[Cerchio] PER NOI

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著者: Boccadorata
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題目: [Cerchio] PER NOI
carissimo Enrico, oggi è una giornata radiosa di primavera e torno adesso
dalla visita in ospedale a un carissimo amico reduce da un intervento
salva-vita molto difficile e sono così felice di averlo visto in via di
guarigione che oggi per me è un giorno bellissimo nonostante sia
contemporaneamente incazzatissima per le atrocità e le prepotenze che
veniamo a sapere attraverso i vari media più o meno leccaculo del potere.
La città ormai tristemente famosa per aver votato in modo plebiscitario per
le più schifose destre della storia è purtuttavia coperta di bandiere
arcobaleno nonchè splendente di sole in un cielo limpidissimo e azzurro e
gli alberi sono anche fioriti di bianco e di rosa.
Come dire che certe volte non si può che lasciarsi andare alla semplice
gioia di vivere e così è.
Ho riletto due volte o tre il tuo messaggio e ci trovo dentro una bella
intensità, una seria intenzione di cercare una strada per iniziare qualcosa
di positivo proprio a partire dal negativo. Qui credo siamo proprio al
centro della questione: la creatività negata ma irrefrenabile degli esseri
umani. Il segno indelebile della nostra naturalità affinata ma niente
affatto cancellata dalla coscienza. In me come donna questo profondo legame
con le radici della vita al confine tra l'istinto e la coscienza si esprime
soprattutto nell'essere madre. Ma questa sarebbe tutto sommato una banale
condizione di progenitrice se non si ricollegasse ad una più ampia
rivendicazione di qualità dell'esistere. La critica della vita quotidiana in
fondo per me non è mai stata altro che la critica di una vita senza spazio
per la creazione di sè e di senso. Come si vive in modo creativo ciascuno lo
sa a partire fin dai primi giochi nella culla. Il luogo comune secondo il
quale la priorità sarebbe universalemnte attribuita alla soddisfazione dei
bisogni primari non riesce a spiegare il perchè siamo perennemente
insoddisfatti anche con la pancia piena. I segreti del piacere e delle
strade che vi portano attraverso il gioco, la forza delle parole e dei gesti
tesi a creare relazioni e progetti collettivi per amplificare il piacere di
giocare con la realtà ovvero di crearla man mano che azioni e re-azioni
entrano in campo sono da sempre l'oggetto più ambito dagli esseri umani.
Credo che un bambino affamato sarà sempre disposto a lanciarsi sul pezzo di
pane che gli si porge ma avrà comunque gli occhi attenti soprattutto al
pallone che corre sulla sabbia. Afferrerà certamente il pane ma subito
correrà con gli altri dietro il pallone.
Quindi per sintetizzare ti restituisco l'impressione che mi arriva dalle tue
parole (tu non lo sai ma io mi sento un po' strega) sento che hai voglia di
creare: non so se vorrai occuparti di un bambino abbandonato, di un
cagnolino da adottare o del "bambino creativo" che hai dentro. So che la
forza che hai bisogno può nascere da un progetto concreto in cui ti stupirai
di vedere la tua forza che a priori ti sembra di non avere, moltiplicarsi
come per miracolo nella misura in cui trarrai piacere dal progetto
intrapreso. Dici che vivi in un buco e dunque è facile che ci siano luoghi
abbandonati che non interessano a nessuno da occupare e trasformare magari
per cucinare con gli amici, fare una radio su internet, coltivare cose
proibite, fare libri o riviste, tramare contro lo stato e i suoi sbirri,
sperimentare modi di stare insieme senza scassarsi i coglioni a vicenda e
nella gratuità, ecc.
Credimi la vita davvero non si misura in quantità ma in qualità e le
prospettive che i giochi cominciati da te poterebbero essere continuati da
altri (figli o amici e compagni è lo stesso) non è così spiacevole.
"A proposito di Schmidt" non l'ho visto ma se lo trovo lo vedrò per capire
meglio ciò che dici.
Scusami se ti posso dare l'impressione di una vecchia zia piena di consigli,
non mi sento affatto più saggia di te.

ciao
gilda

----- Original Message -----
From: "clochard" <spartacok@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Friday, April 04, 2003 1:47 AM
Subject: [Cerchio] PER NOI


> Mi scuso x essere sparito x tanti gg.
> La spiegazione è in quello stare con il culo a terra di cui dicevamo, 1

mare
> di incombenze pratike da smazzarmi e anke 1 sorta di imbarazzo, come la
> sensazione di ripetere la Lotta Continua delle lettere intimiste proprio
> durante l'accadere di massacri e atrocità inenarrabili.
> A Magius vorrei dire ke mi hanno sorpreso e dispiaciuto la sua vicenda. A
> esser proprio cinici, si potrebbe guardare alla tua autoreclusione come la
> lucida reazione alla consapevolezza ke là fuori, anke in 1 città complessa

e
> "calda" come roma, nn c'è davvero niente. Ma questo è 1 discorso tirato x

i
> capelli: l'hai molto sofferta questa storia!
> Tuttavia neank'io mi sono preservato dall'autodistruzione: mentre bruciavo
> affetti intorno a me, bruciavo anke me stesso e devastavo il mio corpo in
> modi molto efficaci. Ank'io ho odio introflesso, rancori, invidie,
> concrezioni di fascismo, tutte cose ke cozzano con i miei "valori" di
> libertario.
> Ringrazio Tuula x la sua attenzione e addirittura x i suoi apprezzamenti
> :-)).
> No, nella real life non sono uno scassacazzi. Nei miei periodi migliori ho
> fatto felice e sentir viva 1 sacco di gente - anke se conosco il detto "ki
> si loda si sbroda" :-)
> Sono poi d'accordo con te sul riskio ke quella della "verità" possa
> diventare l'ennesima metafisica. Anzi, nn è 1 riskio, ma qualcosa già
> avvenuto!
> Ma il filo della discussione penso ke, tra tutti noi, possa tenerlo Gilda.
> Ti 6 fatta comprendere benissimo con l'immagine del respiro. Io stesso ho
> attraversato diverse volte processi di morte-rinascita. Ma questa volta è
> diverso. L'agonia è molto + lunga, il corpo ha preso la cosa un po' troppo
> alla lettera, x soprammercato ci ho caricato 1 sbandata alcolica, dopo
> essere stato quasi astemio tutta la vita.
> Mi spiegherei meglio se aveste visto "A proposito di Schmidt". Nn è 1

delle
> tante crisi, ma forse l'ultima. Ci ho rivisto alcuni aspetti della mia

vita
> quotidiana: l'insonnia e, paradossalmente, un eccessivo rapporto col
> cuscino. Il sentirsi stanki, o addirittura la paura e la nausea x la vita,

e
> il nn riuscire a dormire.
> Questa cosa mi spiazza enormemente, vekkio stakanovista e soprattutto
> sekkione. Mi sembra tutto tempo sottratto al leggere,

all'informarmi...anke
> se so ke anke queste possono benissimo diventare forme di stordimento, di
> oblio di sé.
> E poi l'avere a questo punto l'orizzonte della vita alle spalle e nn +
> davanti, come fino a nn troppo tempo fa.
> Vedere in ogni morte la PROPRIA, mentre, quando si è + giovani, la morte è
> sempre quella degli altri, x quanto dolore possa recarci.
> Insomma: 1 nuova fenomenologia del culo a terra!
> Prosegui con 1 discorso affascinante, stimata Gilda:
>
> "Creare un legame, permettere che la passione lo trasformi

"pericolosamente"
> in qualcosa che non immagini di poter perdere e poi, al momento della

fine,
> accettare il dolore della perdita con la consapevolezza che questo è il
> rovescio della medaglia e nient'altro. A questo punto l'esistenza smette

di
> avere significati esterni ad essa, non si va a cercare una spiegazione
> "superiore" o "universale". Si ricomincia a vivere per la semplice

curiosità
> di cosa verrà dopo. Ci si guarda di nuovo intorno a cercare di incrociare
> altri sguardi, altre avventure".
>
> Questa è esattamente la mia visione del mondo e del divenire (o almeno 1

sua
> parte rilevante), l'ho messa e cerco di metterla in pratica.
> Xmettimi 1 citazione di Deleuze, nn x fare salotto, ma xké fa al caso
> nostro: "Non è facile essere un uomo libero: fuggire la peste

(emozionale),
> organizzare gli incontri, aumentare la potenza dell'azione, commuoversi di
> gioia, moltiplicaregli affetti che esprimono o sviluppano un massimo di
> affermazione. Fare del corpo una potenza che non si riduce all'organismo,
> fare del pensiero una potenza che non si riduce alla coscienza...insegnare
> all'anima a vivere la propria vita e non a salvarla...".
> Stai tranquilla, penso ke siamo a distanza di sicurezza dal cristianesimo.
> I miei dubbi non riguardano cosa sappiano fare le nostre mani. Con errori

e
> limiti hanno sempre plasmato benissimo la parte di realtà ke gli

competeva.
> Ma: quante energie hanno ancora?
> E x ki, come me, vive nell'isolamento pur essendo estremamente socievole:
> quali sguardi incrociare? A quali avventure tenersi pronti?
> Io mi dispero proprio x questo sprecare la vita, conseguenza delle troppe
> sconfitte incassate, ke mi legano a 1 buco immondo.
> Perdonami, nn volevo trasmettervi paranoia.
> In questa discussione - ma soprattutto nella realtà - nn voglio essere 1
> vampiro ke nn molla gli interlocutori finké nn gli ha trasmesso tutta la

sua
> nevrosi, angoscia, risentimento contro la vita. Vissuti in cui vedo

peraltro
> la faccia, come dire, esistenziale, del comando capitalistico.
> Onestamente nn penso di essere 1 di questi "malati", ma 1 creatura

danzante
> rimasta isolata in 1 sacca.
> Ciao, forse state rimettendo in moto certi miei meccanismi bloccati.
>
> enrico
>
>
>
>
> per cancellarsi dalla lista, andare su

https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cerchio