"Crimini invisibili. Luoghi e conflitti nella
metropoli", la trasmissione curata dal collettivo di
controinformazione ed inchiesta "Corrispondenze
metropolitane", si confronterà - venerdì 7 marzo- con
la recrudescenza repressiva che sta raggiungendo gli
immigrati nelle ultime settimane. Una recrudescenza
che è strettamente legata al contesto di guerra che
stiamo vivendo.Certo, è vero che sulla nuova impresa
bellica targata USA non vi è l'unanimismo registrato
per altre operazioni militari, tanto che i grandi
quotidiani italiani criticano la condotta di Bush, ma
è anche indubbio che -in clima di guerra- la campagna
contro gli immigrati si inasprisce. Si inasprisce nel
segno di quella pretestuosa ricerca di "cellule
dormienti" di Al Qaeda, che ha portato sinora ad
"errori" come l'arresto dei pachistani a Napoli. Ma si
radicalizza anche nel segno del disprezzo radicale nei
confronti delle culture degli immigrati stessi, del
lancio di una missione civilizzatrice che altro non è
se non una riedizione del colonialismo, della quale,
peraltro, dovrebbero esser protagonisti -secondo i
media nostrani- più i ragionevoli europei che gli
imprudenti americani.
Per questi motivi, la trasmissione di venerdì 7 marzo
(ore 16 sugli 87,900 di radio onda rossa) accompagnerà
le testimonianze di immigrati e di persone che lottano
contro la Bossi/Fini e qualsiasi variante della
politica degli accessi limitati, con una analisi
dell'attività degli imperialismi in alcune parti del
mondo. Con specifico riferimento all'Africa ed al
sotterraneo scontro che -in questo continente- si sta
verificando tra gli States e la Francia, in lotta per
l'egemonia su aree dalle immense risorse.
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