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N=E8..n=E8? Meglio un NO chiaro e tondo
Editoriale del 27 marzo
Tra le polemiche e le contumelie con cui in questi giorni i =
guerrafondai di casa nostra stanno mettendo sotto accusa le forze che si =
battono contro la guerra, merita di essere segnalata la capziosa =
campagna condotta dal Corriere della Sera e dal quotidiano filo-Ulivo =
"Il riformista" contro il segretario della CGIL Epifani. I due giornali, =
sono espressione di quella corrente liberale e riformista che non =
gradisce affatto l'ampia opposizione di massa alla guerra e manifesta in =
modo meno volgare di altri il proprio filo-americanismo. La colpa di =
Epifani =E8 quella di aver dichiarato di essere schierato contro la =
guerra ma di non riconoscersi nelle ragioni n=E8 di Bush n=E8 di Saddam =
Hussein. Questa posizione, sintetizzata da tempo come quella dei n=E8 =
n=E8, viene considerata un tradimento dei valori occidentali anche =
quando si macchiano di sangue e bombardamenti. La sostanza della =
polemica =E8 che si pu=F2 anche essere contro la guerra ma non si =
possono mettere sullo stesso piano una democrazia come gli Stati Uniti e =
una dittatura come quella irachena.
Ammettiamo che assioma ci fa venire i brividi. Anche noi vogliamo =
tirare per la giacca il segretario della CGIL e i molti pacifisti che ne =
condividono le posizioni, ma per ragioni diametralmente opposte a quelle =
del Corriere della Sera e del Riformista.
Vogliamo infatti affermare che non c'=E8 equidistanza possibile tra =
gli Stati Uniti di Bush e l'Iraq di Saddam Hussein. Gli Stati Uniti, per =
ambizione, potenza militare e interessi strategici in gioco sono =
enormemente pi=F9 pericolosi per l'umanit=E0 di quanto lo sia Saddam =
Hussein.
L'Iraq ha cessato di essere un pericolo dodici anni fa, dopo la =
sconfitta subita in Kuwait. Da allora non rappresenta pi=F9 un problema =
per nessuno dei paesi della regione e tantomeno per il resto del mondo. =
I servizi segreti israeliani, cio=E8 dell'unico paese per il quale =
l'Iraq ha rappresentato un problema, hanno detto pi=F9 volte e =
chiaramente che l'Iraq non lo =E8 pi=F9 perch=E8 =E8 troppo indebolito, =
al contrario gli israeliani continuano a fare pressione sugli Stati =
Uniti affinch=E8 venga attaccato l'Iran che viene ritenuto molto pi=F9 =
potente e influente nella regione mediorientale e pericoloso per la =
sicurezza di Israele e gli interessi statunitensi.
Dunque, nella guera scatenata da Stati Uniti e Gran Bretagna contro =
l'Iraq, c'=E8 poco da essere equidistante. Esiste ed =E8 ben visibile un =
nemico principale rappresentato dal clan di fondamentalisti religiosi, =
affaristi e guerrafondai che costituisce e guida l'amministrazione Bush. =
E' questo il nemico da battere e da costringere al rispetto dei residui =
della legalit=E0 internazionale ed a relazioni internazionali =
corrispondenti ad un mondo multipolare e non schiacciato dalla =
supremazia militare americana.
Se Saddam Hussein verr=E0 sostituito e deposto, vogliamo augurarci che =
a farlo sia il popolo iracheno sulla base di una propria indipendente =
aspirazione nazionale e democratica e non i marines americani. =
Sostituire Saddam Hussein con un fantoccio obbediente agli interessi di =
Washington non sar=E0 n=E8 una conquista della democrazia n=E8 la =
rimozione del pericolo principale per questa umanit=E0. Tra difesa della =
sovranit=E0 nazionale e imposizione neocolonialista non siamo e non =
saremo mai equidistanti.
Roma, 27 marzo
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