[Lecce-sf] Fw: [referentinodi] Bush: e che Dio continui a pr…

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Auteur: Carlo Mileti
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Sujet: [Lecce-sf] Fw: [referentinodi] Bush: e che Dio continui a proteggere l'America
sul muro di un ospedale psichiatrico una volta lessi
"I pazzi non sono quelli che stanno dentro ma quelli al di la di queste
mura......", questa ne è la diabolica prova

carlo

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Sent: Wednesday, March 19, 2003 10:27 AM
Subject: [referentinodi] Bush: e che Dio continui a proteggere l'America


Bush: il testo integrale del discorso
redazione - 2003
CNN, Italia, 18.3.2003

"Cittadini, gli eventi in Iraq hanno raggiunto i giorni della decisione
finale. Per più di una decade gli Stati Uniti e le altre nazioni hanno
perseguito sforzi pazienti e onorevoli per disarmare il regime iracheno in
maniera pacifica. Il regime avrebbe dovuto rivelare e distruggere le sue
armi di distruzione di massa come condizione per la fine della guerra del
Golfo del 1991".
L'Iraq ha ignorato le risoluzione del Consiglio di Sicurezza

"Da allora il mondo è stato impegnato in dodici anni di diplomazia,.
Abbiamo votato più di una dozzina di risoluzioni nel Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite. Abbiamo inviato in Iraq centinaia di
ispettori per controllare il disarmo. La nostra buona fede non è stata
ricambiata. Il regime iracheno ha usato la diplomazia per guadagnare tempo
e vantaggi. Ha ignorato continuamente le risoluzione del Consiglio di
Sicurezza che richiedevano il pieno disarmo. Nel corso degli anni gli
ispettori dell'Onu sono stati minacciati dagli ufficiali iracheni. Sono
stati spiati elettronicamente e sistematicamente ingannati". Gli sforzi
pacifici falliti, perchè loro non pacifici
"Gli sforzi di disarmare l'Iraq in maniera pacifica sono falliti
continuamente perchè non ci siamo trovati a trattare con gente pacifica.
L'intelligence dei diversi Governi non lascia dubbi sul fatto che il
regime iracheno continui a possedere e a nascondere alcune delle armi più
letali mai costruite. Questo regime ha già usato le armi di distruzione di
massa contro i suoi confinanti e contro il suo stesso popolo. Il regime ha
una storia di spietate aggressioni nel Medio Oriente".
"Ha un odio profondo verso l'America e verso i nostri alleati e ha
aiutato, istruito e protetto terroristi, compresi quelli di al Qaeda. Il
pericolo è chiaro: i terroristi riusciranno a soddisfare le loro ambizioni
e a uccidere centinaia di migliaia di persone innocenti nel nostro e in
altri Paesi usando le armi chimiche, biologiche e, un giorno, nucleari
ottenute con l'aiuto dell'Iraq. Gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno
fatto nulla per meritare queste minacce, ma faranno tutto il possibile per
respingerle. Invece di lasciarci andare verso la tragedia, ci dirigeremo
verso la sicurezza". Prima che il giorno dell'orrore arrivi, il pericolo
va rimosso
"Prima che il giorno dell'orrore possa arrivare, prima che sia troppo
tardi per agire, questo pericolo sarà rimosso. Gli Stati Uniti d'America
hanno l'autorità sovrana di usare la forza per assicurare la loro
sicurezza nazionale. Quest'obbligo ricade su di me come comandante in
capo, attraverso il giuramento che ho pronunciato e per la promessa che
manterrò".
"Riconoscendo la minaccia al nostro Paese, il Congresso degli Stati Uniti,
lo scorso anno, ha votato a larga maggioranza per sostenere l'uso della
forza contro l'Iraq. L'America ha cercato di lavorare con le Nazioni Unite
per risolvere questa minaccia, per risolvere la minaccia in modo pacifico.
Noi crediamo nella missione delle Nazioni Unite. Una delle ragioni per cui
l'Onu fu fondata dopo la seconda guerra mondiale è stata la necessità di
confrontarsi con dittatori aggressivi in modo attivo e precoce, prima che
essi possano attaccare gli innocenti e distruggere la pace".
"Nel caso dell'Iraq il Consiglio di Sicurezza ha agito nei primi anni '90.
Con le risoluzioni 678 e 687, entrambe ancora in vigore, gli Stati Uniti e
i loro alleati sono autorizzati a usare la forza per liberarsi delle armi
di distruzione di massa dell'Iraq.
"Non è una questione di autorità, è una questione di volontà. Lo scorso
settembre sono stato all'assemblea generale delle Nazioni Unite e ho
chiesto alle nazioni del mondo di unirsi per mettere fine a questo
pericolo. L'8 novembre il Consiglio di sicurezza ha votato la risoluzione
1441 all'unanimità, ritenendo che l'Iraq avesse mancato ai suoi obblighi,
e promettendo serie conseguenze se non avesse provveduto immediatamente e
completamente al disarmo". Nessuna nazione può affermare che l'Iraq abbia
disarmato
"Oggi nessuna nazione può affermare che l'Iraq abbia disarmato e non lo
farà fino a quando Saddam Hussein avrà il potere. Negli ultimi 4 mesi e
mezzo gli Stati Uniti e i loro alleati hanno lavorato con il Consiglio di
Sicurezza per assi curare le richieste a lungo termine del Consiglio
stesso. Ora alcuni membri permanenti del Consiglio hanno annunciato
pubblicamente che porranno il loro veto su qualunque risoluzione che
preveda il disarmo dell'Iraq".
"Questi Governi condividono la nostra valutazione del pericolo, ma non la
nostra maniera di risolverlo. Molte nazioni, comunque, hanno la
determinazione e la forza di agire contro questa minaccia alla pace e si
sta formando un'ampia coalizione che risponderà alle giuste richieste del
mondo. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu non si è assunto pienamente alle
sue responsabilità, così ora noi ci assumeremo le nostre. Negli ultimi
giorni alcuni governi del Medio Oriente stanno facendo la loro parte. Essi
hanno inviato messaggi pubblici e privati, richiedendo al dittatore di
lasciare l'Iraq, di modo che il disarmo potesse procedere in modo
pacifico. Egli ha rifiutato". Saddam Hussein e i suoi figli devono
lasciare l'Iraq entro 48 ore
"Le decadi di crudeltà hanno raggiunto la fine. Saddam Hussein e i suoi
figli devono abbandonare l'Iraq entro 48 ore. Il loro rifiuto di farlo si
tradurrà in un conflitto militare che inizierà quando meglio noi
riterremo. Per la loro sicurezza tutti gli stranieri, giornalisti e
ispettori compresi, dovrebbero lasciare immediatamente l'Iraq".
"Molti iracheni possono sentirmi stasera in trasmissioni tradotte e ho un
messaggio per loro. Se saremo costretti a iniziare una campagna militare,
essa sarà diretta contro il fuorilegge che governa il vostro Paese e non
contro di voi. Quando la nostra coalizione gli strapperà il potere, noi vi
forniremo il cibo e le medicine di cui voi avrete bisogno".
"Noi distruggeremo l'apparato di terrore e vi aiuteremo a costruire un
nuovo Iraq prospero e libero. In un Iraq libero non ci saranno più guerre
o aggressioni contro i vostri vicini, non ci saranno più fabbriche di
veleni, non più esecuzioni di dissidenti, non più camere di tortura. Il
tiranno se ne andrà presto. Il giorno della vostra liberazione è vicino".
"È troppo tardi per Saddam Hussein per rimanere al potere. Non è troppo
tardi per l'esercito iracheno per agire con onore e proteggere il suo
paese permettendo l'ingresso pacifico delle forze della coalizione che
elimineranno le armi di distruzione di massa. Le nostra forze daranno
chiare istruzioni ai militari iracheni su come agire per evitare di essere
attaccati e distrutti". Non combattete per un regime morente
"Consiglio vivamente a ogni membro dell'esercito e dell'intelligence
irachena, se arriverà la guerra, di non combattere per un regime morente:
questo non vale la vostra vita. Tutti i militari iracheni e il personale
civile dovranno ascoltare attentamente questo avvertimento: in qualunque
conflitto il vostro destino dipenderà dalle vostre azioni. Non distruggete
i pozzi di petrolio. Una risorsa che appartiene al popolo iracheno. Non
obbedite ad alcun ordine di usare le armi di distruzione di massa contro
chiunque, popolo iracheno incluso. I crimini di guerra saranno perseguiti.
I criminali di guerra saranno puniti. E non sarà una scusa dire "stavo
solo obbedendo agli ordini".
Se Saddam Hussein dovesse scegliere il confronto, il popolo americano sa
che ogni misura per evitare la guerra è stata presa, così come sarà presa
ogni misura per vincere. Gli americani conoscono il costo del conflitto,
perchè lo hanno già pagato in passato. La guerra non ha certezze, tranne
quella del sacrificio. Comunque l'unico modo per diminuire il pericolo e
la durata della guerra è applicare la piena forza e potenza del nostro
esercito e noi siamo preparati a farlo". Attacchi terroristici non
inevitabili, ma possibili
"Se Saddam Hussein tenterà di attaccarsi al potere questo avrà conseguenze
terribili. Sappiamo che per la disperazione lui e i suoi amici terroristi
cercheranno di condurre attacchi terroristici contro il popolo americano e
contro i nostri alleati, Questi attacchi non sono inevitabili. Sono
comunque possibili. E questo fatto sottolinea la ragione per cui noi non
possiamo continuare a vivere sotto la minaccia del ricatto.
La minaccia dei terroristi all'America e al mondo diminuirà nel momento in
Saddam Hussein sarà disarmato. Il nostro governo è in stato di massima
allerta contro questi pericoli. Proprio mentre ci stiamo preparando per
assicurare la vittoria in Iraq, stiamo prendendo ulteriori precauzioni per
proteggere la nostra madre patria. Negli scorsi giorni le autorità
americane hanno espulso dal Paese alcuni individui con legami con i
servizi di sicurezza iracheni".
"Tra le altre misure ho previsto norme di sicurezza addizionali per gli
aeroporti e aumentato i pattugliamenti della guardia costiera nei maggiori
porti. Il dipartimento di sicurezza nazionale sta lavorando a fianco dei
governatori per aumentare la sicurezza armata in tutti i punti strategici
americani.
Se il nemico dovesse attaccare il nostro Paese lo farebbe nel tentativo di
spostare la nostra attenzione col panico e di indebolire il nostro morale
con la paura. Con questo fallerebbero sicuramente. Nessun loro atto potrà
alterare il corso degli eventi o abbattere la determinazione del nostro
Paese. Noi siamo un popolo pacifico, questo non significa che siamo un
popolo fragile. Non saremo intimiditi da malfattori e assassini".
"Se il nostro nemico oserà attaccarci, lui e tutti coloro che lo avranno
aiutato, dovranno affrontare conseguenze terribili. Noi stiamo agendo
perchè il rischio della non azione sarebbe più grande. In un anno o in
cinque anni il potere dell'Iraq di infliggere danni a tutte le nazioni
libere sarebbe moltiplicato in maniera esponenziale. Con le loro
potenzialità Saddam e i suoi alleati terroristi potrebbero scegliere il
momento della loro maggior forza per sferrare l'attacco mortale". Andare
incontro alla minaccia mentre sta nascendo
"Abbiamo scelto di andare incontro alla minaccia adesso, mentre sta
nascendo, prima che essa appaia improvvisamente nei nostri cieli e nelle
nostre città. La causa della pace richiede a tutte le nazioni libere di
riconoscere delle realtà nuove e innegabili. Nel ventesimo secolo, alcune
persone hanno scelto di seguire dittatori assassini le cui minacce furono
lasciate crescere nel genocidio e nella guerra globale. In questo secolo,
quando il malvagio trama il terrore chimico biologi e nucleare, una
politica di lassismo potrebbe portare a una distruzione di un genere mai
visto sulla terra. I terroristi non rivelano le loro minacce con
dichiarazioni formali e il rispondere a questi nemici solo dopo che essi
hanno attaccato, non è autodifesa. È suicidio".
"La sicurezza del mondo richiede il disarmo di Saddam Hussein adesso.
Sostenendo la giusta domanda del mondo noi onoreremo anche il più profondo
legame al nostro paese. A differenza di Saddam Hussein, noi crediamo che
il popolo iracheno meriti la libertà e quando il dittatore sarà rimosso
esso potrà diventare un esempio per tutto il Medio Oriente di una nazione
vitale, pacifica e in gradodi governarsi da sola".
"Gli Stati Uniti,con altri Paesi lavoreranno per portare pace e libertà in
quella nazione. Il nostro obiettivo non sarà raggiunto in una notte, ma
verrà col tempo. Il potere e il fascino della libertà umana è un valore
per ogni vita e per ogni terra. E il più grande potere della libertà è
quello di vincere sull'odio e sulla violenza e di fare in modo che i
talenti degli uomini e delle donne siano educati al perseguimento della
pace. Questo è il futuro che noi scegliamo".
"Le nazioni libere hanno il dovere di difendere i loro popoli unendosi
contro la violenza e stanotte, come abbiamo fatto in passato, l'America e
i suoi alleati accettano questa responsabilità.
Buona notte e che Dio continui a proteggere l'America".