----- Original Message -----
From: "Bebe" <rossofuoco@???>
cosa fa esattamente uno che "va aala deriva psicogeografica"? > (non so bene se i termini siano giusti). tu hai fatto un'esperienza di
> questo tipo? perchè teoricamente è una cosa che mi affascina molto, ma non
> riesco bene a capire quale possano essere le applicazioni pratiche. faresti > un esempio ad un povero 'gnurant? grazie e ciau
> bebe
> piss&love
che cosa fa uno durante una deriva?: essenzialmente va in giro, fa il
viandante, cercando di comprendere e modificare le relazioni fra il
territorio e le passioni sue e di coloro che lo accompagnano e di coloro in
cui si imbatte. La deriva é un'avventura urbana cosciente, ed é una
sperimentazione della gratuità. Si va non per andare in qualche posto, per
smettere di andare; ma per esplorare il territorio, per disegnarne mappe
passionali in perpetuo mutamento. Come ebbi a dire, qualcosa della deriva si
poteva ritrovare nelle giornate di Genova, grazie all'effetto straniante
determinato dalla compresenza di regole cervellotiche e abusive (la zona
rossa), della sospensione delle normali attività sia della città che degli
individui, del gran numero di non genovesi, della incapacità sia del governo
sia dei suoi oppositori di imporre percorsi chiusi, giornate premasticate
(specie venerdì). Ma la deriva é, per chi la vive, una sommossa in sé, anche
senza il bisogno di folle sconvolte; e la gran maggioranza delle
manifestazioni, lungi dall'essere derive, sono invero processioni, gesti il
cui significato si situa all'esterno, laddove l'individuo non può (e, se é
savio, nemmeno vuole) arrivare