[Cerchio] collezione di mostri 2 - woolsey

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Autore: Emiliano Bussolo
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Oggetto: [Cerchio] collezione di mostri 2 - woolsey
Woolsey, l'idiota della IV guerra mondiale
di Giuseppe Genna
Raramente le persone di buon senso, in qualunque spaziotempo siano apparse su questo pianeta, hanno avuto la possibilità di osservare una densità così intensa di criminali cinici e idioti in uno stesso luogo qual è oggi Washington. Già abbiamo tracciato il profilo del Principe delle Tenebre Richard Perle. Oggi ci occupiamo di James Woolsey, un'altra eminenza grigia che spinge l'Amministrazione Bush e il pianeta verso il baratro. Ex direttore della Cia (ricoprì l'incarico dal '93 al '95 - fu dimissionato per palese inadeguatezza al compito), questo bel tomo del Male se ne è uscito, il 3 aprile, durante un convegno presso la University of California a Los Angeles, con dichiarazioni al limite della psicosi dichiarata: "Stiamo entrando nella Quarta Guerra Mondiale. La Guerra fredda è stata la Terza. Questa quarta guerra mondiale, penso, durerà considerevolmente di più di quanto durarono per noi la prima e la seconda guerra mondiale". Inquietante e significativo parere di un person!
aggio inquietante e significativo: le cui ombre vi raccontiamo.

Prima di svelare gli altarini del falco James Woolsey, uno degli amichetti più intimi di Kissinger e Cheney, riportiamo fedelmente le sue sconcertanti dichiarazioni. Woolsey, oggi indicato dai media come un possibile candidato per una posizione chiave nella ricostruzione dell'Iraq, ha detto: "Questa è la Quarta Guerra Mondiale. I nemici sono i governanti religiosi dell'Iran, i 'fascisti' in Iraq e Siria e gli estremisti islamici come al Qaeda. Questa Quarta Guerra Mondiale, penso, durerà considerevolmente di più di quanto durarono per noi la prima e la seconda guerra mondiale. Speriamo non quanto i quattro decenni della guerra fredda. Mentre ci muoviamo verso un nuovo Medio Oriente, lungo gli anni e i decenni che verranno, renderemo molta gente nervosa: come alcuni nostri alleati. Vi vogliamo nervosi. Vogliamo che realizziate adesso, che per la quarta volta in cento anni, questo paese e i suoi alleati sono in marcia e che siamo dalla parte di quelli che voi - i Mubarak, la fam!
iglia reale saudita - più temete: siamo dalla parte del vostro popolo".
Per naturale inclinazione, manderemmo volentieri affanculo, nei modi più rapidi e dolorosi, un criminale tecnocratico come Woolsey. Ma forse è più utile raccontare per filo e per segno chi è e quali poteri rappresenta questo patetico reazionario, una delle gemme della corona sul capo di George Bush jr. Cominciando dalla fine e citando Il War Game del Potere, un nostro articolo già apparso su Carmilla - dove si raccontava di un gioco di ruolo svoltosi presso il CFR nel gennaio 2000 e in cui si simulava uno scenario di crisi planetaria. Tra le direttrici scelte per uscire dalla crisi finanziaria: l'ipotesi di una guerra infinita a carattere "preventivo". Tra i potentissimi invitati a partecipare a quel Risiko allucinante, c'era James Woolsey. Ecco come si svolsero le cose:


22 gennaio 2000: a porte chiuse, nella sede del Council on Foreign Relation, uno dei templi di Henry Kissinger e dell'élite neoconservative, in piena Manhattan, si è fatto un gioco. Il gioco era un Risiko. Il Risiko più pericoloso degli ultimi anni: si trattava di un War Game, una simulazione di scenario mondiale, a cui parteciparono 75 eletti, tra cui l'ex direttore Cia James Woolsey. I risultati del War Game furono comunicati a 250 invitati prescelti, nell'àmbito di un convegno chiuso dal titolo assai significativo: The Next Financial Crisis: Warning Signs, Damage Control and Impact. I segni premonitori, il controllo dei danni e le conseguenze di una crisi planetaria dei mercati - così fu comunicato nel corso del convegno - aveva indotto i partecipanti del War Game a tre soluzioni fondamentali: un colpo di Stato contro il Presidente Usa, l'immissione di stratosferiche liquidità a vantaggio delle grandi corporates che sarebbero crollate per incapacità previsionale, e lo scate!
namento di un conflitto a lunga durata per ripristinare un ordine mondiale sotto l'egida Usa.
[...] In pratica: 75 persone divise in quattro gruppi hanno provato a simulare la crisi finanziaria totale, in un allegro gioco di ruolo destinato a diventare realtà. Uno dei gruppi (guidato da Jessica Einhorn, ex direttrice della Mondial Bank) assunse le funzioni della Federal Reserve. Il secondo gruppo impersonò il Ministero del Tesoro. Terzo gruppo: le autorità che si occupano dei "regulative matters" - Antitrust e commissioni governative. James Woolsey, l'ex direttore della Cia, guidò le decisioni del quarto gruppo, quello dedito alla personificazione delle autorità di Sicurezza nazionale. A guidare il War Game era Peter Schwartz: un'autorità nel campo della strategic vision, consulente e organizzatore di giochi di ruolo per Royal Dutch Shell, multinazionale del petrolio.
Ed ecco lo svolgimento del gioco, i processi e gli esiti che presero corpo durante quell'incontro durato due giorni:
- Lo scenario iniziale: crollo dell'indice Dow Jones da 10.000 a 7.100 punti; prezzo del petrolio che schizza a 36$ al barile; crollo della divisa monetaria Usa nei confronti di euro e yen; bancarotta dell'Ucraina, impossibilitata a pagare le forniture petrolifere da parte della Russia e rischio di conflitto tra le due nazioni, entrambe nuclearizzate; fallimento di Lloyd Assurance e conseguente devastazione del mercato dei derivati.
- Prima mossa dei "giocatori del Council on Foreign Relations: il loro gruppo assume i poteri del Presidente degli Stati Uniti. Il primo atto è dunque un colpo di Stato: si sostituisce il governo eletto democraticamente con un comitato di affari che ne assume i poteri segretamente. Il Presidente non viene deposto con violenza: viene di fatto tenuto in ostaggio, sembra che sia lui ad assumere le decisioni cruciali e invece fa soltanto da marionetta del gruppo di golpisti.
- Seconda mossa: violazione totale delle regole di mercato. Il soccorso ai mercati finanziari si configura come golpe finanziario. Le autorità borsistiche di tutto il mondo non consentirebbero l'operazione pensata dal CFR. Che è questa: massicce iniezioni di liquidità agli speculatori rovinati dalla crisi, per potere fare fronte alle insolvenze ciclopiche senza svendere il proprio portafoglio di titoli a prezzi di liquidazione sul mercato in caduta libera. Durante la simulazione, i golpisti "contattarono la banca d'affari J.P. Morgan e proposero che la Federal Reserve aprisse una vasta linea di credito agli speculatori falliti. La Morgan si sarebbe assunta l'eccesso di collaterale, ma non avrebbe assunto il rischio di credito, che sarebbe rimasto a carico della Federal Reserve. La Mondial Bank accettò. Al convegno seguito al War Games, così Jessica Einhorn presentò la soluzione adottata: "Abbiamo tenuto aperti i mercati principali, lasciando cadere tutto il resto. Abbiamo abba!
ssato i tassi di interesse e iniettato liquidità. Bisognava creare l'illusione della fiducia. Tutto ciò che il pubblico avrebbe visto era che il volume dei prestiti garantiti dalla federal Reserve alle banche era cresciuto". Cosa significasse "lasciare cadere tutto il resto" lo spiegò il gestore centrale del War Game, Peter Schwartz: "Per esempio, tutti quelli che in Africa hanno l'Aids devono morire il più presto possibile. Non devono essere tenuti in vita": sarebbero costati troppo ai mercati principali.
- Terza mossa: aumento del tasso di conflittualità nel mondo. Sotto le etichette di "guerra di reazione" o "guerra preventiva", si sarebbe dato inizio allo scatenamento di un lungo conflitto multinazionale. Proposta illuminante dell'ammiraglio a quattro stelle William Flanagan, comandante della flotta atlantica Usa tra il '94 e il '96, esimio partecipante al gioco di ruolo.

Un comportamento che Woolsey, se addita fascismi islamici, non dovrebbe avere difficoltà ad almanaccare quale fulgido esempio di fascismo americano. Ed è logico e coerente che sia così: Woolsey da anni è in pratica alle dipendenze dei think tank che si muovono intorno a Richard Perle, l'ideologo neoconservatore. Partecipare a think tank simili è molto vantaggioso per gente come James Woolsey: apre le porte dei consigli di amministrazione di multinazionali e corporates che contano. C'è da strabiliare nel verificare in quanti e quali board aziendali siede attualmente l'ex direttore Cia Woolsey: Linsang Partners, LLC; BC International Corporation; Fibersense Technology Corporation; Invicta Networks, Inc.; DIANA, LLC; Agorics, Inc.; and Sun HealthCare Group, Inc. E' anche membro del Board of Governors of the Philadelphia Stock Exchange. E, grazie a cariche che ha già ricoperto, mantiene il piedino in ulteriori realtà aziendali di àmbito tecnologico-militare: USF&G; Yurie Systems, !
Inc.; Martin Marietta; British Aerospace, lnc.; Fairchild Industries; Titan Corporation; DynCorp.
E' questo uomo, se ancora possiamo includerlo nella nostra specie, che per primo ha lanciato lo slogan più agghiacciante di questo periodo: stiamo entrando in una nuova Guerra Mondiale.