Rif: [RSF] !!!Attenzione!!! Sito civetta di Bandiere di Pace…

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Szerző: forumroma@inventati.org
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Tárgy: Rif: [RSF] !!!Attenzione!!! Sito civetta di Bandiere di Pace.
Un'altra chicca l'ho scoperta dal parrucchiere.....Il giornale si chiam=
a
STOP e l'annuncio prende tutta la pagina ed =E8 corredato di foto con r=
agazza
con in mano una bandiera della pace che dice testualmente.
- Vuoi esporla al tuo balcone?
- Vuoi farne dono all'amica del cuore?
- Non sei ancora riuscita ad averla?
La puoi trovare la prossima settimana in edicola con Stop a soli 3,99 e=
uro!
Giro la pagina e il delirio continua:
"Anche loro vogliono la pace e la difendono in divisa...impegnati a
proteggere i civili e a combattere il terrorismo!" Segue servizio sui
"nostri ragazzi" non ricordo se in Afghanistan o in Kossovo..........












                                                                       =
                               =20
                      Luigi Pirelli                                    =
                               =20
                      <l.pirelli@???        Per:      fori-sociali =
<fori-sociali@???>,=20
                      t>                         romasocialforum <forum=
roma@???>,           =20
                      Inviato da:                romacittapertallapace =
                               =20
                      forumroma-admin@in         <romacittapertallapace=
@yahoogroups.com>, bastaguerra =20
                      ventati.org                <bastaguerra@yahoogrou=
ps.com>                        =20
                                                Cc:                    =
                               =20
                                                Oggetto:  [RSF] !!!Atte=
nzione!!! Sito civetta di      =20
                      12/03/03 10.33             Bandiere di Pace.     =
                               =20
                      Per favore,                                      =
                               =20
                      rispondere a                                     =
                               =20
                      forumroma                                        =
                               =20
                                                                       =
                               =20
                                                                       =
                               =20





Date: Tue, 11 Mar 2003 22:39:44 +0100
From: GLT-Nonviolenza <glt-nonviolenza@???>



Ciao,
ci =E8 stata segnalata l'esistenza del sito "civetta" www.bandierepace.=
org
<http://www.bandierepace.org> (quello "ufficiale" =E8 invece
www.bandieredipace.org <http://www.bandieredipace.org>).

Se vi avanza del tempo e avete voglia di confrontarvi con qualcuno si
potrebbe scrivere al loro indirizzo e spiegare in maniera pacifica le
nostre ragioni.

La loro e-mail =E8: mail@??? <mailto:mail@bandierepace.org=
>




Qui sotto vi riporto un loro editoriale...



Aloha, Massimiliano Pilati

-/"ogni lotta per la giustizia passa per la prova di cinque tappe:
l'indifferenza, il ridicolo, la calunnia, la repressione, il rispetto".=
/

/(Gandhi)./

-----------------------------------------------------------------------=
-

**

*La bandiera pacifista =E8 veramente apartitica?*



Il Coordinamento Nazionale della Campagna "Pace da tutti i Balconi!" ha=

dichiarato espressamente di non voler accettare l'adesione da parte di
nessun partito politico alla sua iniziativa, fatta eccezione per le
piccole sezioni di quartiere.

Ma su questa presunta estraneit=E0 ideologica delle bandiere pacifiste
vanno fatte delle opportune precisazioni.

Alex Zanotelli, il missionario comboniano promotore dell'iniziativa,
trattando tematiche relative al "Sud del Mondo", alla globalizzazione,
all'imperialismo statunitense, alle multinazionali, etc, sostiene ancor=
a
oggi quel classico stile "terzomondista", di chiara origine marxista.

     Per una trentina d'anni in Italia l'ideologia prevalente in ambito=


politico-culturale =E8 stata quella marxista: si esprimeva grande
ammirazione per i regimi comunisti (poi tutti falliti) come quelli di:
Fidel Castro a Cuba, Mao in Cina, Ho Chi Minh in Vietnam e grande
simpatia per il Comandante Che Guevara e la sua rivolta armata, i
movimenti di liberazione in Mozambico e in Angola... Ma se, a seguito d=
i
una presa di posizione del Pci (Partito Comunista Italiano) nei
confronti di un qualsiasi evento che si verificasse nei Paesi del Terzo=

Mondo (un Colpo di Stato, lo scoppio di una guerra, l'insorgere di un
movimento per la liberazione di un Paese soffocato da una dittatura), s=
i
registrava puntualmente un'attivazione da parte di studenti, organi di
stampa e movimenti di intellettuali italiani, dagli anni Cinquanta agli=

Ottanta, tale sensibilit=E0 non veniva ugualmente dimostrata per tutti
quei fatti relativi ai crimini dell'oppressione dei regimi comunisti.
Perch=E9?

Il "terzomondismo" =E8 solito giudicare in maniera molto diversa tra lo=
ro
i cruenti episodi storici che accadono nel mondo a seconda che a
commettere tali crimini siano partiti, uomini, movimenti, governi di
tipo socialista o no. Se per la dittatura di Pinochet, accusato di aver=

sterminato circa 12.000 oppositori politici e a causa del quale dal Cil=
e
in dieci anni sono fuggite 8.000 persone, si mobilitano comitati di
intervento, si organizzano proteste, si coordinano manifestazioni,
Pinochet dopo 20 anni viene arrestato.

Situazione ben diversa nel Vietnam "socialista" dove, in aggiunta alle
decine di migliaia di persone uccise per motivi politici, vi sono stati=

pi=F9 di un milione di profughi: ma qui si propende per dire che, color=
o
che fuggono, non sono altro che dei "borghesi decadenti", conservatori
che non tollerano la durezza della ricostruzione e che vengono persuasi=

dalle trasmissioni radio statunitensi a lasciare il Paese. Insomma, in
questo scenario, il regime non viene chiamato in causa come primo (ed
unico) responsabile di queste gravi situazioni di povert=E0 e di declin=
o
sociale e questo solo perch=E9 si tratta di un regime "popolare".

     Altro punto fondamentale di questo stile "terzomondista" =E8 la
persistenza dell'assioma: "la povert=E0 del Sud del mondo viene unicame=
nte
dalla ricchezza e dall'oppressione del Nord". Questo concetto secondo i=
l
quale "loro sono poveri solo perch=E9 noi siamo ricchi" =E8 detto "teor=
ia
della dipendenza" e oggi tra gli studiosi delle problematiche mondiali =
=E8
caduto in forte disuso in quanto contraddetto dai fatti, ma =E8 ancora
tenuto in piedi dall'opinione pubblica, spesso incalzata da gruppi o
movimenti faziosi e molto mal informati.


Tutt'oggi c'=E8 chi sostiene questa testi affermando che "l'80% della
popolazione mondiale vive con il 20% delle risorse disponibili e,
viceversa, solo il 20% della popolazione ha accesso all'80% delle
risorse disponibili". La frase di primo impatto sembra suonare bene,
sembra quasi logicamente ovvia: noi, occidentali, con la pancia piena,
sfruttiamo la stragrande maggioranza delle risorse disponibili e siamo
solo una piccola parte della popolazione del globo. Ma c'=E8 un grave
errore di valutazione: =E8 vero, noi sfruttiamo l'80% delle risorse, ma=

non di quelle disponibili sul pianeta, bens=EC di quelle prodotte.
Pertanto, il resto degli abitanti del pianeta vive con il 20% delle
risorse prodotte, ma potrebbe vivere decisamente in condizioni migliori=

se solo potesse produrre di pi=F9, sfruttando ad esempio tecniche agric=
ole
pi=F9 avanzate o intensificando la produzione stessa.

Ecco, Pace significa anche "sviluppo", crescita economica, aumento dell=
a
produzione. Ma nessun cartello, slogan o bandiera pacifista chiede
questo...

     Infine classico dello stile "terzomondista", andando di fatto a
braccetto con gli insegnamenti di Marx e dei suoi seguaci, =E8 quello d=
i
considerare l'economia ed il potere politico-economico come il motore d=
i
tutto, concentrando cos=EC l'attenzione solo sugli aspetti economici
esistenti tra Nord e Sud del mondo, evitando quindi di analizzare i
rapporti storici, religiosi, sociali, culturali, l'insieme dei valori,
degli usi e dei costumi, della mentalit=E0 e dell'educazione dei Paesi.=



Da questo deriva quell'assurdo modo di leggere i fenomeni legati alla
globalizzazione secondo ridicoli assiomi del tipo: "Se gli africani
stanno morendo di fame =E8 perch=E9 noi ricchi rubiamo loro le risorse
necessarie allo sviluppo" oppure "Il mondo si divide in sfruttatori e
sfruttati: se cos=EC non fosse saremmo tutti pi=F9 o meno allo stesso
livello di sviluppo". Tutte affermazioni che non tengono conto dei real=
i
motivi per i quali i Paesi del Sud del mondo sono attanagliati nelle
gravi situazioni che conosciamo e questo perch=E9 non prendono in
considerazione il tipo di educazione, la mentalit=E0 dominante, la
cultura, le tradizioni, la religione e la struttura sociale di questi
Paesi.

Il Nobel per l'economia Amartya Sen nel libro "Lo sviluppo =E8 libert=E0=
"
(Mondadori, 1999) afferma che l'incremento dello sviluppo economico di
una nazione =E8 strettamente legato alla democrazia di quel Paese e che=

senza democrazia un popolo non potr=E0 mai conoscere un duraturo ed
efficace progresso economico. E intanto i pacifisti e coloro che
continuano ad esporre le bandiere multicolore restano imperterriti nell=
a
loro posizione che li vede contrari ad un intervento armato "senza se e=

senza ma", continuando a collegare il sottosviluppo al quale =E8 costre=
tto
il popolo iracheno con l'embargo - piuttosto che con l'assenza di
democrazia - o con la cattiveria degli Stati Uniti d'America, piuttosto=

che con la pessima gestione economica dell'Iraq dove il regime
preferisce stanziare fondi per la costruzione di sontuosi palazzi (o pe=
r
la fabbricazione di armamenti...), invece che destinarli alle strutture=

ospedaliere e ai medicinali per il suo popolo.



Infine, soffermiamoci un secondo a riflettere su quanto accaduto il 15
febbraio a Roma: la manifestazione "contro la guerra senza se e senza
ma" era estremamente collegata all'iniziativa delle bandiere pacifiste,=

per ovvi motivi. Dalle immagini dei cortei per=F2, pi=F9 che bandiere
multicolore si osservava uno sventolio di drappi rossi e verdi: quelli
di Rifondazione Comunista e dei Verdi...

La manifestazione - gli organizzatori l'avevano chiarito sin dal
principio - era aperta a tutti gli schieramenti politici. Il 10 novembr=
e
2001, sempre a Roma, ebbe luogo una manifestazione organizzata dal
centro-destra, ma anch'essa aperta a tutte le forze politiche, nella
quale si voleva esprimere pubblicamente dopo l'11 settembre, un forte
"no" al terrorismo e, conseguentemente, solidariet=E0 nei confronti di
tutte le vittime dell'estremismo e del fanatismo, come quelle di New
York, Washington e dell'aereo caduto in Pennsylvania, di appena un mese=

prima: eppure l=EC di bandiere di Rifondazione o dei Verdi nemmeno l'om=
bra...

Tornando al 15 febbraio, di fatto quella =E8 stata una giornata di fort=
e
ispirazione ideologico-politica con la quale, unitamente alla lettura d=
i
un testo del sub-comandante Marcos (ma come? Un leader di un movimento
armato in un corteo contro le armi?) da parte della madre di Carlo
Giuliani (il ragazzo talmente pacifista da partecipare ad un momento di=

vera e propria guerriglia a Genova durante le manifestazioni anti-G8),
si =E8 ampiamente dimostrato come dietro ai tanti "no alla guerra senza=
se
e senza ma" e alla radice delle tante bandiere multicolore vi sia in
realt=E0 una serie di gruppi profondamente schierati politicamente,
talmente faziosi da coprirsi gli occhi di fronte ai crimini comunisti
(tant'=E8 che la falce e il martello sono ancora presenti nelle loro
manifestazioni) e non di certo troppo pacifici.


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