[Lecce-sf] zio menchero si deve arrabbiare...PRECISAZIONE

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In quanto amico di Stefano ed esperto di eresie storiche e non. Stefano =
ha rapprersentato a modo suo un punto di vista sulla necessit=E0 di non =
mollare la questione migranti e Regina Pacis (dove, mi pare, si =E8 =
speso con abbastanza passione). Come cerca di ricordarci anche Rosanna =
da un altro punto di vista. Ha "spiccato" un paio di comunicati-stampa =
quasi in solitudine per ricordarci di non scomparire su questa e su =
altre questioni.
Poi, quando propone un "salto di paradigma", cio=E8 il salto verso il =
cielo della politica, dice una cosa solo sua: ad esempio il "nuovo =
Ulivo", oppure una lista trasversale alle elezioni provinciali prossime =
venture.
E' quando si fa il salto verso la politica in senso di rappresentanza e =
di governo, anche solo locale, che si prospettano cose alquanto eretiche =
e soggettive. Ma per il semplice fatto che nessuno pu=F2 pensare a un =
corto circuito tra movimenti sociali collettivi e forum sociali e =
rappresentanza politico-istituzionale: in nessun senso, n=E8 nuovo =
Ulivo, n=E8 partito-guida rivoluzionario, n=E8 ritorno al =
proporzionalismo e fine del bipolarismo, n=E8 di ricostruzione di una =
sinistra dai caratteri univoci. E' proprio la questione che non =E8 =
attingibile dai movimenti, credo io. Semmai, visto la situazione =
italiana, =E8 certo che il movimento di Porto Alegre si =E8 legato (ma =
non dissolvendosi) alla crescente opposizione sociale a questo =
allarmante governo della destra. Il rappororto movimenti-politica =E8 =
complesso, non riducibile. Non solo rispetto a partiti, coalizioni, =
candidati, liste, sbocchi istituzionali, ma proprio alla radice: cio=E8 =
l'agenda e il linguaggio che mette in campo un movimento reale e le =
culture dei partiti (anche di sinistra), tra conflitto e categorie del =
politico. Perch=E8 quando parliamo di politica a volte parliamo di =
vecchie rappresentazioni e categorie del politico, mentre la realt=E0 e =
i bisogni vanno ben oltre.
Non penso che nel social forum di Lecce vi siano problemi di =
differenziazione "strategica" o "ideologica": non siamo e non dobbiamo =
essere un collettivo politico, a me, ad esempio, non interessa stare a =
discutere di massimi sistemi, visioni ideologiche complessive. Possiamo =
solo vivere come forum, altrimenti ognuno faccia quello che gli =
suggerisce la testa e vada dove lo porta il cuore. E' singolare, ad =
esempio, come il linguggio e le analisi del movimento di Porto Alegre =
siano quasi diventati senso comune per ragazzi e persone di altre =
associazaioni, e al nostro interno rispuntino invece le corna della =
diatriba politico-ideologica. La riunione complessiva la possiamo pure =
fare, per mille motivi politici e organizzativi, per riverificare se =
possiamo contare su noi stessi, se si pu=F2 ricostruire un clima di =
fiducia e di rispetto che non guasterebbe. Ma non intendo perdere il mio =
tempo in riunioni dove discutere "se il mio marxismo lava pi=F9 bianco", =
se ci sono componenti pseudouliviste o pseudorivoluzionarie, se bisogna =
fare seminari fantasmagorici, se il Gramsci che ho studiato io =E8 =
diverso da quello che ha studiato un altro, se l'idea di un altro mondo =
possibile possa corrispondere a ideologie ottocentesche reinterpretate =
da uno studioso di Forl=EC noto soprattuto nelle bettole della sua zona, =
sul mistero glorioso della convivenza di filosofie buddiste con il =
radicalismo cattolico con il pensiero della complessit=E0 e degli =
ecosistemi con il neo o postmarxismo. Siamo plurali e diversi, dobbiamo =
solo decidere se e come continuare, senza inventarci dinamiche =
involutive e autodistruttive di scontro ideologico, di immaginarie =
componenti che spesso non hanno niente alle spalle e nel radicamento =
sociale. =20

Silverio Tomeo


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