Passa emedamento dell'Ulivo: non si potranno avere più di 2 reti
Decisivo le assenze nel polo e il voto di 17 "franchi tiratori"
Legge Gasparri sulle tv
governo battuto alla camera
Rutelli: "La più grande vittoria di questa legislatura"
ROMA - Maggioranza battuta alla Camera sulla riforma del sistema televisivo. A voto segreto, con l'apporto decisivo dei franchi tiratori del Polo, l'assemblea di Montecitorio ha approvato un emendamento al disegno di legge Gasparri con cui, in sostanza, si introduce il divieto, per i privati, di possedere più di due reti nazionali.
Sono stati 17 i deputati della Casa delle Libertà che hanno votato assieme al centrosinistra. E il risultato, tra gli applausi dell'opposizione, è stato che l'emendamento presentato dal diessino Giuseppe Giulietti è passato con 230 sì di fronte a 220 no. Per il disegno di legge presentato dal ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri vuol dire in sostanza che cambia completamente l'articolo 15, e nel dettaglio, che nessun soggetto privato in Italia, potrà possedere più di due reti tv "indipendentemente dal calcolo percentuale delle risorse raccolte sul mercato previsto dalla legge". Risorse che - è sempre lo stesso emendamento a prevederlo - non potranno superare il 20% del totale. Cade anche la possibilità, prevista invece nel testo originario, di possedere mezzi televisivi e giornali per un unico soggetto.
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E' un vero e proprio colpo di maglio all'impianto della legge di Gasparri, un "flop" della maggioranza su un argomento delicato che investe tra l'altro direttamente la posizione del premier Berlusconi. Così il capogruppo dell'Udc Luca Volontè definisce quanto accaduto "una cosa grave, perché il testo era concordato così con tutta la maggioranza". E il relatore della legge Paolo Romani chiede una sospensione fino ad oggi pomeriggio per un "approfondimento". Fatto sta che sono stati proprio 17 franchi tiratori a consentire quello che il leader dell'Ulivo Francesco Rutelli definisce "il successo più importante della opposizione in questa legislatura".
Franchi tiratori che si sono sommati ai numerosi assenti in aula: al momento del voto, in fatti, in 37 mancavano all'appello. Tra questi anche alcuni "big" di Forza Italia, come Cesare Previti, Claudio Scajola, Gaetano Pecorella, Gabriella Carlucci e Vittorio Sgarbi, nonchè esponenti del governo come Giuliano Urbani e Roberto Tortoli, che erano presenti alla Camera ma che sono mancati al momento di esprimersi sull'emendamento in questione.
Giuseppe Giulietti, il deputato Ds che ha firmato e presentato l'emendamento, parla di vittoria di "un libero Parlamento, della libertà dell'impresa e del mercato". E nega che si sia trattato di un "imboscata" a Berlusconi: "Perchè sono stati tanti i parlamentari del centrodestra che hanno contribuito a questo risultato".
"Ora il premier venda una rete", rincara la dose il capogruppo diessino alla Camera Luciano Violante, secondo il quale "è stato difeso il diritto degli italiani ad informare e ad essere informati".