[NuovoLaboratorio] c'è la guerra

Delete this message

Reply to this message
Autor: Riccardo Navone
Data:  
Assunto: [NuovoLaboratorio] c'è la guerra
C'è un brutto clima in questi giorni.
I venti di guerra portano scorie e avanzi non voluti.
Chi pensava che l'inizio di una nuova guerra avrebbe stimolato i più a darsi
da fare per dichiarare il proprio dissenso si è sbagliato.
Il clima di guerra porta anche altro oltre la voglia di mobilitarsi.
Porta repressione, provocazioni, manovre sporche, divisioni, e stimola gli
istinti più meschini.
In Palestina è morta una ragazza schiacciata da una ruspa dell'esercito
israeliano a Rafah, e a Milano un ragazzo di 26 anni è stato assassinato da
una banda di malavitosi fascisti protetti dagli sbirri.
Sembrano due episodi distanti - per luogo geografico e per dinamiche.
Penso che invece siano il "visibile" più immediato di un clima
"sotto-culturale" che si sta imponendo a livello planetario, e che fra di
loro non siano molto lontani.
La guerra è violenza - e la violenza sarà alla base della prossima fase
politica che vivremo.
Le mobilitazioni pacifiste negli USA e nel resto del mondo ce lo
dimostreranno nei prossimi giorni.
Sono anche sicuro che ci saranno episodi di violenza in Italia, soprattutto
da parte degli sbirri di questo governo di merda e dei suoi servi di sempre,
i fascisti.
La guerra porta con se tante brutte cose che non sono solo i morti sul
campo, e questo sarebbe già gravissimo e intollerabile.
La guerra porta anche un clima diffuso di violenza, di rapporti violenti, di
confronti non pacifici.

La guerra non è una metafora, è la realtà dello scontro portato al suo
estremo.
Chi è da una parte e chi dall'altra.
Quando certa sinistra si sbraccia per dire che senza l'ONU non ci deve
essere nessuna guerra mi viene uno sconforto indescrivibile.
A questa sinistra dico che la guerra non è giustificabile, e con o senza
l'ONU le guerre non si devono più fare.
La guerra deve essere bandita dalla storia
e chi ne giustifica l'utilità deve essere considerato un pazzo e un cretino.
Questo non deve far confondre la guerra con lo scontro sociale e con l'uso
della forza.
Chi si ribella non vuole la guerra, vuole giustizia.
L'uso della forza non vuol dire essere anti-pacifisti.
Per battere questa e tutte le guerre ci vorrà anche l'uso della forza, che
fuor di metafora, vuol dire che ci sarà uno scontro violento fra chi vuole
la pace e chi vuole la guerra.
Game over

ciao e grazie
Riccardo Navone