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Subject: [glt-nonviolenza] gan-re : racconto della biciclettata
Date: Wed, 25 Dec 2002 23:02:29 +0100
From: Pasquale Pugliese <puglipas@???>
To: lilliput RE <mag6-a@???>,    GLT-Nonviolenza <glt-nonviolenza@???>


Per rispondere alla soccecitazione di Maria Pedron del GAN di Treviso,
che ringrazio, ed anche per nostra documentazione, ecco il mio
racconto/resoconto della biciclettata nonviolenta di Reggio Emilia.
Pasquale

14 dicembre 2002: prima biciclettata nonviolenta a Reggio Emilia

    Premessa
   Il Gruppo di Azione Nonviolenta di Reggio Emilia si coaugula intorno ad
un campo di azione - stabilito dallo stesso GAN in una tappa del proprio
percorso formativo - legato alla violenza strutturale, diretta e culturale
del sistema di trasporti fondato sull'automobile. Violenza che si esplica
sia a livello micro,  con le morti in città e provincia per incidenti
stradali e con le malattie per cause legate all'inquinamento atmosferico,
sia a livello macro, con la crisi ambientale e sociale del modello di
sviluppo, del quale l'automobile è uno dei perni materiali e simbolici, e
con le guerre per il petrolio.  Obbiettivo del GAN è quello di costruire una
campagna locale, finalizzata alla trasformazione  del sistema di trasporto
privato in senso sostenibile e nonviolento, da svolgere con metodo e
tecniche della nonviolenza attiva.
   Dopo aver svolto un'azione dimostrativa di tipo teatrale a giugno
scorso - necessaria soprattutto al gruppo per "provarsi" al termine del
percorso formativo - a settembre il GAN comincia a lavorare parallelamente
sulla costruzione della campagna, attraverso la fase dell'inchiesta
preliminare,  e sull'affinamento del metodo di azione. I venti di guerra
che, dopo l'Afghanistan, soffiano sull'Iraq per ragioni chiaramente legate
all'appropriazione dei pozzi petroliferi, inducono il gruppo a concentrarsi,
sul piano dell'azione, proprio su questo tema.


Preparazione
Nella giornata di autoformazione condotta da Caterina Lusuardi e Fabiana
Bruschi, reduci dal campo di formazione per formatori di Pruno di Stazzema,
si decide il tipo di azione da svolgere: una biciclettata per le vie della
città, con cadenza periodica, che espliciti il nesso tra l'uso privato dell'
automobile e le guerre per il petrolio, e si delineano le prime
caratteristiche dell'azione che verranno poi definite via via, negli
incontri successivi, in maniera più dettagliata.
Si tratta di un'azione nonviolenta di sensibilizzazione, che ha come
destinatari principali i cittadini contrari alla guerra che usano
abitualmente l'automobile - il cui obbiettivo è quello di esplicitare il
legame diretto tra il bisogno di petrolio delle società occidentali ed il
ciclo di guerre imperiali attuali - al fine di indurre alcune modifiche nell
'uso abituale dell'auto, proponendo l'alternativa della bicicletta.
Si decide che si avrà un punto base informativo dal quale si partirà,
attraversando in fila indiana le vie principali del centro storico e quelle
a grande scorrimento, ed al quale si farà ritorno; che la periodicità sarà
quindicinale; che le bici saranno imbandierate e progressivamente elaborate
creativamente; che il messaggio esplicitamente ripetuto sarà: "Contro le
guerre per il petrolio lasciamo a casa le automobili". Si decide di proporre
la "biciclettata nonviolenta" sia ad altre realtà reggiane, come l'
associazione ciclo-ecologista Tuttinbici, sia ai Gruppi di Azione
Nonviolenta, ai nodi lilliput ed ai movimenti nonviolenti del resto d'
Italia. Si decide, infine, di creare degli "indicatori d'efficacia" che ci
aiutino a valutare in progress la riuscita della "progett/azione In bici
contro la guerra" rispetto agli obbiettivi espliciti condivisi.
Negli incontri successivi si stila un "piano d'azione organizzativo", che
mette insieme le cose da fare con i nomi di coloro che le faranno, nel quale
si dettagliano ancora di più le azioni da compiere per arrivare pronti alla
data che viene stabilita per il 14 dicembre. C'è chi si assume il compito di
stendere il documento del progetto e chi si occupa dell'organizzazione dei
ruoli e dello studio del percorso; chi tiene i contatti con altri gruppi e
associazioni e chi fa le ricerche della documentazione da proporre ai
cittadini (libri e dossier autoprodotti in forma sintetica e approfondita);
chi si occupa delle autorizzazioni e chi di elaborare gli indicatori d'
efficacia; chi, infine, dei mezzi di comunicazione e dei volantini e chi
della messa a punto di biciclette, bandiere e striscioni.

Azione
I ruoli da tenere durante la biciclettata sono liberamente scelti: due
persone staranno al tavolo a parlare con la gente, a distribuire i dossier
ed a vendere i libri; una ciclista aprirà la fila con lo striscione "Contro
le guerre per il petrolio lasciamo a casa le automobili" ed uno chiuderà con
uno striscione uguale; un altro si muoverà al di fuori della fila, per
essere libero di osservare la situazione generale, verificare che tutto
proceda regolarmente, tenere i contatti tra la testa e la coda; atri
osserveranno le reazioni dei pedoni e degli automobilisti.
Finalmente, alle 9.00 del 14 dicembre, in una fredda e nitida giornata di
sole dopo settimane di pioggia e nevischio, i membri del GAN, circa 10
persone, si trovano al luogo convenuto, piazza della Vittoria, decidono il
posto dove sistemare il banchetto e, per prima cosa, issano la bandiera
della nonviolenza - le mani che spezzano il fucile su campo arcobaleno -
sull'asta che regge il cartello che denomina la piazza.
Si sistemano sul tavolo i libri, i dossier, i volantini ed altro
materiale informativo, si recupera l'ultimo permesso all'ufficio del Comune,
si srotolano gli striscioni: il più grande avvolgerà il tavolo, gli altri
saranno fissati sulle due biciclette, alle quali è stato applicato un telaio
in verticale, che apriranno e chiuderanno la fila. Man mano che altri
ciclisti arrivano, si sistemano le bandiere sulle bici ed alla fine quasi
ogni bicicletta avrà la sua bandiera della pace o della nonviolenza issata
su una lunga asta, una verde canna di bambù. Ai partecipanti esterni al GAN
si distribuiscono le "istruzioni per la biciclettata" dove sono indicate le
10 regole che tutti dovranno rispettare.
Alle 10.30 si parte. 25 biciclette in fila indiana si muovono lentamente
e tutte le bandiere cominciano a sventolare: è un serpentone colorato di
circa duecento metri che sguscia ordinatamente prima tra i tanti pedoni del
centro, poi nel traffico del sabato mattina, poi attraversa l'incrocio
principale della città, quindi ritorna in centro, va a circondare in segno
di amicizia la manifestazione degli studenti che si svolge in una piazza
vicina ed infine torna al punto di partenza. Tutto fila liscio ed è molto
bella e di grande effetto la teoria di bandiere arcobaleno, baciate dal sole
e agitate dal vento, che sventolano incuneandosi silenziosamente nel
traffico cittadino, non solo automobilistico, prenatalizio.
La curiosità suscitata tra passanti, automobilisti ed altri ciclisti e in
qualche caso l'apprezzamento esplicito ci inducono a ripetere il percorso
una seconda volta.

Valutazione
Nell'incontro di valutazione svolto dopo qualche giorno, oltre alla
soddisfazione generale per lo svolgimento complessivo dell'azione, si
evidenziano i punti deboli - hanno partecipato meno persone da quello che i
segnali dei giorni precedenti lasciavano supporre, la stampa non si è vista
o quasi, l'associazione Tuttinbici che pure aveva formalmente aderito era
praticamente assente, la piazza del punto base non è molto frequentata al
mattino, gli striscioni erano poco leggibili, soprattutto quelli in
movimento - e si propongono le opportune modifiche, alcune già operative
dalla prossima volta.
Poiché la guerra all'Iraq, da quello che è dato sapere, sarà purtroppo
lunga, ci sarà tempo per mettere a punto l'organizzazione e facilitare il
passaggio del messaggio proposto. E l'efficacia complessiva della
progett/azione sarà valutabile solo su tempi lunghi ed in seguito alla
ripetizione del messaggio. A cominciare dai prossimi appuntamenti, 28
dicembre e 11 e 25 gennaio.
Infine, man mano che altre città dovessero decidere di avviare
biciclettate nonviolente (ed i primi segnali sono incoraggianti) non è
escluso che, oltre a migliori rapporti con i mezzi d'informazione locale, si
possa cercare di accedere insieme ai mass-media nazionali.

Pasquale Pugliese

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La nonviolenza è il punto della tensione più profonda del sovvertimento di
una società inadeguata.

Aldo Capitini

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