Auteur: forumgenova@inventati.org Date: Sujet: [NuovoLaboratorio] l'obbedienza non e' piu' una virtu'
nell'imminenza della guerra penso di fare opera utile inviandovi la
lettera di Don Lorenzo Milani "L'obbedienza non e' piu' una virtu'".
Certo sono passati molti anni, ma una qualche attualita' mi pare
possa averla.
ciao antonio
Barbiana 18 ottobre 1965
Signori Giudici,
vi metto qui per scritto quello che avrei detto volentieri in aula.
Non sar=E0 infatti facile ch'io possa venire a Roma perch=E9 sono da
tempo malato.
Allego un certificato medico e vi prego di procedere in mia assenza.
La malattia =E8 l'unico motivo per cui non vengo. Ci tengo a precisarlo
perch=E9 dai tempi di Porta Pia i preti italiani sono sospettati di
avere poco rispetto per lo Stato. E questa =E8 proprio l'accusa che mi
si fa in questo processo.
Ma essa non =E8 fondata per moltissimi miei confratelli e in nessun
modo per me. Vi spiegher=F2 anzi quanto mi stia a cuore imprimere nei
miei ragazzi il senso della legge e il rispetto per i tribunali degli
uomini.
Una precisazione a proposito del difensore.
Le cose che ho voluto dire con la lettera incriminata toccano da
vicino la mia persona di maestro e di sacerdote. In queste due vesti
so parlare da me. Avevo perci=F2 chiesto al mio difensore d'ufficio di
non prendere la parola. Ma egli mi ha spiegato che non me lo pu=F2
promettere n=E9 come avvocato n=E9 come uomo.
Ho capito le sue ragioni e non ho insistito.
Un'altra precisazione a proposito della rivista che =E8 coimputata per
avermi gentilmente ospitato. Io avevo diffuso per conto mio la
lettera incriminata fin dal 23 Febbraio.
Solo successivamente (6 Marzo) l'ha ripubblicata Rinascita e poi
altri giornali.
=C8 dunque per motivi procedurali cio=E8 del tutto casuali ch'io trovo
incriminata con me una rivista comunista.
Non ci troverei nulla da ridire se si trattasse d'altri argomenti. Ma
essa non meritava l'onore d'essere fatta bandiera di idee che non le
si addicono come la libert=E0 di coscienza e la non violenza.
Il fatto non giova alla chiarezza cio=E8 all'educazione dei giovani che
guardano a questo processo.
Verr=F2 ora ai motivi per cui ho sentito il dovere di scrivere la
lettera incriminata. Ma vi occorrer=E0 prima sapere come mai oltre che
parroco io sia anche maestro.
La mia =E8 una parrocchia di montagna. Quando ci arrivai c'era solo una
scuola elementare. Cinque classi in un'aula sola. I ragazzi uscivano
dalla quinta semianalfabeti e andavano a lavorare. Timidi e
disprezzati.
Decisi allora che avrei speso la mia vita di parroco per la loro
elevazione civile e non solo religiosa.
Cos=EC da undici anni in qua, la pi=F9 gran parte del mio ministero
consiste in una scuola.
Quelli che stanno in citt=E0 usano meravigliarsi del suo orario. Dodici
ore al giorno, 365 giorni l'anno. Prima che arrivassi io i ragazzi
facevano lo stesso orario (e in pi=F9 tanta fatica) per procurare lana
e cacio a quelli che stanno in citt=E0. Nessuno aveva da ridire. Ora
che quell'orario glielo faccio fare a scuola dicono che li sacrifico.
La questione appartiene a questo processo solo perch=E9 vi sarebbe
difficile capire il mio modo di argomentare se non sapeste che i
ragazzi vivono praticamente con me. Riceviamo le visite insieme.
Leggiamo insieme: i libri, il giornale, la posta. Scriviamo insieme.
COME MAESTRO
Il motivo occasionale
Eravamo come sempre insieme quando un amico ci port=F2 il ritaglio di
un giornale. Si presentava come un =ABComunicato dei cappellani
militari in congedo della regione toscana=BB. Pi=F9 tardi abbiamo saputo
che gi=E0 questa dizione =E8 scorretta. Solo 20 di essi erano presenti
alla riunione su un totale di 120. Non ho potuto appurare quanti
fossero stati avvertiti. Personalmente ne conosco uno solo: don
Vittorio Vacchiano pievano di Vicchio. Mi ha dichiarato che non =E8
stato invitato e che =E8 sdegnato della sostanza e della forma del
comunicato.
Il testo =E8 infatti gratuitamente provocatorio. Basti pensare alla
parola =ABespressione di vilt=E0=BB.
Il prof. Giorgio Peyrot dell'Universit=E0 di Roma sta curando la
raccolta di tutte le sentenze contro obiettori italiani.
Mi dice che dalla liberazione in qua ne son state pronunciate pi=F9 di
200. Di 186 ha notizia sicura, di 100 il testo. Mi assicura che in
nessuna ha trovato la parola vilt=E0 o altra equivalente. In alcune
anzi ha trovato espressioni di rispetto per la figura morale
dell'imputato. Per esempio: =ABDa tutto il comportamento dell'imputato
si deve ritenere che egli sia incorso nei rigori della legge per amor
di fede=BB (2 sentenze del T.M.T. di Torino 19 Dicembre 1963 imputato
Scherillo, 3 Giugno 1964 imputato Fiorenza). In tre sentenze del
T.M.T. di Verona ha trovato il riconoscimento del motivo di
particolare valore morale e sociale (19 Ottobre 1953 imputato
Valente, 11 Gennaio 1957 imputato Perotto, 7 Maggio 1957 imputato
Perotto). Allego il testo completo dei risultati della ricerca che il
prof. Peyrot ha avuto la bont=E0 di fare per me.
Ora io sedevo davanti ai miei ragazzi nella duplice veste di maestro
e di sacerdote e loro mi guardavano sdegnati e appassionati. Un
sacerdote che ingiuria un carcerato ha sempre torto. Tanto pi=F9 se
ingiuria chi =E8 in carcere per un ideale. Non avevo bisogno di far
notare queste cose ai miei ragazzi. Le avevano gi=E0 intuite. E avevano
anche intuito che ero ormai impegnato a dar loro una lezione di vita.
Dovevo ben insegnare come il cittadino reagisce all'ingiustizia. Come
ha libert=E0 di parola e di stampa. Come il cristiano reagisce anche al
sacerdote e perfino al vescovo che erra. Come ognuno deve sentirsi
responsabile di tutto.
Su una parete della nostra scuola c'=E8 scritto grande =ABI care=BB. =C8 i=
l
motto intraducibile dei giovani americani migliori. =ABMe ne importa,
mi sta a cuore=BB. =C8 il contrario esatto del motto fascista =ABMe ne
frego=BB.
Quando quel comunicato era arrivato a noi era gi=E0 vecchio di una
settimana. Si seppe che n=E9 le autorit=E0 civili, n=E9 quelle religiose
avevano reagito.
Allora abbiamo reagito noi. Una scuola austera come la nostra, che
non conosce ricreazione n=E9 vacanze, ha tanto tempo a disposizione per
pensare e studiare.
Ha perci=F2 il diritto e il dovere di dire le cose che altri non dice.
=C8 l'unica ricreazione che concedo ai miei ragazzi.
Abbiamo dunque preso i nostri libri di storia (umili testi di scuola
media, non monografie da specialisti) e siamo riandati cento anni di
storia italiana in cerca d'una =ABguerra giusta=BB. D'una guerra cio=E8 ch=
e
fosse in regola con l'articolo 11 della Costituzione. Non =E8 colpa
nostra se non l'abbiamo trovata.
Da quel giorno a oggi abbiamo avuto molti dispiaceri:
Ci sono arrivate decine di lettere anonime di ingiurie e di minacce
firmate solo con la svastica o col fascio.
Siamo stati feriti da alcuni giornalisti con =ABinterviste=BB piene di
falsit=E0. Da altri con incredibili illazioni tratte da quelle
=ABinterviste=BB senza curarsi di controllarne la seriet=E0.
Siamo stati poco compresi dal nostro stesso Arcivescovo (Lettera al
Clero 14-4-1965).
La nostra lettera =E8 stata incriminata.
Ci =E8 stato per=F2 di conforto tenere sempre dinanzi agli occhi quei 31
ragazzi italiani che sono attualmente in carcere per un ideale.
Cos=EC diversi dai milioni di giovani che affollano gli stadi, i bar,
le piste da ballo, che vivono per comprarsi la macchina, che seguono
le mode, che leggono giornali sportivi, che si disinteressano di
politica e di religione.
Un mio figliolo ha per professore di religione all'Istituto Tecnico
il capo di quei militari cappellani che han scritto il comunicato. Mi
dice di lui che in classe parla spesso di sport. Che racconta di
essere appassionato di caccia e di judo. Che ha l'automobile.
Non toccava a lui chiamare =ABvili e estranei al comandamento cristiano
dell'amore=BB quei 31 giovani.
I miei figlioli voglio che somiglino pi=F9 a loro che a lui.
E ci=F2 nonostante non voglio che vengano su anarchici.
Il motivo profondo
A questo punto mi occorre spiegare il problema di fondo di ogni vera
scuola.
E siamo giunti, io penso, alla chiave di questo processo perch=E9 io
maestro sono accusato di apologia di reato cio=E8 di scuola cattiva.
Bisogner=E0 dunque accordarci su ci=F2 che =E8 scuola buona.
La scuola =E8 diversa dall'aula del tribunale. Per voi magistrati vale
solo ci=F2 che =E8 legge stabilita.
La scuola invece siede fra il passato e il futuro e deve averli
presenti entrambi.
=C8 l'arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio: da un
lato formare in loro il senso della legalit=E0 (e in questo somiglia
alla vostra funzione), dall'altro la volont=E0 di leggi migliori cio=E8
il senso politico (e in questo si differenzia dalla vostra funzione).
La tragedia del vostro mestiere di giudici =E8 che sapete di dover
giudicare con leggi che ancora non son tutte giuste.
Son vivi in Italia dei magistrati che in passato han dovuto perfino
sentenziare condanne a morte. Se tutti oggi inorridiamo a questo
pensiero dobbiamo ringraziare quei maestri che ci aiutarono a
progredire, insegnandoci a criticare la legge che allora vigeva.
Ecco perch=E9, in un certo senso, la scuola =E8 fuori del vostro
ordinamento giuridico.
Il ragazzo non =E8 ancora penalmente imputabile e non esercita ancora
diritti sovrani, deve solo prepararsi a esercitarli domani ed =E8
perci=F2 da un lato nostro inferiore perch=E9 deve obbedirci e noi
rispondiamo di lui, dall'altro nostro superiore perch=E9 decreter=E0
domani leggi migliori delle nostre.
E allora il maestro deve essere per quanto pu=F2 profeta, scrutare i
=ABsegni dei tempi=BB, indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle
che essi vedranno chiare domani e che noi vediamo solo in confuso.
Anche il maestro =E8 dunque in qualche modo fuori del vostro
ordinamento e pure al suo servizio. Se lo condannate attenterete al
progresso legislativo.
In quanto alla loro vita di giovani sovrani domani, non posso dire ai
miei ragazzi che l'unico modo d'amare la legge =E8 d'obbedirla.
Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi
degli uomini da osservarle quando sono giuste (cio=E8 quando sono la
forza del debole).
Quando invece vedranno che non sono giuste (cio=E8 quando sanzionano il
sopruso del forte) essi dovranno battersi perch=E9 siano cambiate.
La leva ufficiale per cambiare la legge =E8 il voto. La Costituzione
gli affianca anche la leva dello sciopero.
Ma la leva vera di queste due leve del potere =E8 influire con la
parola e con l'esempio sugli altri votanti e scioperanti. E quando =E8
l'ora non c'=E8 scuola pi=F9 grande che pagare di persona un'obiezione di
coscienza. Cio=E8 violare la legge di cui si ha coscienza che =E8 cattiva
e accettare la pena che essa prevede. =C8 scuola per esempio la nostra
lettera sul banco dell'imputato e =E8 scuola la testimonianza di quei
31 giovani che sono a Gaeta.
Chi paga di persona testimonia che vuole la legge migliore, cio=E8 che
ama la legge pi=F9 degli altri. Non capisco come qualcuno possa
confonderlo con l'anarchico. Preghiamo Dio che ci mandi molti giovani
capaci di tanto.
Questa tecnica di amore costruttivo per la legge l'ho imparata
insieme ai ragazzi mentre leggevamo il Critone, l'Apologia di
Socrate, la vita del Signore nei quattro Vangeli, l'autobiografia di
Gandhi, le lettere del pilota di Hiroshima. Vite di uomini che son
venuti tragicamente in contrasto con l'ordinamento vigente al loro
tempo non per scardinarlo, ma per renderlo migliore.
L'ho applicata, nel mio piccolo, anche a tutta la mia vita di
cristiano nei confronti delle leggi e delle autorit=E0 della Chiesa.
Severamente ortodosso e disciplinato e nello stesso tempo
appassionatamente attento al presente e al futuro. Nessuno pu=F2
accusarmi di eresia o di indisciplina. Nessuno d'aver fatto carriera.
Ho 42 anni e sono parroco di 42 anime!
Del resto ho gi=E0 tirato su degli ammirevoli figlioli. Ottimi
cittadini e ottimi cristiani. Nessuno di loro =E8 venuto su anarchico.
Nessuno =E8 venuto su conformista. Informatevi su di loro. Essi
testimoniano a mio favore.
Ma =E8 poi reato?
Vi ho dunque dichiarato fin qui che se anche la lettera incriminata
costituisse reato era mio dovere morale di maestro scriverla
egualmente.
Vi ho fatto notare che togliendomi questa libert=E0 attentereste alla
scuola cio=E8 al progresso legislativo.
Ma =E8 poi reato?
L'Assemblea Costituente ci ha invitati a dar posto nella scuola alla
Carta Costituzionale =ABal fine di rendere consapevole la nuova
generazione delle raggiunte conquiste morali e sociali=BB.
(ordine del giorno approvato all'unanimit=E0 nella seduta dell'11
Dicembre 1947).
Una di queste conquiste morali e sociali =E8 l'articolo 11: =ABL'Italia
ripudia la guerra come strumento di offesa alla libert=E0 degli altri
popoli=BB.
Voi giuristi dite che le leggi si riferiscono solo al futuro, ma noi
gente della strada diciamo che la parola ripudia =E8 molto pi=F9 ricca di
significato, abbraccia il passato e il futuro.
=C8 un invito a buttar tutto all'aria: all'aria buona. La storia come
la insegnavano a noi e il concetto di obbedienza militare assoluta
come la insegnano ancora.
Mi scuserete se su questo punto mi devo dilungare, ma il Pubblico
Ministero ha interpretato come apologia della disobbedienza una
lettera che =E8 una scorsa su cento anni di storia alla luce del verbo
ripudia.
=C8 dalla premessa di come si giudicano quelle guerre che segue se si
dovr=E0 o no obbedire nelle guerre future.
Quando andavamo a scuola noi i nostri maestri, Dio li perdoni, ci
avevano cos=EC bassamente ingannati. Alcuni poverini ci credevano
davvero: ci ingannavano perch=E9 erano a loro volta ingannati. Altri
sapevano di ingannarci, ma avevano paura. I pi=F9 erano forse solo dei
superficiali.
A sentir loro tutte le guerre erano =ABper la Patria=BB.
Esaminiamo ora quattro tipi di guerra che =ABper la Patria=BB non erano.
I nostri maestri si dimenticavano di farci notare una cosa
lapalissiana e cio=E8 che gli eserciti marciano agli ordini della
classe dominante.
In Italia fino al 1880 aveva diritto di voto solo il 2% della
popolazione. Fino al 1909 il 7%. Nel 1913 ebbe diritto di voto il
23%, ma solo la met=E0 lo seppe o lo volle usare.
Dal '22 al '45 il certificato elettorale non arriv=F2 pi=F9 a nessuno, ma
arrivarono a tutti le cartoline di chiamata per tre guerre
spaventose.
Oggi di diritto il suffragio =E8 universale, ma la Costituzione
(articolo 3) ci avvertiva nel '47 con sconcertante sincerit=E0 che i
lavoratori erano di fatto esclusi dalle leve del potere. Siccome non
=E8 stata chiesta la revisione di quell'articolo =E8 lecito pensare (e io
lo penso) che esso descriva una situazione non ancora superata.
Allora =E8 ufficialmente riconosciuto che i contadini e gli operai,
cio=E8 la gran massa del popolo italiano, non =E8 mai stata al potere.
Allora l'esercito ha marciato solo agli ordini di una classe
ristretta.
Del resto ne porta ancora il marchio: il servizio di leva =E8
compensato con 93.000 al mese per i figli dei ricchi e con 4.500 lire
al mese per i figli dei poveri, essi non mangiano lo stesso rancio
alla stessa mensa, i figli dei ricchi sono serviti da un attendente
figlio dei poveri.
Allora l'esercito non ha mai o quasi mai rappresentato la Patria
nella sua totalit=E0 e nella sua eguaglianza.
Del resto in quante guerre della storia gli eserciti han
rappresentato la Patria?
Forse quello che difese la Francia durante la Rivoluzione. Ma non
certo quello di Napoleone in Russia.
Forse l'esercito inglese dopo Dunkerque. Ma non certo l'esercito
inglese a Suez.
Forse l'esercito russo a Stalingrado. Ma non certo l'esercito russo
in Polonia.
Forse l'esercito italiano al Piave. Ma non certo l'esercito italiano
il 24 Maggio.
Ho a scuola esclusivamente figlioli di contadini e di operai. La luce
elettrica a Barbiana =E8 stata portata quindici giorni fa, ma le
cartoline di precetto hanno cominciato a portarle a domicilio fin dal
1861.
Non posso non avvertire i miei ragazzi che i loro infelici babbi han
sofferto e fatto soffrire in guerra per difendere gli interessi di
una classe ristretta (di cui non facevano nemmeno parte!) non gli
interessi della Patria.
Anche la Patria =E8 una creatura cio=E8 qualcosa di meno di Dio, cio=E8 un=
idolo se la si adora. Io penso che non si pu=F2 dar la vita per
qualcosa di meno di Dio. Ma se anche si dovesse concedere che si pu=F2
dar la vita per l'idolo buono (la Patria), certo non si potr=E0
concedere che si possa dar la vita per l'idolo cattivo (le
speculazioni degli industriali).
Dar la vita per nulla =E8 peggio ancora.
I nostri maestri non ci dissero che nel '66 l'Austria ci aveva
offerto il Veneto gratis. Cio=E8 che quei morti erano morti senza
scopo. Che =E8 mostruoso andare a morire e uccidere senza scopo.
Se ci avessero detto meno bugie avremmo intravisto com'=E8 complessa la
verit=E0. Come anche quella guerra, come ogni guerra, era composita
dell'entusiasmo eroico di alcuni, dello sdegno eroico di altri, della
delinquenza di altri ancora.
Lo dico perch=E9 alcuni mi accusan di aver mancato di rispetto ai
caduti. Non =E8 vero. Ho rispetto per quelle infelici vittime. Proprio
per questo mi parrebbe di offenderle se lodassi chi le ha mandate a
morire e poi si =E8 messo in salvo.
Per esempio quel re che scapp=F2 a Brindisi con Badoglio e molti
generali e nella fretta si dimentic=F2 perfino di lasciar gli ordini.
Del resto il rispetto per i morti non pu=F2 farmi dimenticare i miei
figlioli vivi. Io non voglio che essi facciano quella tragica fine.
Se un giorno sapranno offrire la loro vita in sacrificio ne sar=F2
orgoglioso, ma che sia per la causa di Dio e dei poveri, non per il
signor Savoia o il signor Krupp.
Bisogner=E0 ricordare anche le guerre per allargare i confini oltre il
territorio nazionale.
Ci sono ancora dei fascisti poveretti che mi scrivono lettere
patetiche per dirmi che prima di pronunciare il nome santo di
Battisti devo sciacquarmi la bocca.
=C8 perch=E9 i nostri maestri ce l'avevano presentato come un eroe
fascista. Si erano dimenticati di dirci che era un socialista. Che se
fosse stato vivo il 4 novembre quando gli italiani entrarono nel Sud
Tirolo avrebbe obiettato. Non avrebbe mosso un passo di l=E0 da Salorno
per lo stessissimo motivo per cui quattro anni prima aveva obiettato
alla presenza degli austriaci di qua da Salorno e s'era buttato
disertore, come dico appunto nella mia lettera.
=ABRiterremmo stoltezza vantar diritti su Merano e Bolzano=BB (Scritti
politici di Cesare Battisti, vol. II, pag. 96-97). =ABCerti italiani
confondono troppo facilmente il Tirolo col Trentino e con poca logica
vogliono i confini d'Italia estesi fino al Brennero=BB (ivi).
Sotto il fascismo la mistificazione fu scientificamente organizzata.
E non solo sui libri, ma perfino sul paesaggio. L'Alto Adige, dove
nessun soldato italiano era mai morto, ebbe tre cimiteri di guerra
finti (Colle Isarco, Passo Resia, S. Candido) con caduti veri
disseppelliti a Caporetto.
Parlo di confini per chi crede ancora, come credeva Battisti, che i
confini debbano tagliare preciso tra nazione e nazione. Non certo per
dar soddisfazione a quei nazisti da museo che sparano a carabinieri
di 20 anni.
In quanto a me, io ai miei ragazzi insegno che le frontiere son
concetti superati. Quando scrivevamo la lettera incriminata abbiamo
visto che i nostri paletti di confine sono stati sempre in viaggio. E
ci=F2 che seguita a cambiar di posto secondo il capriccio delle fortune
militari non pu=F2 essere dogma di fede n=E9 civile n=E9 religiosa.
Ci presentavano l'Impero come una gloria della Patria! Avevo 13 anni.
Mi par oggi. Saltavo di gioia per l'Impero. I nostri maestri s'erano
dimenticati di dirci che gli etiopici erano migliori di noi. Che
andavamo a bruciare le loro capanne con dentro le loro donne e i loro
bambini mentre loro non ci avevano fatto nulla.
Quella scuola vile, consciamente o inconsciamente non so, preparava
gli orrori di tre anni dopo. Preparava milioni di soldati obbedienti.
Obbedienti agli ordini di Mussolini. Anzi, per essere pi=F9 precisi,
obbedienti agli ordini di Hitler. Cinquanta milioni di morti.
E dopo esser stato cos=EC volgarmente mistificato dai miei maestri
quando avevo 13 anni, ora che sono maestro io e ho davanti questi
figlioli di 13 anni che amo, vorreste che non sentissi l'obbligo non
solo morale (come dicevo nella prima parte di questa lettera), ma
anche civico di demistificare tutto, compresa l'obbedienza militare
come ce la insegnavano allora?
Perseguite i maestri che dicono ancora le bugie di allora, quelli che
da allora a oggi non hanno pi=F9 studiato n=E9 pensato, non me.
Abbiamo voluto scrivere questa lettera senza l'aiuto d'un giurista.
Ma a scuola una copia dei Codici l'abbiamo.
Nel testo stesso dell'art. 40 c.p.m.p. e nella giurisprudenza
all'art. 51 del c.p. abbiamo trovato che il soldato non deve obbedire
quando l'atto comandato =E8 manifestamente delittuoso. Che l'ordine
deve avere un minimo d'apparenza di legittimit=E0.
Una sentenza del T.S.M. condanna un soldato che ha obbedito a un
ordine di strage di civili (13-12-1949 imputato Strauch).
Allora anche il Vostro ordinamento riconosce che perfino il soldato
ha una coscienza e deve saperla usare quando =E8 l'ora.
Come potrebbe avere un minimo di parvenza di legittimit=E0 una
decimazione, una rappresaglia su ostaggi, la deportazione degli
ebrei, la tortura, una guerra coloniale?
Oppure, pu=F2 avere un minimo di parvenza di legittimit=E0 un atto
condannato dagli accordi internazionali che l'Italia ha sottoscritto?
Il nostro Arcivescovo Card. Florit ha scritto che =AB=E8 praticamente
impossibile all'individuo singolo valutare i molteplici aspetti
relativi alla moralit=E0 degli ordini che riceve=BB (Lettera al Clero 14-
4-1965). Certo non voleva riferirsi all'ordine che hanno ricevuto le
infermiere tedesche di uccidere i loro malati. E neppure a quello che
ricevette Badoglio e trasmise ai suoi soldati di mirare anche agli
ospedali (telegramma di Mussolini 28-3-1936). E neppure all'uso dei
gas.
Che gli italiani in Etiopia abbiano usato gas =E8 un fatto su cui =E8
inutile chiuder gli occhi. Il Protocollo di Ginevra del 17-5-1925
ratificato dall'Italia il 3-4-1928 fu violato dall'Italia per prima
il 23-12-1935 sul Tacazz=E9. L'Enciclopedia Britannica lo d=E0 per
pacifico. Lo denunciano oramai anche i giornali cattolici (L'Avvenire
d'Italia articoli di Angelo del Boca dal 13-5-1965 al 15-7-1965).
Abbiamo letto i telegrammi di Mussolini a Graziani: =ABautorizzo
impiego gas=BB (telegramma numero 12409 del 27-10-1935) di Mussolini a
Badoglio: =ABrinnovo autorizzazione impiego gas qualunque specie e su
qualunque scala=BB (29-3-1936). Hail=E8 Selassi=E8 l'ha confermato
autorevolmente e circostanziatamente (intervista per l'Espresso 29-9-
1965 e sg.).
Quegli ufficiali e quei soldati obbedienti che buttavano barili
d'iprite sono criminali di guerra e non son ancora stati processati.
Son processato invece io perch=E9 ho scritto una lettera che molti
considerano nobile.
(carissime fra le tante le lettere di affettuosa solidariet=E0 delle
Commissioni Interne delle principali fabbriche fiorentine, quelle dei
dirigenti e attivisti della C.I.S.L. di Milano e della C.I.S.L. di
Firenze e quella dei Valdesi).
Che idea si potranno fare i giovani di ci=F2 che =E8 crimine?
Oggi poi le convenzioni internazionali son state accolte nella
Costituzione (art. 10). Ai miei montanari insegno a avere pi=F9 in
onore la Costituzione e i patti che la loro Patria ha firmato che gli
ordini opposti d'un generale.
Io non li credo dei minorati incapaci di distinguere se sia lecito o
no bruciar vivo un bambino. Ma dei cittadini sovrani e coscienti.
Ricchi del buon senso dei poveri. Immuni da certe perversioni
intellettuali di cui soffrono talvolta i figli della borghesia.
Quelli per esempio che leggevano D'Annunzio e ci han regalato il
fascismo e le sue guerre.
A Norimberga e a Gerusalemme son stati condannati uomini che avevano
obbedito. L'umanit=E0 intera consente che essi non dovevano obbedire,
perch=E9 c'=E8 una legge che gli uomini non hanno forse ancora ben
scritta nei loro codici, ma che =E8 scritta nel loro cuore. Una gran
parte dell'umanit=E0 la chiama legge di Dio, l'altra parte la chiama
legge della Coscienza. Quelli che non credono n=E9 nell'una n=E9
nell'altra non sono che un'infima minoranza malata. Sono i cultori
dell'obbedienza cieca.
Condannare la nostra lettera equivale a dire ai giovani soldati
italiani che essi non devono avere una coscienza, che devono obbedire
come automi, che i loro delitti li pagher=E0 chi li avr=E0 comandati.
E invece bisogna dir loro che Claude Eatherly, il pilota di
Hiroshima, che vede ogni notte donne e bambini che bruciano e si
fondono come candele, rifiuta di prender tranquillanti, non vuol
dormire, non vuol dimenticare quello che ha fatto quand'era =ABun bravo
ragazzo, un soldato disciplinato=BB (secondo la definizione dei suoi
superiori) =ABun povero imbecille irresponsabile=BB (secondo la
definizione che d=E0 lui di s=E9 ora).
(carteggio di Claude Eatherly e G=9Fnter Anders - Einaudi 1962).
Ho poi studiato a teologia morale un vecchio principio di diritto
romano che anche voi accettate. Il principio della responsabilit=E0 in
solido. Il popolo lo conosce sotto forma di proverbio: =ABTant'=E8 ladro
chi ruba che chi para il sacco=BB.
Quando si tratta di due persone che compiono un delitto insieme, per
esempio il mandante e il sicario, voi gli date un ergastolo per uno e
tutti capiscono che la responsabilit=E0 non si divide per due.
Un delitto come quello di Hiroshima ha richiesto qualche migliaio di
corresponsabili diretti: politici, scienziati, tecnici, operai,
aviatori.
Ognuno di essi ha tacitato la propria coscienza fingendo a se stesso
che quella cifra andasse a denominatore. Un rimorso ridotto a
millesimi non toglie il sonno all'uomo d'oggi.
E cos=EC siamo giunti a quest'assurdo che l'uomo delle caverne se dava
una randellata sapeva di far male e si pentiva. L'aviere dell'era
atomica riempie il serbatoio dell'apparecchio che poco dopo
disintegrer=E0 200.000 giapponesi e non si pente.
A dar retta ai teorici dell'obbedienza e a certi tribunali tedeschi,
dell'assassinio di sei milioni di ebrei risponder=E0 solo Hitler. Ma
Hitler era irresponsabile perch=E9 pazzo. Dunque quel delitto non =E8 mai
avvenuto perch=E9 non ha autore.
C'=E8 un modo solo per uscire da questo macabro gioco di parole.
Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per
cui l'obbedienza non =E8 ormai pi=F9 una virt=F9, ma la pi=F9 subdola dell=
e
tentazioni, che non credano di potersene far scudo n=E9 davanti agli
uomini n=E9 davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l'unico
responsabile di tutto.
A questo patto l'umanit=E0 potr=E0 dire di aver avuto in questo secolo un
progresso morale parallelo e proporzionale al suo progresso tecnico.
COME SACERDOTE
Fin qui ho parlato come un cittadino e un maestro che crede con la
sua scuola e la sua lettera di aver reso un servizio alla societ=E0
civile, non di aver compiuto un reato.
Ma poniamo di nuovo che voi lo consideriate reato.
Quest'accusa se fatta a me solo e non anche a tutti i miei
confratelli mette in dubbio la mia ortodossia di cattolico e di
sacerdote. Sembrer=E0 infatti che condanniate le idee personali di un
prete strano. Ma io son parte viva della Chiesa anzi suo ministro. Se
avessi detto cose estranee al suo insegnamento essa mi avrebbe
condannato. Non l'ha fatto perch=E9 la mia lettera dice cose elementari
di dottrina cristiana che tutti i preti insegnano da 2000 anni. Se ho
commesso reato perseguiteci tutti.
Ho evitato apposta di parlare da non-violento. Personalmente lo sono.
Ho tentato di educare i miei ragazzi cos=EC. Li ho indirizzati per
quanto ho potuto verso i sindacati (le uniche organizzazioni che
applichino su larga scala le tecniche non-violente). Ma la non-
violenza non =E8 ancora la dottrina ufficiale di tutta la Chiesa.
Mentre la dottrina del primato della coscienza sulla legge dello
Stato lo =E8 certamente.
Mi sar=E0 facile dimostrarvi che nella mia lettera ho parlato da
cattolico integrale, anzi spesso da cattolico conservatore.
Cominciamo dalla storia.
La storia d'Italia fino al 1929 nella mia lettera =E8 identica a come
la raccontavano i preti in seminario prima di quella data. Il mio
vecchio parroco mi diceva che La Squilla, il giornale cattolico di
Firenze, aveva in vetta e in fondo uno striscione nero. Portava il
lutto del Risorgimento!
In quanto alla storia pi=F9 recente cio=E8 al giudizio sulle guerre
fasciste, pu=F2 anche darsi che qualche mio confratello sia intimamente
un nostalgico, ma =E8 notorio che la gran maggioranza dei preti
sostiene un partito democratico che fu il principale autore della
Costituzione (dunque anche della parola ripudia).
Veniamo alla dottrina.
La dottrina del primato della legge di Dio sulla legge degli uomini =E8
condivisa, anzi glorificata, da tutta la Chiesa.
Non andr=F2 a cercare teologi moderni e difficili per dimostrarlo. Si
pu=F2 domandarlo a un bambino che si prepara alla Prima Comunione: =ABSe
il padre o la madre comanda una cosa cattiva bisogna obbedirlo? I
martiri disobbedirono alle leggi dello Stato. Fecero bene o male?=BB.
C'=E8 chi cita a sproposito il detto di S. Pietro: =ABObbedite ai vostri
superiori anche se son cattivi=BB. Infatti. Non ha nessuna importanza
se chi comanda =E8 personalmente buono o cattivo. Delle sue azioni
risponder=E0 lui davanti a Dio.
Ha per=F2 importanza se ci comanda cose buone o cattive perch=E9 delle
nostre azioni risponderemo noi davanti a Dio.
Tant'=E8 vero che Pietro scriveva quelle sagge raccomandazioni
all'obbedienza dal carcere dove era chiuso per aver solennemente
disobbedito.
Il Concilio di Trento =E8 esplicito su questo punto (Catechismo III
parte, IV precetto, 16=A1 paragrafo): =ABSe le autorit=E0 politiche
comanderanno qualcosa di iniquo non sono assolutamente da ascoltare.
Nello spiegare questa cosa al popolo il parroco faccia notare che
premio grande e proporzionato =E8 riservato in cielo a coloro che
obbediscono a questo precetto divino=BB cio=E8 di disobbedire allo Stato!
Certi cattolici di estrema destra (forse gli stessi che mi hanno
denunciato) ammirano la Mostra della Chiesa del Silenzio. Quella
mostra =E8 l'esaltazione di cittadini che per motivo di coscienza si
ribellano allo Stato. Allora anche i miei superficialissimi
accusatori la pensan come me. Hanno il solo difetto di ricordarsi di
quella legge eterna quando lo Stato =E8 comunista e le vittime son
cattoliche e di dimenticarla nei casi (come in Spagna) dove lo Stato
si dichiara cattolico e le vittime sono comuniste.
Son cose penose, ma le ho ricordate per mostrarvi che su questo punto
l'arco dei cattolici che la pensano come me =E8 completo.
Tutti sanno che la Chiesa onora i suoi martiri. Poco lontano dal
vostro Tribunale essa ha eretto una basilica per onorare l'umile
pescatore che ha pagato con la vita il contrasto fra la sua coscienza
e l'ordinamento vigente. S. Pietro era un =ABcattivo cittadino=BB. I
vostri predecessori del Tribunale di Roma non ebbero tutti i torti a
condannarlo.
Eppure essi non erano intolleranti verso le religioni. Avevano
costruito a Roma i templi di tutti gli dei e avevano cura di offrir
sacrifici ad ogni altare.
In una sola religione il loro profondo senso del diritto ravvis=F2 un
pericolo mortale per le loro istituzioni. Quella il cui primo
comandamento dice: =ABIo sono un Dio geloso. Non avere altro Dio fuori
che me=BB.
A quei tempi pareva dunque inevitabile che i buoni ebrei e i buoni
cristiani paressero cattivi cittadini.
Poi le leggi dello Stato progredirono. Lasciatemi dire, con buona
pace dei laicisti, che esse vennero man mano avvicinandosi alla legge
di Dio. Cos=EC va diventando ogni giorno pi=F9 facile per noi esser
riconosciuti buoni cittadini. Ma =E8 per coincidenza e non per sua
natura che questo avviene. Non meravigliatevi dunque se ancora non
possiamo obbedire tutte le leggi degli uomini. Miglioriamole ancora e
un giorno le obbediremo tutte. Vi ho detto che come maestro civile
sto dando una mano anch'io a migliorarle.
Perch=E9 io ho fiducia nelle leggi degli uomini. Nel breve corso della
mia vita mi pare che abbiano progredito a vista d'occhio.
Condannano oggi tante cose cattive che ieri sancivano. Oggi
condannano la pena di morte, l'assolutismo, la monarchia, la censura,
le colonie, il razzismo, l'inferiorit=E0 della donna, la prostituzione,
il lavoro dei ragazzi. Onorano lo sciopero, i sindacati, i partiti.
Tutto questo =E8 un irreversibile avvicinarsi alla legge di Dio. Gi=E0
oggi la coincidenza =E8 cos=EC grande che normalmente un buon cristiano
pu=F2 passare anche l'intera vita senza mai essere costretto dalla
coscienza a violare una legge dello Stato.
Io per esempio fino a questo momento sono incensurato. E spero di
esserlo anche alla fine di questo processo. =C8 un augurio che faccio
ai patrioti. Chiss=E0 come patirebbero se potessero leggere le tante
lettere che ricevo dall'estero. Da paesi che non hanno il servizio di
leva o riconoscono l'obiezione. Quelli che le scrivono sono convinti
di scrivere a un paese di selvaggi. Qualcuno mi domanda quanto dovr=E0
ancora stare in prigione il povero padre Balducci.
Dicevamo dunque che oggi le nostre due leggi quasi coincidono. Ci
sono per=F2 dei casi eccezionali nei quali vige l'antica divergenza e
l'antico comandamento della Chiesa di obbedire a Dio piuttosto che
agli uomini.
Ho elencato nella lettera incriminata alcuni di questi casi. Posso
aggiungere altre considerazioni.
Cominciamo dall'obiezione di coscienza in senso stretto.
Proprio in questi giorni ho avuto conforto dalla Chiesa anche su
questo punto specifico. Il Concilio invita i legislatori a avere
rispetto (respicere) per coloro i quali =ABo per testimoniare della
mitezza cristiana, o per reverenza alla vita, o per orrore di
esercitare qualsiasi violenza, ricusano per motivo di coscienza o il
servizio militare o alcuni singoli atti di immane crudelt=E0 cui
conduce la guerra=BB.
(Schema 13 paragrafo 101. Questo =E8 il testo proposto dalla apposita
Commissione la quale rispecchia tutte le correnti del Concilio. Ha
quindi tutte le probabilit=E0 d'essere quello definitivo).
Quei 20 militari di Firenze han detto che l'obiettore =E8 un vile. Io
ho detto soltanto che forse =E8 un profeta. Mi pare che i Vescovi
stiano dicendo molto pi=F9 di me.
Ricorder=F2 altri tre fatti sintomatici.
Nel '18 i seminaristi reduci di guerra, se vollero diventare preti,
dovettero chiedere alla Santa Sede una sanatoria per le irregolarit=E0
canoniche in cui potevano essere incorsi nell'obbedire ai loro
ufficiali.
Nel '29 la Chiesa chiedeva allo Stato di dispensare i seminaristi, i
preti, i vescovi dal servizio militare.
Il canone 141 proibisce ai chierici di andare volontari a meno che lo
facciano per sortirne prima (ut citius liberi evadant)! Chi
disobbedisce =E8 automaticamente ridotto allo stato laicale.
La Chiesa considera dunque a dir poco indecorosa per un sacerdote
l'attivit=E0 militare presa nel suo complesso. Con le sue ombre e le
sue luci. Quella che lo Stato onora con medaglie e monumenti.
E infine affrontiamo il problema pi=F9 cocente delle ultime guerre e di
quelle future: l'uccisione dei civili.
La Chiesa non ha mai ammesso che in guerra fosse lecito uccidere
civili, a meno che la cosa avvenisse incidentalmente cio=E8 nel tentare
di colpire un obiettivo militare. Ora abbiamo letto a scuola su
segnalazione del Giorno un articolo del premio Nobel Max Born
(Bullettin of the Atomic Scientists, aprile 1964).
Dice che nella prima guerra mondiale i morti furono 5% civili 95%
militari (si poteva ancora sostenere che i civili erano morti
=ABincidentalmente=BB).
Nella seconda 48% civili 52% militari (non si poteva pi=F9 sostenere
che i civili fossero morti =ABincidentalmente=BB).
In quella di Corea 84% civili 16% militari (si pu=F2 ormai sostenere
che i militari muoiono =ABincidentalmente=BB).
Sappiamo tutti che i generali studiano la strategia d'oggi con
l'unit=E0 di misura del megadeath (un milione di morti) cio=E8 che le
armi attuali mirano direttamente ai civili e che si salveranno forse
solo i militari.
Che io sappia nessun teologo ammette che un soldato possa mirare
direttamente (si pu=F2 ormai dire esclusivamente) ai civili. Dunque in
casi del genere il cristiano deve obiettare anche a costo della vita.
Io aggiungerei che mi pare coerente dire che a una guerra simile il
cristiano non potr=E0 partecipare nemmeno come cuciniere. Gandhi
l'aveva gi=E0 capito quando ancora non si parlava di armi atomiche.
=ABIo non traccio alcuna distinzione tra coloro che portano le armi di
distruzione e coloro che prestano servizio di Croce Rossa. Entrambi
partecipano alla guerra e ne promuovono la causa. Entrambi sono
colpevoli del crimine della guerra=BB (Non-violence in peace and war.
Ahmedabad 14 vol. 1).
A questo punto mi domando se non sia accademia seguitare a discutere
di guerra con termini che servivano gi=E0 male per la seconda guerra
mondiale.
Eppure mi tocca parlare anche della guerra futura perch=E9 accusandomi
di apologia di reato ci si riferisce appunto a quel che dovranno fare
o non fare i nostri ragazzi domani.
Ma nella guerra futura l'inadeguatezza dei termini della nostra
teologia e della vostra legislazione =E8 ancora pi=F9 evidente.
=C8 noto che l'unica =ABdifesa=BB possibile in una guerra di missili
atomici sar=E0 di sparare circa 20 minuti prima dell'=ABaggressore=BB. Ma
in lingua italiana lo sparare prima si chiama aggressione e non
difesa.
Oppure immaginiamo uno Stato onestissimo che per sua =ABdifesa=BB spari
20 minuti dopo. Cio=E8 che sparino i suoi sommergibili unici superstiti
d'un paese ormai cancellato dalla geografia. Ma in lingua italiana
questo si chiama vendetta non difesa.
Mi dispiace se il discorso prende un tono di fantascienza, ma Kennedy
e Krusciov (i due artefici della distensione!) si sono lanciati l'un
l'altro pubblicamente minacce del genere.
=ABSiamo pienamente consapevoli del fatto che questa guerra, se viene
scatenata, diventer=E0 sin dalla primissima ora una guerra
termonucleare e una guerra mondiale. Ci=F2 per noi =E8 perfettamente
ovvio=BB (lettera di Krusciov a B. Russell, 23-10-1962).
Siamo dunque tragicamente nel reale.
Allora la guerra difensiva non esiste pi=F9. Allora non esiste pi=F9 una
=ABguerra giusta=BB n=E9 per la Chiesa n=E9 per la Costituzione.
A pi=F9 riprese gli scienziati ci hanno avvertiti che =E8 in gioco la
sopravvivenza della specie umana.
(Per esempio Linus Pauling premio Nobel per la chimica e per la
pace).
E noi stiamo qui a questionare se al soldato sia lecito o no
distruggere la specie umana?
Spero di tutto cuore che mi assolverete, non mi diverte l'idea di
andare a fare l'eroe in prigione, ma non posso fare a meno di
dichiararvi esplicitamente che seguiter=F2 a insegnare ai miei ragazzi
quel che ho insegnato fino a ora. Cio=E8 che se un ufficiale dar=E0 loro
ordini da paranoico hanno solo il dovere di legarlo ben stretto e
portarlo in una casa di cura.
Spero che in tutto il mondo i miei colleghi preti e maestri d'ogni
religione e d'ogni scuola insegneranno come me.
Poi forse qualche generale trover=E0 ugualmente il meschino che
obbedisce e cos=EC non riusciremo a salvare l'umanit=E0.
Non =E8 un motivo per non fare fino in fondo il nostro dovere di
maestri. Se non potremo salvare l'umanit=E0 ci salveremo almeno
l'anima.
[ Indice | Introduzione | I testi | I cappellani | Lettera ai
cappellani | Lettera ai giudici | Vita | Bibliografia ]