Auteur: Roberto Guidi Date: Sujet: [Forumlucca] Storia di zainab, nata tra le bombe
Storia di Zainab, nata tra le bombe (tratto da: rivista "Musica!", rubrica
"Segnali di Cerami", 13/3/2003)
Si chiama Zainab, e vive a Baghdad. E' nata sotto i bombardamenti del 1991.
La parola "guerra", per lei, è come noi "temporale" o "sciopero dei
trasporti". Va a scuola e lavora per comprarsi le scarpe, anche alcuni suoi
amichetti non hanno un padre, molti dei quali scomparsi nella guerra con
l'Iran. E' venuta al mondo in quelle terre maledette non certo per colpa
sua, e se le dicono, sia in casa che in televisione, che Saddam è dio in
terra lei non può fare altro che crederci, come i nostri bambini credono
alla Befana. Le piace giocare tutta sola, nel retro della bicocca, accanto
al barile di benzina, tra cassette di legno che sembrano palazzi e piccoli
burattini in plastica che sembrano persone. La nonna le ha insegnato a
pregare e a lavarsi nel bacile. Malgrado tutto, non avendo alcuna cognizione
d'una vita diversa, è felice, perchè l'istinto dell'uomo è di cercare il
buono anche nell'orrore. Perfino la pausa tra una tragedia e l'altra prende
la luce della felicità. Zainab, seduta fra i sassi, costruendo chi sa quali
panorami con i suoi poveri attrezzi, parla da sola, e ogni tanto le risale
tra le labbra la ninna nanna che sua madre non canta più. Nei primissimi
anni di vita, come ogni bambino occidentale, è stata coccolata dal calore
dei corpi, dagli odori e dal sole, e nella luce hanno cominciato a
imprimersi i ricordi: una finestra, un volto, poi un albero, le galline, la
minestra. Fa i compiti, vede la televisione, fa gare di corsa sul fango
secco. La sua stirpe viene da molto lontano, da civiltà nobili che la storia
ha sempre più strangolato fino a quando, con la combutta di altre civiltà
nobili, è spuntato fuori il pupazzo di Saddam. Il fiume di petrolio non ha
mai girato dalle parti di questa bambina. E' andato piuttosto dall'altra
parte della città, dove si vede (ma è lontano e irraggiungibile) un bel
verdeggiare d'alberi. Oggi Zainab, che purtroppo abita a un passo dalla
rugginosa fabbrica di missili Al-Samoud, ignara della storia e delle
strategie militari come un cane della morte, è contenta perchè le scarpette
nuove che s'è comprata le stanno proprio bene. E in cielo c'è anche un bel
sole accogliente. Da domani lavorerà con suo nonno mirando a uno scialle
giallo, verde e arancione che ha visto in un vecchio bazar. Intanto sta
imparando bene a scrivere, perchè da grande vuole fare bella figura con
tutti, vuole essere l'orgoglio di suo marito e dei suoi figli.