WASHINGTON - La china della prolungata impasse
diplomatica sulla crisi irachena sta inesorabilmente
scivolando verso l' ora x di un conflitto che, per
mesi soffocato da schermaglie, rinvii e ricerca di
opzioni alternative, ormai tutti, anche chi fino all'
ultimo vi si oppone, danno per scontato, forse
destinato a scattare il 21 marzo, primo giorno di
primavera. Il vertice a tre - Bush, Blair e Aznar -
che oggi vedra' riuniti alle Azzorre i 'falchi' dell'
intervento armato dovrebbe solo ratificare il
fallimento di ogni soluzione alternativa. Sull' altro
versante, Berlino, Parigi e Mosca fanno ricorso alle
ultime armi in loro possesso per fermare l' uso della
forza contro Saddam Hussein: con una dichiarazione
comune hanno chiesto per domani una riunione
straordinaria del Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite per 'stabilire un calendario sul prosieguo del
disarmo pacifico' in Iraq. E i capi degli ispettori
Onu, Blix e El Baradei, sempre domani, si riuniscono
al Palazzo di Vetro per valutare quella che ai piu'
sembra una carta della disperazione del regime
iracheno, la richiesta di tornare a Baghdad per
riprendere visite e verifiche.
L'Iraq intanto si prepara al peggio. L' agenzia di
stampa irachena Ina ha reso noto che sono stati
istituiti quattro distretti militari per 'distruggere
qualsiasi aggressione straniera'. I comandi regionali,
in base al decreto del Consiglio di comando della
rivoluzione, sono tutti sotto l' autorita' di Saddam
Hussein ed il figlio minore del Rais, Qusay, capo
dell' unita' d' elite della Guardia repubblicana, ha
assunto il comando del distretto che comprende Baghdad
e le zone centrali del Paese.
Piu' s' avvicina l' ora del conflitto, piu' si
moltiplicano iniziative e manifestazioni contro la
guerra. Ieri milioni di persone hanno sfilato per la
pace in ogni parte del mondo. A Washington in migliaia
per una marcia attorno alla Casa Bianca (gli stessi
che mentre migliaia di giovani venivano massacrati dai
vietcong, questi in patria cantavano inni contro la
guerra ed accusavano di crimini coloro che lì
morivano); a Berlino in 100 mila per una fiaccolata
contro la guerra ( i soliti stronzi! in Italia abbiamo
i girotondini!).
Cortei anche a Madrid, Bruxelles ed a Milano per la
manifestazione indetta dalla Cgil. Oggi, come ha
preannunciato il cardinale Laghi, Giovanni Paolo II
rivolgera' un ennesimo, accorato appello in occasione
dell' Angelus domenicale a Piazza San Pietro.
.....questa attesa mi snerva e mi infastidisce.
QUANDO E' CHE SI INCOMINCIA A MENARE LE MANI?
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