[Lecce-sf] unitari ma non subalterni culturalmente

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著者: Alessandro Presicce
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題目: [Lecce-sf] unitari ma non subalterni culturalmente
l'Unità online-Un lungo arcobaleno da nord aVoglio precisare che è stato
deciso che il ruolo di amministratore di lista sia un ruolo tecnico e non
politico, né tantomeno "morale".

Preciso che gli amministratori non hanno il potere di leggere
preventivamente le e-mail che passano sulla lista, quindi non possono (e non
dovrebbero mai) "moderare" alcunché.

Personalmente sono per la toale autonomia del movimento da giochi, logiche,
convenienze e politiche partitiche.
Non mi sembra che il Lsf abbia mai scodinzolato verso nessuno e dovrà
continuare a non farlo, soprattutto rilanciando la propria iniziativa.

Alessandro


----- Original Message -----
From: Gaetano Bucci
To: forumlecce@???
Sent: Friday, March 28, 2003 2:27 PM
Subject: R: [Lecce-sf] unitari ma non subalterni culturalmente

Vorrei ,davvero , rispondere positivamente all'invito di Mencherini e
cessare ogni interlocuzione di questo tipo, ma il senso della dignità mio e
dei compagni che hanno posto questioni avvertite come reali , mi spinge a
ribadire la necessità che il moderatore espunga dalla lista le note
che contengono aggettivazioni negative nei confronti delle posizioni
altrui.L'Unità post-occhiettiana (oggi impresa del mercato capitalistico con
correnziale) non mi sembra l'organo adeguato a far emergere le posizioni
espresse , a livello nazionale , dalle posizioni di autonomia sociale .
Nel merito voglio solo dire che nessuno è contrario all' unità nel movimento
contro la guerra .La ricerca di unità non deve , pero', tradursi in
subalternità culturale nei contenuti e nei metodi di lotta.saluti. ninì.

----- Original Message -----
From: Silverio Tomeo
To: social forum
Sent: Thursday, March 27, 2003 8:33 PM
Subject: [Lecce-sf] unitari, come si legge...


            l'Unità online-Un lungo arcobaleno da nord a ...




             27.03.2003
            Un lungo arcobaleno da nord a sud: sabato tutti insieme per la
paces
            di red


             Sarà il week end della pace. Sarà un week end di proteste in
tutta
            Italia. E ancora di più di fronte ai morti dei primi otto giorni
di
            bombardamenti. Il grido «no alla guerra» fa il giro del mondo e
            impazza dal nord al sud della penisola. Drappi neri in segno di
            lutto si mescolano ai colori dell'arcobaleno delle migliaia di
            bandiere della pace che sventolano dai balconi delle case
italiane.
            Il comitato "Fermiamo la guerra", insieme al Social Forum e a
Cgil,
            Cisl e Uil, dopo due settimane di cortei e sit-in, fissa per
sabato
            29 la giornata nazionale della pace e chiama a gran voce le
piazze
            di tutta Italia per «fermare la macchina della guerra». Una
            mobilitazione "diffusa" che avrà il sostegno dei sindacati
locali e
            delle organizzazioni che si stanno battendo per i diritti delle
            popolazioni colpite dal conflitto. «Chi fa la guerra non va
lasciato
            in pace - affermano gli organizzatori - sono cadute le illusioni
di
            chi confidava in un conflitto lampo e "pulito". Questa è una
guerra
            lunga, cruenta, devastatrice, che già oggi produce nuovi
conflitti
            nell'area, in tutto il Medio Oriente, nelle società con la
crescita
            dell'intolleranza, dell'odio etnico e religioso, del razzismo e
            dell'insicurezza».
            È così che il comitato "Fermiamo la guerra" partecipa alla
campagna
            internazionale per la convocazione straordinaria dell'assemblea
            generale delle Nazioni Unite affinché condanni l'aggressione di
Bush
            e dei suoi alleati.« Il governo ogni giorno aumenta l'impegno
            italiano in guerra con atti concreti, come l'espulsione dei
            diplomatici iracheni su richiesta americana. E mentre partecipa
di
            fatto alla guerra, il governo si rifiuta di ottemperare ai suoi
            doveri di accoglienza verso i profughi di guerra». Sono amare le
            parole dei portavoce di uno dei movimenti che più si sta
battendo
            contro questo conflitto a cui, nelle ultime settimane, stanno
            facendo eco gli studenti delle scuole e degli atenei.
            Blocco della didattica, workshop con i docenti, assemblee,
azioni di
            controinformazione, concerti, cortei, cineforum: sono diventati
            "meeting point for peace". L'unione degli universitari si
mobilita:
            sabato a Messina partirà un corteo di universitari, a Teramo una
            fiaccolata dal Campus alla città. Anche l'Umbria sarà
attraversata
            da fiaccolate in tutta la regione. Venerdì l'Uds scenderà in
piazza
            a Siracusa, con concentramento in piazza Pantheon alle 9,30 ed
            arrivo in piazza Duomo, e a Brindisi, con partenza da viale
Palmiro
            Togliatti alle 9 e arrivo sul lungomare in piazza Santa Teresa.
            Anche piccole città come Ostuni e Francavilla, in Puglia,
            manifesteranno per la pace con cortei e iniziative di vario
genere.
            E Palermo e Bari ci saranno a dare il loro contributo. Nel
capoluogo
            pugliese, il corteo si concluderà di fronte alla sede Rai di
piazza
            Diaz per contestare la disinformazione della tv di Stato sul
tema
            della guerra. E da Bologna la sinistra giovanile annuncia che
sabato
            tutta la città sarà in piazza. Domenica sarà la volta del
Veneto. Il
            cosiddetto "Tavolo per la pace" trevigiano organizzerà una lunga
            catena umana che si snoderà per 12 km lungo la statale
Terraglio, da
            Mogliano Veneto (Treviso) a Treviso città. La catena della pace
si
            formerà, a partire dalle 10, in Piazza dei caduti a Mogliano e
si
            unirà alla parte trevigiana che farà capo dalla rotonda di San
            Lazzaro. I partecipanti percorreranno la pista ciclabile della
            statale da Mogliano a Treviso, quindi torneranno indietro lungo
la
            stessa traiettoria. A Modena il circolo «vivere insieme» ha
            organizzato una fiaccolata che partirà dalla chiesa della Sacra
            Famiglia e a Soliera i bambini faranno volare messaggi di pace
            (lettere e disegni che hanno creato in queste settimane)
nell'aria.
            Dieci, cento, mille assemblee. E a Palermo una pedalata di Marco
            Fiorletta