著者: Carlo Mileti 日付: 題目: [Lecce-sf] Fw: FSE - Fermiamo i trasporti di morte!
mi sembra che sia un documento importante da diffondere e sostenere (non
credo che sia già passato in lista), anche e soprattutto considerando le ns
ipotesi di azione in loco.
carlo
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From: "Ufficio Stampa- Fse" <ufficiostampa@???>
To: <news@???>; <pace@???>
Sent: Monday, February 24, 2003 3:16 PM
Subject: FSE - Fermiamo i trasporti di morte!
> FORUM SOCIALE EUROPEO
> Contatti stampa: ufficiostampa@???
> Andreina Albano 3483419402
> Claudio Jampaglia 3488958602
> ---------------------------------------------
> COMUNICATO STAMPA
>
> Le organizzazioni e i movimenti che hanno promosso il Forum Sociale Europeo, > riuniti a Roma il 24 febbraio, hanno lanciato il seguente appello:
>
> Fermiamo i trasporti della morte
>
> Come è già spontaneamente già successo negli ultimi giorni, continuiamo a
> bloccare, rallentare e intralciare i convogli della guerra che illegalmente > viaggiano nel nostro paese.
> Facciamo appello affinché in tutta Italia, in modo diffuso, pacifico, con la > disobbedienza civile e la nonviolenza, valorizzando e rispettando le tante e > differenti pratiche del movimento, proseguano e si allarghino le iniziative > lungo le linee ferroviarie interessate dai treni di guerra.
> Facciamo appello perché in tutte le città d'Italia si realizzino iniziative > individuali, collettive, di gruppo e di massa a sostegno della campagna
> contro i treni di guerra.
> Sosteniamo e rilanciamo tutte le iniziative tese a impedire la guerra: la
> campagna delle bandiere, le iniziative nelle scuole, nei luoghi di lavoro,
> nelle comunità, nei luoghi di guerra (ambasciate, consolati, basi militari
> ecc.), la pressione sui parlamentari e sulle istituzioni locali, la campagna > di boicottaggio delle compagnie petrolifere, l'obiezione fiscale.
> Facciamo appello a tutti e tutte affinché mercoledì 26 sia una giornata
> nazionale e straordinaria di mobilitazione: alle stazioni, lungo la linea
> ferroviaria, ai passaggi a livello, sui binari e lungo i binari cercheremo
> di bloccare, ritardare e ostacolare i treni di guerra.
> Lo faremo come in questi giorni, senza mettere a repentaglio la sicurezza
> nostra e degli altri, senza creare disagi alla cittadinanza, senza cedere a > nessuna provocazione, cercando di favorire la massima partecipazione e il
> massimo consenso.
> Facciamo appello affinché si esprima ovunque la solidarietà e il sostegno ai > lavoratori dei trasporti che hanno già dichiarato e dimostrato la loro
> indisponibilità ad essere utilizzati per il trasporto sulle ferrovie e nei
> porti.
> Chiediamo al Parlamento e ai parlamentari, alle forze politiche e sociali di > fare il massimo della pressione politica sul Governo perché receda dalla
> decisione di militarizzare stazioni e ferrovie e sulle forze dell'ordine
> perché non usino violenza contro persone che a mani nude testimoniano il
> rispetto dell'art. 11 della Costituzione.
> Ci impegniamo a proseguire e rafforzare nello spirito di condivisione e di
> solidarietà, l'esperienza unitaria del Comitato Fermiamo La Guerra, che già > domani riunisce il gruppo di lavoro sulle iniziative di lotta sindacale, nei > luoghi di lavoro e sugli scioperi, che riteniamo un tavolo essenziale.
> Saremo il 1 marzo a Londra al Coordinamento Europeo e Mondiale contro la
> guerra, che lancerà le prossime scadenze internazionali, a Ginevra per il
> Forum Sociale Europeo e per le manifestazioni contro il G8 a Evian.
> Diamo appuntamento ai movimenti del Forum Sociale Europeo , a tutti coloro
> che si oppongono alla guerra sociale, economica e militare, al neoliberismo > e al razzismo per incontrarsi a Livorno in una Assemblea Nazionale l'1 e il > 2 marzo, per definire l'agenda di lavoro dei prossimi mesi e per rilanciare > il nostro patto comune.
> Sosteniamo l'8 marzo contro la guerra promosso dalle organizzazioni e reti
> delle donne e invitiamo tutte e tutti a estendere le iniziative.
> Continuiamo a preparare la manifestazione di Camp Darby prevista per l'8
> marzo.
>
> Le organizzazioni e i movimenti che hanno promosso il Forum Sociale Europeo >
>