[Cerchio] A Davide glielo dobbiamo.Portiamo la nostra rabbia…

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著者: Pkrainer
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題目: [Cerchio] A Davide glielo dobbiamo.Portiamo la nostra rabbia nelle strade.
----- Original Message -----
From: "Linbo" <aborrone@???>
Non resta che aspettare il punto
> di non ritorno per cui la gente sia talmente sconcertata dai fatti che
> se ne frega di ogni remora, in pratica quando la misura sarà colma per i
> più. E non se ne esce da questa cosa, se si fanno azioni per impedire che
> altri fatti simili avvengano, si passa dalla parte del torto, a giudizio
> della stragrande maggioranza della gente, e si è destinati
> all'isolamento.


nell'isolamento tutti ci siamo gi°, quella che appare come l'opinione della
stragrande maggioranza della gernte, é l'idea che ciascuno nel proprio
isolamento viene indotto a creder sia l'opinione altrui. Nel momento stesso
in cui utilizzi i media per sapere e capire ciò che accade, sei isolato. Ti
faccio un esempio: finché gli operai discutevano liberamente fra di loro, in
fabbrica e fuori, la loro idea per esempio sulle Brigate Rosse era un punto
di vista reale, che ciascuno di loro si faceva confrontando le proprie idee
con quelle dei compagni, alcuni favorevoli, alcuni contrari, molto dubbiosi.
Non appena discutere liberamente é divenuto impossibile per il peso
concentrico della scelta di una maggiore clandestinità e di una repressione
molto più prossima (vedi tutto il caso Berardi - Rossa), e gli operai hanno
dovuto conoscere l'opinione altrui tramite i giornali e la tv,
immediatamente non solo non hanno avuto un'idea chiara di ciò che pensava la
maggioranza, ma addirittura di ciò che pensavano essi stessi. Perché il
punto di vista, da cui cresce il giudizio, non esiste se non nel confronto
dei punti di vista, da solo non vede un cazzo, é piatto, non produce ombra,
non crea prospettiva. Quindi qualsiasi cosa uno faccia, é spinto a pensarsi
come "the only living boy in New York", perch> é già isolato. Se oggi tanti
non credono alla versione pazzesca propinata sui fatti del Ticinese, non é
perché abbia cambiato idea sui giornalisti che il mondo intero consoce comne
servi vili e mendaci. Ma perché ha sperimentato praticamente la realtà e ha
ripreso, qua e là, magari anche tramite la tanto criticata internet, a
discuterne.
Se esiste qualcosa di positivo nel movimento contro la guerra, aldilà del
riciclaggio di mille e mille farabutti più abusati dello sfintere di
Cicciolina, é proprio il fatto che le persone hanno ripreso ad interrogarsi
le une con le altre.


Se si lascia passare non si può che attendere che la
> situazione peggiori. In entrambi i casi l'intento prefissato, quello di
> impedire il proliferare di questi stronzi, se ne va a farsi fottere.
> Perchè che ne dica il PK (scusami se riesumo vecchie storie) l'opinione
> della maggioranza conta e se non riesci a trainarti fin dal piano delle
> idee e del sentire la maggior parte delle persone il risultato non può che

essere
> instabile.


instabile a me appare una buona parola: magari riuscissimo a creare un mondo
davvero instabile




>
> Il mio primo sentimento è stato quello di andare in Maciacchini e fare
> il tiro al bersaglio ma mi chiedo: una volta che l'ho fatto? Di sicuro
> mi son tolto una gran soddisfazione ma a parte questo, che risultato ho
> ottenuto? Quanti saranno disposti a sostenere la mia azione? Non avrò
> forse ottenuto l'effetto contrario?


Scusa, dipende dall'effetto che ti prefiggi: certo se il tuo fine é
trasmettere l'idea che tu sei pacifico e i fasci sono violenti, non é un
buon sistema. Se vuoi far girare l'idea che castigarli é facile, magari é la
cosa giusta