[Forumgenzano] I: Greenpeace NO Esso

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Szerző: Emiliano
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GREENPEACE BLOCCA SEDE E 112 STAZIONI ESSO IN GRAN BRETAGNA CONTRO LA GUERRA
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Roma, 24 febbraio 2003 Continua la campagna di Greenpeace contro la Esso,
responsabile di aver portato gli Stati Uniti fuori del Protocollo di Kyoto e
fornitore dell'esercito Usa nella guerra in Iraq.
Oggi 300 attivisti hanno bloccato 112 stazioni di servizio della Esso e la
sede principale della multinazionale, dove normalmente lavorano oltre 1000
persone.
Dall'alba di oggi gli attivisti, alcuni mascherati da tigre, hanno iniziato
a bloccare le pompe di benzina rimuovendo il pulsante che permette di
effettuare il rifornimento e spedendolo per posta ai membri del consiglio
d'amministrazione della Esso, in Texas.
L'unica entrata della sede principale della Esso, a Leatherhead, e' stata
bloccata da un container scaricato da un tir che si e' posteggiato a
chiudere la strada d'ingresso all'edificio.
Sul tir campeggia un'enorme immagine di Bush e la scritta "Esso, basta
rifornire la guerra"
"Questa guerra che ci minaccia e' il tentativo di Bush di mettere le mani
sul petrolio dell'Iraq. La Esso ha speso miliardi per far si' che gli Stati
Uniti rimangano dipendenti dal petrolio. Se la gente vuole fermare le guerre
del petrolio ed il cambiamento del clima, puo' iniziare a non rifornirsi
piu' alla Esso" afferma Domitilla Senni, direttore generale di Greenpeace.
Sara' proprio la multinazionale americana, infatti, a fornire il carburante
all'esercito americano. Secondo quanto riportato alla fine di settembre
dall'agenzia di stampa Defense Logistic, la ESSO ha vinto l'appalto di 48
milioni di dollari per la fornitura di benzina, gasolio ed oli lubrificanti
per l'esercito, la marina, l'aviazione, la Nato e le altre agenzie afferenti
al Dipartimento delle Difesa. La fornitura comprende anche
l'approvvigionamento alle basi italiane continentali (tra cui Vicenza, Camp
Derby, Napoli ) ed insulari (Sicilia, La Maddalena, ecc).
Bush ha deciso di attaccare l'Iraq soprattutto per garantirsi il controllo
delle piu' grandi riserve di petrolio al mondo dopo quelle dell'Arabia
Saudita. La Esso sara' la compagnia che piu' di altre trarra' profitti dalla
conquista dell'Iraq e dei suoi pozzi petroliferi, il 25% dei quali era di
sua proprieta' prima del conflitto del 1991.
La Esso versa centinaia di migliaia di dollari all'Istituto americano
d'Impresa, nel quale figura tra i membri di punta il falco del Pentagono
Richard Perle, nonché l'amministratore delegato della Esso e presidente Lee
Raymond. E' stato Perle, insieme a Donald Rumsfeld et Paul Wolfowitz a
scrivere nel 1998 a Bill Clinton per insistere su un cambiamento di regime
in Iraq. Altrimenti, dicevano "una porzione importante delle risorse
mondiali di petrolio sarebbe in pericolo".
Nell'ottobre scorso, un rapporto del Dipartimento Energia degli Stati Uniti
ha constatato che "il prezzo di produzione del petrolio in Iraq e' tra i
piu' bassi al mondo, il Paese e' quindi una fonte importante per l'avvenire"

Partecipa alla nostra campagna, non acquistare Esso !

Lionello Ceniccola GdA Greenpeace Castelli Romani





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