[Cerchio] questa notte sono in vena...(guerra sociale con al…

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Autore: Alberto Ghiara
Data:  
Oggetto: [Cerchio] questa notte sono in vena...(guerra sociale con altri mezzi)
Spero che il movimento sia un po' pi=F9 aggiornato rispetto
all'alternativa fra bandiere della pace e inviti a imbracciare il
fucile.
alberto


>...e vi spedisco quest'altro bell'articolo (questo finalmente bello sul
>serio, per quanto mi riguarda ovviamente) scaricato da
>http://www.freecamenisch.net/archivio/greenanarchy/guerrasociale.html
>ch=E8 in questo momento in cui i temi di pacifismo e militarismo sono sulla
>bocca di tutti per via dell'imminente intervento in iraq, pu=F2 essere cari=

no
>e utile leggerselo, soprattutto per gli amanti della bandiera arcobaleno,
>che mi ha gi=E0 triturato la milza se devo dire la verit=E0. ciao e buonano=

tte
>bebe
>piss&love
>
>Guerra sociale con altri mezzi
>
>Credo fosse Clausewitz a dire che la guerra =E8 semplicemente politica port=

ata
>avanti con altri mezzi. Credo che il contrario sia un'espressione pi=F9
>veritiera della realt=E0 sociale. La politica =E8 semplicemente guerra soci=

ale
>portata avanti adoperando mezzi meno sanguinosi. Se consideriamo che =E8
>sempre la classe dirigente e i suoi leccapiedi a invocare la pace sociale,
>pretendendo che gli sfruttati e gli emarginati si astengano dalla violenza
>contrattando le loro condizioni sociali, diventa ovvio che la pace sociale
>fa semplicemente parte della strategia di guerra sociale. Per queste ragion=

i
>il movimento pacifista deve essere rifiutato in quanto strumento per
>trattare con l'attuale richiamo americano alla guerra.
>
>Il movimento pacifista =E8 basato su di una ideologia della non-violenza, s=

u
>di una posizione morale pacifista che ignora la realt=E0 delle relazioni
>sociali. Invece di esaminare i reali rapporti di potere, dominio e
>sfruttamento, chiede semplicemente che lo Stato continui ad eseguire le sue
>funzioni, ma senza violenza n=E9 spargimenti di sangue.


Il movimento pacifista, purtroppo, non =E8 basato sull'ideologia
nonviolenta. Questa pu=F2 essere criticata per essere utopistica,
irrealizzabile, pu=F2 anche essere vista come oppio dei popoli (o
meglio di qualche sparuto gruppetto all'interno dei popoli), ma non
chiede certo che lo Stato continui a eseguire le proprie funzioni,
senza violenza n=E9 spargimenti di sangue.
Non =E8 questo, almeno, quello che c'=E8 scritto nei testi che in questi
ultimi trent'anni hanno "creato" o definito l'ideologia nonviolenta,
scritti da autori come Ebehrt (tedesco), Sharp (statunitense),
Galtung (norvegese), Martin (australiano), n=E9 quanto idealizzato
prima di loro da Tolstoi (russo), Gandhi (indiano), Capitini
(italiano), Martin Luter King (statunitense).
Il fondamento della nonviolenza =E8 invece proprio la convinzione che
la nostra societ=E0 non sia realmente democratica, perch=E9 per
sostenersi deve appoggiare su istituzioni che non sono neanche
pro-forma democratiche: l'esercito e le forze dell'ordine.
La nonviolenza (o almeno gli autori che ho citato) non riconosce una
situazione nonviolenta dove c'=E8 una struttura gerarchica, anche se
non viene sparso sangue.
=46orse sorgono ambiguit=E0 sul termine perch=E9 i nostri politici spesso
se ne appropriano.


> Ma quali sono queste
>funzioni? Non sono quelle del mantenimento dell'ordine, della protezione
>della propriet=E0, del rafforzamento (selettivo, ovvio) dell'azione della
>legge? E un'attivit=E0 del genere pu=F2 essere necessaria solo se ci sono
>persone che pensano che questo ordine sociale non soddisfi le loro esigenze
>e i loro bisogni, non offra loro la vita che desiderano,


Il discorso sui bisogni, su come nascono, se ce ne sono di naturali e
di indotti, su come ottenere soddisfazione dalla vita, credo che
andrebbe approfondito. Comunque sono d'accordo sul fatto che per
affrontare le insoddisfazioni sociali sia vile usare la polizia.

> ma li metta nella
>condizione di dover scegliere tra l'accettazione rassegnata di condizioni
>spesso intollerabili oppure la resistenza alle autorit=E0 e la lotta costan=

te
>con lo spirito e con le armi contro il mondo dominante.


Mi chiedo se chi fa queste affermazioni sappia che cos'=E8 una guerra.
Non mi sembrano discorsi molto diversi da quelli degli irredentisti
del '15, che con il loro ardore e ardimento contribuirono a mandare
milioni di ragazzi in trincea, a difendere che, a conquistarsi che?
Chi decide, in un contesto di guerra, come si fa per vincere e non
restare uccisi? Come si fa a difendersi, anche nel proprio gruppo, da
chi =E8 pi=F9 violento? O l'importante =E8 morire armi in pugno?



> Ma non sono stati
>questi esclusi a dare inizio a questa guerra sociale.



Per=F2 potrebbero cercare di fare qualcosa per farla finire, visto che
sono loro ad esserne vittime. Il senso del messaggio qui =E8 di far
finire la guerra con una violenza superiore. Un discorso che mi
sembra di aver gi=E0 sentito...
Il problema di questo testo =E8 che ripropone soluzioni che sono gi=E0
fallite milioni di volte perch=E9 sono speculari ai problemi che
vogliono risolvere.


> La classe dirigente ha
>sempre usato la violenza del terrore della violenza e la violenza per
>rivendicare il diritto sulle vite di tutti noi. Se i regimi democratici si
>sono dati da fare per creare un metodo pi=F9 sofisticato di dominio della
>partecipazione, questo non cambia il fatto che dietro le schede elettorali
>ci sono sempre i proiettili per garantire il mantenimento della pace
>sociale, che =E8 perci=F2 chiaramente la faccia pubblica della guerra
> sociale che tiene molti di noi passivamente al loro posto. Dicendosi
>addirittura contenti di questa obbedienza chiamata libert=E0. Cos=EC, sia c=

he
>gli Stati continuino le loro attivit=E0 in modo pacifico o attraverso una
>violenza spudorata, viene portata avanti la politica della guerra sociale
>che ci tiene sottomessi e al nostro posto.
>
>Alla luce di tutto questo, le proteste pacifiche diventano delle farse. =C8
>ovvio che la richiesta che lo Stato americano e gli altri Stati del mondo
>portino avanti la loro "guerra contro il terrorismo" si basa sull'assunto
>che lo Stato debba in effetti esistere e che la violenza insita nell'attual=

e
>ordine sociale debba quindi continuare - quella violenza che uccide milioni
>di persone ogni giorno con la fame in Africa e in molti altri posti, con
>l'inquinamento e i cibi adulterati, gli incidenti sul lavoro, con nuove
>malattie sempre pi=F9 aggressive, con la desolazione spirituale della cultu=

ra
>mercantile o con i proiettili dei cani da guardia in divisa. La "guerra
>contro il terrorismo" in corso non =E8 che la continuazione della quotidian=

a
>politica del terrore a basso livello utilizzato dallo Stato per mantenerci
>in riga. Non c'=E8 grande differenza se lo Stato usi mezzi pi=F9 o meno
>sanguinari.



Deprimente: lo Stato, lo Stato, come se non fossimo vittime e
complici di interessi particolari ma di un moloch a dodici zampe. Il
problema =E8 che quando si tratta di dargli un nome e un cognome e un
volto, allo Stato, chiss=E0 come mai, =E8 sempre quello di gente inerme.

> Il risultato =E8 lo stesso: le nostre vite non ci appartengono e
>prima o poi moriamo senza aver davvero e pienamente vissuto. Un'opposizione
>alla guerra in atto pu=F2 avere senso solo come opposizione all'intero ordi=

ne
>sociale dalla quale scaturisce. Tale opposizione non pu=F2 nascere da un
>movimento orientato alla non-violenza. Il pacifismo in ultima analisi serve
>allo Stato e al suo fine di renderci ciechi sulla sua natura. Contro la
>violenza del terrorismo, la violenza della guerra, la violenza dello Stato,
>=E8 necessario imbracciare la violenza rivoluzionaria - la completa
>sovversione di tutti i rapporti che mantengono la violenza istituzionale di
>chi ci comanda. Non vogliamo n=E9 la loro guerra n=E9 la loro pace, ma la l=

oro
>distruzione.


Questo =E8 uno slogan stile punk, quindi anni Settanta, quindi un po'
pi=F9 aggiornato del resto del messaggio. Almeno c'=E8 un minimo di
disperazione e non solo un soffocante moralismo.

>
>CONTRO IL PACIFISMO
>CONTRO IL MILITARISMO
>CONTRO IL TERRORISMO
>CONTRO LO STATO
>

Qui finalmente qualcosa di sensato, un'apertura a prospettive un po'
pi=F9 umane. Siamo contro tutto, ma non sappiamo a favore di che cosa
siamo. Siamo quasi vicini alla poesia di Montale, "questo oggi solo
sappiamo, ci=F2 che non siamo, ci=F2 che non vogliamo".
Ma la strada da fare per arrivare alla nonviolenza =E8 ancora molto lunga.


>
>
>
>per cancellarsi dalla lista, andare su
>https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cerchio



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