge l'insieme dei rapporti sociali che giustificano
> la divisione dell'umanità in padroni e servi: giudice-imputato, poliziotto- > cittadino, politico-elettore, industriale-operaio. La pace all'interno di
> questo sistema è fatta di razzismo, povertà, terrorismo e repressione.
> In realtà, il primo passo verso la riappropriazione delle nostre esistenze
> è l'individuazione dei nostri nemici e dei possibili mezzi per attaccarli.
> La nostra lotta è quindi rivolta contro lo stato, che tenta quotidianamente > di coinvolgerci nel processo di auto-distruzione dell'umanità mediante il
> ricatto economico, il carcere, la propaganda razzista.
> Contro le banche, le multinazionali ed un sistema di produzione (il
> capitalismo) che vorrebbe costringerci a concorrere gli uni con gli altri
> per il riconoscimento del titolo di servo più fedele, umile e rassegnato.
> Contro i sostenitori delle giustificazioni culturali del sistema di
> dominio: preti, giornalisti, governanti, riformatori...
> Siamo in guerra, non perchè odiamo la pace, ma perchè la pace che tante
> istituzioni oggi sventolano dai loro palazzi, ricordandosi dell'Iraq ma
> dimenticando la storia e le storie di chi muore ogni giorno nel mondo,
> grazie al sistema da loro pienamente condiviso è solo il simbolo di un
> lutto collettivo che riguarda le sorti della nostra esistenza. Issare un
> arcobaleno macchiato di sangue è non solo ipocrita, ma una provocazione per > chi vorrebbe che il mondo o semplicemente la propria vita non fosse gestita > dalla farsesca arroganza di chi ritiene di avere tutto sotto controllo e
> sotto chiave.
> Attenti, c'è ancora chi non ha perso la memoria e ricorda cosa significa
> libertà.
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