Premetto che non è mia intenzione alimentare una polemica che potrebbe
risultare sterile se fosse interpretata solo come uno sfogo personale fine a
se stesso.
La questione della linea e/o prese di posizione da parte della segreteria
naz. dei DS e di esponenti vari non è di secondaria importanza rispetto ai
modi che si sono dati i Fori sociali nel loro percorso di mobilitazione per
dire no alla guerra.
Intanto molti esponenti a livello locale e nazionale sono presenti nei vari
forum - in secondo luogo le scelte diessine a livello centrale e locale sono
riuscite - in qualche modo - a condizionare il percorso dei forum.
Sicuramente in modo parziale e tangenziale, comunque non trascurabile e da
non sottovalutare anche per le scadenze che ci riserverà il futuro.
Non solo le scelte e le prese di posizione dei DS ma anche della CGIL - a
livello di segreteria nazionale - non di correnti interne.
Non dimentichiamoci che ai tempi della guerra in Kossovo i DS erano al
governo e che la CGIL non solo non fece nulla ma arrivò a diffondere un
famoso documento nel quale asseriva che "Questa guerra è una triste
necessità".
La memoria del passato è sempre utile, ci fa affrontare meglio e più
coscientemente il presente e ci fa ragionare sul futuro.
Oggi la situazione non è poi tanto diversa negli esiti e nella
mobilitazione.
I DS si perdono in discussioni orrende sulla durata della guerra, se sia
meglio lunga o corta, grassa o magra e la CGIL non fa poi tanto di meglio.
Avevano detto solennemente che alla prima bomba avrebbero fermato l'Italia.
Tutto ciò non è avvenuto.
Avevano progettato uno sciopero europeo che si è perso nei corridoi delle
confederazioni - non hanno neanche insistito più di tanto.
Adesso fanno qualche marcia insieme ai forum sociali e ai comitati ma con
poca convinzione. A Genova qualche decina di persone con 4 banderuole.
Insomma DS e CGIL sono il fanalino di coda di un grande movimento che però
non riesce ad essere fino in fondo la locomotiva trainante dell'opposizione
alla guerra e l'alfiere di un nuovo modo di fare politica.
Un altro mondo è necessario e un'altra politica è possibile.
In merito al "luogo" dove esercitare critiche e dibattiti credo che le liste
fori sociali siano la sede più opportuna.
Se c'è chi vuole relegare il dibattito in qualche ghetto si metta il cuore
in pace, non ci riuscirà.
La discussione deve essere libera - il mio plauso alla mail di Laura che
chiarisce esattamente lo spirito di questa lista.