«Perché i ragazzi in bicicletta fanno paura e devono essere controllati?»
A 65 anni, dopo 45 anni di onesto lavoro, se ti incutono il dubbio di essere
diventato un criminale o un terrorista, o comunque un poco di buono, beh!,
non è mica una bella sensazione! Sabato 21 sono andato al Mercato Nuovo,
incuriosito dai ragazzi di "Critical Mass", quei ciclisti che si trovano una
volta al mese e biciclettano per un'oretta per la città. Il tutto provocato
dalla mia idea (quasi una "fissa") che se aumentasse il traffico ciclistico
si starebbe tutti quanti meglio. E mi sembra che i ragazzi di "Critical
Mass" portino avanti proprio questa idea, con allegria e ironia. Non
l'avessi mai fatto! Già al raduno c'erano più poliziotti, carabinieri e
vigili urbani (più videoperatori, forse polizieschi) che partecipanti alla
biciclettata (purtroppo solo 15 o 16). Ho subito pensato: mamma mia, dove
vanno i soldi delle mie tasse, a controllare degli allegri ciclisti, che,
con tutta probabilità, vogliono solo fare entrare nella zucca dei nostri
amministratori che la bicicletta non inquina, è salutare, non occupa spazi,
che dalla estrema periferia al centro della città è veloce tanto quanto gli
autobus, e che dunque sarebbe meglio che i nostri amministratori si dessero
una mossa un poco diversa da quella di favorire la automobilità (non la
mobilità, ma la automobilità, ovviamente privata) e conseguente maniacalità
di tutte queste rotatorie (alcune per la verità efficaci). E le piste
ciclabili? Buio pesto! Nel luglio 2001 incontrai l'allora assessore Zanettin
che a proposito delle piste ciclabili mi disse testualmente: «Del progetto
piste ciclabili parleremo soltanto se e quando venderemo la Centrale del
Latte». Bene, l'hanno venduta: adesso vediamo se fanno le piste ciclabili.
Ritorno al raduno del 21 : abbiamo biciclettato per circa 8 - 9 km, in
città, rispettando tutta la segnaletica, semafori, precedenze, aiutando
anche i pedoni sulle strisce pedonali (chiedete se è vero a quella signora
in viale Milano, vicino al semaforo di Corso San Felice / Cattaneo?) e siamo
stati videoripresi per quasi tutto il percorso. Da chi, non lo so bene:
credo poliziotti. Quasi alla fine della biciclettata, in Corso Padova, siamo
stati fermati da Ispettori di Polizia e invitati a consegnare le nostre
carte d'identità che ci sono state riconsegnate dopo una decina di minuti.
Ecco che mi viene il dubbio: a 65 anni ho cominciato a frequentare cattive
compagnie? Forse quegli allegri ragazzi e ragazze erano terroristi,
spalleggiatori di Saddam? (o magari di Bush?). Magari sono addirittura dei
pacifisti! Qualcuno mi tolga il dubbio per favore, ma sopratutto, amici
ciclisti, amici lavoratori ciclisti, amici studenti ciclisti, amiche mamme
cicliste con bimbo sul seggiolino, amici anziani come me che amano le due
ruote, facciamoci sentire civilmente e pretendiamo le piste ciclabili per la
nostra incolumità e per la salute di tutti. Giancarlo Cesano
Vicenza
P.S.: mi sono fatto socio di "Tuttinbici", che ha delle buone idee per i
ciclisti.