[Lecce-sf] Fw: 20-02-03 Quotidianità nella Palestina occupat…

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Szerző: Carlo Mileti
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Tárgy: [Lecce-sf] Fw: 20-02-03 Quotidianità nella Palestina occupata
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From: ibrizie=20
To: news@???=20
Sent: Saturday, February 22, 2003 6:36 PM
Subject: 20-02-03 Quotidianit=E0 nella Palestina occupata=20


Striscia di Gaza, 20 febbraio 2003 -
Quotidianit=E0 nella Palestina occupata=20
=20
Il ponte della Kussufim, la by-pass road che collega Israele al blocco =
degli insediamenti di Gush Qatif (undici in tutto) che occupa gli ultimi =
15 chilometri di costa della Striscia di Gaza sovrasta il check point di =
Abu Holi. Da lontano riusciamo a vederne la fila di lampioni gialli nel =
buio della notte. In attesa, di fronte alla torretta dei soldati =
israeliani, ci sono centinaia di palestinesi, accampati intorno a fuochi =
d'emergenza. Parlano, dormono, pregano, tra i taxi gialli sommersi da =
valige di cartone, materassi, scatoloni, grosse buste chiuse con lo =
spago che ricordano quelle degli emigranti italiani del dopoguerra.=20
Sono le 10 di sera di gioved=EC 20 febbraio. Siamo qui al check point, =
dopo avervi passato tutto il pomeriggio. La gente in attesa =E8 =
diminuita. Molti sono tornati indietro a cercare un letto di fortuna, in =
giornata si arrivava anche a 1500 persone. Il check point =E8 chiuso =
dalle tre di pomeriggio di ieri, con un'interruzione notturna di un'ora, =
alle tre di notte, per far passare i pochi palestinesi che ancora =
lavorano in Israele.
Molti degli accampati stanno tornando dal pellegrinaggio alla Mecca che =
tradizionalmente si fa nei due mesi seguenti alla fine del Ramadan.=20
Arrivano dall'Arabia Saudita attraverso la frontiera di Rafah tra Egitto =
e territori Palestinesi Occupati, frontiera controllata dagli Israeliani =
che hanno demolito circa 600 abitazioni civili palestinesi negli ultimi =
due anni per creare una fascia di sicurezza larga circa 500 metri sul =
confine.
Nel pomeriggio abbiamo passeggiato tra le persone, cercando di =
comunicare in un misto di arabo e inglese da Tot=F2 e Peppino. Stanno =
aspettando anche da tre giorni, con poco cibo e poca acqua. Alcuni =
ragazzini girano tra la gente vendendo t=E8 noccioline e gomme americane =
per uno shekel (poco meno di venti centesimi di euro). Qualche persona =
si sente male, soprattutto donne anziane. Fatma dimostra circa 55 anni =
(anche se i palestinesi sembrano sempre pi=F9 vecchi della loro et=E0) e =
si accascia a terra presa da un collasso misto a crisi isterica. "Jahud, =
Jahud (ebreo)" urla, e poi una serie di parole incomprensibili.=20
La accompagniamo in ospedale in ambulanza, e lei non finisce mai di =
ringraziarci e baciarci le mani, in una cantilena araba che ci trasmette =
solo lacrime e disperazione. Eppure stupisce la resistenza di questa =
gente. A ogni accenno di apertura del check point =E8 tutt'un fuggi =
fuggi precipitoso verso le macchine, felici che l'attesa sia finita, =
apparentemente senza rabbia per ci=F2 che stanno subendo. Quando si =
accorgono che =E8 un bluff tutto ricomincia a scorrere lentamente in =
un'aria di stanca rassegnazione.
Abu Holi =E8 regolato da un semaforo, si transita in ambedue le =
direzioni ma mai contemporaneamente. Non ci sono regole n=E9 orari =
fissi, a volte il semaforo pu=F2 rimanere per ore fermo sul rosso. In =
realt=E0 i semafori sono due, di fianco a due torrette militari coperte =
dalla mimetica verde da cui spunta solo la canna del mitragliatore dei =
soldati. Le torrette sono alle estremit=E0 di un tratto di strada lungo =
ottocento metri sopra la quale appunto passa la by-pass road dei coloni. =
Oggi ad ostruire la strada c'era anche un tank. Passaporti in mano, alti =
sulla testa per essere ben riconoscibili, ci siamo avviati pian piano =
verso i soldati, come sempre giovanissimi, per cercare di parlarci. =
Hanno fatto avvicinare solo una persona, e dall'aggressivit=E0 delle =
prime domande "Perch=E9 stai qui e a fare che" sono passati a "tante =
scuse, faremo il possibile per aprire ma questi sono gli ordini".
Dall'altro ieri la Striscia di Gaza, nei suoi 43 chilometri di =
lunghezza, =E8 stata spezzata dall'IDF (Israeli Defence Force) in tre =
parti ermeticamente chiuse. La prima interruzione =E8 sulla strada =
costiera, (l'unica strada percorribile per spostarsi da nord a sud e =
viceversa) all'altezza della colonia di Netzarim, appena furori Gaza =
city. Una grossa buca =E8 stata scavata con i buldozzer e i soldati =
sparano su chi tenta di passare. Il secondo blocco, quello di Abu Holi, =
isola tutta l'area a sud, i distretti di Khan Yunis e Rafah.
Una equipe medica (tre medici e due infermiere) degli Ospedali Riuniti =
di Bergamo, che da una settimana si trovava all'Ospedale dell'Unione =
Europea di Khan Yunis per effettuare interventi di chirurgia plastica =
sui bambini con un progetto della ong americana "Palestine Children =
Relief Found", doveva arrivare all'aeroporto di Tel Aviv per tornare in =
Italia ma non =E8 riuscita a oltrepassare il blocco di Netzarim perch=E9 =
in ambedue i tentativi fatti i soldati hanno sparato verso l'ambulanza =
su cui viaggiavano, nonostante avessero un lasciapassare del consolato =
americano in Israele. "Dobbiamo passare la notte accampati a casa di un =
mio amico al campo rifugiati di Magazi" ci dice al telefono Steve =
Sosebee, responsabile della ong, che li accompagnava. Ci racconta che =
durante le ore di attesa hanno distribuito acqua e cibo ai palestinesi =
bloccati l=EC dalla mattina.
Intanto qui a Sud le ultime due notti le abbiamo passate in una =
snervante attesa. Tutti si aspettano un attacco in grande stile da un =
momento all'altro. Un responsabile di un'agenzia Onu ci ha informato che =
almeno una cinquantina di tank sono posizionati sulla Green Line alle =
nostre spalle e sulla strada costiera della colonia di fronte stanotte =
abbiamo notato un gran movimento di carri armati. Qualche sparo e =
qualche esplosione fanno ormai parte della normalit=E0.
Questa =E8 la tragica quotidianit=E0 della Palestina occupata. Una =
quotidianit=E0 che non fa notizia, che non =E8 degna di entrare =
nell'agenda dei media occidentali. =C8 estremamente urgente una presenza =
internazionale al fianco della popolazione civile palestinese.=20
"I volontari internazionali possono avere un ruolo determinante in =
questa situazione. =C8 essenziale che il maggior numero di persone sia =
consapevole della situazione di sofferenza ed umiliazione della =
popolazione civile palestinese, e venga in Palestina", afferma Moustafa =
Barghouti, fondatore dell'Upmrc (Union of Palestinian Medical Relief =
Committees) e coordinatore del Gipp (Grassroots international protection =
for palestinians) "Gli internazionali presenti in Cisgiordania e nella =
Striscia di Gaza in questo momento sono troppo pochi per garantire =
azioni efficaci per la protezione della popolazione civile. Israele e =
gli Usa non hanno accettato la richiesta di invio di osservatori Onu nei =
Territori Occupati, per questo noi rivolgiamo un appello accorato ai =
cittadini dell'Unione Europea e a tutta l'opinione pubblica mondiale =
perch=E9 il popolo palestinese non sia lasciato solo".
=20
I volontari della comunit=E0 Papa Giovanni XXIII
Per informazioni:
0546 26630 - 0541 753619 - 751498
email: goel.apg23@??? - operazione.colomba@???
=20
www.peacelink.it\amici\apg23
www.operazionecolomba.org



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