Autore: antonio bruno Data: Oggetto: [NuovoLaboratorio] Diaz torturto con le scosse
dal lavoro repubblica
27.2.03
Inchiesta G8, davanti ai giudici un giornalista bolognese indagato e
vittima nello stesso tempo
DIAZ TORTURATO CON LE SCOSSE
Guadagnucci: "Ecco le fotografie che lo provano"
La polizia infir' sugli arrestati della Diaz anche con delle scosse
elettriche? L'interrogativo corredato da una serie di inquitanti fotografie
e' saltato ieri mattina nel corso dell'interrogatorio del giornalista
bolognese Lorenzo Guadagnucci che era tra i 93 no-global arrestati e
picchiati la notte del 21 luglio 2001. Per circa due ore i pm Enrico Zucca
e Francesco Cardona Albini hanno ascoltato il redatotre di QN (Resto del
Carlino-Nazione-Giorno)autore del libro "Noi della Diaz" e membro del
comitato "Verita' e Giustizia". Un colloquio cui ha preso parte anche
l'avvocato di Guadagnucci, che in questa vicenda e' vittima e indagato al
tempo stesso: il giornalista avrebbe grosso modo ricordato le cose
denunciate a suo tempo nel libro, aggiungendo pero' un particolare
sconcertante. Tra le ferite riportate alla schiena nel corso del pestaggio
e documentate ampliamente da una serie di immagini, c'e' anche un evidente
segno circolare del diametro di circa 5 centimetri "frutto di una
bruciatura od una scossa elettrica" ha certificato senza esitazioni il
dermatologo che visito' Guadagnucci.
E dal momento che sui vestiti indossati dal redattore non c'e' traccia di
bruciature, non resta che un'ipotesi. Lui, il ferito, allora non avrebbe
fatto caso a cosa impugnavano gli agenti: non ricorda insomam di aver visto
i famigerati manganelli elettrici, arma micidiale ma proibita. Pero'
parlano le ciccatrici.
L'interrogatorio di ieri e' uno degli ultimi in programma, segno che la
fase di accertamento dell'inchiesta e' agli sgocicoli: di fatto all'agenda
dei magistrati manca solo l'incidente probatorio sul giubbotto indossato
dall'agente Massimo Nucera (si parla di fine marzo), per cui e' presumibile
che i pm presenteranno le conclusioni nel mese di aprile.
Guadagnucci ha bussato alla porta di Enrico Zucca con una copia con dedica
per i sostituti procuratori che per altro avevano gia' letto con attenzione
il suo libro. A dicembre, dopo la richiesta di archiviazione per i 93
ospiti dell'istituto di via Battisti (secondo la Procura non era stato
popssibile identificare i singoli autori dei reati - resistenza, furto,
lesioni_ che venivano invece attribuiti dalla polizia a tutte le persone
presenti nella scuola) insieme ad altri 3 no-global aveva chiesto
polemicamente al procuratore aggiunto Francesco Lalla si essere processato:
"Vogliamo che tutte le accuse siano esposte pubblicamente. Noi non abbiamo
nulla da temere e sopratutt ocrediamo che tutti i cittadini abbiano diritto
di sapere se e come qualcuno ha mentito nel ricostruire i fatti della Diaz.
Dentro questa scuola siamo stati picchiati saselvaggiamente. Ne siamo
usciti in barella e in stato di arresto, mentre il portavoce della polizia
spiegava ai giornalisti che il nostro sangue, le nostre ossa rotte dai
manganelli erano 'ferite pregresse'."
Lasciando il tribunale genovese Lorenzo Guadagnucci non ha voluto
commentare l'incontro coi magistrati: il contenuto dell'interrogatorio e'
stato secretato Di quella maledetta notte alla Diaz, il giornalista ricorda
soprattuto un'immgine: "Quel gruppo di super poliziotti in giacca e
cravatta nel cortile, noi che usciamo con le teste rotte, sporchi di
sangue, sulle barelle. E loro che confabulano, parlano fitto. Ma cosa
diavolo si stavano dicendo?".