[Lecce-sf] Fw: rossonotizienet n. 28 - aprile 2003

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Szerző: Carlo Mileti
Dátum:  
Tárgy: [Lecce-sf] Fw: rossonotizienet n. 28 - aprile 2003



> ROSSONotizieNet
>
> numero 28 - aprile 2003
>
>
> periodico elettronico dell'Associazione Culturale Punto Rosso
>
>
>
> FERMIAMO LA GUERRA - FERMIAMO IL MASSACRO
>
> Fermiamo la mano degli apprendisti stregoni che, pur di mantenere il
> dominio sulle risorse strategiche, di occupare regioni del mondo cruciali,
> di perpetuare un ordine mondiale iniquo, non recedono di un passo dallo
> scatenare l'inferno. Basta con lo scempio dei corpi, dell'ambiente, della
> democrazia, della cultura, della vita. Basta morti, basta dolori, basta
> distruzioni. Basta con la banda di avventurieri che pretende di governare
> il mondo.
> L'Associazione Culturale Punto Rosso e il Forum Mondiale delle Alternative
> daranno come sempre il loro contributo, assieme al movimento, alle forze
> politiche, agli uomini e alle donne di buona volontà, di

contrinformazione,
> di controcultura e di mobilitazione per affermare la giustizia e la pace.
>
> Consultate il sito
> http://www.fermiamolaguerra.it
> e per Milano
> http://www.fermiamolaguerra.it/milano
>
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> Sommario
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> Iniziative
> Milano: Assemblea Nazionale dell'Assocaizione Culturale Punto Rosso - Fma
> (17 maggio)
>
> Lup - Libera Università Popolare - i prossimi corsi
> - Il Capitale di Marx
> - Il Sistema della Comunicazione
> - Immigrazione e globalizzazione
>
> Milano: presentazione del libro, Nord Sud uniti nella lotta di Vincenzo
> Guerrazzi (4 aprile)
> Milano: Toni Negri, Vittorio Morfino e altri sulla Stategia della
> Moltitudine (4 aprile)
>
> Materiali
> - Dichiarazione finale del Primo Forum Mondiale Alternativo dell'Acqua (in
> allegato)
> - Lettera di Guido Oldrini sulla guerra
> - Luigi Vinci di ritorno dalla Turchia, sulla situazione dei detenuti
> politici curdi
> - E' in edicola la nuova rivista maschile "For Men Magazine": Commento di
> una lettrice anonima per il Direttore
> - Novità Edizioni Punto Rosso: Guerra globale
>
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> ASSEMBLEA NAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO - FORUM
> MONDIALE DELLE ALTERNATIVE
>
> MILANO, SABATO 17 MAGGIO 2003, dalle ORE 10.30 ALLE 19.30 presso la SALA
> AEM in via della Signora 10 (MM1 - MM3 Duomo).
>
> Questa assemblea vuole essere, in primo luogo, una occasione di analisi e
> confronto sulla situazione politico-culturale attuale. Con particolare
> riferimento alle condizioni e alle prospettive del movimento dei movimenti
> di cui facciamo parte, nello sforzo di immaginazione e di proposizione per
> i lineamenti fondamentali di una politica e di una cultura comune di
> alternativa. Anche in riferimento alle sorti di una possibile rifondazione
> della sinistra italiana.
>
> In secondo luogo si cercherà di tessere una rete culturale e sociale in
> grado di produrre queste ricerche e di vivificarle nelle articolazioni
> nazionali e internazionali di movimento.
>
> In proposito verrà messo in rete un breve un documento introduttivo, che
> farà da contributo comune e iniziale alla discussione.
>
> All'assemblea è prevista la presenza di François Houtart, segretario
> generale del Forum Mondiale delle Alternative e un intervento introduttivo
> di Mimmo Porcaro (studioso della politica).
>
> Siete tutti ivitati........
>
>
>
> --------------------------------------------------------------------------

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>
> LUP- LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE
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>
>
> prossimi corsi
>
>
>
>
> Dipartimento di storia della filosofia e del pensiero umano "Ernst Bloch"
>
>
>
> Il pensiero occidentale attraverso le sue grandi opere.
>
>
>
> A seguito del grande interesse suscitato dai corsi svolti nei due anni
> passati sulla
>
> storia del pensiero occidentale, riprendiamo questo percorso a partire
> dalle grandi opere di questo pensiero, come momenti paradigmatici della
> storia della filosofia.
>
>
>
> Undicesimo Corso
>
>
>
> IL CAPITALE DI MARX
>
>
>
> Durata: 3 lezioni. Luogo: Punto Rosso, Via Morigi 8, Milano. Quota di
> iscrizione: 10 Euro
>
>
>
> Martedì 1 Aprile 2003, ore 18.30-20-30
>
> Introduzione alla filosofia di Marx
>
> Relatore: Giorgio Giovannetti
>
>
>
> Martedì 8 Aprile 2003, ore 18.30-20-30
>
> Il Capitale (I)
>
> Relatore: Giorgio Riolo - Roberto Mapelli
>
>
>
> Martedì 15 Aprile 2003, ore 18.30-20-30
>
> Il Capitale (II)
>
> Relatore: Giorgio Riolo - Roberto Mapelli
>
>
>
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>
>
>
> Dipartimento di critica dell'economia politica e della società "Rosa

Luxemburg"
>
>
>
> IL SISTEMA DELLA COMUNICAZIONE.
>
> PARTE I: LA STORIA, LA STRUTTURA, LE PROSPETTIVE NELL'ERA DELLA GUERRA

GLOBALE.
>
>
>
> Durata: 4 incontri. Luogo : Punto Rosso, via Morigi 8, Milano. Quota di
> partecipazione: 15 euro
>
>
>
> Primo incontro. Mercoledì 26 Marzo, ore 18.30
>
> Il sistema dei media: storia e problemi.
>
> Relatore: Giovanni Cesareo (Politecnico di Milano)
>
>
>
> Secondo incontro. Mercoledì 2 Aprile, ore 18.30.
>
> Il sistema dei media: l'economia della comunicazione, i giganti
> dell'informazione, i rapporti con la politica.
>
> Relatore: Francesco Siliato (Politecnico di Milano)
>
>
>
> Terzo incontro. Mercoledì 9 Aprile, ore 18.30
>
> Le nuove tecnologie: sviluppi e previsioni.
>
> Relatore: Roberto Rosso (gruppo comunicazione del Social Forum).
>
>
>
> Quarto incontro, mercoledì 16 Aprile, ore 18.30
>
> Il sistema dei media e il sistema di guerra: le relazioni, la comune
> struttura di potere, le contraddizioni.
>
> Relatore: Giovanni Cesareo (Politecnico di Milano).
>
>
>
> IL SISTEMA DELLA COMUNICAZIONE. PARTE II: LA REALTA', L'IDEOLOGIA, LE
> ALTERNATIVE.
>
>
>
> Durata: 3 incontri. Luogo: Punto Rosso, via Morigi 8, Milano. Quota di
> partecipazione: 10 euro
>
>
>
> Primo incontro. Mercoledì 7 Maggio, ore 18.30.
>
> Gli effetti della comunicazione mediatica: strategie, presunzioni,
> ideologia, realtà.
>
> Relatore: Francesco Siliato (Politecnico di Milano).
>
>
>
> Secondo incontro. Mercoledì 14 Maggio, ore 18.30
>
> Il lavoro nel sistema informativo: la forma di apparato, l'impresa,
> l'organizzazione, le alternative.
>
> Relatore: Giovanni Cesareo (Politecnico di Milano)
>
>
>
> Terzo incontro. Mercoledì 21 Maggio, ore 18.30.
>
> I media alternativi e di movimento.
>
> Relatori: Roberto Savio (Ips, consiglio internazionale FSM), Claudio
> Jampaglia (responsabile comunicazione Attac Italia).
>
>
>
> -------------------------------------------------------------------------

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>
>
>
> Dipartimento di Studi Internazionali "Patrice Lumumba"
>
>
>
> IMMIGRAZIONE E GLOBALIZZAZIONE
>
> I MIGRANTI E IL CONFLITTO SOCIALE NELL'ERA DEL NEOLIBERISMO
>
>
>
> Le migrazioni d'individui non sono un fenomeno sociale dei nostri giorni.
> Sono piuttosto una pratica storicamente sedimentata nel processo evolutivo
> della società umana. Il movimento di popolazioni da un luogo ad un altro è
> fenomeno riscontrabile in tutte le epoche storiche. La storia dell'uomo è
> una storia di umanità in movimento. La stessa storia dell'Europa moderna
> può essere scandita dai tempi delle migrazioni interne, dagli spostamenti
> di lavoratori da un paese all'altro, dal continuo esodo dei profughi delle
> guerre che hanno insanguinato il nostro continente negli ultimi cinque
> secoli.
>
> Le immigrazioni contemporanee si iscrivono in questo continuum storico ma
> differiscono dal passato per le concause che oggi le generano. Gli attuali
> processi migratori vanno contestualizzati all'interno dell'attuale
> situazione socio-economica mondiale nella quale questi stessi si dipanano.
> Si tratta di una riflessione che non può non essere posta in termini
> sistemici all'interno di quel macro-fenomeno sociale definito
> globalizzazione.
>
> Tale è il sistema nel quale si inseriscono gli odierni processi migratori,
> non solo per il sottosviluppo generato in alcune zone del mondo dai
> processi di globalizzazione dei mercati, ma anche perché le migrazioni - e
> soprattutto le politiche di controllo delle stesse, attuate dalle
> "democrazie occidentali" - sono funzionali ai processi di precarizzazione

e
> di indebolimento della forza lavoro anche nei paesi a sviluppo avanzato.
>
> Gli incontri formativi che proponiamo cercheranno di analizzare i punti
> critici delle attuali politiche migratorie, partendo da una visione
> differente che prenderà in considerazione non tanto i risultati pratici

che
> queste politiche si propongono, quanto i riflessi sul controllo del lavoro
> migrante che le stesse provocano. Si cercherà inoltre di mettere in luce

la
> reale possibilità di una diversa politica migratoria.
>
>
>
> Durata: 4 incontri. Luogo: Punto Rosso, via Morigi 8, Milano. Quota di
> partecipazione: 20 Euro
>
>
>
> 1) Venerdì 9 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatore Andrea De Bonis
>
> Processi migratori e politiche di controllo
>
> I movimenti di popolazione negli ultimi due secoli: la creazione della
> figura giuridica dello straniero - le migrazioni del dopoguerra - il
> controllo del lavoro migrante nella Germania - migrazioni e

segregazionismo
> in U.S.A.
>
>
>
> 2) Giovedì 15 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatori Marco Ferrero e Anna

Andrian
>
> La costruzione della fortezza Europa
>
> Diritto diseguale e controllo del lavoro migrante - il modello tedesco del
> lavoratore-ospite (Gastarbeiter) - il modello assimilazionista francese -
> il modello inglese: tra imperialismo e riconoscimento - le nuove

migrazioni
> nell'Europa del Sud - le politiche europee di immigrazione e asilo.
>
>
>
> 3) Venerdì 23 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatrici Flavia Favero e Roberta
> Rossolini
>
> I processi migratori e l'ibridazione culturale
>
> Multicultura, intercultura, transcultura? - diversità/affinità tra
> esperienze geoculturali differenti - razza, etnia, cultura: i rischi di
> vecchie e nuove etichette - alla scoperta dell'ibridazione culturale.
>
>
>
> 4) Venerdì 30 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatori Andrea De Bonis e

Eleonora
> Garosi, con la partecipazione del Professor Salvatore Palidda -
>
> L'immigrazione in Italia: precarietà e criminalizzazione
>
> La criminalizzazione dei migranti - Soft-apartheid e differenza giuridica
> del migrante - Sans-papiers ed economia informale - la cittadinanza come
> diritto esclusivo - il controllo del lavoro migrante in Italia - proposte
> per una possibile nuova politica migratoria.
>
>
>
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>
> Nord Sud Uniti nella lotta di Vincenzo Guerrazzi, Fratelli Frilli Editori
>
> Un racconto di rabbia proletaria
>
> Un classico della letteratura operaia!
>
>
>
> Milano. Venerdi 4 aprile alle ore 18 presso la Fnac di Via Torino Giorgio
> Riolo della Associazione Culturale Punto Rosso presenterà il volume "Nord
> Sud uniti nella lotta" di Vincenzo Guerrazzi. Interverrà Giorgio Roilo,
> Segretario Camera del Lavoro Milano. Sarà presente l'Autore.
>
>
>
> Un romanzo di rottura che negli anni '70 provocò una breccia nelle

certezze
> massimaliste della sinistra di allora e che oggi si rivela quanto mai
> attuale. Il libro fu la prima opera di letteraria ad essere sequestrata
> dopo l'Unità di Italia.
>
> Esaurito da tempo, lo riproponiamo oggi convinti che il dibattito che
> allora generò, non si sia ancora sopito.
>
>
>
> --------------------------------------------------------------------------

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>
>
>
> Teatro Franco Parenti
>
> Via Pier Lombardo 14 - Milano
>
> Venerdì 4 aprile 2003, ore 18
>
>
>
> Toni Negri, Laurent Bove, Filippo Del Lucchese, Vittorio Morfino
>
>
>
> La strategia della moltitudine
>
>
>
> In occasione della pubblicazione del libro di Laurent Bove, La strategia
> del 'conatus', IV volume della collana «Spinoziana» delle Edizioni Ghibli.
>
>
>
> --------------------------------------------------------------------------

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>
>
>
>
>
> Al Magnifico Rettore della Università degli studi
>
> di Bologna, Prof. Pier Ugo Calzolari;
>
> e, per conoscenza, al Prof. Franco Fabbroni (Preside della
>
> Facolta di Scienze della Formazione), al Prof. Giorgio
>
> Sandri (Direttore del Dipartimento di Filosofia); ai
>
> quotidiani Liberazione, il manifesto, l'Unità, La Repubblica,
>
> La Stampa, Il Corriere della Sera, Il Resto del Carlino, Il Domani,
>
> Il Messaggero, Il Mattino; ai settimanali La Rinascita della
>
> Sinistra, Avvenimenti, l'Espresso; e al mensile Il Calendario del popolo
>
>
>
>
>
> Bologna, marzo 2003
>
>
>
> Illustre Professore,
>
>             senza risoluzione alcuna da parte dell'ONU, ma con la
> dichiarata complicità dell'Italia, anzi con il suo apporto e sostegno
> attivo, gli Stati Uniti d'America stanno scatenando una furiosa e
> sanguinosa offensiva militare nei confronti dell'Iraq. E' un fatto
> intollerabile, di una gravità senza termini di paragone e, per un paese

che
> pretende di parlare in nome della 'democrazia', anche senza precedenti. La
> Costituzione della Repubblica italiana vieta ogni guerra, se non per

difesa
> in caso di aggressione; ma non risulta proprio che l'Iraq ci abbia
> aggrediti. Come professore che ha giurato fedeltà alla Costituzione
> repubblicana, io non voglio né posso tacere di fronte a questa aperta
> violazione costituzionale (non legittimabile da alcun atto ordinario del
> Parlamento), e tanto meno nel luogo dove principalmente svolgo il mio
> lavoro, l'Università. Non ho taciuto all'epoca dei criminali bombardamenti
> NATO sulla Serbia; non taccio certo ora, quando lo scopo dei bombardamenti
> è di preparare una invasione, un cambio imposto di regime e un'occupazione
> rispondente agli interessi economici americani.
>
>             Con la presente La informo (e, tramite la stampa, informo
> l'opinione pubblica) della mia decisione di non tenere più una sola
> lezione, un seminario, una seduta di esami o altra incombenza

dell'attività
> didattica di cui sia responsabile io personalmente, senza dare contestuale
> lettura all'uditorio, ogni volta di nuovo, del testo della presente
> lettera, corredandola di tutti i chiarimenti necessari per comprendere la
> realtà della situazione: cioè quali siano oggi nel mondo i veri "paesi
> canaglia", perché gli Stati Uniti d'America rappresentino un pericolo per
> l'umanità, che tragica responsabilità storica si assuma l'Italia
> schierandosi ciecamente al loro fianco. D'altronde la minaccia americana

di
> far uso contro i "terroristi" anche di testate nucleari, di gas tossici e
> di altre sostanze proibite mostra bene, per sé sola, da che parte venga la
> minaccia terroristica (senza virgolette).
>
>             Come vede, non Le sto parlando di una protesta solo formale,
> condizionale, una tantum. Le sto parlando di una protesta di cui ho già
> avvertito preventivamente i miei studenti, che ora, inviandola a Lei e

alla
> stampa, rendo non solo effettiva ma pubblica, e che continuerò a levare a
> gran voce per ogni dove, senza interruzione, sino a che non venga posta
> fine alla ignominia di questa brutale aggressione imperialistica e gli
> aggressori, tutti indistintamente, a qualsiasi paese appartengano (nostro
> incluso), non siano chiamati a rispondere di fronte al mondo dei loro
> crimini: crimini per i quali la coscienza dei popoli non conosce la parola
> 'perdono'. Considero questo un mio preciso dovere democratico.
>
>             Distinti saluti

>
>
> (Guido Oldrini)
>
>
> Ordinario di Storia della Filosofia
>
>
>
>
>
>
>
> --------------------------------------------------------------------------

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>
>
>
> Milano, 31 marzo 2003
>
> Luigi Vinci, Europarlamentare Prc
>
> di ritorno dalla Turchia, sui detenuti politici curdi
>
>
>
> Venerdì 28 marzo si è aperto il nuovo processo a Leyla Zana e agli altri
> tre parlamentari curdi in carcere da nove anni per aver espresso in curdo
> il loro giuramento di fedeltà allo stato turco, all'atto del loro
> insediamento, nel 1991, e la sua la prima seduta si è conclusa con il
> rifiuto della loro scarcerazione. La prossima seduta sarà il 25 aprile.
> Sarò presente anche ad essa, assieme ad altri parlamentari europei.
>
>
>
> Il processo è stato riaperto a seguito della sentenza della Corte di
> Strasburgo (tribunale incaricato di giudicare in materia di diritti umani,
> legato al Consiglio d'Europa, organismo del quale anche la Turchia è
> membro) che ha condannato, qualcosa come un paio di anni fa, la Turchia in
> quanto il precedente processo non era stato equo, per la presenza nel
> consesso giudicante, il Tribunale per la sicurezza dello stato, di giudici
> militari, inoltre le accuse (nientemeno che di separatismo e terrorismo)
> non erano state provate e i diritti della difesa erano stati violati. Dopo
> avere rifiutato a lungo la Turchia, con il nuovo Governo islamico, ha
> modificato le sue leggi appunto per consentire la riapertura del processo.
>
>
>
> Tuttavia l'attuale Tribunale per la sicurezza dello stato, pur ora
> costituito da giudici civili, ha rifiutato la scarcerazione degli

imputati,
> esattamente come se la sentenza precedente continuasse a essere valida. In
> questo esso ha anche violato una parte della sentenza di condanna della
> Corte di Strasburgo, che intimava alla Turchia di rimettere i condannati
> nelle condizioni nelle quali essi erano precedentemente alla condanna
> ingiusta subita, cioè in sostanza di scarcerarli.
>
>
>
> Questo fatto la dice lunga sulle condizioni reali della democrazia e dei
> diritti umani in Turchia ancora oggi, dopo cioè la "legalizzazione"
> dell'esistenza dei curdi. Alle riforme, anche significative,

costituzionali
> e giuridiche introdotte dall'ultimo Governo Ecevit e, soprattutto,
> dall'attuale Governo islamico non corrisponde in concreto quasi nulla. E
> non solo a livello di atti della magistratura ma nel trattamento della
> popolazione curda: ho avuto numerosi incontri nei giorni scorsi, ad Ankara
> e a Istanbul, con i rappresentanti del partito curdo Dehap (ex Hadep) e

con
> le associazioni impegnate sul terreno dei diritti umani, che mi hanno
> appunto testimoniato questo fatto e inoltre come tutto il processo
> giuridico e pratico delle riforme democratiche sia stato bloccato e in
> parte si stia invertendo, in connessione con la guerra all'Iraq. Sotto
> questo profilo va rammentato, in particolare, non solo come la Corte
> costituzionale abbia sciolto, con sentenza definitiva, nelle scorse
> settimane il partito Hadep ma abbia anche avviato un procedimento per
> arrivare allo scioglimento del partito Dehap, prontamente costituito in
> sostituzione di Hadep.
>
>
>
> Ancor meno nota qui da noi del fatto della ripresa del processo ai quattro
> parlamentari curdi e della storia che la precede è la condanna delle

scorse
> settimane, sempre da parte della Corte di Strasburgo, della Turchia a
> proposito del processo a Öcalan. La Corte ha cioè stabilito che anche in
> questa circostanza il processo non è stato equo e che i diritti della
> difesa sono stati violati. Inoltre ha stabilito che il trattamento subito
> dopo la cattura da Öcalan è stato lesivo dei suoi diritti, sia perché egli
> non ha potuto accedere ad un giudice (in Kenia), sia per la brutalità del
> trattamento. La Corte non ha invece stabilito che la cattura stessa è

stata
> illegale. Ma ciò che è più importante è che essa ha stabilito che anche
> questo processo andrà rifatto.
>
>
>
> Contro la parte negativa di questa sentenza gli avvocati di Öcalan faranno
> ricorso, e a sua volta farà ricorso contro il complesso della sentenza il
> Governo turco. Quindi la Corte di Strasburgo dovrà riesaminare la

questione
> e ripronunciarsi. Non ho idea di quanto tempo questo richiederà. Ritengo
> assai probabile, in ogni caso, che la sentenza verrà confermata. E quindi
> che anche questo processo andrà, prima o poi, rifatto.
>
>
>
> Si apre a questo punto la questione di un intervento da parte dell'Unione
> Europea più serio del solito sul versante delle condizioni stesse della
> giurisdizione in Turchia. Qui purtroppo ci muoviamo contro la corrente di
> fondo, e più in Parlamento Europeo che sul versante della Commissione
> Europea. Le complicità o la sprovvedutezza che finisce per essere
> complicità con le violazioni assidue in Turchia dei diritti umani sono
> largamente diffuse in Parlamento Europeo, e non solo nelle destre ma nei
> socialisti e negli stessi verdi, ai quali anzi dobbiamo recenti
> comportamenti a dir poco aberranti. Comunque vedremo di fare il possibile.
>
>
>
> Di che si tratta, esattamente, in fatto di giurisdizione. Cominciamo con

il
> nuovo processo ai quattro parlamentari curdi. Ho già detto del rifiuto di
> scarcerarli. Ma anche i "dettagli" del processo appena iniziato sono
> significativi. Il Procuratore dello stato (cioè l'accusa) siede accanto ai
> giudici, in alto, gli avvocati della difesa sono ammucchiati in basso. Gli
> imputati sono circondati da militari della gendarmeria (la polizia
> militare) mitra in pugno, e anche il pubblico è controllato mitra in pugno
> da questi militari, oltre che dalla polizia. Il procuratore ha preso parte
> alle riunioni del Tribunale in camera di consiglio, da non credere! (mi
> informo se è legale, gli avvocati mi rispondono che in Turchia è "prassi",
> anche questo è da non credere). Il processo non è affatto pubblico, come

in
> precedenza dichiarato, e come dovrebbe legalmente essere, ma possono
> assistervi solo i familiari degli imputati, le rappresentanze politiche
> (curde) indicate dalla difesa, le rappresentanze dell'Unione Europea

(della
> Commissione, del Consiglio, quest'ultimo attraverso l'Ambasciata greca,

del
> Parlamento Europeo, delle Ambasciate infine di Germania e Gran Bretagna),
> alcuni parlamentari turchi, tra i quali anche il Presidente della
> commissione sui diritti umani. L'accesso all'aula e allo stesso edificio
> del tribunale era presidiato da cordoni della polizia, della gendarmeria e
> dell'esercito, e per quanto mi riguarda la polizia ha pure tentato di non
> farmi entrare.
>
>
>
> Ma tutto questo è nulla rispetto alle condizioni nelle quali è incarcerato
> Öcalan e al problema di giurisdizione che anche qui si pone. Ne ho
> incontrato gli avvocati sabato sera. E dunque Öcalan sino a tre o quattro
> settimane fa e per ben tre mesi e mezzo non ha potuto incontrare nessuno,
> né i familiari né gli avvocati, con il pretesto che il mare (è

incarcerato,
> come è noto, su un'isola) era mosso. Gli è impedito di scrivere. Gli è
> impedito di avere un televisore. Può ascoltare solo la radio, ma questa
> prende solo un canale (statale). I quotidiani ai quali egli ha accesso
> vengono precedentemente sforbiciati delle notizie politiche. Infine quando
> gli avvocati si sono rivolti al Ministero della giustizia perché
> intervenisse su queste condizioni, la risposta è stata che il caso Öcalan
> non è di sua pertinenza, ma di pertinenza "superiore"! cioè, si legga, del
> Comitato, che raggruppa i vertici politici e quelli militari, per la
> sicurezza dello stato.
>
>
>
> Concretamente, perciò, anche questo attraverso questa vicenda risulta
> chiaro: che ad onta delle stesse recenti modifiche costituzionali, che
> ricompongono e ridimensionano i poteri di questo Comitato, la Turchia

sulle
> questioni essenziali continua a essere governata, dietro le quinte, dai
> militari.
>
>
>
> Riferisco poi, mi sembra molto importante, di come attraverso i suoi
> avvocati Öcalan mandi un messaggio alla Turchia e al popolo curdo della
> Turchia sulla guerra. Ribadendo la sua idea che la questione curda debba
> trovare la sua soluzione positiva nel quadro dello stato turco e con mezzi
> pacifici, egli mette però in guardia il potere o i poteri turchi su come

un
> intervento militare nel nord dell'Iraq non solo aprirebbe un altro
> conflitto su vasta scala in quest'area ma lo riaprirebbe nella stessa
> Turchia, inoltre comprometterebbe, probabilmente in via definitiva,
> l'entrata della Turchia nell'Unione Europea, assieme al processo di
> democratizzazione del paese. Öcalan inoltre auspica che la sua questione
> venga sottoposta ad un tribunale imparziale e a carattere internazionale,
> nel quale si possa finalmente arrivare ad una discussione sulla guerra
> della Turchia alla propria popolazione curda, sulle responsabilità
> effettive dunque di Öcalan e del PKK così come di quelle dello stato

turco.
> Egli infine chiede a noi e a tutti un'attenzione più assidua e più forte
> riguardo alle condizioni stesse della sua carcerazione, delle quali ho
> appena detto.
>
>
>
> Confesso di essermi sentito non solo assai male a seguito della

descrizione
> di queste condizioni ma anche in colpa per quest'(implicito) rimprovero.

E'
> vero, ci eravamo abbastanza dimenticati di quest'uomo, di questo nostro
> compagno, e soprattutto perché (ed è un'aggravante) si tratta di una
> battaglia molto difficile. Vediamo di rimediare.
>
>
>
>
>
>
>
> --------------------------------------------------------------------------

------
>
>
>
> E' in edicola la nuova rivista maschile "FOR MEN MAGAZINE"
>
> Subject: COMMENTO DI UNA LETTRICE ANONIMA PER IL DIRETTORE
>
>
>
>
>
> Lo confesso. Ho ceduto alla tentazione di comprare la nuova rivista

maschile
>
> "For men magazine".
>
> Del resto, come potevo resistere agli affascinanti argomenti annunciati
>
> dalla copertina (che, tra parentesi, ritrae un tizio con una faccia da
>
> pirla e un asciugamano di spugna bianca che fa tanto "figo da

spogliatoio")?
>
>
>
> Almeno quattro i titoli memorabili:
>
> "Falle dire basta stanotte!"
>
> "Ricco entro Pasqua: 15 idee geniali"
>
> "Trucchi: mangi il doppio diventi la metà"
>
> "Smetti di fumare e voli ai Caraibi".
>
>
>
> Non vorrei deludere il geniale direttore Andrea Biavardi, ma a
>
> far dire "BASTA" a una donna siete già tutti bravissimi da soli poichè di
>
> solito ne abbiamo abbastanza dopo i primi tre minuti. La vostra difficoltà
>
> sta nel
>
> farle dire "ANCORA!", al limite. Ci pensi su, per il prossimo numero.
>
>
>
> Riguardo allo slogan "Ricco entro Pasqua", beh, signor Biavardi, se
>
> vuole fare le cose fatte bene, nel prossimo numero alleghi anche
>
> due simpatici gadgets: passamontagna e chiave inglese.
>
>
>
> Alla promessa "Mangi il doppio e diventi la metà", invece, tenderei
>
> anche a credere. Bisogna vedere la metà di cosa. Io se mangio il doppio,
>
> signor Biavardi, divento l'esatta metà del Partenone, in effetti.
>
>
>
> Infine, sempre in copertina, campeggia la scritta "Smetti di fumare e
>
> voli ai Caraibi". Guardi signor direttore, io non ho mai conosciuto
>
> uno che abbia smesso di fumare e che sia andato in un'isola
>
> tropicale a festeggiare. In compenso ho sentito un sacco di gente che ha
>
> cominciato a fumare sostanze illecite e s'è fatta certi viaggi senza

neanche
>
> uscire di casa che lei neanche si immagina. Ma questo è solo l'inizio.
>
>
>
> Una si illude che il peggio sia già tutto in copertina e invece no, il
>
> meglio è all'interno! A pagina cinquantadue c'è un avvincente e istruttivo
> servizio
>
> con tanto di foto redazionali su "come slacciarle il reggiseno che tiene

conto
>
> dei vari modelli (classico, seduttivo, sportivo...).
>
> A parte l'intelligenza del servizio in sè, vorrei soffermarmi sul
>
> consiglio per slacciare rapidamente il modello sportivo, che è : "se lei è
>
> spiritosa dacci un taglio con le forbici!". Biavardi, io le garantisco che
>
> sono una donna alquanto spiritosa, ma se un uomo che magari conosco da

poco,
>
> in un momento di intimità mi tira fuori dal taschino un paio di forbici,

io
> come minimo
>
> penso che sia il mostro di Milwaukee e nella migliore delle ipotesi gli
> assesto un
>
> calcio nelle palle che il mese dopo il soggetto in questione passa dal suo
> -For men
>
> magazine- a Donna Moderna.
>
>
>
> E infine, l'apoteosi vera e propria: il test "sei uno stallone o una
>
> schiappa?". Le domande sono tra le cose più esilaranti che io
>
> abbia mai letto in vita mia. In pratica sei ritenuto uno stallone se
>
> rispondi sì a domande come questa: "Ti è mai capitato di farlo con una
> donna e poco dopo,
>
> con la sua compagna di stanza?"
>
> Un sacco di volte! Alla casa di riposo "Domus Mariae". O "Di essere
>
> chiamato da una donna che ti chiede se può venire da te alle nove del

mattino?"
>
> Sì certo, da una rappresentante della Folletto.
>
>
>
> Mi fermo qui. Donne, consoliamoci: noi una volta al mese avremo
>
> pure le nostre cose, ma loro una volta al mese hanno -For men magazine- in
>
> edicola.
>
> Mica lo so chi sta peggio
>
>
>
> --------------------------------------------------------------------------

------
>
>
>
> Novità Edizioni Punto Rosso
>
>
>
> AA.VV.
>
> GUERRA GLOBALE
>
> Globalizzazione e militarizzazione del mondo. Le alternative dei movimenti
> sociali
>
> Collana libri/FMA n. 5, pp.232, 13 Euro
>
>
>
> La guerra sta diventando uno strumento per rispondere alla crisi

economica,
> politica, culturale e sociale del neoliberismo. Una crisi di consenso che
> si manifesta nella grande crescita del movimento dei movimenti e nel suo
> Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre. Così la guerra diventa guerra
> globale permanente contro i popoli del mondo, sotto lo schermo ideologico
> della lotta al terrorismo, con il ruolo soverchiante
> dell'egemonismo-imperialismo Usa.
>
> Il libro contiene vari saggi sul rapporto tra neoliberismo, guerra e
> possibili alternative e gli atti del covegno internazionale tenutosi a
> Milano il 23-24 novembre 2001, organizzato dall'Associazione Culturale
> Punto Rosso, dal Forum Mondiale delle Alternative e da Attac-Italia.
>
>
>
> Indice:
>
>
>
> Introduzione di Giorgio Riolo
>
>
>
> Saggi
>
> Il capitalismo transnazionale e la guerra: il movimento sociale per una
> alternativa
> di Wim Dierckxens
>
> L'incubo orwelliano di Geoge Bush
> di Philip Golub
>
> L'armamento del sud nel quadro unipolare dopo la fine della guerra fredda
> di François Houtart
>
> Fondamenti ideologici della guerra mondiale in corso: alle radici del
> consenso popolare
> di Giulio Girardi
>
>
>
> Interventi al convegno di Milano (23-24 novembre 2001)
>
> Samir Amin
> Bernard Cassen
> Toni Negri
> Giulietto Chiesa
> Cristophe Aguiton
> Giorgio Cremaschi
> Vittorio Agnoletto
> Mario Agostinelli
> Carla Casalini
> Marco Bersani
> Pierluigi Sullo
> Luciano Muhlbauer
> Emilio Molinari
>
>
>
> Appendice
>
> Josè Saramago
> Immanuel Wallerstein
> Intervista a Samir Amin: il terrorismo politico, il grande alibi
> Documento dei Movimenti Sociali dal Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre

2002
>
>
>
>
>
> -------------------------------------------------------------------
> ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO puntorosso@???
> FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE fma@???
> LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE lup@???
> EDIZIONI PUNTO ROSSO edizioni@???
> VIA MORIGI 8 - 20123 MILANO - ITALIA
> TEL. 02-874324 e 02-875045 (anche fax)
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