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Siamo andati alla fiaccolata per la pace di Roma (una marea di persone in
piazza). Durante la "passeggiata pacifista" abbiamo incontrato delle
compagne e dei compagni che ci comunicavano che un corteo stava andando
davanti all'Ambasciata nordamericana per un sit-in di protesta e tra questi
anche diversi della nostra organizzazione e, quindi, abbiamo deciso di
andare anche noi. Siamo arrivati alle spalle dell'Ambasciata USA e poi,
tranquillamente e incredibilmente, davanti la stessa: c'era molta polizia e
carabinieri, ogni strada bloccata e nessun sit-in, nessuna bandiera. Abbiamo
allora in fretta messo le bandiere della pace e di DP nelle tasche e nello
zaino e poggiato le aste da una parte e ci siamo avviati avanti per
incontrare i compagni e le compagne che in tantissimi e tantissime, poi,
abbiamo visto erano recintati lontano: "dentro" piazza Barberini. Mentre
camminavamo in quella direzione nonostante i cordoni della polizia, tuttavia
indifferenti, sono partiti immotivatamente (non c'era niente che lo
giustificasse) i lacrimogeni. Ne abbiamo contati a decine mentre prendevamo
una via laterale (ancora indisturbati e a maggior dimostrazione che non vi
era niente che potesse minacciare gli occupanti nordamericani e i suoi
giullari) e ci allontanavamo dalla zona. Camminavamo in direzione opposta e
continuavamo a sentire "botti": dieci, poi venti... Siamo arrivati in sede e
ancora non riusciamo a stabilire contatti telefonici. Non sappiamo cosa sia
accaduto e cosa stia accadendo e tuttavia un corteo è stato indubbiamente
caricato e disperso violentemente. Ci auguriamo che niente di grave possa
essere accaduto a compagni e compagne che stanno in piazza per la pace e per
difendere quei pochi valori che ancora riusciamo a non veder calpestati
contro l'essere "eversivo" delle classi dominanti, contro la democrazia
bloccata del nostro protettorato USA, contro chi ha dichiarato guerra alle
nostre libertà e alle nostre speranze di "cambiare il mondo". Chissà cosa
dirà stasera o domani l'informazione deviata e deviante e intanto una marea
di cittadini sta passeggiando (e ne siamo comunque felici) tra piazza
Venezia e il Colosseo, e intanto chissà quanti sono già i morti tra i civili
in quel di Baghdad e dintorni e intanto le basi nordamericane nel nostro
Paese lavorano a pieno ritmo per rifornire di non sappiamo cosa i
fondamentalisti del mercato che vanno a lanciare bombe in Iraq e intanto in
altre parti del mondo si stanno consumando drammi partoriti dal cinismo di
un neo-imperialismo e di un neo-liberismo ormai senza più regole: neppure
quelle nefande del loro stesso disumano sistema...
Michele
Ines
Carlos
Fabio Massimo
Riccardo
Norma
Valentina
Cesare
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