[Forumlucca] I: [Mc_forum] I vertici RAi ai TG: chiamare tut…

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Autor: Roberto Guidi
Data:  
Asunto: [Forumlucca] I: [Mc_forum] I vertici RAi ai TG: chiamare tutti Disobbedienti

Questa era su Repubblica del 26 febbraio, e' passata un po' in secondo
piano, ma...
...guardate tra le veline governative quant'e' curuosa quella su "pacifisti"
e "disobbedienti". Non spiega anche la prevaricante visibilita' di un certo
gruppo a discapito delle differenze interne al movimento? E quel gruppo
perche' non ha commentato questa notizia, per dissipare eventuali sospetti
di "oggettiva connivenza"?


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Nella cittadella della Rai cresce il disagio dei giornalisti
Oggi ci sarà un'assemblea: "Audience in calo, così non va"
Da Saxa Rubra un dossier
sulle manipolazioni nei tg
L'Usigrai vuole portarlo al Quirinale e alle Camere
di ALESSANDRA LONGO
ROMA - Un "libro bianco" con "gli interventi manipolatori" che i redattori
delle testate giornalistiche Rai segnalano quotidianamente ai propri
rappresentanti sindacali. L'Usigrai lo sta preparando e ha intenzione di
consegnarlo al presidente Ciampi, sponsor del pluralismo nell'informazione,
e ai presidenti di Camera e Senato.
Entri di primo pomeriggio a Saxa Ruba, dove sono ancora arroccati "i due
della Smart", il presidente oggettivamente sfiduciato e il prode consigliere
che risponde solo alla Padania, e avverti il solito clima da ultimi giorni
di Bisanzio.
Di questo "libro bianco", confezionato dal sindacato, parlano un po' tutti,
raccontando a mezza bocca piccoli e grandi censure subite, modifiche ai
servizi fatte all'insaputa dell'autore, una sforbiciata qua e una
sforbiciata là, scelte sapienti dell'inquadratura per far piacere
all'attuale datore di lavoro, prudenze politiche ossessive che nascono solo
in un clima avvelenato. Lista lunga, un po' inquietante. "Vuoi un esempio?",
ti dice il collega, di cui sarebbe una cattiveria fare il nome. Sì, fate
capire anche a noi telespettatori cosa sta succedendo all'informazione
pubblica: "Ti dico allora che le bandiere della pace è meglio non mostrarle
in televisione, anche se ce ne sono a decine di migliaia in tutto il Paese.
In questi giorni stiamo minimizzando anche il Papa che chiama al digiuno i
pacifisti. E l'incontro di Formigoni con Tareq Aziz? Il suggerimento è stato
di glissare...".
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Uno stillicidio di "raffinati interventi manipolatori", diversi, par di
capire, dalla pur detestabile pressione della vecchia lottizzazione. Se ne
parlerà oggi in un'assemblea di lavoratori Rai convocata da tutte le sigle
sindacali (tranne la Cisl) a Viale Mazzini. Segnalazioni che arrivano dal
Tg1, Tg 2, molto meno dal Tg3, parecchio dal GrRadio. Il popolo dei no war
insegue i treni carichi di materiale bellico? Cassare la parola pacifisti
(pazienza per quelli che non tirano il freno d'emergenza) e sostituirla con
"Disobbedienti". Sì, c'è un disagio professionale crescente in molti
giornalisti Rai (ovviamente non tutti) e le parole di Ciampi incoraggiano
una uscita pubblica. Segnalazioni e malumori confluiscono nel "libro
bianco". Per esempio, ti dicono che sia faticosissimo seguire i processi di
Berlusconi a Milano. Mancano le troupe, bisogna appaltare... Forse è la
prima volta che la denuncia viene descritta come corposa e collettiva.
"Ma è anche la prima volta - segnala un altro giornalista - che hai la
sensazione di stare in un'azienda dove c'è qualcuno che rema contro
dall'interno, che la vuole affondare, umiliare, impoverire". "L'azienda -
accusano i sindacati - non può reggere a lungo in queste condizioni di
incertezza e di crisi. La situazione sta precipitando, gli ascolti sono in
sofferenza...". Bruno Luverà, Cdr Tg1, esecutivo Usigrai: "E' necessario
spazzare via il sospetto che si voglia favorire la concorrenza, bisogna
ristabilire un rapporto di trasparenza".
Si dimettono, non si dimettono. La gente di Saxa Rubra alza le spalle: non
li rimpiangeranno, questo è certo. Dentro il fortino sono abituati alle
cicliche tempeste, persino ai cani randagi che la sera si appostano vicino
al parcheggio. Ne hanno viste tante, però ti dicono che questo è diverso.
"Non vogliamo rifare il percorso della Fiat".
Il trasloco della direzione di RaiDue a Milano viene visto solo come
l'elemento scatenante di una crisi molto più seria e complessa. Il braccio
di ferro tra centristi e leghisti, la luna di miele finita tra An e il
direttore generale Saccà. E, in mezzo loro, i giornalisti. Non è un buon
periodo per chi ha velleità di informare. Una ferita che brucia è la mancata
diretta per la manifestazione della pace. Santo Della Volpe, caporedattore
del Tg3, tiene ancora nel suo ufficio le cassette dei filmati di quel
giorno. "Avevamo preparato tutto, i pulmini con l'attrezzatura, le luci,
avevamo affittato anche l'elicottero per le riprese dall'alto. Volevamo
essere pronti nel caso avessero cambiato idea. Ma non è stato così. E' stata
una cosa avvilente".
(26 febbraio 2003)
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