[Cerchio] Re: [movimento] Re: Re: PER DAVIDE ...

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Aihe: [Cerchio] Re: [movimento] Re: Re: PER DAVIDE ...
----- Original Message -----
From: <olivavittoria@???>

> aaaaamen!!!!
>
> certo che "l'esercito" degli ecumenici
> si allarga a sponde non previste.
>
> Io ,lo sai, sono semprer stata per l'assunzione di responsabilità.
> Mi pare giustissimo che se io allago la casa della vecchietta di
> sotto debba pagare io e non lei.
> e così via.



devo essermi spiegato male: anche a me pare logico che sia chi procura
l'evento a farsene carico, a pagare l'imbianchino, faccio per dire. Ciò che
mettevo in luce, é il "così via", che trasforma una cosa in un'altra cosa.
Se io allago devo reimbiancare? allora se ammazzo, scusa, devo seppellire:
questa é l'estensione logica. Una cosa é turare una falla della realtà,
ricostituire un'oggettività. Altra cosa pretendere di fare giustizia, di
ripartire equamente le sofferneze, i dolori (i dolori, nota; perché le
gioie, o presunte tali, rimangono a chi se le acchiappa). Che la sofferenza
possa essere un risarcimento, é un'idea che discende direttamente dal
"partorirai con dolore" e dal "duro lavoro". La gioia si paga con la
sofferenza, la sofferenza é la moneta della società, l'individuo deve
piegarsi alle esigenze della collettività.



> Poi per essere conseguenti col ragionamento che fai tu
> bisogna avere il coraggio di dire pure che anche i poliziotti
> e i carabinieri che continuano a fare quello che fanno da Bolzanetto in

poi,
> ma poi anche da tanto tanto prima, sono non giudicabili.


non mi pare che ci sia bisogno di giudicarli: dannosa non é essenzialmente
la loro attività ma la loro esistenza. In certi paesi non bastonano, non
sparano, non torturano quasi mai, ma sono dannosi uguale: semplicemente la
gente ha acquisito la capacità di vedere con gli occhi della mente quel che
il poliziotto potrebbe fargli, e si blocca.
E in effetti é caratteristico il fatto che la legge risulta profondamente
inadeguata a punire poliziotti, militari, etc. che obbediscono a un potere
impersonale: e infatti ci sono tutte queste stronzate sulla scoperta di chi
dava gli ordini a Genova, di chi sono i mandanti, i servizi segreti deviati,
etc. In sostanza, se si ammette che la società suia regolata da leggi e vi
siano degli specialisti per imporne il rispetto, il resto segue. Il caso del
fascista e il caso del poliziotto non hanno alcunché da spartire. Il
fascista é una persona con delle idee sue, del cazzo certo ma non é di
sicuro il solo, che agisce secondo le medesime: se lo pigliano va in galera
(visto che hanno parecchi amici in alto loco, a volte, ma nemmeno sempre, se
ne fanno poca), può finire starcotto come a Primavalle, o a sua volta
ammazzato. Chiaro che se ti aggredisce provvedi a scrollartelo di dosso. La
tua attività spesso si scontra con la sua e ti ingegni di liberartene. Il
fascista é dannoso perché a cose dannose, come il violentatore,
l'inquinatore, il pappone: é un'attività. Dannosa. Il poliziotto é un ruolo,
é dannoso per il solo fatto di esistere, anche se é una bravissima persona,
ama gli uccellini e la poesia giapponese (mentre il fascista no, il fascista
é personalmente uno stronzo, le due cose sono l'ui na la condizione
dell'altra).



> Perchè un fascio deve sfangarsela dal rendere conto e un poliziotto no?
> perchè quest'ultimo ha una divisa?
> a furia di non voler riconoscere nessun diritto e nessuna autorità
> alla giusta indignazione non al giustizialismo poi si finisce col

riconoscere solo
> il diritto del più forte e del più potente.
> vittoria
>


Vittoria, il diritto del più forte lo riconosci quando affermi di voler
diventare il più forte, di voler vincere per poter imporre le tue ragioni.
In questa mnaniera la rivoluzione viene percepita come una rivincita su
tante sconfitte, su infinite persecuzioni. Il problema é che, impostata
così, non solo si snatura, e diviene qualcosa di diverso da ciò che si era
desiderato, ma ormai nemmeno viene. Perché il desiderio di vendetta, se lo
scateni, conduce più facilmente a identificarsi su questa società, che é una
società essenzialmente penale, che sulla sua demolizione. A furia di
predicare la giustizia proletaria, i proletari sono divenuti giustizieri, e
avendo perduto le relazioni che li tenevano insieme, fuori e contro questa
società, lo sono divenuti in nome di una ipersocializzazione violenta e
razzista. Sappiamo tutti che il nerbo delle schiere di lePen, o della destra
americana o inglese, vengono precisamente dalla classe operaia. Poiché si
ammette l'idea di vendicarsi, e vendicarsi dei potenti é impossibile perché
sono sfuggenti, impersonali, oltre che davvero troppo potenti, dagli al
pedofilo, all'abusivo, al clandestino, al matto, al culatone, al tossico. Il
vendicatore é sempre un poliziotto, prima di tutto il poliziotto di sé
stesso



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