[Lecce-sf] gdl migranti: dico la mia

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Aihe: [Lecce-sf] gdl migranti: dico la mia
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caro Alessandro, mi riconosco davvero nella tua e-mail; si è voluto far finta di niente per mesi; si è voluto far credere che eravamo tutti d'accordo nella proposta di seminario avanzata dal gruppo migranti del lecce social forum, mentre le posizioni di alcuni di noi venivano tranquillamente aggirate, scomparivano da qualsiasi resoconto e, a maggior ragione, da qualsiasi proposta; ciò nonostante nè io personalmente nè il partito che rappresento nel social forum nè altre compagne e compagni che ugualmente rappresentano questo partito (Cinzia , Gianmarco ecc,) abbiamo alzato le barricate e ci siamo chiamati fuori, perchè sappiamo cosa significa in un movimento far pesare la propria assenza, far venire meno il contributo della associazione o partito di appartenenza. 
Altri hanno ritenuto di farlo e di segnare con la propria assenza il dissenso totale da qualsiasi ipotesi di seminario che, con i necessari chiarimenti, sia sul piano etico-comportamentale sia su quello politico- culturale, poteva continuare a stare nella nostra agenda politica e rappresentare una occasione per il movimento leccese e pugliese di proiezione sulla dimensione nazionale  del movimento stesso. E' una loro scelta che rispetto ma non convido, che risponde da una parte ad una leggittima esigenza che dentro il movimento vi siano comportamenti eticamente compatili ma che nel contempo attribuisce e fa  ricadere , impropriamente, indebitamente e ingenerosamente  a tutto il movimento ( le cento splendide persone di cui parla Sandro) le schizofrenie di alcuni ( pochi, pochissimi). 
Quindi,  caro Alessandro, non sei il solo a pensarla così ma non mi interessa stabilire chi è maggioranza o minoranza in un movimento o in una parte di esso (Lecce Social Forum). Lo scrivo solo a futura memoria. 
 Alessandro Presicce <apresi@???> wrote: Cara Katia, per aver partecipato alle riunioni a cui fai riferimento, nonchè all'ultima di ieri, ti assicuro che il termine "insanabili contrasti" non è affatto azzardato. Ieri, pensa, siamo rimasti fino oltre mezzanotte a discutere, senza riuscire a venirne a capo. Tu chiedi rispetto per la posizione di chi intende sottrarsi. Mi pare che nessuno stia negando la legittimità di questa decisione (nemmeno ieri è successo), anzi.Ma, si sa, come in altri tipi di rapporti, chi si sottrae ha partita vinta, perchè fa pesare la sua assenza anche a chi la pensa diversamente (che viceversa vede la sua posizione svanire, per "ritiro" dell'altra parte). Ne approfitto per fare alcune riflessioni personalissime, a mente più fresca. Continuo a ritenere un errore negarsi la possibilità di avere una grossa mobilitazione nazionale qui a Lecce.Continuo a ritenere che il mio ruolo (di delegato) non ne esca benissimo.Continuo a credere che spezzare i rapporti con un tavolo migranti (che non comprende solo i due o tre coi quali abbiamo dialogato - magari solo perchè hanno più confidenza con la tastiera - ma un centinaio di persone, alcune splendide, con cui sarebbe prezioso conservare un rapporto) sia un errore madornale.  Forse sono rimasto a credere ancora in questa possibilità perchè, al contrario di molti, sono uno dei pochi che ha sviluppato con queste cento persone un rapporto umano che va al di là degli scazzi telematici.Io so, per avere conosciuto queste cento persone che, al di là di un cazzata sparata, di una boutade, sono persone tutte disposte a lavorare insieme (tranne, ripeto, alcuni rari casi "incurabili", su cui mi sono già espresso chiaramente e su cui non ritornerò). Proprio come nel LSF, che si massacra telematicamente (anche trascendendo, a volte), ma poi lavora benissimo insieme nella maggioranza delle situazioni! Ebbene per questo la mia proposta è stata ieri quella di dialogare, non da posizioni minorirarie, ma alla pari.Invitare queste persone a dialogare e, se noi non riusciamo mai ad andare da loro, invitare loro qui, per dirsi chiaramente in faccia quello che pensiamo politicamente. Poi sul seminario si deciderà, se vi saranno le condizioni (ricordo che sulla bozza ultima noi non siamo mai intervenuti).Ma perchè avere paura di prolungare di un poco il dialogo? Concordo con tutte le bozze che il LSF ha presentato e, dio sa, se non mi riconosco in esse e se per esse non voglio chiedere rispetto. Ma, una volta che noi ci organizziamo una cosa grossa qui a Lecce entro merzo, coi nomi che abbiamo in parte contattato, chi ci vieta di vedere se è ancora possiblie un percorso col tavolo migranti? Si possono fare tutte e due le cose, io credo (sempre se vengano rispettate le nostre condizioni, ripeto)Capisco chi ha tutto il diritto di non voler dialogare, ma anche chi ha espresso le posizioni più radicali, mai hanno posto un veto a chi vuole farlo (che credo non siano nemmeno pochi). Detto questo, chi vivrà vedrà. La politica è un esercizio difficile. Alessandro     ----- Original Message ----- From: katial To: forumlecce@??? Sent: Thursday, February 27, 2003 4:52 PMSubject: [Lecce-sf] gdl migranti > mi sembra azzardato, però - per quanto non sia stata presente alla riunione> del gdl - parlare di insanabili contrasti.

> per me è una questione politica oltrechè di serietà etica e intellettuale > quindi condivido le perplessità finora espresse e spero vivamente che > gli altri amici del lecce social forum rispettino la posizione di chi desidera > sottrarsi per non venir meno a dei propri dignitosi principi.




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<P>caro Alessandro, mi riconosco davvero nella tua e-mail; si è voluto far finta di niente per mesi; si è voluto far credere che eravamo tutti d'accordo nella proposta di seminario avanzata dal gruppo migranti del lecce social forum, mentre le posizioni di alcuni di noi venivano tranquillamente aggirate, scomparivano da qualsiasi resoconto e, a maggior ragione, da qualsiasi proposta; ciò nonostante nè io personalmente nè il partito che rappresento nel social forum nè altre compagne e compagni che ugualmente rappresentano questo partito (Cinzia , Gianmarco ecc,) abbiamo alzato le barricate e ci siamo chiamati fuori, perchè sappiamo cosa significa in un movimento far pesare la propria assenza, far venire meno il contributo della associazione o partito di appartenenza.
<P>Altri hanno ritenuto di farlo e di segnare con la propria assenza il dissenso totale da qualsiasi ipotesi di seminario che, con i necessari chiarimenti, sia sul piano etico-comportamentale sia su quello politico- culturale, poteva continuare a stare nella nostra agenda politica e rappresentare una occasione per il movimento leccese e pugliese di proiezione&nbsp;sulla dimensione nazionale &nbsp;del movimento stesso. E' una loro scelta che rispetto ma non convido, che risponde da una parte ad una leggittima esigenza che dentro il movimento vi siano comportamenti eticamente compatili ma che nel contempo attribuisce e fa&nbsp; ricadere , impropriamente, indebitamente e ingenerosamente &nbsp;a tutto il movimento ( le cento splendide persone di cui parla Sandro) le schizofrenie di alcuni ( pochi, pochissimi).
<P>Quindi,&nbsp; caro Alessandro, non sei il solo a pensarla così ma non mi interessa stabilire chi è maggioranza o minoranza in un movimento o in una parte di esso (Lecce Social Forum). Lo scrivo solo a futura memoria.
<P>&nbsp;<B><I>Alessandro Presicce <apresi@???></I></B> wrote:
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