[Cerchio] PER NOI

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Autore: clochard
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Oggetto: [Cerchio] PER NOI
Mi scuso x essere sparito x tanti gg.
La spiegazione è in quello stare con il culo a terra di cui dicevamo, 1 mare
di incombenze pratike da smazzarmi e anke 1 sorta di imbarazzo, come la
sensazione di ripetere la Lotta Continua delle lettere intimiste proprio
durante l'accadere di massacri e atrocità inenarrabili.
A Magius vorrei dire ke mi hanno sorpreso e dispiaciuto la sua vicenda. A
esser proprio cinici, si potrebbe guardare alla tua autoreclusione come la
lucida reazione alla consapevolezza ke là fuori, anke in 1 città complessa e
"calda" come roma, nn c'è davvero niente. Ma questo è 1 discorso tirato x i
capelli: l'hai molto sofferta questa storia!
Tuttavia neank'io mi sono preservato dall'autodistruzione: mentre bruciavo
affetti intorno a me, bruciavo anke me stesso e devastavo il mio corpo in
modi molto efficaci. Ank'io ho odio introflesso, rancori, invidie,
concrezioni di fascismo, tutte cose ke cozzano con i miei "valori" di
libertario.
Ringrazio Tuula x la sua attenzione e addirittura x i suoi apprezzamenti
:-)).
No, nella real life non sono uno scassacazzi. Nei miei periodi migliori ho
fatto felice e sentir viva 1 sacco di gente - anke se conosco il detto "ki
si loda si sbroda" :-)
Sono poi d'accordo con te sul riskio ke quella della "verità" possa
diventare l'ennesima metafisica. Anzi, nn è 1 riskio, ma qualcosa già
avvenuto!
Ma il filo della discussione penso ke, tra tutti noi, possa tenerlo Gilda.
Ti 6 fatta comprendere benissimo con l'immagine del respiro. Io stesso ho
attraversato diverse volte processi di morte-rinascita. Ma questa volta è
diverso. L'agonia è molto + lunga, il corpo ha preso la cosa un po' troppo
alla lettera, x soprammercato ci ho caricato 1 sbandata alcolica, dopo
essere stato quasi astemio tutta la vita.
Mi spiegherei meglio se aveste visto "A proposito di Schmidt". Nn è 1 delle
tante crisi, ma forse l'ultima. Ci ho rivisto alcuni aspetti della mia vita
quotidiana: l'insonnia e, paradossalmente, un eccessivo rapporto col
cuscino. Il sentirsi stanki, o addirittura la paura e la nausea x la vita, e
il nn riuscire a dormire.
Questa cosa mi spiazza enormemente, vekkio stakanovista e soprattutto
sekkione. Mi sembra tutto tempo sottratto al leggere, all'informarmi...anke
se so ke anke queste possono benissimo diventare forme di stordimento, di
oblio di sé.
E poi l'avere a questo punto l'orizzonte della vita alle spalle e nn +
davanti, come fino a nn troppo tempo fa.
Vedere in ogni morte la PROPRIA, mentre, quando si è + giovani, la morte è
sempre quella degli altri, x quanto dolore possa recarci.
Insomma: 1 nuova fenomenologia del culo a terra!
Prosegui con 1 discorso affascinante, stimata Gilda:

"Creare un legame, permettere che la passione lo trasformi "pericolosamente"
in qualcosa che non immagini di poter perdere e poi, al momento della fine,
accettare il dolore della perdita con la consapevolezza che questo è il
rovescio della medaglia e nient'altro. A questo punto l'esistenza smette di
avere significati esterni ad essa, non si va a cercare una spiegazione
"superiore" o "universale". Si ricomincia a vivere per la semplice curiosità
di cosa verrà dopo. Ci si guarda di nuovo intorno a cercare di incrociare
altri sguardi, altre avventure".

Questa è esattamente la mia visione del mondo e del divenire (o almeno 1 sua
parte rilevante), l'ho messa e cerco di metterla in pratica.
Xmettimi 1 citazione di Deleuze, nn x fare salotto, ma xké fa al caso
nostro: "Non è facile essere un uomo libero: fuggire la peste (emozionale),
organizzare gli incontri, aumentare la potenza dell'azione, commuoversi di
gioia, moltiplicaregli affetti che esprimono o sviluppano un massimo di
affermazione. Fare del corpo una potenza che non si riduce all'organismo,
fare del pensiero una potenza che non si riduce alla coscienza...insegnare
all'anima a vivere la propria vita e non a salvarla...".
Stai tranquilla, penso ke siamo a distanza di sicurezza dal cristianesimo.
I miei dubbi non riguardano cosa sappiano fare le nostre mani. Con errori e
limiti hanno sempre plasmato benissimo la parte di realtà ke gli competeva.
Ma: quante energie hanno ancora?
E x ki, come me, vive nell'isolamento pur essendo estremamente socievole:
quali sguardi incrociare? A quali avventure tenersi pronti?
Io mi dispero proprio x questo sprecare la vita, conseguenza delle troppe
sconfitte incassate, ke mi legano a 1 buco immondo.
Perdonami, nn volevo trasmettervi paranoia.
In questa discussione - ma soprattutto nella realtà - nn voglio essere 1
vampiro ke nn molla gli interlocutori finké nn gli ha trasmesso tutta la sua
nevrosi, angoscia, risentimento contro la vita. Vissuti in cui vedo peraltro
la faccia, come dire, esistenziale, del comando capitalistico.
Onestamente nn penso di essere 1 di questi "malati", ma 1 creatura danzante
rimasta isolata in 1 sacca.
Ciao, forse state rimettendo in moto certi miei meccanismi bloccati.

enrico