[Forumlucca] I: NEWROZ DI GUERRA - Nuovo sequestro di osserv…

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Author: Marcucci Gian Paolo
Date:  
Subject: [Forumlucca] I: NEWROZ DI GUERRA - Nuovo sequestro di osservatori italiani - Milioni di kurdi in piazza in Turchia contro la guerra e la repressione
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From: dino frisullo=20
To: Undisclosed-Recipient:;=20
Sent: Friday, March 21, 2003 7:58 PM
Subject: NEWROZ DI GUERRA - Nuovo sequestro di osservatori italiani - =
Milioni di kurdi in piazza in Turchia contro la guerra e la repressione


21 MARZO 2003
NEWROZ DI GUERRA IN KURDISTAN, DENTRO E CONTRO LA GUERRA
Notizie e resoconti dalla delegazione di osservatori italiani in Turchia

*********************************************

OLTRE MEZZO MILIONE A DIYARBAKIR PER LA PACE E I DIRITTI DEI KURDI

In forse fino all'ultimo momento, allontanata dalla metropoli kurda di =
15 km, circondata da posti di blocco nei quali si sequestravano bandiere =
e colori kurdi anche ai bambini, la grande manifestaione del Newroz si =
=E8 tenuta a Diyarbakir. Sicuramente 500.000 persone, forse di pi=F9... =
Decine di osservatori italiani ed europei hanno partecipato, aprendo =
anche (con qualche tensione con la polizia turca) una bandiera della =
pace sul palco. Da ricordare che Diyarbakir =E8 anche avamposto ed =
aeroporto di guerra proteso verso l'Iraq... Accenni di cariche di =
polizia anche quando sono state innalzate davanti al palco le bandiere =
della Dehap, la coalizione politica, peraltro legale, di cui fa parte il =
disciolto partito filokurdo Hadep: la gente ha risposto con le pietre, =
poi la tensione =E8 rientrata. I colori sequestrati naturalmente si sono =
ricomposti in mille modi in piazza, =E8 stata anche issata ad un certo =
punto la vietatissima bandiera del Kadek (ex Pkk) con slogan per il =
presidente Ocalan, isolato ad Imrali. Intorno alle 15.30 la selva di =
blindati che circondava l'enorme piazzza, all'estrema periferia di =
Diyarbakir, s'=E8 mossa minacciosamente, ma la gente =E8 rifluita con =
ordine evitando ogni provocazione.

ITALIANI SEQUESTRATI E ARRESTI DI MASSA A BINGOL

Dopo il fermo e il successivo rilascio di otto italiani il 20 marzo a =
Nusaybin, "colpevoli" di aver fotografato la rete artificiosa che =
delimita il Kurdistan siriano e quello turco, il giorno dopo nove =
osservatori italiani (sette sardi e due pisani) sono stati sequestrati =
insieme al loro accompagnatore kurdo, sotto la minaccia di armi =
spianate, nel loro albergo nella citt=E0 di Bingol. Il governatore ha =
vietato nella citt=E0 ogni manifestazione per il Newroz: si segnalano =
170 arrestati fra coloro che hanno cercato di scendere ugualmente in =
piazza, fra cui il responsabile locale del Dehap, Korkut Ata. Gli =
italiani hanno avviato, nell'albergo, uno sciopero della fame di =
protesta. Arresti e cariche di polizia si segnalano anche nelle citt=E0 =
di Siirt e Beyazit, mentre in altre citt=E0 il Newroz =E8 stato =
autorizzato e si =E8 svolto pacificamente: cos=EC a Sirnak, Adiyaman, =
Kiziltepe e Nusaybin, nella metropoli di Adana con 50.000 profughi kurdi =
in piazza, ed a Batman (anch'essa sede di aeroporto militare appaltato =
agli Usa) dove hanno manifestato in 150.000.

************************************
=20
DIYARBAKIR - INCONTRO CON L'IHD - Associazione per i diritti umani in =
Turchia (Resoconto di Emilio)
La delegazione italiana e spagnola =E9 stata ricevuta dal presidente di =
IHD di Diyarbakir, avvocato Selahattin Demirtas. La sede di Diyarbakir =
=E9 la sede principale di IHD in questa regione e coordina il lavoro di =
altre dieci sedi, da cui giungono mensilmente a Diyarbakir i rapporti =
sulla situazione dei diritti umani per compilare poi i rapporti per =
l'intera regione.=20

Negli ultimi quattro anni si erano realizzati alcuni cambiamenti =
importanti: abolizione della pena di morte, permesso di usare la lingua =
kurda, abrogazione dello stato di emergenza durato per 23 anni. Tuttavia =
l'imminenza della guerra, gi=E1 da tre mesi a questa parte, =E9 pretesto =
per il governo turco per reprimere i diritti del popolo kurdo. I kurdi =
possono usare la loro lingua in televisione ma non avere un proprio =
canale; ancora: se il parlamento aveva votato l'abolizione della pena di =
morte, =E9 stato inasprito l'isolamento di Ocalan che da novembre non =
pu=F3 pi=FA vedere i sui familiari e i suoi legali. Complessivamente si =
=E9 verificata una riduzione delle libert=E1 personali.

Nella zona occidentale della Turchia si pu=F3 manifestare liberamente =
contro la guerra, qui no. A Diyarbakir non =E8 stata autorizzata nessuna =
manifestazione contro la guerra. La popolazione ha capito questa nuova =
situazione: ci sono molte proteste spontanee contro la guerra e contro =
il carcere duro riservato a Ocalan. Queste manifestazioni vengono =
represse con la forza. Ci sono gi=E1 segnali che fanno pensare ad una =
possibile ripresa di guerra interna: il persistere dell'isolamento di =
Ocalan, la recente uccisione in questa regione di dodici guerriglieri, =
la guerra che diventa motivo per la Turchia per attaccare i militante e =
i dirigente del Kadek (ex Pkk) che si trovano nel Nord Iraq.

Negli ultimi due mesi sono state arrestate 938 persone di cui 74 sono =
ancora in carcere. Degli arrestati 98 hanno dichiarato, una volta =
rilasciati, di essere stati torturati. Se si fa una comparazione tra =
questi dati e quelli degli ultimi dieci mesi, si capisce come il governo =
turco stia usando in modo strumentale la guerra in Iraq per tornare =
indietro in materia di diritti umani e specificamente di diritti dei =
kurdi.=20

Un diritto umano fondamentale =E9 quello di poter essere accolti in un =
altro paese quando si debba fuggire dal proprio per persecuzione o =
guerra. In questi giorni 40.000 soldati turchi sono gi=E1 in Iraq dove =
hanno gi=E1 allestito quindici campi profughi. Questi campi hanno la =
funzione di impedire ai kurdi che vengono dall'Iraq di entrare in =
Turchia e di poter esercitare il diritto di asilo. =E9 contrario alle =
leggi internazionali che sia un singolo stato, e non le Nazioni Unite, =
a costruire campi profughi fuori del proprio territorio. Inoltre questi =
campi sono costruiti vicino alla linea del fonte, ove non pu=F3 essere =
garantita la sicurezza delle persone; ci=F3 =E9 ancora contrario alle =
leggi internazionali. I turchi prevedono di recludervi 200 000 persone, =
con i problemi che si potrebbero produrre nell'evoluzione dei rapporti =
tra Turchia e kurdi del Nord Iraq. Infatti i militari turchi hanno il =
compito di costringere dentro i campi profughi i kurdi fuggitivi, in =
attesa di attaccare militarmente ogni ipotesi di entit=E0 autonoma kurda =
nel dopoguerra, come gli stati maggiori turchi hanno gi=E1 fatto =
dichiarato.

***************************************=20
DIYARBAKIR - INCONTRO CON IL DEHAP - Partito Democratico del Popolo =
(Resoconto di Valerio)

(Il Dehap =E8 una coalizione democratica formata per le ultime elezioni =
politiche fra il partito filokurdo Hadep, disciolto d'autorit=E0 pochi =
giorni fa, e due piccoli partiti della sinistra turca)

La delegazione italiana =E9 stata ricevuta da un membro dell'Assemblea =
generale del partito, l'avvocato Firat Anli. Svolge il suo lavoro ad =
Ankara e si trova a Dyarbakir per l'organizzazione del Newroz.=20

L'incontro si =E9 aperto con una panoramica sulla situazione dei kurdi =
in Turchia con vari focus sulla citt=E1 di Diyarbakir e la sua =
provincia. Siamo stati informati della guerra che per quindici anni ha =
contrapposto i kurdi al governo turco, interrotta unilateralmente nel =
1999 con il cessate il fuoco proclamato da Ocalan. Nei quattro anni =
successivi si sono aperti degli spiragli legati ad una situazione di =
maggiore distensione: l'eliminazione delle leggi di emergenza, della =
pena di morte e la tolleranza della lingua kurda. Il governo turco =
tuttavia ha perso un' occasione storica per risolvere =
democr=E1ticamente la questione kurda.=20

La volont=E0 del popolo di risolvere questo nodo =E9 stata confermata =
dai dati delle ultime elezioni. Il numero dei votanti =E9 aumentato =
notevolmente. Su scala nazionale il DEHAP ha ottenuto il 6,2% dei voti =
non superando lo sbarramento imposto del 10%; ben diversi i risultati a =
Diyarbakir dove ha ottenuto il 57% dei voti.=20

Uno dei problemi a cui il DEHAP cerca di dare risposta =E9 l'aumento =
sproporzionato della popolazione, dovuto all'assorbimento dei profughi =
provenienti dai villaggi distrutti dall'esercito. In pochi anni la =
popolazione ha superato il milione di persone, con enormi problemi =
occupazionali, di povert=E1 ed un rallentamento generale dello sviluppo. =
A questa situazione di disagio si sommano alcuni ostacoli posti dal =
governo centrale di Ankara che riserva a questa regione un "trattamento =
speciale": per esempio i fondi destinati allo sviluppo sono solo l'1%, =
si vogliono costruire qui le dighe che daranno energia elettrica al =
paese mentre per contro i prezzi della fornitura elettrica sono i pi=FA =
alti dei tutta la Turchia, cos=ED come per la benzina. Vengono minate =
alla base le attivit=E1 di sostentamento primario del popolo kurdo che =
abita da secoli la parte pi=FA ricca del Medioriente: il governo sta =
imponendo ai contadini di cessare la coltura del tabacco e =
l'allevamento del bestiame. Anche il turismo, attivit=E1 marginale ma =
comunque importante, viene limitato dalla mancanza di sovvenzioni per i =
restauri e dalla non valorizzazione dei siti presenti.

Il futuro del DEHAP dipende da ci=F3 che accadr=E1 nel Medio oriente in =
questa guerra. L'eventuale creazione di una federazione di stati =
indipendenti in Iraq porterebbe ad una dura repressione della =
popolazione kurda che vive in Turchia. Con la sentenza della Corte =
europea dei diritti umani riguardo al processo di Ocalan, la fobia del =
governo turco =E9 che i kurdi possano essere sostenuti dai governi =
europei nella costituzione di un loro stato autonomo. La volont=E1 di =
isolare la zona =E9 una delle principali cause della titubanze del =
governo turco a concedere agli Usa il passaggio di truppe di terra. =
L'aumento dei diritti per una qualsiasi delle comunit=E1 kurde presenti =
tra Iran, Iraq,Turchia e Siria significherebbe repressione totale per le =
altre. I kurdi sono in contatto tra di loro tramite le loro associazioni =
e i partiti e aspirano alll'eliminazione delle barriere e ad una =
maggiore libert=E1 di movimento, in quest'ottica si pu=F3 comprendere il =
significado della festa del Newroz. =20

Negli ultimi tre anni nella citt=E1 di Diyarbakir l'autorizzazione per i =
festeggiamenti =E8 sempre stata concessa, ma oggi le autorit=E1 chiedono =
che la festa si svolga a 15 km da Diyarbakir, in un sito diverso da =
quello dello scorso anno, che non vi partecipino minerenni e che non =
vengano esposti dalle donne i colori del Kurdistan. Per i kurdi =E9 =
impensabile sottostare a queste imposizioni, la festa riguarda tutti i =
membri delle famiglie. Volendone mantenere l'independenza i kurdi =
sarebbero disposti a festeggiarlo ognuno nel proprio quartiere. I =
permessi sono stati comunque concessi definitivamente soltanto il 20 =
marzo nel pomeriggio, alla vigilia del Newroz.

****************************************

DIYARBAKIR - INCONTRO CON LE "MADRI PER LA PACE" (Resoconto di Roberta)

La delegazione italiana =E9 stata ricevuta da una rappresentanza di sei =
donne dell'associazione "Madri per la pace". La sede di Diyarbakir =
esiste da due anni, =E9 costituita ufficialmente da una responsabile e =
due aiutanti, ma in realt=E1 ne fanno parte venti donne. Questo perch=E9 =
=E9 considerata illegale l'esistenza autonoma dell'asociazione, cui =E9 =
consentito di esistere solo come "filiale" di quella di Istanbul. Non =
vi sono legami con gruppi o partiti politici e tutta l'attivit=E1 =E9 =
autofinanziata.

Le Madri per la pace della sede centrale sono in contatto con altre =
asociazi=F3ni di donne, per quanto riguarda l'italia con le Donne in =
nero, e partecipano ad incontri e conferenze in Europa, come sta =
accadendo proprio in questi giorni. Pubblicano un giornale dove =
riportano i contatti intrapresi e l'attivit=E1 di denuncia =
dell'associazione, promuovono conferenze stampa sulla mancanza del =
rispetto dei diritti umani. L'incontro ha avuto un grande impatto =
emotivo sulla nostra delegazione: le storie di donne che hanno perso =
figli, mariti e in genere sono vissute vedendo i loro familiari uccisi e =
torturati, costrette a scappare dai villaggi di origine perch=E9 =
bruciati dall'esercito turco, eppure proprio per questo dramm=E1tico =
vissuto determinate a cercare di contribuire ad un futuro di pace. =
Cos=ED come i loro figli erano in passato decisi nel portare avanti la =
loro lotta, cos=ED queste madri sono oggi determinate nel perseguire il =
progetto di un mondo di pace: "Come nessuno ha potuto fermare i nostri =
figli, ora nessuno pu=F3 fermare noi".

Dopo quarant'anni passati sotto la repressione, lo stato di emergenza =
non =E9 pi=FA in vigore da novembre 2002 in tutta la regione di =
Diyarbakir; ci=F3 nonostante esse denunciano che nulla =E9 cambiato =
nella ralt=E1 e anzi la situazione sta peggiorando: vi =E9 sempre un =
regime da incubo, carrarmati (visti da tutti noi) per la citt=E1, =
sparizioni di persone, uccisioni, pressi=F3ni di ogni tipo da parte =
della poliz=EDa, isolamento del presidente Ocalan.

Il fazzoletto bianco che tutte portano sul capo, e che indica nella =
tradizione del popolo kurdo l'aver subito un lutto in famiglia, =E9 =
l'emblema scelto dalle Madri per la pace, s=EDmbolo di colore bianco =
come la nitidezza del loro impegno. Alla fine dell'incontro a tutte le =
donne della delegazione =E9 stato regalato questo s=EDmbolo con una sola =
accorata richiesta: parlare al mondo di quello che le Madri per la pace =
di Diyarbakir fanno continuamente per denunciare le quotidiane violenze =
di uno stato turco sempre ugualmente oppressivo. Si deve denunciare al =
mondo ci=F3 che sucede in Kurdistan per rompere l'isolamento.

*************************************************

RESOCONTI DAL QUOTIDIANO "LIBERAZIONE" (www.liberazione.it)=20

GIOVEDI' 20 MARZO: "A ISTANBUL CON I KURDI CHE RESISTONO" di Michele De =
Palma

I primi incontri della delegazione italiana ad Istanbul. La "Coalition =
against war", gi=E0 presente a Firenze, insediata in una sorta di Casa =
del popolo e protagonista dell'impegno pacifista dei giovani, e il Forum =
Sociale di Istanbul, con un minuto di silenzio all'inizio dell'incontro =
in memoria di Carlo Giuliani. La visita alla redazione di "Azadiya =
Welat" (Patria libera), la perseguitatissima rivista kurda in kurdo che =
ospita anche il supplemento satirico kurdo "Pine" premiato a Forte dei =
Marmi, e l'impatto con il dramma delle carceri e della tortura =
nell'incontro con l'IHD, l'Associazione turca per i diritti umani...

VENERDI' 21 MARZO: "CAPODANNO BLINDATO PER I KURDI" di Michele De Palma

Intervista da Nusaybin, dopo l'arresto e il rilascio dello stesso =
Michele e di altri sette italiani per aver scattato foto vietate. La =
situazione di estrema militarizzazione, la tensione palpabile, l =
presenza visibile anche dei soldati Usa...

VENERDI' 21 MARZO: "NEL GRIGIO DI BATMAN" di Angela Bellei e Stefania =
Ceccarelli

Servizio degli osservatori italiani a Batman, citt=E0 di 260.000 =
abitanti di cui moltissimi profughi dai villaggi devastati dalla guerra, =
con altissime percentuali di disoccupazione e suicidi ma anche con una =
grande speranza nell'amministrazione gestita dal Dehap e nella societ=E0 =
civile organizzata all'opposizione. L'incontro con l'associazione dei =
familiari dei detenuti, la Thay-Der, e la realt=E0 del carcere di =
Batman, con 524 prigionieri politici di cui il 15% donne e con una =
condizione carceraria che, ben lungi dall'amnistia, precipita verso =
l'isolamento e l'atomizzazione dei detenuti.

***********************************************************

IL CONTESTO: "L'ATTESA DISPERATA DEI KURDI" di Dino Frisullo (da =
Liberazione 19.3.03)

Diyarbakir, Batman, Mardin, Mus, Antep. Sono, insieme alla grande base =
di Incirlik, gli aeroporti nel Kurdistan turco ristrutturati dall'Us Air =
Force per rovesciare nei prossimi giorni tonnellate di bombe in =
territorio irakeno e kurdo. Sono anche, con l'aggiunta dei capoluoghi =
Sirnak, Siirt e Hakkari, le province in cui per motivi di "ordine =
pubblico" i militari hanno reintrodotto lo stato d'emergenza abrogato da =
appena un mese.

Lo stato d'emergenza in turco ha una sigla: "Ohal". Un nome sinistro. =
Significa pieni poteri ai militari, sparizioni, arresti, tortura. Due =
settimane fa Amnesty International denunciava la persistenza della =
tortura sessuale negli uffici di polizia e l'Associazione diritti umani =
di Diyarbakir conta, solo nei primi giorni di mobilitazioni contro la =
guerra, quarantadue denunce di tortura su quattrocento arresti. Ma il =
colpo mortale alle speranze di democrazia l'ha assestato il procuratore =
Vural Savas (un nome e un programma: "Bastone Guerra"), ottenendo la =
messa fuorilegge del partito democratico Hadep, maggioritario in tutte =
le province kurde, e l'interdizione dei suoi dirigenti.

E' in questo clima che il 21 marzo, Newroz (Nuovo giorno) di primavera e =
di libert=E0 ma anche probabile data d'inizio del massacro in Iraq, =
centinaia di migliaia di kurdi e kurde manifesteranno per la libert=E0 e =
la pace, che giunga o no l'autorizzazione del governo e dei governatori =
locali. Con loro, duecento osservatori europei fra cui ottanta italiani: =
sindacalisti come Benzi della Cgil, giovani comunisti e disobbedienti, =
pacifisti e "donne in nero", militanti di Azad e di altre reti, =
amministratori locali. Partiti domenica da Roma e Milano, hanno =
incontrato a Istanbul i pacifisti, il Social Forum, le associazioni =
delle donne, dei profughi e della nuova cultura kurda. Da oggi si =
distribuiranno in zona di guerra: a Diyarbakir e Batman, con i loro =
aeroporti militari, e poi a Bingol e Nusaybin, sul lembo di confine =
invaso da colonne di blindati diretti a sud. Forse il tanfo di guerra =
risparmier=E0 le nevi dell'Ararat dove, a Dogubeyazit, i cooperatori =
marchigiani stanno edificando la Casa delle donne.

Dall'altra parte del confine =E8 iniziato il grande esodo. Colonne di =
profughi si spostano dalle aree di Mosul e Kirkuk verso Duhok e il =
confine turco e da Suleymanye verso i villaggi di montagna sul confine =
iraniano, a precedere le bombe angloamericane e la temuta rappresaglia =
irakena. Presso Mosul restano indifesi i diecimila profughi del campo di =
Mahmura, per met=E0 bambini, reduci da dieci anni di fughe dalla Turchia =
e dal Kurdistan irakeno.=20

I kurdi d'Iraq temono non solo le bombe ma la prospettiva di =
un'invasione turca. I loro leader Barzani e Talabani da ieri sono ad =
Ankara a colloquio con i generali turchi, i turcomanni e l'emissario Usa =
Khalilzad. Powell ha diffidato la Turchia da "atti unilaterali" nei =
confronti dei kurdi, assicurando minacciosamente che ai guerriglieri del =
Kadek (ex Pkk) "ci penseranno gli Usa", ma =E8 tutta sceneggiata. Il =
protettorato turco in Nord Iraq e la violenta compressione di ogni =
velleit=E0 autonomistica dei kurdi =E8 il prezzo pattuito da Washington =
per l'apertura del Fronte Nord, riproposta ieri in parlamento da un =
governo Erdogan ripulito da tutti i ministri non bellicisti.

Del resto per i kurdi si moltiplicano i segnali preoccupanti sui futuri =
assetti irakeni. Ad Ankara che chiede il loro disarmo fa eco l'ex =
ministro irakeno Pakaki, oggi "dissidente", che delegittima il vertice =
kurdo di Salahuddin. E ieri il fulmine a ciel sereno: serebbe ad Ankara, =
fuggito dalla residenza coatta in Danimarca, l'ex capo di Stato maggiore =
irakeno Al-Kahazraji, massacratore di kurdi, sciiti e comunisti. =
L'avrebbero fatto fuggire gli Usa (come paventava da mesi l'opposizione =
danese) per metterlo alla testa del dopo-Saddam.

Se la paura della guerra e del dopoguerra e il rigetto dell'invasione =
turca da parte dei kurdo-irakeni si saldasse con il rifiuto della guerra =
e della repressione turca nel Kurdistan turco, si aprirebbe la strada =
all'unit=E0 nazionale invocata dal Kadek, ex Pkk. Finalmente incontrato =
dai suoi avvocati dopo oltre tre mesi d'isolamento totale, teso e con =
problemi respiratori, Abdullah Ocalan ha predetto amaramente "cent'anni =
di guerra" se i turchi varcheranno in forze il confine e se i kurdi non =
sapranno unirsi. Nei prossimi giorni i suoi avvocati turchi saranno in =
Italia. Potrebbe essere l'occasione per riproporre al Viminale, sulla =
scorta delle sentenze della magistratura romana ed ora della Corte di =
Strasburgo, il quesito sull'asilo politico al leader kurdo "accantonato" =
quattro anni fa con il pretesto del suo allontanamento forzoso.=20



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sequestravano bandiere e colori kurdi anche ai bambini, la grande =
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anche (con qualche tensione con la polizia turca) una bandiera della =
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palco. Da ricordare che Diyarbakir =E8 anche avamposto ed aeroporto di =
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proteso verso l'Iraq... Accenni di cariche di polizia anche quando sono =
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innalzate davanti al palco le bandiere della Dehap, la coalizione =
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peraltro legale, di cui fa parte il disciolto partito filokurdo Hadep: =
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ha risposto con le pietre, poi la tensione =E8 rientrata. I colori =
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naturalmente si sono ricomposti in mille modi in piazza, =E8 stata anche =
issata ad=20
un certo punto la vietatissima bandiera del Kadek (ex Pkk) con slogan =
per il=20
presidente Ocalan, isolato ad Imrali. Intorno alle 15.30 la selva di =
blindati=20
che circondava l'enorme piazzza, all'estrema periferia di Diyarbakir, =
s'=E8 mossa=20
minacciosamente, ma la gente =E8 rifluita con ordine evitando ogni=20
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nove osservatori italiani (sette sardi e due pisani) sono stati =
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insieme al loro accompagnatore kurdo, sotto la minaccia di armi =
spianate, nel=20
loro albergo nella citt=E0 di Bingol. Il governatore ha vietato nella =
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manifestazione per il Newroz: si segnalano 170 arrestati fra coloro che =
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cercato di scendere ugualmente in piazza, fra cui il responsabile locale =
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Dehap, Korkut Ata. Gli italiani hanno avviato, nell'albergo, uno =
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fame di protesta. Arresti e cariche di polizia si segnalano anche nelle =
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Siirt e Beyazit, mentre in altre citt=E0 il Newroz =E8 stato autorizzato =
e si =E8=20
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dieci=20
sedi, da cui giungono mensilmente a Diyarbakir i rapporti sulla =
situazione dei=20
diritti umani per compilare&nbsp;poi i rapporti per l&#8217;intera=20
regione.</SPAN><SPAN lang=3DES> </SPAN><SPAN lang=3DES></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal><SPAN lang=3DES>Negli ultimi quattro anni si erano =
realizzati=20
alcuni cambiamenti importanti: abolizione della pena di morte, permesso =
di usare=20
la lingua kurda, abrogazione dello stato di emergenza durato per 23=20
anni.</SPAN><SPAN lang=3DES> Tuttavia l&#8217;imminenza della guerra, =
gi=E1 da tre mesi a=20
questa parte, =E9 pretesto per il governo turco per reprimere i diritti =
del popolo=20
kurdo. I kurdi possono usare la loro lingua in televisione ma non avere =
un=20
proprio canale; ancora: se il parlamento aveva votato l&#8217;abolizione =
della pena di=20
morte, =E9 stato inasprito l&#8217;isolamento di Ocalan che da novembre =
non pu=F3 pi=FA=20
vedere i sui familiari e i suoi legali. Complessivamente si =E9 =
verificata una=20
riduzione delle libert=E1 personali.</SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN lang=3DES>Nella =
zona=20
occidentale della Turchia si pu=F3 manifestare liberamente contro la =
guerra, qui=20
no. A Diyarbakir non =E8 stata autorizzata nessuna manifestazione contro =
la=20
guerra.</SPAN><SPAN lang=3DES> La popolazione ha capito questa nuova =
situazione:=20
ci sono molte proteste spontanee contro la guerra e contro il carcere =
duro=20
riservato a Ocalan. </SPAN><SPAN lang=3DES>Queste manifestazioni vengono =
represse=20
con la forza. </SPAN><SPAN lang=3DES>Ci sono gi=E1 segnali che fanno =
pensare ad una=20
possibile ripresa di guerra interna:</SPAN><SPAN lang=3DES> il =
persistere=20
dell&#8217;isolamento di Ocalan</SPAN><SPAN lang=3DES>, la recente =
uccisione in questa=20
regione di dodici guerriglieri</SPAN><SPAN lang=3DES>, la guerra che =
diventa=20
motivo per la Turchia per attaccare i militante e i dirigente del Kadek =
(ex Pkk)=20
che si trovano nel Nord Iraq.</SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN lang=3DES>Negli =
ultimi due=20
mesi sono state arrestate 938<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp;=20
</SPAN>persone di&nbsp;cui 74 sono ancora in carcere. Degli arrestati 98 =
hanno=20
dichiarato, una volta rilasciati, di essere stati torturati. Se si fa =
una=20
comparazione tra questi dati e quelli degli ultimi dieci mesi, si =
capisce come=20
il governo turco stia usando in modo strumentale la guerra in Iraq per =
tornare=20
indietro in materia di diritti umani e specificamente di diritti dei =
kurdi.=20
</SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN lang=3DES>Un =
diritto umano=20
fondamentale =E9 quello di poter essere accolti in un altro paese quando =
si debba=20
fuggire dal proprio per persecuzione o guerra.</SPAN><SPAN lang=3DES> In =
questi=20
giorni 40.000 soldati turchi sono gi=E1 in Iraq dove hanno gi=E1 =
allestito quindici=20
campi profughi. Questi campi hanno la funzione di impedire ai kurdi che =
vengono=20
dall&#8217;Iraq di entrare in Turchia e di poter esercitare il diritto =
di asilo. <SPAN=20
style=3D"TEXT-TRANSFORM: uppercase">=E9 </SPAN>contrario alle leggi =
internazionali=20
che sia<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>un singolo stato, =
e non le=20
Nazioni Unite, a costruire campi profughi fuori del proprio territorio. =
Inoltre=20
questi campi sono costruiti vicino alla linea del fonte, ove non pu=F3 =
essere=20
garantita la sicurezza delle persone; ci=F3 =E9 ancora contrario alle =
leggi=20
internazionali.</SPAN><SPAN lang=3DES> I turchi prevedono =
di&nbsp;recludervi 200=20
000 persone, con i problemi che si potrebbero produrre =
nell&#8217;evoluzione dei=20
rapporti tra Turchia e kurdi del Nord Iraq. </SPAN><SPAN =
lang=3DES>Infatti i=20
militari turchi hanno il<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; =
</SPAN>compito di=20
costringere dentro i campi profughi i kurdi fuggitivi, in attesa di =
attaccare=20
militarmente ogni ipotesi di entit=E0 autonoma kurda nel dopoguerra, =
come gli=20
stati maggiori turchi hanno gi=E1 fatto dichiarato.</SPAN></P></FONT>
<DIV><FONT face=3DArial =
size=3D2>&nbsp;***************************************=20
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN =
lang=3DES><STRONG>DIYARBAKIR=20
- INCONTRO CON IL DEHAP - Partito Democratico del Popolo (Resoconto di=20
Valerio)</STRONG></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN lang=3DES>(Il =
Dehap =E8 una=20
coalizione democratica formata per le ultime elezioni politiche fra il =
partito=20
filokurdo Hadep, disciolto d'autorit=E0 pochi giorni fa, e due piccoli =
partiti=20
della sinistra turca)</SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN lang=3DES>La =
delegazione=20
italiana =E9 stata<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; =
</SPAN>ricevuta da un=20
membro dell&#8217;Assemblea generale del partito, l&#8217;avvocato =
Firat<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>Anli. Svolge il suo lavoro ad =
Ankara e=20
si trova a Dyarbakir per l&#8217;organizzazione del Newroz. </SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN =
lang=3DES>L&#8217;incontro si =E9=20
aperto con una panoramica sulla situazione dei kurdi in Turchia con vari =
focus=20
sulla citt=E1 di Diyarbakir e la sua provincia. Siamo stati informati =
della guerra=20
che per quindici anni ha contrapposto i kurdi al governo turco, =
interrotta=20
unilateralmente nel 1999 con il cessate il fuoco proclamato da Ocalan. =
Nei=20
quattro anni successivi si sono aperti degli spiragli legati ad una =
situazione=20
di maggiore distensione: l&#8217;eliminazione delle leggi di emergenza, =
della pena di=20
morte e la tolleranza della lingua kurda. Il governo turco tuttavia ha=20
perso<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>un&#8217; occasione =
storica per=20
risolvere democr=E1ticamente la questione kurda. </SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN lang=3DES>La =
volont=E0 del=20
popolo di risolvere questo nodo =E9 stata confermata dai dati delle =
ultime=20
elezioni. Il <SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp;</SPAN>numero dei =
votanti =E9=20
aumentato notevolmente. Su scala nazionale il DEHAP ha ottenuto il 6,2% =
dei voti=20
non superando lo sbarramento imposto del 10%; ben diversi i risultati a=20
Diyarbakir dove ha ottenuto il 57% dei voti. </SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN lang=3DES>Uno =
dei problemi a=20
cui il DEHAP cerca di dare risposta =E9 l&#8217;aumento sproporzionato =
della=20
popolazione, dovuto all&#8217;assorbimento dei profughi provenienti dai =
villaggi=20
distrutti dall&#8217;esercito. In pochi anni la popolazione ha superato =
il milione di=20
persone,&nbsp;con enormi problemi occupazionali, di povert=E1 ed un =
rallentamento=20
generale dello sviluppo. A questa situazione di disagio si sommano =
alcuni=20
ostacoli posti dal governo centrale di Ankara che riserva a questa =
regione un=20
&#8220;trattamento speciale&#8221;: per esempio i fondi destinati allo =
sviluppo sono=20
solo<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>l&#8217;1%, si =
vogliono costruire=20
qui le dighe che daranno energia elettrica al paese mentre per contro i =
prezzi=20
della fornitura elettrica sono i pi=FA alti dei tutta la Turchia, cos=ED =
come per la=20
benzina. Vengono minate alla base le attivit=E1 di sostentamento =
primario del=20
popolo kurdo che abita da secoli la parte pi=FA ricca del Medioriente: =
il governo=20
sta imponendo ai contadini di cessare la<SPAN style=3D"mso-spacerun: =
yes">&nbsp;=20
</SPAN>coltura del tabacco e l&#8217;allevamento del bestiame. Anche il =
turismo,=20
attivit=E1 marginale ma comunque importante, viene limitato dalla =
mancanza di=20
sovvenzioni per i restauri e dalla non valorizzazione dei siti=20
presenti.</SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN lang=3DES>Il =
futuro del DEHAP=20
dipende da ci=F3 che accadr=E1 nel Medio oriente in questa guerra. =
L'eventuale=20
creazione di una federazione di stati indipendenti in Iraq porterebbe ad =
una=20
dura repressione della popolazione kurda che vive in =
Turchia.</SPAN><SPAN=20
lang=3DES> Con la sentenza della Corte europea dei diritti umani =
riguardo al=20
processo di Ocalan, la fobia del governo turco =E9 che i kurdi possano =
essere=20
sostenuti dai governi europei nella costituzione di un loro stato =
autonomo. La=20
volont=E1 di isolare la zona =E9 una delle principali cause della =
titubanze<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp;</SPAN>del governo turco a concedere =
agli Usa il=20
passaggio di truppe di terra. L&#8217;aumento dei diritti per una =
qualsiasi delle=20
comunit=E1 kurde presenti tra Iran, Iraq,Turchia e Siria significherebbe =

repressione totale per le altre. I kurdi sono in contatto tra di loro =
tramite le=20
loro associazioni e i partiti e aspirano alll&#8217;eliminazione delle =
barriere e ad=20
una maggiore libert=E1 di movimento, in quest&#8217;ottica si pu=F3 =
comprendere il=20
significado della festa del Newroz.<SPAN style=3D"mso-spacerun: =
yes">&nbsp;&nbsp;=20
</SPAN></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN lang=3DES><SPAN =

style=3D"mso-spacerun: yes"></SPAN>Negli ultimi tre anni nella citt=E1 =
di Diyarbakir=20
l&#8217;autorizzazione per i festeggiamenti =E8 sempre stata concessa, =
ma oggi le=20
autorit=E1 chiedono che la festa si svolga a 15 km da Diyarbakir, in un =
sito=20
diverso da quello dello scorso anno, che<SPAN style=3D"mso-spacerun: =
yes">&nbsp;=20
</SPAN>non vi partecipino minerenni e che non vengano esposti dalle =
donne i=20
colori del Kurdistan. Per i kurdi =E9<SPAN style=3D"mso-spacerun: =
yes">&nbsp;=20
</SPAN>impensabile sottostare a&nbsp;queste imposizioni, la festa =
riguarda tutti=20
i membri delle famiglie. Volendone mantenere l&#8217;independenza i =
kurdi sarebbero=20
disposti a festeggiarlo ognuno nel proprio quartiere</SPAN><SPAN =
lang=3DFR=20
style=3D"mso-ansi-language: FR">. I permessi sono stati comunque =
concessi=20
definitivamente soltanto il 20 marzo nel pomeriggio, alla vigilia del=20
Newroz.</SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN lang=3DFR=20
style=3D"mso-ansi-language: =
FR">&nbsp;****************************************</SPAN><SPAN=20
lang=3DFR style=3D"mso-ansi-language: FR"><?xml:namespace prefix =3D o =
ns =3D=20
"urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p><SPAN=20
lang=3DES></SPAN></o:p></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN lang=3DFR=20
style=3D"mso-ansi-language: FR"><o:p><SPAN lang=3DES><STRONG>DIYARBAKIR =
- INCONTRO=20
CON LE "MADRI PER LA PACE<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">" (Resoconto =
di=20
Roberta)</SPAN></STRONG></SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal><SPAN lang=3DES>La delegazione italiana =E9 stata =
ricevuta da una=20
rappresentanza di sei donne dell&#8217;associazione &#8220;Madri per la =
pace&#8221;.</SPAN><SPAN=20
lang=3DES> La sede di Diyarbakir esiste da due anni, =E9 costituita =
ufficialmente da=20
una responsabile e due aiutanti, ma in realt=E1 ne fanno parte venti =
donne. Questo=20
perch=E9 =E9 considerata illegale l'esistenza autonoma<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>dell&#8217;asociazione, cui =
=E9 consentito di=20
esistere solo come &#8220;filiale&#8221;<SPAN style=3D"mso-spacerun: =
yes">&nbsp; </SPAN>di=20
quella di Istanbul. Non vi sono legami con gruppi o partiti politici e =
tutta=20
l&#8217;attivit=E1 =E9 autofinanziata</SPAN><SPAN lang=3DES>.</SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal><SPAN lang=3DES>Le Madri per la pace della sede =
centrale sono=20
in contatto con altre asociazi=F3ni di donne, per quanto riguarda =
l&#8217;italia con le=20
Donne in nero, e partecipano ad incontri e conferenze in Europa, come =
sta=20
accadendo proprio in questi giorni. Pubblicano un giornale dove =
riportano i=20
contatti intrapresi e l&#8217;attivit=E1 di denuncia =
dell&#8217;associazione, promuovono=20
conferenze stampa sulla mancanza del rispetto dei diritti umani. =
L&#8217;incontro ha=20
avuto un grande impatto emotivo sulla nostra delegazione: le storie di =
donne che=20
hanno perso figli, mariti e in genere sono vissute vedendo i loro =
familiari=20
uccisi e torturati, costrette a scappare dai villaggi di origine =
perch=E9 bruciati=20
dall&#8217;esercito turco, eppure proprio per questo dramm=E1tico =
vissuto determinate a=20
cercare di<SPAN style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp;</SPAN>contribuire ad =
un futuro=20
di pace.</SPAN><SPAN lang=3DES> Cos=ED come i loro figli erano in =
passato decisi nel=20
portare avanti la loro lotta, cos=ED queste madri sono oggi determinate =
nel=20
perseguire il progetto di un mondo di pace: &#8220;<I=20
style=3D"mso-bidi-font-style: normal">Come nessuno ha potuto fermare i =
nostri=20
figli, ora nessuno pu=F3 fermare noi</I>&#8221;.</SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN lang=3DES>Dopo =
quarant&#8217;anni=20
passati sotto la repressione, lo stato di emergenza non =E9 pi=FA in =
vigore da=20
novembre 2002 in tutta la regione di Diyarbakir; ci=F3 nonostante esse =
denunciano=20
che nulla =E9 cambiato nella ralt=E1 e anzi la situazione sta =
peggiorando: vi =E9=20
sempre un regime da incubo, carrarmati (visti da tutti noi) per la =
citt=E1,=20
sparizioni di persone, uccisioni, pressi=F3ni di ogni tipo da parte =
della poliz=EDa,=20
isolamento del presidente Ocalan</SPAN><SPAN lang=3DES>.</SPAN></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><SPAN lang=3DES>Il =
fazzoletto=20
bianco che tutte portano sul capo, e che indica nella tradizione del =
popolo=20
kurdo l&#8217;aver subito un lutto in famiglia, =E9<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>l&#8217;emblema scelto dalle =
Madri per la=20
pace, s=EDmbolo di colore bianco come la nitidezza del loro impegno. =
Alla fine=20
dell&#8217;incontro a tutte le donne della delegazione =E9 stato =
regalato questo s=EDmbolo=20
con una sola accorata richiesta: parlare al mondo di quello che le Madri =
per la=20
pace di Diyarbakir fanno continuamente per denunciare le quotidiane =
violenze di=20
uno stato turco sempre ugualmente oppressivo. Si deve denunciare al =
mondo ci=F3=20
che sucede in Kurdistan per rompere=20
l&#8217;isolamento.</SPAN></o:p></SPAN></FONT><FONT face=3DArial =
size=3D2></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial=20
size=3D2>*************************************************</FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><STRONG><FONT =
face=3DArial=20
size=3D2>RESOCONTI DAL QUOTIDIANO "LIBERAZIONE" (<A=20
href=3D"http://www.liberazione.it">www.liberazione.it</A>) =
</FONT></STRONG></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial=20
size=3D2><STRONG>GIOVEDI' 20 MARZO: "A ISTANBUL CON I KURDI CHE =
RESISTONO" di=20
Michele De Palma</STRONG></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial =
size=3D2>I primi=20
incontri della delegazione italiana ad Istanbul. La "Coalition against =
war", gi=E0=20
presente a Firenze, insediata in una sorta di Casa del popolo e =
protagonista=20
dell'impegno pacifista dei giovani, e il Forum Sociale di Istanbul, con =
un=20
minuto di silenzio all'inizio dell'incontro in memoria di Carlo =
Giuliani. La=20
visita alla redazione di "Azadiya Welat" (Patria libera), la =
perseguitatissima=20
rivista kurda in kurdo che ospita anche il supplemento satirico kurdo =
"Pine"=20
premiato a Forte dei Marmi, e l'impatto con il dramma delle carceri e =
della=20
tortura nell'incontro con l'IHD, l'Associazione turca per i diritti=20
umani...</FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial=20
size=3D2><STRONG>VENERDI' 21 MARZO: "CAPODANNO BLINDATO PER I KURDI" di =
Michele De=20
Palma</STRONG></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial=20
size=3D2>Intervista da Nusaybin, dopo l'arresto e il rilascio dello =
stesso Michele=20
e di altri sette italiani per aver scattato foto vietate. La situazione =
di=20
estrema militarizzazione, la tensione palpabile, l presenza visibile =
anche dei=20
soldati Usa...</FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial=20
size=3D2><STRONG>VENERDI' 21 MARZO: "NEL GRIGIO DI BATMAN" di Angela =
Bellei e=20
Stefania Ceccarelli</STRONG></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial =
size=3D2>Servizio=20
degli osservatori italiani a Batman, citt=E0 di 260.000 abitanti di cui =
moltissimi=20
profughi dai villaggi devastati dalla guerra, con altissime percentuali =
di=20
disoccupazione e suicidi ma anche con una grande speranza =
nell'amministrazione=20
gestita dal Dehap e nella societ=E0 civile organizzata all'opposizione. =
L'incontro=20
con l'associazione dei familiari dei detenuti, la Thay-Der, e la =
realt=E0 del=20
carcere di Batman, con 524 prigionieri politici di cui il 15% donne e =
con una=20
condizione carceraria che, ben lungi dall'amnistia, precipita verso =
l'isolamento=20
e l'atomizzazione dei detenuti.</FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial=20
size=3D2>***********************************************************</FON=
T></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial=20
size=3D2><STRONG>IL CONTESTO: "L'ATTESA DISPERATA DEI KURDI" di Dino =
Frisullo (da=20
Liberazione 19.3.03)</STRONG></FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial=20
size=3D2>Diyarbakir, Batman, Mardin, Mus, Antep. Sono, insieme alla =
grande base di=20
Incirlik, gli aeroporti nel Kurdistan turco ristrutturati dall&#8217;Us =
Air Force per=20
rovesciare nei prossimi giorni tonnellate di bombe in territorio irakeno =
e=20
kurdo. Sono anche, con l&#8217;aggiunta dei capoluoghi Sirnak, Siirt e =
Hakkari, le=20
province in cui per motivi di &#8220;ordine pubblico&#8221; i militari =
hanno reintrodotto lo=20
stato d&#8217;emergenza abrogato da appena un mese.</FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial =
size=3D2>Lo stato=20
d&#8217;emergenza in turco ha una sigla: &#8220;Ohal&#8221;. Un nome =
sinistro. Significa pieni=20
poteri ai militari, sparizioni, arresti, tortura. Due settimane fa =
Amnesty=20
International denunciava la persistenza della tortura sessuale negli =
uffici di=20
polizia e l&#8217;Associazione diritti umani di Diyarbakir conta, solo =
nei primi=20
giorni di mobilitazioni contro la guerra, quarantadue denunce di tortura =
su=20
quattrocento arresti. Ma il colpo mortale alle speranze di democrazia =
l&#8217;ha=20
assestato il procuratore Vural Savas (un nome e un programma: =
&#8220;Bastone Guerra&#8221;),=20
ottenendo la messa fuorilegge del partito democratico Hadep, =
maggioritario in=20
tutte le province kurde, e l&#8217;interdizione dei suoi =
dirigenti.</FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial =
size=3D2>E&#8217; in=20
questo clima che il 21 marzo, Newroz (Nuovo giorno) di primavera e di =
libert=E0 ma=20
anche probabile data d&#8217;inizio del massacro in Iraq, centinaia di =
migliaia di=20
kurdi e kurde manifesteranno per la libert=E0 e la pace, che giunga o no =

l&#8217;autorizzazione del governo e dei governatori locali. Con loro, =
duecento=20
osservatori europei fra cui ottanta italiani: sindacalisti come Benzi =
della=20
Cgil, giovani comunisti e disobbedienti, pacifisti e &#8220;donne in =
nero&#8221;, militanti=20
di Azad e di altre reti, amministratori locali. Partiti domenica da Roma =
e=20
Milano, hanno incontrato a Istanbul i pacifisti, il Social Forum, le=20
associazioni delle donne, dei profughi e della nuova cultura kurda. Da =
oggi si=20
distribuiranno in zona di guerra: a Diyarbakir e Batman, con i loro =
aeroporti=20
militari, e poi a Bingol e Nusaybin, sul lembo di confine invaso da =
colonne di=20
blindati diretti a sud. Forse il tanfo di guerra risparmier=E0 le nevi =
dell&#8217;Ararat=20
dove, a Dogubeyazit, i cooperatori marchigiani stanno edificando la Casa =
delle=20
donne.</FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial=20
size=3D2>Dall&#8217;altra parte del confine =E8 iniziato il grande =
esodo. Colonne di=20
profughi si spostano dalle aree di Mosul e Kirkuk verso Duhok e il =
confine turco=20
e da Suleymanye verso i villaggi di montagna sul confine iraniano, a =
precedere=20
le bombe angloamericane e la temuta rappresaglia irakena. Presso Mosul =
restano=20
indifesi i diecimila profughi del campo di Mahmura, per met=E0 bambini, =
reduci da=20
dieci anni di fughe dalla Turchia e dal Kurdistan irakeno. </FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial =
size=3D2>I kurdi=20
d&#8217;Iraq temono non solo le bombe ma la prospettiva di =
un&#8217;invasione turca. I loro=20
leader Barzani e Talabani da ieri sono ad Ankara a colloquio con i =
generali=20
turchi, i turcomanni e l&#8217;emissario Usa Khalilzad. Powell ha =
diffidato la Turchia=20
da &#8220;atti unilaterali&#8221; nei confronti dei kurdi, assicurando =
minacciosamente che=20
ai guerriglieri del Kadek (ex Pkk) &#8220;ci penseranno gli Usa&#8221;, =
ma =E8 tutta=20
sceneggiata. Il protettorato turco in Nord Iraq e la violenta =
compressione di=20
ogni velleit=E0 autonomistica dei kurdi =E8 il prezzo pattuito da =
Washington per=20
l&#8217;apertura del Fronte Nord, riproposta ieri in parlamento da un =
governo Erdogan=20
ripulito da tutti i ministri non bellicisti.</FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial =
size=3D2>Del resto=20
per i kurdi si moltiplicano i segnali preoccupanti sui futuri assetti =
irakeni.=20
Ad Ankara che chiede il loro disarmo fa eco l&#8217;ex ministro irakeno =
Pakaki, oggi=20
&#8220;dissidente&#8221;, che delegittima il vertice kurdo di =
Salahuddin. E ieri il fulmine=20
a ciel sereno: serebbe ad Ankara, fuggito dalla residenza coatta in =
Danimarca,=20
l&#8217;ex capo di Stato maggiore irakeno Al-Kahazraji, massacratore di =
kurdi, sciiti=20
e comunisti. L&#8217;avrebbero fatto fuggire gli Usa (come paventava da =
mesi=20
l&#8217;opposizione danese) per metterlo alla testa del =
dopo-Saddam.</FONT></P>
<P class=3DMsoNormal style=3D"TEXT-ALIGN: justify"><FONT face=3DArial =
size=3D2>Se la=20
paura della guerra e del dopoguerra e il rigetto dell&#8217;invasione =
turca da parte=20
dei kurdo-irakeni si saldasse con il rifiuto della guerra e della =
repressione=20
turca nel Kurdistan turco, si aprirebbe la strada all&#8217;unit=E0 =
nazionale invocata=20
dal Kadek, ex Pkk. Finalmente incontrato dai suoi avvocati dopo oltre =
tre mesi=20
d&#8217;isolamento totale, teso e con problemi respiratori, Abdullah =
Ocalan ha=20
predetto amaramente &#8220;cent&#8217;anni di guerra&#8221; se i turchi =
varcheranno in forze il=20
confine e se i kurdi non sapranno unirsi. Nei prossimi giorni i suoi =
avvocati=20
turchi saranno in Italia. Potrebbe essere l&#8217;occasione per =
riproporre al=20
Viminale, sulla scorta delle sentenze della magistratura romana ed ora =
della=20
Corte di Strasburgo, il quesito sull&#8217;asilo politico al leader =
kurdo=20
&#8220;accantonato&#8221; quattro anni fa con il pretesto del suo =
allontanamento forzoso.=20
</P></DIV></FONT>
<DIV>&nbsp;</DIV></BODY></HTML>

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