> ----- Forwarded message from Matteo <matteom81@???> -----
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> Date: Tue, 25 Feb 2003 03:21:27 +0100
> From: "Matteo" <matteom81@???>
> Subject: fantascienza?
> To: "Simoni Diego S.G." <quervoy@???>,
> <lista.comitati@???>,
> "Attac Valdinievole mailing-list" <lista.valdinievole@???>
>
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> USA: in un documento il progetto per sottomettere l'umanità
>
> Con un titolo così si rischia di fare la figura di chi grida al lupo.
> Invece, come vedrete, non si tratta di un'esagerazione. Quello che
> riportiamo è infatti un testo terribile nella sua chiarezza, che
> spiega esattamente cosa sia la "Guerra del Bene contro il Male". Il
> settimanale scozzese, Sunday Herald, ha pubblicato il 15 settembre
> scorso il sunto di un documento redatto due anni fa per conto di
> alcuni dei principali esponenti dell'attuale governo statunitense, che
> descrive in dettaglio un progetto per la sottomissione militare del
> pianeta al dominio statunitense. Un progetto che - tra molte altre
> cose - descrive con apparente favore la possibilità di creare armi
> biologiche capaci di sterminare "specifici genotipi". Il documento,
> intitolato Rebuilding America's Defences: Strategies, Forces And
> Resources for a New Century, fu scritto nel settembre del 2000 -
> quando Bush non era ancora presidente - dal Project for the New
> American Century (PNAC), uno dei numerosi think-tank della destra
> statunitense. Il testo fu redatto per un gruppo specifico di persone,
> che oggi ricoprono incarichi non indifferenti: Dick Cheney, attuale
> vicepresidente degli Stati Uniti; Donald Rumsfeld, attuale segretario
> alla difesa; Paul Wolfowitz, attuale vicesegretario alla difesa; Jeb
> Bush, fratello del presidente; e Lewis Libby, capo dello staff di
> Cheney. Di seguito, troverete la traduzione integrale dell'articolo
> del Sunday Herald. Legandosi all'attualità, il giornalista scozzese ha
> insistito su un dettaglio, il progetto per rovesciare il governo
> iracheno. Ma il documento va visto in un contesto molto più ampio. Già
> alla fine degli anni Cinquanta, un vecchio conservatore, il presidente
> Eisenhower, metteva in guardia contro la struttura mostruosa che
> cominciava a dominare il suo paese: una coalizione sempre più stretta
> tra immense imprese legate alle commesse militari, uno Stato che aveva
> come funzione principale la conduzione della guerra e una sterminata
> catena di laboratori dove scienziati, sociologi, tecnici di ogni sorta
> lavoravano anno dopo anno per affinare gli strumenti del dominio, a
> prescindere completamente dalla pur vivace società civile del paese.
> Il testo che leggerete è un esempio, nemmeno tanto insolito, di ciò
> che si produce in questi laboratori. Questa simbiosi, in nome della
> "guerra duratura", tra alcune gigantesche corporations, lo Stato e la
> ricerca sembra una riedizione di un aspetto fondamentale del
> nazionalsocialismo dell'epoca dei Krupp e di Peenemünde. Il parallelo
> è ovviamente tecnico e non demonizzante: è inutile elencare le
> profonde differenze tra il sistema statunitense e quello della
> Germania degli anni Trenta. Ma è inevitabile che una struttura di
> questo tipo porti non solo a uno stato di Enduring War, ma anche -
> come è successo con il Patriot Act - all'abolizione di alcuni elementi
> fondamentali di democrazia. La sede del "progetto per un nuovo secolo
> americano" (un nome, un programma) coincide con quella di un giornale
> di proprietà del miliardario dei media, Murdoch, cosa che può indurre
> a utili riflessioni sulla libertà di stampa. Il direttore del PNAC,
> William Kristol, è il figlio di Irving Kristol, il principale ideologo
> della nuova destra americana, che è riuscito a prendere in mano le
> redini di alcune ricchissime fondazioni americane, tra cui spicca la
> Olin Foundation, creata dalla principale impresa di armi da fuoco
> degli Stati Uniti. Queste fondazioni hanno versato milioni di dollari
> per trasformare anche la produzione di idee in un annesso
> dell'industria bellica. Grazie a Irving Kristol, ad esempio, Samuel
> Huntington ha potuto incassare finora ben cinque milioni di dollari da
> varie fondazioni come premio per aver creato la famosa nozione di
> "scontro di civiltà". Che prima ancora di essere un libro è uno
> slogan, ormai noto anche ai meno colti.
> (Miguel Martínez)
> Neil Mackay: "Bush aveva pianificato il 'cambio di regime' in Iraq
> prima ancora di diventare presidente"
>
> [1]http://www.sundayherald.com/27735
>
> Sunday Herald - Scozia - 15 settembre 2002
> Un progetto segreto per il dominio globale statunitense rivela che il
> Presidente Bush e il suo governo avevano pianificato un attacco
> premeditato contro l'Iraq per imporvi un "cambio di regime"
> addirittura prima del suo ingresso alla presidenza nel gennaio del
> 2001.
>
> Il progetto - scoperto dal Sunday Herald - per la creazione di una
> "Pax Americana globale" è stato redatto per Dick Cheney (attualmente
> vicepresidente), Donald Rumsfeld (segretario alla difesa), Paul
> Wolfowitz (il vice di Rumsfeld), il fratello minore di George W Bush,
> Jeb e per Lewis Libby (il capo dello staff di Cheney). Il documento,
> dal titolo "Rebuilding America's Defences: Strategies, Forces And
> Resources For A New Century" ("ricostruire le difese dell'America:
> strategie, forze e risorse per un nuovo secolo"), è stato redatto nel
> settembre del 2000 dal think-tank di destra [neo-conservative], il
> Project for the New American Century (PNAC) ["progetto per un nuovo
> secolo americano"].
>
> Il piano mostra che il governo Bush intendeva assumere il controllo
> militare del Golfo a prescindere se Saddam Hussein fosse o no al
> potere. Il testo dice 'gli Stati Uniti hanno cercato da decenni di
> svolgere un ruolo più permanente nella sicurezza regionale del Golfo.
> Mentre il conflitto irrisolto con l'Iraq fornisce una giustificazione
> immediata, l'esigenza di avere una sostanziosa presenza delle forze
> americane nel Golfo va oltre la questione del regime di Saddam
> Hussein.'
>
> Il documento del PNAC presenta 'un progetto per conservare la
> preminenza globale degli Stati Uniti, impedendo il sorgere di ogni
> grande potenza rivale, e modellando l'ordine della sicurezza
> internazionale in modo da allinearlo ai principi e agli interessi
> americani'.
>
> Questa 'grande strategia americana' deve essere indirizzata 'il più
> lontano possibile verso il futuro', dice il rapporto. Che invita poi
> gli Stati Uniti a 'combattere e vincere in maniera decisiva in teatri
> di guerra molteplici e contemporanei', come una 'missione cruciale'
> [core mission].
>
> Il rapporto descrive le forze armate statunitensi all'estero come la
> 'cavalleria lungo la nuova frontiera americana'. Il progetto del PNAC
> dichiara il proprio sostegno a un documento scritto in precedenza da
> Wolfowitz e Libby, in cui si affermava che gli Stati Uniti dovrebbero
> 'dissuadere le nazioni industriali avanzate dallo sfidare la nostra
> egemonia (leadership) o anche dall'aspirare a svolgere un ruolo
> regionale o globale maggiore'.
>
> Il rapporto del PNAC inoltre:
>
> - descrive gli alleati chiave, tra cui il Regno Unito, come 'il mezzo
> più efficace per esercitare un'egemonia globale americana';
>
> - afferma che le missioni militari per garantire la pace 'richiedono
> un'egemonia politica americana e non quella delle Nazioni Unite';
>
> - rivela l'esistenza di preoccupazioni nell'amministrazione americana
> a proposito della possibilità che l'Europa possa diventare un rivale
> degli USA;
>
> - dice che 'anche se Saddam dovesse uscire di scena', le basi
> nell'Arabia Saudita e nel Kuwait dovranno restare in maniera
> permanente - nonostante l'opposizione locale tra i regimi dei paesi
> del Golfo alla presenza di soldati americani - perché 'anche l'Iran
> potrà dimostrarsi una minaccia pari all'Iraq agli interessi
> statunitensi';
>
> - mette la Cina sotto i riflettori per un 'cambio di regime', dicendo
> che 'è arrivata l'ora di aumentare la presenza delle forze armate
> americane nell'Asia sudorientale'. Ciò potrebbe portare a una
> situazione in cui 'le forze americane e alleate forniscano la spinta
> al processo di democratizzazione in Cina';
>
> - invita a creare le 'US Space Forces' ("forze spaziali statunitensi")
> per dominare lo spazio, e ad assumere il controllo totale del
> ciberspazio in modo da impedire che i 'nemici' usino internet contro
> gli Stati Uniti;
>
> - anche se gli Stati Uniti minacciano la guerra contro l'Iraq per aver
> sviluppato armi di distruzione di massa, gli USA potrebbero prendere
> in considerazione, nei prossimi decenni, lo sviluppo di armi
> biologiche - che pure sono state messe al bando. Il testo dice: 'nuovi
> metodi di attacco - elettronici, 'non letali', biologici -
> diventeranno sempre più possibili. .. il combattimento si svolgerà in
> nuove dimensioni, nello spazio, nel ciberspazio, forse nel mondo dei
> microbi... forme avanzate di guerra biologica in grado di prendere di
> mira genotipi specifici potranno trasformare la guerra biologica dal
> mondo del terrorismo in un'arma politicamente utile';
>
> - il testo prende di mira la Corea del Nord, la Libia, la Siria e
> l'Iran come regimi pericolosi, e sostiene che la loro esistenza
> giustifica la creazione di un 'sistema mondiale di comando e di
> controllo'.
>
> Tam Dalyell, deputato laburista [nel parlamento di Londra] e una delle
> principali voci di ribellione contro la guerra all'Iraq, ha
> dichiarato: 'si tratta di immondizia proveniente da think tank di
> destra pieni di falchi-coniglio - gente che non ha mai visto gli
> orrori della guerra, ma è innamorata dell'idea della guerra. Gente
> come Cheney, che è riuscita a sfuggire al servizio militare ai tempi
> della guerra del Vietnam.
>
> 'Si tratta di un progetto per il dominio mondiale statunitense - un
> nuovo ordine mondiale creato da loro. Questi sono i processi mentali
> di americani fantasticanti, che desiderano controllare il mondo. Sono
> sconvolto dal fatto che un primo ministro laburista inglese vada a
> letto con una banda di gente di una tale bassezza morale.'
>
> Fonte: [2]http://www.kelebekler.com/occ/pnac.htm
> Questo articolo può essere riprodotto liberamente, sia in formato
> elettronico che su carta, a condizione che non si cambi nulla, che si
> specifichi la fonte - il sito web Kelebek -
> [3]http://www.kelebekler.com - e che si pubblichi anche questa
> precisazione
>
> References
>
> 1. http://www.sundayherald.com/27735
> 2. http://www.kelebekler.com/occ/pnac.htm
> 3. http://www.kelebekler.com/
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